Duke Nukem Forever: Fail to the King
Dopo 12 anni il Duca torna a prendere a calci gli alieni e a spupazzarsi belle ragazze. Ma i 'bei tempi' sembrano definitivamente andati…
di Stefano Carnevali pubblicato il 20 Giugno 2011 nel canale Videogames"Damn'! I'm looking good!" O Forse no? Compato tecnico
DNF accusa il peso degli anni e tutte le difficoltà del proprio travagliato sviluppo. I modelli dei personaggi sono davvero datati e poco dettagliati. E si muovono in modo legnoso, pattinando sul terreno. Quello che si comporta peggio, è proprio il modello del Duca: quando lo si intravede, nei numerosi specchi presenti nelle locazioni di gioco, si può ‘ammirare’ tutta l’arretratezza del set di mosse che il nostro ha a disposizione.
Gli scenari sono scarni e monotoni. A volte sono discretamente ampi, ma sempre drammaticamente fermi e vuoti. E soffre di marcato bad clipping.
Lo schermo non è mai veramente affollato, perché i nemici ci attaccano in giudiziosi gruppi dal numero contenuto. Forse per non gravare eccessivamente sullo zoppicante motore grafico. Nonostante le cose da gestire siano poche e semplici, il tutto NON funziona a meraviglia. In generale, manca fluidità e le texture si caricano con lentezza disarmante. Anche 6/7 secondi dopo l’ingresso in gioco! Fin tanto che ciò non avviene, si esperisce un imbarazzante effetto ‘blur’, che fa apparire sfocati i dettagli non caricati. Stessa cosa se si prova a zoomare su personaggi non giocanti a distanza notevole. Buona, invece, l’interattività ambientale. Il Duca può sfruttare o distruggere quasi ogni cosa incontri. E anche le protezioni, se esposte al fuoco, sanno crollare a dovere.
Nota di clamoroso demerito per i tempi di caricamento. Anche oltre i 30 secondi. E quando si muore di frequente (soprattutto durante le tediose fasi platform), questo è un lasso di tempo davvero fastidioso. Il comparto sonoro spicca per le voci e l’interpretazione dei personaggi. Irrilevante la colonna sonora – tranne qualche schitarrata che sottolinea la tracotanza del Duca -. Male gli effetti delle armi che, eccezion fatta per il fucile a pompa, non restituiscono alcun feeling ‘distruttivo’.
L’opzione multiplayer di DNF non aiuta a migliorare le cose. Gli shooter frenetici e costellati di morti e respawn non incontrano il mio gusto personale. In più, nel nostro caso, siamo di fronte alle classiche e abusate modalità di gioco (deatmatch, deatmatch a squadre, capture the flag – o meglio capture the babe - e Re della collina). Il tutto troppo vincolato alla memorizzazione delle mappe e della posizione delle armi più potenti. Le arene sono piuttosto povere e possono ospitare al massimo otto giocatori.
Tutto ampiamente insufficiente. Non basta almeno la pletora di oggetti collezionabili e sbloccabili, per garantire vivo interesse.