Deus Ex Human Revolution: stealth, innesti, storia
Siamo in possesso di una versione beta con la prima parte di Deus Ex Human Revolution. Ecco il primo parere dopo circa 15 ore di gameplay su uno dei giochi del 2011 che più di tutti mantiene forte il legame con il passato. Il test del gioco è avvenuto su PC.
di Rosario Grasso pubblicato il 11 Maggio 2011 nel canale VideogamesSparatutto
Oltre che un'ottima componente stealth con intelligenza artificiale così precisa, Deus Ex Human Revolution offre un'interessante componente da sparatutto in prima persona. I combattimenti sono infatti molto coinvolgenti, soprattutto grazie a un ottimo audio, sempre diverso a seconda dell'arma. Se si viene scoperti, infatti, ci si può sporgere dalle coperture e sparare all'impazzata. Ovviamente, questo tipo di sparatorie non sono ricorrenti e praticamente accadono solo quando si viene scoperti e non si hanno alternative: qualche secondo di divertimento prima dell'inevitabile morte e conseguente caricamento dell'ultimo salvataggio.
Le armi possono essere potenziate con le tante estensioni che si trovano nei livelli di gioco. Infatti, può capitare di trovare nell'armeria della polizia un mirino olografico o un silenziatore o uno stabilizzatore. Si accede nel menu, si seleziona l'estensione e poi si clicca sul tasto combina. A questo punto si sceglie l'arma alla quale praticare il miglioramento. Le armi così guadagnano in precisione, stabilità o magari possono essere dotate di un mirino laser.
L'inventario è identico a quello dell'originale Deus Ex. Ogni oggetto infatti occupa un preciso spazio, suddiviso in caselle. Le armi più ingombranti occuperanno tante caselle, mentre un iperstimolatore per ripristinare punti energia occuperà due sole caselle. Gli oggetti presenti nell'inventario possono poi essere trascinati sulla barra di richiamo rapido che si trova nella parte bassa della schermata. La barra è divisa in vari slot individuati da un numero: una volta trascinati lì gli oggetti basterà schiacciare il relativo tasto associato per richiamarli velocemente mentre si è in azione.
La beta ha tre missioni principali, ambientate rispettivamente nella centrale di polizia, all'intreno del covo di una gang della malavita e in uno stabilimento abbandonato e occupato dai mercenari della FEMA. Nonostante le guardie abbiano caratteristiche diverse, purtroppo hanno routine di intelligenza artificiale piuttosto simili, tanto che in molti casi non fa differenza se si attacca un poliziotto, un semplice malavitoso o un soldato FEMA altamente potenziato.
D'altra parte, questi ultimi possono avere innesti che danno effetti simili a quelli del giocatore. Ad esempio, possono avere armatura dermica che gli consente di essere più resistenti, o un elmetto che li protegge dai colpi alla testa. Oltre che semplice guardie si affrontano torrette e automi: in quest'ultimo caso, si tratta di pachidermici robot che perlustrano la zona in cerca di enventuali intrusi. Ci sono anche cecchini, dei quali bisogna evitare il raggio laser perché basta un solo colpo per soccombere.
La beta finisce con il combattimento con un boss, si tratta della guardia del corpo del terrorista responsabile dell'attacco alle Sarif Industries. Questo combattimento è tutto azione: bisogna sfuggire al nemico, nettamente più resistente di Jensen, e cercare di fargli male sfruttando granate ed elementi dello scenario. La granata a impulsi elettromagnetici, infatti, disattiva i suoi innesti (ma anche i nostri se ci troviamo nello stesso raggio di esplosione dell'ordigno). Si può anche prendere una bombola a gas agganciata alla parete e scagliarla verso di lui, immobilizzandolo per qualche istante.
Un'altra componente ricorrente in Human Revolution è l'hacking. Quando ci si imbatte in un computer protetto da password o in un terminale che blocca una porta si può infatti cercare di violare il dispositivo. Come detto, alcuni terminali richiedono uno specifico livello di esperienza per l'abilità hacking, che si può raggiungere installando il relativo innesto. Se si dispone dell'esperienza necessaria si dà avvio a una sorta di mini-gioco per violare il dispositivo.
Si parte da un nodo già in possesso di chi fa l'hacking e bisogna raggiungere il nodo finale del sistema, conquistando i nodi intermedi. Nel momento in cui si conquista un nodo intermedio il sistema si mette in allarme e scandaglia tutti i nodi nel tentativo di individuare quello violato. Se il suo controllo rileva nodi violati disattiva il sistema e non è più possibile continuare l'hacking, anzi viene attivato l'allarme generale e tutte le guardie vanno in modalità ostile.
Per proteggere i nodi conquistati bisogna fortificarli. Inoltre si possono installare dei virus per rallentare la ricerca del sistema e si possono raggiungere nodi che danno bonus speciali, come altri software o l'accesso a telecamere e torrette, che così possono essere o disattivate o usate contro le guardie. Si tratta, in definitiva, di una gara contro il tempo, in cui il giocatore opera contro la macchina in una sorta di partita a scacchi.
Un discorso a parte merita il sistema di dialoghi. In alcuni casi si può raggiungere un obiettivo agendo sul piano psicologico piuttosto che combattendo. Ad esempio, per ottenere informazioni da un poliziotto corrotto Jensen può decidere se interrogarlo e usare l'innesto amplificatore sociale per convincerlo a dare le informazioni che si aspetta oppure se infiltrarsi nella centrale della polizia, raggiungere l'ufficio del poliziotto, fare l'hack del computer e ottenere informazioni compromettenti con le quali minacciarlo.
Nei dialoghi il giocatore sceglie le risposte o la domande da fare in un menu piuttosto classico che ricorda i giochi BioWare. In ogni dialogo, c'è una risposta migliore a seconda del tipo di strategia che si è deciso di impiegare. Scegliendo una precisa risposta, inoltre, si compie anche una scelta, e si può modificare la storia. Ogni dialogo con durata effettiva di 4/5 minuti in realtà nasconde circa 25 minuti di parlato e animazioni. Ci sono differenti tipi di attacchi e di conclusioni della discussione a seconda del tipo di scelte prese dal giocatore.
L'innesto amplificatore sociale consente di usare dei feromoni per confondere l'interlocutore e indurlo a rilevare le informazioni. Si discute normalmente con il personaggio e l'innesto offre delle informazioni sulla personalità dell'interlocutore a seconda delle sue risposte. La personalità può risultare di tipo alpha, beta e omega. Ci possono anche essere risposte contraddittorie sul tipo di personalità, determinate anche dalle domande fatte. Una volta individuato il tipo di personalità occorre usare il feromone adatto.