Dead Space 2: viaggio in un mondo di paura
Le nostre impressioni sul nuovo action in terza persona sviluppato da Visceral Games. Da una parte la riproposizione del gameplay del predecessore, dall'altra un nuovo mondo di paura che trae vantaggi da sofisticate tecniche narrative.
di Rosario Grasso pubblicato il 28 Gennaio 2011 nel canale Videogames
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info"Ahò, devo ricaricà i modori da'a navetta!"
"Ahò, devo ricaricà i modori da'a navetta!"
era osceno, infatti. non si poteva sentire.
giocato al primo. mi sono cacato sotto per tutta la durata de gioco ero talmente in preda all'ansia perenne che non ci ho manco fatto caso alla ripetitività degli scenari
nel secondo spero abbiano dato un pò più di spessore al protagonista. nel rpimo sembrava un drone: fai questo, fai quello, vai qua e vai la, senza proferir verbo alcuno.
fosse 'na volta che avesse risposto "aò, ma che so scemo? io la nun ce vado!"
personalmente mi ha fregato solo in un paio di scene dove ero sovra pensiero. per il resto non fa paura. Nel 2 poi ricorrono un paio di volte al vecchio trucco del BU! improvviso che ormai non frega più nessuno... Cmq che parte faceva Argento nel primo? perchè non ci avevo fatto caso...
Innanzitutto il gameplay: perchè stravolgere una formula consolidata e perfettamente funzionale in qualcosa di diverso che farebbe perdere di personalità l'anima stessa del gioco? E' stato migliorato moltissimo invece, perchè l'uso della stasi e del modulo cinetico nel primo poteva anche essere evitato, mentre qui è essenziale e permette al giocatore di utilizzare ogni oggetto dello scenario come arma per i necromorfi.
In secondo luogo: scenari sempre uguali? Allora, nel primo episodio eravamo su una stazione spaziale, e ok. Ma qui inizi in un manicomio, poi finisci in un quartiere residenziale, la metropolitana, la chiesa di unitology, le celle frigorifere, l'asilo nido, lo spazio giochi, il teatro, la stazione orbitante, le miniere, il settore governativo, ecc. C'è una varietà a dir poco splendida durante tutto il gioco, e questo mantiene altissimo il livello di interesse senza cadere mai nella banalità. Non riesco a capire cosa si aspetterebbe chi ha amato il primo Dead Space, davvero.
Io non ho mai amato il genere horror, ma sono rimasto affascinato da questa saga e questo secondo episodio è sublime, perchè ha saputo evolvere perfettamente colmando quelle piccole imperfezioni del predecessore. Un seguito non è bello perchè viene stravolto, tutt'altro. Ed è una filosofia che purtroppo molti giochi hanno preso negli ultimi anni, e sono più che contento che Visceral Games abbia fatto questa scelta.
Buon proseguimento a tutti voi.
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