Killzone 3: nuovi limiti per grafica e sonoro su console
Abbiamo provato la versione per il beta test del nuovo sparatutto in prima persona di Guerrilla Games. Subito un primo approccio molto positivo con il terzo capitolo di una delle serie più costose di sempre.
di Rosario Grasso pubblicato il 16 Novembre 2010 nel canale VideogamesModalità
Il multiplayer di Killzone 3 si configura come un multiplayer ragionato e tattico, in cui non si spara solamente ma bisogna pensare a tutta una serie di rapporti di forza, basato sulle classi e gli sblocchi e sulle caratteristiche salienti, e maggiormente riuscite, dello sparatutto di Guerrilla Games, ovvero il feeling con le armi e il comparto tecnico. Killzone 3, basato sulla tecnologia del predecessore, è uno dei giochi graficamente più avanzati in generale e per certi versi il migliore in assoluto su PS3. Anche l'audio offre una qualità di primissimo livello.
La versione beta di Killzone 3 che abbiamo avuto modo di provare in questi giorni offre tre mappe di gioco e tre modalità differenti. La modalità di base è Guerrilla Warfare. Si tratta del classico deathmatch in cui vince la squadra i cui giocatori fanno più frag. Più interessante è certamente Warzone, già vista in Killzone 2.
Warzone è una modalità che favorisce la varietà e i cambi repentini di strategia, dipendenti dalle mutevoli condizioni della partita. Si tratta, infatti, di una sorta di playlist di modalità differenti: per ogni modalità c'è una missione e la squadra che porta a termine la missione acquisisce un punto. Ad esempio, a una delle due squadre potrebbe venire richiesto di uccidere un determinato giocatore della squadra avversaria, mentre i giocatori di quest'ultima devono difenderlo.
Potrebbe venire richiesto, inoltre, di difendere un particolare punto della mappa, o di attaccarlo nella prospettiva dell'altra squadra, o ancora di conquistare e difendere un certo numero di avamposti, di vincere una gara di uccisioni dei membri della squadra avversaria, di raccogliere un oggetto presente sulla mappa e di portarlo in uno specifico punto.
Insomma, mentre il fuoco è concentrato in una data zona della mappa, improvvisamente può rendersi necessario spostarsi rapidamente da un'altra parte, cambiando radicalmente l'approccio alla partita e ovviamente la tattica di gioco. Warzone è una modalità molto divertente, migliore in Killzone 3 grazie alle dimensioni più grandi delle mappe e alle nuove caratteristiche di gameplay del nuovo sparatutto di Guerrilla.
L'ultima delle modalità, e stavolta è una novità, è Operations. Con questa modalità Guerrilla intende trasmettere l'emozionalità e il senso di coinvolgimento all'interno del conflitto che sono tradizionalmente trasmessi con la campagna single player. All'inizio della partita, infatti, c'è una sequenza di intermezzo, che riproduce lo stile di narrazione delle sequenze della campagna tradizionale, che presenta la situazione. Altre sequenze scandiscono il succedersi dei fatti e, infine, c'è una sequenza finale con l'esito del conflitto.
In Operations i soldati della coalizione ISA attaccano un avamposto Helghast. Questi ultimi, dunque, sono sempre nella parte dei difensori, mentre gli ISA sono sempre gli attaccanti. Bisogna attaccare dei punti della mappa e, una volta raggiunto lo scopo, si sbloccherà una nuova parte della mappa con nuovi obiettivi. Progressivamente, dunque, si prosegue verso il cuore della base Helghast, fino a distruggerla definitivamente.
Gli Helghast, ovviamente, devono evitare che i soldati ISA raggiungano i loro obiettivi, respingendo gli attacchi per un certo quantitativo di tempo. Le sequenze ovviamente sono diverse: gli Helghast si organizzano per fronteggiare l'attacco, gli ISA si preparano cercando i punti vulnerabili della difesa Helghast. Anche questa modalità si rivela molto divertente, anche se forse l'obiettivo principale, quello di trasmettere le emozioni della campagna single player, non è completamente riuscito. Le sequenze di intermezzo, infatti, sono sempre le stesse, e non possono essere saltate dai giocatori.