Dead Rising 2: massacro di zombie anche multiplayer
Recensione della versione XBox 360 di Dead Rising 2, l'action sul massacro di zombie che adesso introduce anche la componente multiplayer.
di Jonathan Russo pubblicato il 08 Novembre 2010 nel canale VideogamesXboxMicrosoft
L'incidente
Dead Rising 2 è direttamente collegato al suo predecessore, in quanto gli eventi di Willamette e la diffusione a livello nazionale dell’epidemia di zombie sono la premessa per questo nuovo gioco. All’inizio di DR2, il protagonista Chuck Greene si trova impegnato in una puntata di Terror is Reality, uno show in stile American Gladiators nel quale quattro concorrenti si sfidano a chi ammazza più zombie nei modi più variopinti. Lo show è ospitato nel cuore di Fortune City (ovvero una fittizia Las Vegas), e Chuck partecipa per vincere il ricco premio in denaro: sua figlia Katey, infatti, è stata morsa da uno zombie e ogni 24 ore ha bisogno di un’iniezione di Zombrex, un farmaco molto costoso che ritarda la trasformazione in morto vivente.
Al termine della puntata di Terror is Reality a cui partecipa Chuck, però, accade l’inaspettato: il tipico, quando si parla di zombie, incidente da cui avrà luogo la nuova infestazione di zombie. Chuck dovrà portare la figlia Katie al sicuro, ma dovrà fare anche i conti con chi, a sorpresa, lo accusa di essere l’artefice dell’incidente che ha liberato gli zombie per le strade… accuse dal quale dovrà trovare il modo di scagionarsi.
A grandi linee, Dead Rising 2 non si discosta più di tanto dal suo predecessore. C’è un luogo infestato dagli zombie, c’è una “safehouse” in cui poter tirare il fiato, ci sono dei sopravvissuti sparsi per tutta la mappa di gioco che possiamo scegliere di aiutare (oppure no!) portandoli in salvo, e c’è una storia principale che possiamo scegliere di seguire e svelare (oppure no!). Nulla vieta di fregarsene di tutto e di tutti, passando solo il tempo a far fuori zombie nei modi più creativi possibili. In ogni caso, c’è un tempo limite massimo di 72 ore prima che i soldati arrivino a Fortune City per ripulire la zona dall’infestazione e, presumibilmente, evacuare i sopravvissuti.
Lo sviluppo della trama principale segue lo stesso meccanismo di Dead Rising 1: la storia è divisa in “casi”, ogni caso è diviso a sua volta in capitoli (1-1, 1-2,-1-3, 2-1, 2-2 eccetera). Ogni caso ha inizio a una determinata ora del giorno, in un determinato posto: per poter iniziare il caso e portare avanti la storia, Chuck dovrà essere nel posto giusto al momento giusto (il tutto ovviamente è segnato tra le indicazioni del gioco, non c’è rischio di trovarsi senza sapere cosa fare); inoltre per risolvere ciascun caso Chuck avrà a disposizione un tempo predeterminato, di solito qualche ora (anche questo ben segnalato nel gioco): se Chuck non riesce a completare le missioni a cui sta lavorando, o se non arriva in tempo dove inizia il caso successivo, la “verità scomparirà nel nulla” (come dice il gioco stesso) e non ci sarà modo di portare a compimento la trama principale se non caricando un vecchio save o ricominciando il gioco.
Questo sistema, come accadeva già in DR1, può sembrare un po’ impietoso e ansiogeno per il giocatore, ma in realtà una volta fatta la mano non solo non va a scapito del divertimento, ma anzi contribuisce a creare quel senso di tensione che in un gioco di zombie non può certo mancare. Del resto è bene far presente che Dead Rising è un gioco che va giocato sicuramente più di una volta per essere goduto appieno: almeno una per completare la trama principale in tutta tranquillità, anche trascurando un po’ i sopravvissuti sparsi per la mappa; una seconda volta per concentrarsi sull’esplorazione, sui sopravvissuti da salvare e sul puro e semplice massacro degli zombie. In ogni caso, anche giocando solo la trama principale, tra la fine di un caso e l’inizio di quello successivo c’è sempre abbastanza tempo per potersi divertire con i tanti aspetti più o meno freeroaming che il gioco mette a disposizione.
Rispetto a DR1, questo seguito ha tra l’altro un dettaglio in più di cui il giocatore deve tenere conto, ovvero la necessità di procurare a Katey la sua medicina. Ogni 24 ore infatti, e precisamente tra le 7 e le 8 di mattina, Katey avrà bisogno di un’iniezione di Zombrex. Procurarsi lo Zombrex non è particolarmente difficile: lo si può ottenere con alcune missioni della storia principale, salvando alcuni sopravvissuti o anche comprandolo (a prezzi non modici) dagli “sciacalli” che approfittano del caos per depredare la città. Katey però non è l’unica ad aver bisogno di Zombrex: alcuni altri sopravvissuti infatti sono stati morsi e chiederanno a Chuck di aiutarli procurando loro la medicina, cosa che costringerà il giocatore a scegliere se lasciare gli infetti al loro destino oppure rimboccarsi le maniche e cercare altre dosi del farmaco.
Insomma Chuck avrà il suo bel daffare e difficilmente il giocatore troverà momenti di vuoto o noia. I sopravvissuti da salvare inoltre, sono ancora più vari e particolari rispetto a DR1 (dalla coppietta texana dal grilletto facile, alla spogliarellista ubriaca che vomita dappertutto), e la trama principale è interessante e ben scritta.