La passione per le auto da corsa in Forza Motorsport 3
Abbiamo provato la versione definitiva di Forza Motorsport 3 in occasione della presentazione italiana del gioco alla sede di Microsoft di Segrate. In questo articolo elenchiamo le caratteristiche del nuovo simulatore di Turn 10 e diamo qualche prima impressione. Contiene l'intervista a Dan Greenawalt, direttore di Turn 10.
di Rosario Grasso pubblicato il 09 Ottobre 2009 nel canale VideogamesMicrosoft
Tecnologia
Turn 10 ha rivisto il motore grafico di Forza Motorsport, creandone uno nuovo che possa sfruttare pienamente l'hardware di XBox 360. Sicuramente Forza 3 è uno dei migliori giochi per la console di Microsoft in fatto di grafica. Le vetture sono modellate egregiamente e in alcuni casi danno la sensazione di trovarsi dinnanzi a riprese televisive dalla realtà. Ottimi anche gli sfondi, visto che sono molto più dettagliati rispetto al precedente capitolo e si caratterizzano per un più elevato numero di strutture a bordo pista.
Il nuovo motore garantisce i 60 frame per secondo su XBox 360. L'immagine è più fluida rispetto al passato e la tecnologia è in grado di gestire tante macchine contemporaneamente senza alcun calo nel frame rate. La pista è maggiormente rifinita con una nuova tecnologia di bump mapping che rende evidenti le singole sconnessioni dell'asfalto. I cockpit delle vetture sono modellati uno per uno, e presentano delle sostanziali differenze l'uno dall'altro.
L'elemento tecnologico più rifinito di Forza 3, tuttavia, è il motore fisico, che opera alla frequenza di 360 hz. Lasciamo la spiegazione di questo aspetto del gioco allo stesso Dan Greenawalt, che risponde così alla domanda sul motore fisico: "Avere un motore grafico a 60 fps rende le immagini più fluide, ma questo discorso vale anche per la fisica. Hai bisogno di avere un motore fisico molto veloce se vuoi supportare nella maniera adeguata il motore grafico più performante. Ad esempio, se hai una macchina che va a una certa velocità su una strada, la macchina affronterà tutte le sconnessioni della strada, le quali si presentano molto frequentemente grazie alla rapidità delle immagini consentite dal motore grafico a 60 fps".
"Se non provvedi a realizzare un nuovo motore fisico ti ritrovi con un numero limitato di aggiornamenti. Ad esempio, questo intero cortile potrebbe far parte di un unico aggiornamento. Invece, con il nuovo motore fisico ci sono aggiornamenti molto più frequentemente, in modo che il pilota possa avvertire ogni singola sconnessione dell'asfalto, ogni singola sfumatura. Tutto questo, inoltre, favorisce anche la gestione della fisica dei pneumatici perché questi si piegano, si deformano, e reagiscono frequentemente alla pista".
La fisica è fondamentale anche per la simulazione della resa su pista delle vetture. Infatti, le modifiche che possono essere apportate alle vetture risultano, come accennato in precedenza, determinanti. Le prestazioni delle vetture, dunque, sono determinate in base alle caratteristiche fisiche di ogni elemento: vengono, pertanto, presi in considerazione parametri quali il peso e la potenza del motore o il coefficiente di aerodinamica. Le prestazioni non sono frutto di un numero statico e la configurazione della vettura non dipende da algoritmi più o meno sofisticati, quanto dal giusto equilibrio tra le varie componenti meccaniche. L'andamento in gara è frutto di tutta una serie di azioni e reazioni tra le varie componenti ed è determinato dinamicamente una volta che si è sull'asfalto.
Turn 10 ha inoltre rivisto il sistema di gestione dei danni. La gestione dei danni di Forza 3 è una delle più elaborate nell'intero panorama videoludico. La distruzione dei mezzi non è così evidente come nei giochi di guida di Codemasters, come Grid e Dirt 2, ma è molto accurata. Le carrozzerie si deformano e la vernice viene via in maniera decisamente convincente. Le immagini delle vetture danneggiate sono molto realistiche e appaganti alla vista. Inoltre, Turn 10 ha pensato anche a un sistema per la gestione della distruzione delle piccole parti della carrozzeria. Dopo un contatto di debole entità, ad esempio, è possibile vedere piccoli pezzi della scocca che si staccano dal resto dell'auto e che si depositano sull'asfalto o vengono spinti via con il passaggio delle altre macchine.
Il discorso sulla fisica non si esaurisce qui, perché bisogna sottolineare il lavoro fatto sui pneumatici. Alla presentazione, Dan Greenawalt ha parlato molto di pneumatici, perché sono l'elemento di collegamento tra le sconnessioni dell'asfalto e il corpo principale delle auto. I pneumatici trasmettono fedelmente le caratteristiche dell'asfalto e si deformano dinamicamente perché reagiscono alla pista stessa. L'aspetto delle gomme cambia in seguito al contatto con l'asfalto. La resa, inoltre, dipende dalla loro pressione e dal loro 'composto', ovvero dalle caratteristiche dei materiali con cui sono realizzati. I pneumatici, quindi, possono essere più o meno soffici con ripercussioni sul loro aspetto visivo, sulla guida e sulle prestazioni.