Le bambine terribili di Rule of Rose – intervista ai distributori
Intervista esclusiva ai distributori del gioco che ha suscitato tante polemiche e collezionato censure in diversi paesi europei. Rule of Rose merita davvero un trattamento particolare o è vittima di una reazione esagerata? Vince realmente chi seppellisce la bambina?
di Jonathan Russo pubblicato il 05 Dicembre 2006 nel canale VideogamesIntervista - parte 2
Ma se le singole scene non sono scandalose come si potrebbe pensare, per quale motivo Rule of Rose è stato così preso di mira, soprattutto tenendo conto che ci sono altri giochi horror ben più crudi?
E una domanda a cui mi piacerebbe saper rispondere. Io credo che questo accanimento dipenda soprattutto da una concezione sbagliata che cè in Italia, per la quale i videogiochi sono cose da bambini. Invece i dati confermano che la maggior parte dei videogiocatori è maggiorenne. Non solo: bisognerebbe cominciare a riconoscere i videogiochi non solo come mero intrattenimento, ma anche come una nuova forma di media, e quindi di espressione.
Addirittura?
Come dicevo prima, Rule of Rose non è uno di quei giochi concentrati sul combattimento o sullazione frenetica. E invece un titolo che punta più allatmosfera e si concentra sullesplorazione, funzionale a far evolvere la storia. Per apprezzare pienamente il gioco, è quindi necessario concentrarsi e capire il messaggio che lautore ha voluto trasmettere, né più né meno come si fa guardando un film o leggendo un libro.
La Sony, che in Giappone distribuisce il gioco, si è rifiutata di farlo in Europa perché non lo giudica adatto al pubblico europeo.
E una scelta della Sony, hanno le loro motivazioni, che non mi sento di mettere in discussione.
Parliamo dei problemi legati alla distribuzione. In seguito alle polemiche nate, avete avuto qualche comunicazione riguardo a possibili blocchi?
Per il momento non ci risulta niente di tutto questo.
Oltre alla preoccupazione per la possibilità che il titolo venga ostacolato, cè da dire che tutto il polverone ha portato una notevole pubblicità per quello che, in effetti, non era certo un titolo di punta.
E vero, Rule of Rose non era un titolo di punta per il mercato PS2. Anche dal punto di vista tecnico, non ambisce ad esserlo. Non direi però che la pubblicità portata al gioco dalle polemiche sia positiva: i dati che abbiamo, relativi alla distribuzione, non sono migliorati rispetto a prima, e anzi tuttal più hanno subito una lieve flessione. Comunque, come publisher, le nostre strategie non sono assolutamente cambiate dopo il caso che si è creato.
Possibile che questa pubblicità involontaria non dia i suoi frutti? Dopotutto ha fatto conoscere il gioco anche a chi magari, in altre circostanze, non avrebbe notato la sua uscita.
Credo che la polemica attorno a Rule of Rose sia andata a interessare più che altro una fascia di persone che non rientra tra i potenziali acquirenti del gioco. Vedremo se ci saranno novità inaspettate dopo il primo periodo dalla release.
Unultima domanda. Visto che ormai è di moda, sai se è già previsto un seguito per Rule of Rose?
(Sorride) Questo possono saperlo solo i creatori del gioco, sfortunatamente non ne abbiamo idea.
76 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn 4 minuti hai letto questo articolo, quando ce ne ho messi almeno 10 io in fase di rilettura?
Evidentemente no: se così fosse stato, avresti capito che il giudizio sul gioco dal punto di vista prettamente tecnico dell'autore è tutt'altro che quello che in termine tecnico può definirsi una "marchetta".
Se invece il tuo commento era un tentativo di farci vedere quanto un utente possa essere superficiale nel postare, hai pienamente colto nel segno.
Per quello che riguarda la pubblicità gratuita sinceramente sono venuto a conoscenza del gioco grazie alle critiche, però secondo me ha detto bene al manger di H, se è vero che le vendite hanno subito una lieve flessione, ovvero chi è interessato al gioco è un pubblico "indipendente" dalle critiche.
Comunque non so se appoggiare o meno l'iniziativa di HWUpgrade di dedicare un articolo ad un "problema" come questo: da un lato è ora che qualcuno realmente competente si occupi del problema, dall'altro non sarebbe il caso di sottolinearlo...
Evidentemente no: se così fosse stato, avresti capito che il giudizio sul gioco dal punto di vista prettamente tecnico dell'autore è tutt'altro che quello che in termine tecnico può definirsi una "marchetta".
Se invece il tuo commento era un tentativo di farci vedere quanto un utente possa essere superficiale nel postare, hai pienamente colto nel segno.
Paolo,te sei lento a leggere...questo articolo si legge in 3 minuti e 48 secondi!! devi "aggiornare gli occhiali"
btw bella intervista, peccato che
1)il gioco non mi piaccia proprio
2)questo l'ho visto più come caso da tgcom"Io credo che questo accanimento dipenda soprattutto da una concezione sbagliata che c’è in Italia, per la quale i videogiochi sono “cose da bambini”" mi spiace ma queste sono davvero chiacchiere da bar..
siete stati un pò troppo "politically correct" soprattutto avendo come contesto gli ultimi avvenimenti mediatici(avete visto?quasi tutti i tg hanno scoperto ultimamente cose come Internet e Youtube..)
Evidentemente no: se così fosse stato, avresti capito che il giudizio sul gioco dal punto di vista prettamente tecnico dell'autore è tutt'altro che quello che in termine tecnico può definirsi una "marchetta".
Se invece il tuo commento era un tentativo di farci vedere quanto un utente possa essere superficiale nel postare, hai pienamente colto nel segno.
Concordo.
Leggetelo l'articolo, qui non si esalta affatto il gioco, anzi tutt'altro, tecnicamente parlando.
Si apre inoltre un interessante confronto sulle polemiche e sulla loro fondatezza o meno, in rapporto a chi è pronto a censurare con troppa facilità ciò che non conosce pienamente, e la strategia di rendere un gioco come questo più appariscente sui filmati e sulle torbide vicende della trama che sull'azione vera e propria.
ora + che mai è il caso di sottolinearlo,con tutti questi tg che fanno(dis)informazione sui videogames
l'altro giorno ho visto l'opinionista del tg5 che intervistava una serie di persone della strada,con risultati allarmanti tipo"io non ho internet proprio per evitare la diseducazione dei miei figli"...
cose da pazzi...l'unico problema sono i GENITORI che comprano al bambino la psp con gta..non i giochi violenti.
p.s. per quanto riguarda la competenza,non so se darti torto o ragione
Questo Rule of Rose mi pare un gioco ancora più pericoloso e assolutamente inadatto ai giovani proprio per la natura più psicologica che secondo me in alcuni casi può essere assai subdola. La mia opinione è che non ci sia davvero bisogno di giochi di questo tipo, ovviamente accetto che non valga per tutti, e faccio notare che mentre in Painkiller una scena con fiumi di sangue era chiaramente irreale e non mi faceva pensare troppo, un gioco come questo rischia di avere l'effetto opposto.
Credo insomma che sarebbe necessario giudicarlo come prodotto a cui possono avere accesso tutti (perchè di fatto è cosi, vero signor emule?) e ricordare che i bambini e i ragazzi andrebbero tutelati. Non giocherò al gioco perchè non mi interessa, però mi fa pensare che se è vero quanto riportato sull'articolo di Panorama, questo gioco sarà molto apprezzato da adulti perversi e pericolosi.
btw bella intervista, peccato che
1)il gioco non mi piaccia proprio
2)questo l'ho visto più come caso da tgcom"Io credo che questo accanimento dipenda soprattutto da una concezione sbagliata che c’è in Italia, per la quale i videogiochi sono “cose da bambini”" mi spiace ma queste sono davvero chiacchiere da bar..
siete stati un pò troppo "politically correct" soprattutto avendo come contesto gli ultimi avvenimenti mediatici(avete visto?quasi tutti i tg hanno scoperto ultimamente cose come Internet e Youtube..)
Pienamente daccordo sul fatto che ancora vengono associati i videogame a giochini per bambini... Nulla di più sbagliato...Ci sono per piccoli e adulti secondo me come un qualsiasi film in DVD !!!
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