Ritorno alle origini con Neverwinter Nights 2
Torna il gioco di ruolo rigoroso con il seguito di uno dei prodotti di maggior successo del 2002. Il progetto passa dalle mani di BioWare a quelle di Obsidian Entertainment, ma l'obiettivo principale resta quello di ribadire con rinnovata qualità una struttura di gioco che ha riscosso un enorme successo.
di Rosario Grasso pubblicato il 03 Novembre 2006 nel canale VideogamesLa grafica
D'altronde, Neverwinter Nights 2 comprende ambienti estremamente più grandi e un numero di poligoni decisamente più elevato. Enormi distese di terra si prospettano davanti alla visuale del giocatore, mentre i combattimenti possono coinvolgere decine e decine di personaggi tra avversari e alleati. Se dal punto di vista dell'ampiezza dei mondi Neverwinter Nights 2 paga molto rispetto ad Oblivion, per quanto concerne i modelli poligonali presenti contemporaneamente su schermo si prende una roboante rivincita.
Gli elementi maggiormente riusciti in relazione a questo aspetto di Neverwinter Nights 2 vanno ricercati nelle ammalianti animazioni e negli spettacolari effetti visivi scaturiti dalle varie magie. Come abbiamo ribadito più volte la grafica è nettamente superiore al predecessore, ma l'aspetto che maggiormente differenzia i due prodotti è proprio quello legato alle magie, adesso assolutamente spettacolari all'occhio del giocatore.
La completa riproduzione tridimensionale del mondo consente, d'altra parte, nuovi sbocchi dal punto di vista del gameplay: possiamo sostanzialmente decidere di giocare da qualunque angolazione. Probabilmente, dunque, i puristi continueranno ad utilizzare la telecamera isometrica del predecessore, ma chiunque è liberissimo di adottare anche una più canonica visuale in terza persona. La potenza del motore è, inoltre, testimoniata dalle scene di intermezzo e dai dialoghi, considerando il fatto che vengono realizzate scene ad alto contenuto spettacolare e cinematografico in virtù della disposizione delle stesse telecamere.
Passando agli elementi meno soddisfacenti, bisogna dire che allo stato attuale delle cose la nuova disposizione delle telecamere paga qualcosa dal punto di vista dell'immediatezza. La presenza di tanti punti caldi con i quali si interagisce con il tasto sinistro del mouse e comunque una visuale di gioco leggermente più ristretta rispetto al passato ci hanno dato la sensazione di minore elasticità nei movimenti e nelle possibilità di spostamento del giocatore rispetto a quanto accadeva nel predecessore. Probabilmente si tratta di limiti che verranno superati in seguito a diverse ore di gioco, ma, perlomeno nelle fasi iniziali, qualcuno potrebbe rimanere scottato da questa rivoluzione grafica.
D'altra parte, la vera limitazione di Neverwinter Nights 2 riguarda la sua struttura di gioco, assolutamente non aperta come quelle di Oblivion e Gothic 3. La sensazione di trovarsi dinnanzi ad un progetto nato vecchio potrebbe scoraggiare i giocatori meno propensi a godere solamente delle rigide meccaniche da gioco di ruolo e invece interessati alle possibilità della tecnologia grafica di nuova generazione. L'Electron Engine, infatti, ha bisogno di continui caricamenti e non è in grado di visualizzare nello stesso momento enormi appezzamenti di terreno come, invece, riescono a fare i titoli di Bethesda Softworks e Piranha Bytes.
Ad ogni modo va considerato che si tratta di prodotti da ascrivere a generi di gioco quasi completamente differenti e probabilmente rivolti a due tipi di pubblico distinti. L'approccio più immediato e con tanti elementi d'azione di Oblivion e di Gothic 3 appare ben distante dalle meccaniche estremamente rigide, ma per questo non meno accessibili, di Neverwinter Nights 2.