PlayStation 5: puro divertimento con il DualSense. La recensione
Primo responso su PlayStation 5, in prova di diversi giorni in redazione. Ecco i test su rumorosità, tempi di caricamento, temperature e consumi, e un giudizio dopo aver provato DualSense, Spider-Man: Miles Morales e le funzionalità principali della console di nuova generazione
di Rosario Grasso pubblicato il 06 Novembre 2020 nel canale VideogamesSonyPlaystation
Le console della generazione che sta per fare il suo debutto, come abbiamo già visto molte volte, sono interessanti da diversi punti di vista. Innanzitutto, introducono dei sistemi tecnologici, come le architetture AMD Zen 2 e RDNA 2, rispettivamente alla base di CPU e GPU, che sono di recente introduzione anche per il mondo PC. Sia PlayStation 5 che Xbox Series X, dunque, possono essere considerate dirompenti come mai prima d'ora nel mondo console, forse eguagliate solo dall'ambizioso e, coraggioso, lancio di PS3 con il famigerato processore Cell.
C'è una differenza, a nostro modo di vedere le cose: dove Microsoft punta soprattutto all'avanzamento dell'hardware, Sony persegue la strada dell'innovazione. Prova ne è il nuovo DualSense, un concentrato di tecnologia e di novità tra le mani dei giocatori, e un discorso analogo si piò fare per la nuova interfaccia utente. Ma non solo. Se PS5 fa fatica sotto alcuni aspetti tecnici, si riprende alla grande per quanto riguarda la creatività e la capacità di portare il gaming a un livello realmente nuovo, per non toccare (ancora) tutto il discorso sulle esclusive.
PS5, come noto, paga qualcosa a Xbox Series X in termini di densità architetturale della GPU, con quasi il 40% di core logici in meno che si traducono in 2 TERAFLOPS di potenza di calcolo pura in meno. Cerca di recuperare sul fronte dell'SSD, con una tecnologia nuovissima che, a detta degli ingegneri nipponici, aumenterà drasticamente le prestazioni e le possibilità degli sviluppatori nella realizzazione di enormi mondi di gioco, mettendo direttamente in comunicazione SSD e GPU e alimentando istantaneamente e senza soste di risorse quest'ultima. Ma procediamo per ordine, analizzando tutti gli aspetti portanti della nuova PlayStation 5.
DualSense
Il nuovo gamepad DualSense è un consistente passo in avanti non solo rispetto al DualShock 4 ma anche al gamepad di Xbox One. Questo perché integra delle tecnologie di vibrazione di nuova generazione, che permettono di percepire il feedback a livelli di intensità diversi e in maniera differenziata a seconda del punto della periferica. Sony ha rivisto anche l'ergonomia e l'aspetto estetico: la periferica è visivamente accattivante e già questo trasmette la sensazione che molto è cambiato. Inoltre, è più grande rispetto a DualShock 4, favorendo l'impugnatura, con la parte dei cornetti visibilmente allungata e più simile ai gamepad Xbox. Al netto di un peso leggermente incrementato rispetto ai gamepad precedenti.
DualSense è dotato di grilletti adattativi e di feedback aptico. Andiamo a scoprire cosa Sony intende con queste definizioni. I primi presentano un livello di resistenza alla pressione differente a seconda del punto di escursione: quindi potrebbero essere facili da premere inizialmente e poi diventare sempre più resistenti man mano che si va avanti con l'escursione del pulsante. Il tutto, ovviamente, in funzione delle esigenze degli sviluppatori e del tipo di interazione che hanno previsto.
Il feedback aptico, invece, restituisce un effetto di vibrazione diverso a seconda del punto della periferica in termini di intensità e modalità di vibrazione.
Il touchpad è simile a quello di precedente generazione: non solo è un pulsante aggiuntivo ma riproduce perfettamente i movimenti delle dita esercitati dal giocatore su di esso. La periferica è poi dotata di sensore di movimento, similmente per esempio a quello che avviene con gli Oculus Touch, in modo da replicare l'inclinazione delle mani del giocatore e tutti i movimenti che impartisce al gamepad. Infine, troviamo il microfono nella parte inferiore, integrato all'interno della sua scocca in modo da non comportare alcun tipo di ingombro e garantire al contempo conversazioni di qualità cristallina con gli altri giocatori. Un pulsante illuminato, posto subito sopra di esso, consente di attivarlo o disattivarlo.
Tutte queste funzionalità si possono provare con Astro's Playroom, un gioco gratuito e integrato nella console allo specifico scopo di evidenziare le peculiarità del nuovo DualSense. Astro's Playroom, un gioco di piattaforme, ripercorre la storia delle PlayStation, sottoponendo il giocatore a una serie di sfide e ricompensandolo con premi legati alle console del passato.
Specifiche tecniche
Ecco le specifiche tecniche complete della nuova PlayStation 5.
CPU |
x86-64-AMD Ryzen “Zen 2” |
GPU |
basata su AMD Radeon RDNA 2 |
Memoria di sistema | GDDR6 16GB Bandwidth 448GB/s |
SSD | 825GB Larghezza di banda 5.5GB/s |
Lettore ottico | Ultra HD Blu-ray (66G/100G) ~10xCAV BD-ROM (25G/50G) ~8xCAV BD-R/RE (25G/50G) ~8xCAV DVD ~3.2xCLV |
Dischi dei giochi PS5 | Ultra HD Blu-ray, fino a 100GB/disc |
Uscite video | Porta HDMI Supporto ai TV 4K 120Hz, 8K, VRR (secondo specifica HDMI ver.2.1) |
Audio | “Tempest” 3D AudioTech |
Dimensioni | PS5: approssimativamente 390mm x 104mm x 260mm (larghezza x altezza x profondità) (esclusa base d'appoggio) PS5 Digital Edition: approssimativamente 390mm x 92mm x 260mm (larghezza x altezza x profondità) (esclusa base d'appoggio) |
Peso | PS5: 4,5kg PS5 Digital Edition: 3,9kg |
Consumi | PS5: 350W PS5 Digital Edition: 340W |
Input/Output | USB Type-A (Hi-Speed USB) USB Type-A (Super-Speed USB 10Gbps) x2 USB Type-C (Super-Speed USB 10Gbps) |
Networking | Ethernet (10BASE-T, 100BASE-TX, 1000BASE-T) IEEE 802.11 a/b/g/n/ac/ax Bluetooth 5.1 |
Test
Sulla base dei nostri test, PS5 riscalda leggermente di più rispetto a Xbox Series X, con le temperature più alte ovviamente rivelate nella parte posteriore, dove fuoriesce l'aria calda. Abbiamo rilevato una temperatura massima di 49,2° C, contro un valore massimo di 45,9° C di Xbox Series X. La differenza più rilevante riguarda il fatto che la console Microsoft emette aria calda verso l'alto, mentre PS5, più tradizionalmente, verso la parte posteriore.
Il raffreddamento di PlayStation 5 ha costituito una grande sfida per Sony, che ha dovuto provvedere a un consistente investimento per giungere all'avveniristica soluzione che avremo sulla console. All'interno di PlayStation 5 ci saranno una grossa ventola da 120 mm di diametro x 45 mm di spessore, un dissipatore di calore in rame che si comporterà come una camera di vapore e, per la prima volta per una console, il metallo liquido al posto della comune pasta termoconduttiva.
Diversi i fattori di innovazione, anche da questo punto di vista. Entrambe le console presentano delle grosse ventole: le loro dimensioni sono importanti perché una ventola così fatta garantisce la refrigerazione necessaria senza produrre sibili o altri tipi di rumori particolarmente fastidiosi. Sulla base dei nostri test, infatti, PS5, come Xbox Series X, sono molto silenziose. Interessante la scelta del metallo liquido, anche se rende più difficoltoso il teardown della console per le difficoltà legate al riassemblaggio dovete alla reperibilità del metallo liquido.
Per quanto riguarda i consumi energetici, PS5 sembra leggermente più esosa rispetto a Xbox Series X. Lo si evince anche dal dato in idle, mentre Spider-Man: Miles Morales ha fatto segnare sul wattometro valori fino a 204W, mentre con i test di Xbox Series X non ci siamo mai avvicinati ai 200W.
Naturalmente, poi, la presenza dell'SSD interno alla console migliora sensibilmente i tempi di caricamento, in maniera molto efficace non solamente nel confronto con la precedente generazione.
Peso e dimensioni
Sony ha provveduto a un'estetica molto aggressiva per quanto riguarda la sua console di nuova generazione. All'interno della confezione si trova la base, che può essere predisposta in modo tale da mantenere la console in verticale o in orizzontale, anche se la prima delle due posizioni è preferibile anche rispetto al design. La base va collocata in prossimità dei simboli PlayStation stampati sulla scocca per poter posizionare PS5 in orizzontale e sulla superficie inferiore per il posizionamento verticale. In quest'ultimo caso, bisogna ruotare la base fino a poter estrarre la piccola vite, poi allineare la base rispetto al foro che si trova sulla superficie inferiore e posizionare la vite. Un meccanismo molto semplice, simile a quello usato dai monitor. Piuttosto, la base sembra molto fragile e tende a sganciarsi nella configurazione orizzontale.
PS5 è più alta di qualsiasi altra console, per la precisione va oltre 10 centimetri rispetto a Xbox Series X. È meno larga rispetto allo chassis ideato da Microsoft. Le misure esatte di PS5 sono: 390 mm di altezza x 104 mm di larghezza e 260 mm di profondità. Inoltre, la console Sony è più pesante della rivale Microsoft, parliamo infatti di 4,5 Kg contro i 4,44 di Xbox Series X. Ad ogni modo, entrambe le console di nuova generazione sono piuttosto pesanti, superando in maniera decisa Xbox One e PS4.
Sul retro di PS5 troviamo le seguenti porte: due USB 3.0, Ethernet e HDMI 2.1, oltre alla porta per l'alimentazione. Manca l'uscita audio ottica, e lo stesso vale per Xbox Series X. Una decisione curiosa da parte dei due produttori di console, anche perché nella precedente generazione era presente. Sulla parte frontale di PS5 si trovano poi una porta USB 2.0 e la porta USB-C (assente in Xbox Series X), oltre al lettore ottico.
Su quest'ultimo va riferito che ci sono consistenti miglioramenti rispetto all'unità di PS4 Pro. Innanzitutto è molto meno rumoroso dell'unità di precedente generazione, che andava a rappresentare uno dei principali "contro" di quella console. Il sibilo emesso alla lettura del disco è contenuto, più o meno sui livelli dell'unità di Xbox Series X, e la visione dei film, così come la riproduzione dei giochi su disco, ne trae enorme giovamento, disturbando molto meno l'utente. Inoltre, parliamo di un lettore capace di leggere i Blu-Ray 4K UHD, funzionalità inspiegabilmente non presente su PS4 Pro. L'abbiamo provata con diversi film e non abbiamo riscontrato alcun problema: all'avvio del film la frequenza di aggiornamento del monitor passa da 60 a 24 Hz e la visione è assolutamente fluida. Curioso, invece, il posizionamento del lettore perché, con la console posizionata in verticale, può indurre l'utente a inserire il disco al rovescio.
Un discorso a parte merita la connessione HDMI 2.1, una delle novità più rilevanti introdotte da questa generazione di console. Questo tipo di connessione dispone della larghezza di banda necessaria a gestire il flusso di immagini a 4K e 120 Hz, la frequenza di aggiornamento del display più alta supportata da PS5 come da Xbox Series X. Come abbiamo visto nella recensione di Xbox Series X, bisogna verificare attentamente che il monitor o il televisore disponga di un ingresso almeno HDMI 2.0 per poter giocare a 120 Hz. Call of Duty: Black Ops Cold War, DIRT 5, Monster Boy and the Cursed Kingdom e Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege sono i giochi confermati con questo supporto su PS5.
Prima della scadenza dell'embargo è esplosa la polemica sul cavo presente nella confezione di PS5, che non sarebbe di tipo HDMI 2.1. Sony ha risposto con un comunicato ufficiale dove sostiene che "Il cavo in dotazione è compatibile con l'Ultra High Speed dell'HDMI 2.1", con l'espressione "compatibile con" che non è completamente chiarificatrice. Sul cavo che abbiamo trovato nella confezione della nostra unità non vi è la scritta Ultra High Speed, che invece ritroviamo sul cavo trovato nella confezione di Xbox Series X. Abbiamo provato il cavo nella confezione di PS5 con Xbox Series X e un monitor 1080p@360 Hz e possiamo dire che il supporto ai 1080p@120 Hz persiste, ma non abbiamo ancora avuto modo di provare con uno schermo 4K ad alto refresh rate. Ricordiamo che con un cavo non adeguato (deve essere almeno HDMI 2.0) si presenterebbe un problema di larghezza di banda limitata per trasmettere il segnale ad alta risoluzione e al refresh rate richiesto.
C'è una differenza importante tra Xbox Series X e PS5 nel supporto ai 120 Hz. Mentre la console Microsoft riconosce immediatamente all'accensione la disponibilità della connessione a 120 Hz e consente di configurare il tipo di connessione dal menù delle Impostazioni, nel caso di PS5 i 120 Hz sono regolati dai giochi. Ovvero, mentre la dashboard rimane fissa a 60 Hz, l'avvio del gioco che supporta i 120 Hz abilita automaticamente questo refresh rate. Tuttavia, non avendo a disposizione un titolo 120 Hz non abbiamo potuto provare la funzionalità prima della scadenza dell'embargo.
Più controversa la questione del supporto ai monitor con risoluzione nativa 1440p. La dashboard di PS5 li riconosce come monitor 1080p e non è possibile regolare l'impostazione dall'interfaccia. Esegue un upscaling per far corrispondere le immagini alla risoluzione del monitor, ma con una perdita di qualità. Ripete una lacuna di PS4, che si pensava potesse essere superata con PS5. Ma non è così: anche Sony ha infatti confermato il via ufficiale che il formato in 1440p non è supportato.
Interfaccia utente
È molto convincente, segno dello sforzo di Sony a innovare. Graficamente molto ben fatta e molto funzionale. Ci sono delle Schede che consentono di interagire con i giochi e con il sistema in diversi modi, mentre il gioco rimane in esecuzione sullo sfondo. Un Centro di controllo relativo al gioco in esecuzione mostra le ultime notizie e le ultime comunicazioni degli sviluppatori di quel dato gioco.
Si passa dal gioco alle Attività (o gli altri elementi dell'interfaccia utente) premendo sul pulsante PlayStation. Le Attività vengono descritte come una delle novità più interessanti, perché permettono di verificare quali obiettivi rimangono da completare in varie aree del gioco. Alcune Attività permettono di spostarsi istantaneamente nel corrispondente punto del gioco: si tratta quindi di una forte integrazione tra interfaccia e gameplay. Le Guide del gioco, inoltre, forniscono suggerimenti e indicazioni sui giochi senza dover fare delle ricerche su internet.
Il controller DualSense è dotato di un microfono integrato, permettendo di avviare chat vocali con gli utenti di altre PS5, di PS4 o anche con gli utenti collegati tramite lo smartphone con la PlayStation App. I party hanno un ruolo ancora più rilevante su PlayStation 5, con la possibilità di condividere lo schermo della console con gli amici e permettere loro di seguirci. Il video seguente è inoltre interessante perché dà un'idea di quanto veloce sia il caricamento dei giochi per PlayStation 5 grazie al nuovo SSD.
Il PlayStation Store è completamente integrato nell'interfaccia, come i giochi del resto, e non un'app separata. Mandare i messaggi, inoltre, è più facile perché PlayStation 5 supporta la dettatura vocale in diverse lingue, quindi non occorre più digitare sulla tastiera virtuale.
SSD
Una delle tecnologie più avveniristiche di PS5 è dunque quella che sta alla base del funzionamento dell'SSD. Partiamo dal presupposto che, in questa fase, è molto difficile, se non impossibile, dire che se le promesse di Sony si concretizzano in performance reali: si parla di larghezze di banda inimmaginabili fino a poco tempo fa per unità del genere, ovvero di 5,5 GB/s grazie a 12 canali interni e quattro linee PCIe 4.0 che lo collegano al SoC centrale ma, grazie ad alcuni accorgimenti di cui parliamo in seguito, il bandwidth effettivo raggiunge 8-9 GB/s nel sistema.
Dai nostri primi test sulle tempistiche di caricamento, PlayStation 5 risulta decisamente più veloce di ogni altra console, Xbox Series X inclusa. Ma, ovviamente, i vantaggi consentiti dal nuovo SSD di PS5 in teoria non si limitano a questo. Se nella precedente generazione per ottenere l'accesso immediato ai dati urgenti, è necessario archiviarne quanto più possibile in RAM, il che compromette l'efficienza di tutto il sistema, con un SSD così tanto performante, invece, quest'ultimo potrà essere inteso quasi alla stregua della RAM in termini di latenze d'accesso e bandwidth.
L'SSD alleggerisce molto il carico di lavoro semplicemente perché i dati possono essere richiesti quando necessari invece di memorizzarli in cache per quando la console ne avrà bisogno. Tenendo peraltro in considerazione che potrebbe poi non usarli effettivamente. Gran parte della latenza di un disco rigido è data dal fatto che impiega una testa meccanica che si muove sulla superficie del disco alla ricerca dei dati che servono: un meccanismo che richiede più tempo per la ricerca che per l'effettiva lettura. Pertanto, gli stessi dati vengono spesso duplicati centinaia di volte semplicemente per facilitarne la ricerca.
Quello che Sony ha fatto è inserire una Custom I/O Unit tra l'unità di storage e la memoria di sistema. Questa unità è dotata di dotata di un controller DMA (Dedicated DMA Controller) con una potenza pari a due core Zen 2, che ha l'obiettivo di rimuovere i colli di bottiglia e mandare subito tutti i contenuti pronti sul disco alla memoria di sistema. All'interno dell'unità di I/O troviamo anche due co-processori dedicati al processo delle operazioni di input e output, uno dedicato espressamente all'SSD, l'altro alla memoria per i lavori di mappatura e rimappatura di cui hanno bisogno gli sviluppatori. Cambia anche il formato di compressione dei contenuti, che adesso viaggiano in pacchetti con dimensioni inferiori e riescono a trarre maggiori vantaggi dal sistema ottimizzato.
Se PS5 ha dunque valori di larghezza di banda per l'unità di storage maggiori rispetto a Xbox Series X, bisogna dire che la sua unità di default è più piccola: si tratta di 825 GB, tra l'altro occupati in maniera consistente dal sistema operativo. Alla prima accensione della console, dunque, i giocatori hanno a disposizione poco più di 650 GB per l'installazione dei giochi e la gestione degli altri contenuti. Gli utenti di PS5 possono comunque aprire con relativa facilità lo chassis della console e montare un secondo SSD nVME nello slot predisposto sulla scheda madre acquistando un comune SSD con questo tipo di aggancio, mentre in casa Microsoft si è propeso per una strada sicuramente più impervia (con l'unità di espansione dedicata a marchio Seagate).
CPU e GPU
PlayStation 5 non sembra reggere il passo rispetto a Xbox Series X su questi due fronti. Le due CPU sono pressoché simili, si tratta di una personalizzazione dell'architettura Zen 2 di AMD. La CPU di PS5, a 8 core come quella di Xbox Series X, funziona però a frequenza variabile e può toccare un massimo di 3,5 GHz, che sono 3,8 GHz (3,66 GHz con SMT) nel caso di Xbox Series X. Anche la GPU è a frequenza variabile su PS5, per un massimo di 2,23 GHz, contro i 1825 MHz fissi di Xbox Series X.
Che significa frequenza variabile? Da una parte è un concetto molto simile al tipo di lavoro che sussiste nell'ambito dei computer portatili gaming, ovvero il sistema regola le frequenze sulla base delle temperature e del carico di lavoro. In più, Sony sostiene di aver inserito in PS5 un sistema di monitoraggio termico interno, che analizza i carichi di lavoro di CPU e GPU e imposta di conseguenza le frequenze di clock. Piuttosto che regolarsi sulla base delle temperature riscontrate sul die, osserva le attività che GPU e CPU stanno svolgendo e imposta le frequenze su tale base di dati. Inoltre, PS5 usa la tecnologia di SmartShift di AMD per ottimizzare il funzionamento di CPU e GPU e assegnare loro carichi di lavoro paralleli quando scarsamente usate.
Il punto cruciale però è un altro, ovvero la densità di transistor delle due architetture: mentre Xbox Series X può disporre di 52 Compute Unit, PS5 ne ha solo 36. Si tratta di una differenza importante, perché parliamo di circa il 40% in meno di complessità sul silicio, e in termini numerici questo comporta una capacità di calcolo massima teorica di 12 TFLOPs in casa Microsoft e di 10,28 TFLOPs per PlayStation 5. Bisognerà capire quanto riusciranno effettivamente a spremere in più gli sviluppatori in termini di grafica da questo 1,8 TFLOPs circa di differenza. Dal punto di vista delle funzionalità, oltre a supportare il Ray Tracing in hardware le due console offrono un set di caratteristiche simile, con tecnologie come il Variable Rate Shading e non solo.
Inoltre, c'è la questione del pieno supporto a RDNA 2, l'architettura grafica alla base delle due console. Microsoft sostiene che Xbox Series X e Series S sono le due uniche console di nuova generazione con "pieno supporto" alle funzionalità di RDNA 2 da poco ufficializzate da AMD. Nello specifico fa riferimento a DirectX Raytracing, Mesh Shader, Sampler Feedback e Variable Rate Shading. Si tratta rispettivamente delle API Microsoft che si occupano della gestione del Raytracing e del motore per la manipolazione degli oggetti geometrici in tempo reale. Il motore di Sampler Feedback, invece, migliora l'efficienza della memoria, caricando per prime le texture di cui la GPU ha subito bisogno. Tramite il Variable Rate Shading, poi, anziché spendere cicli di calcolo della GPU per ogni singolo pixel sullo schermo, gli sviluppatori possono dare priorità ai singoli effetti sui personaggi di un gioco o importanti oggetti ambientali. Sembrerebbe che nel caso di PS5 si sia proceduto a una personalizzazione di alcune di queste funzioni, il che permetterebbe a Microsoft di definirsi come l'unica depositaria del pieno supporto a RDNA 2 al lancio della generazione.
Altri hanno speculato sul fatto che Assassin's Creed Valhalla venga renderizzato a una risoluzione nativa inferiore su PS5 e poi upscalato a 4K. Questa potrebbe essere una conseguenza del minor numero di Compute Unit sulla GPU, riportando peraltro alla memoria ciò che succede tra Xbox One X e PS4 Pro, dove la seconda, anch'essa con un numero di CU inferiore, paga in termini di risoluzione nativa e frame rate in certi giochi. In realtà, non c'è al momento una conferma ufficiale di Ubisoft sulla risoluzione nativa di Valhalla e allo stato attuale delle cose non è ancora possibile provare il gioco.
Altro dato interessante è quello relativo alla larghezza di banda della memoria di sistema. Sony dichiara di utilizzare un'interfaccia a 256 bit per i 16 GB di RAM GDDR6 presenti in PlayStation 5. Nel caso di Xbox Series X, invece, Microsoft parla di 16 GB GDDR6 con bus a 320 bit. Potrebbe essere un altro fattore da attenzionare, perché potenzialmente in grado di garantire un surplus prestazionale aggiuntivo a Microsoft. La larghezza di banda, però, nel caso di Microsoft non sembra essere uguale per tutta la RAM: dichiara, infatti, 560 gb/s per 10 GB e 336 gb/s per gli altri 6 GB, mentre abbiamo un valore unico per PS5, ovvero 448 GB/s.
Quel che è certo è che giocare Spider-Man Miles Morales su PS5 dà una fortissima sensazione di nuova generazione. È letteralmente un grosso passo in avanti in termini di qualità della grafica, principalmente per i 60 frame per secondo. Giocare un titolo con un mondo di gioco così grande, aperto e talmente dettagliato a 60 fps granitici, come PS5 riesce a fare, è un'esperienza videoludica che, nella nostra lunga esperienza, non avevamo mai fatto. Il lavoro di pulizia e di rifinitura fatto da un team esperto con gli hardware PlayStation come Insomniac Games è veramente di pregio, e restituisce - è proprio il caso di dirlo - un'esperienza di gioco sbalorditiva, come testimonieremo con ulteriore capacità di approfondimento tra qualche giorno. Spider-Man Miles Morales su PS5 consente di giocare a 30 fps e con Ray Tracing o a 60 fps senza Ray Tracing, in entrambi i casi in 4K.
Non solo l'implementazione dei 60 fps è pregevole, ma lo è anche quella "Fedeltà", che abilita illuminazione evoluta ed effetti aggiuntivi, oltre al Ray Tracing e a tecniche di miglioramento delle immagini su base temporale. Con quest'ultima funzione grafica abilitata, infatti, Miles Morales sfoggia riflessioni generate in tempo reale e molto precise rispetto alla composizione poligonale dell'ambiente. Rinunciare ai 60 fps, dunque, si traduce in una fedeltà visiva ben superiore, dove nella modalità "Prestazioni" le riflessioni ray-traced sono rimpiazzate da riflessioni pre-calcolate, in bassa definizione e poco accurate (mostreremo tutto più avanti). Migliora dunque la grafica, ma la modalità "Prestazioni" a nostro modo di vedere le cose rimane preferibile, perché un gioco open world a questo frame rate stabile è proprio una goduria per gli occhi.
Retrocompatibilità
Rispetto alle preoccupazioni iniziali, la questione retrocompatibilità si è di molto ridimensionata. Quasi tutti i giochi per PS4 funzionano su PS5: basta inserire il disco e la console procede automaticamente alla conversione e se necessario scarica un aggiornamento software. Per alcuni titoli, tuttavia, occorre provvedere a una conversione manuale, attraverso il corrispondente hub di gioco. Questa operazione va poi sempre fatta in caso di PS5 Digital Edition priva di lettore ottico. Sony fa sapere che solo un ristretto elenco di titoli PS4 non funziona su PS5: qui ulteriori dettagli.
PS Plus Collection
Corrisponde a questa definizione un'iniziativa molto interessante che parte proprio con PlayStation 5. Tutti i possessori della console abbonati a PlayStation Plus, infatti, ricevono l'accesso gratuito a 20 giochi di grande rilevanza per PlayStation 4. Tra questi, The Last of Us Remastered, Bloodborn, Uncharted 4, Detroit Become Human, The Last Guardian, Battlefield 1, Persona 5, Resident Evil VII, Final Fantasy XV, Fallout 4, God of War, Days Gone.
Conclusioni
Quali sono le prime conclusioni a cui è possibile giungere dopo questi primi giorni di prova? Innanzitutto, va premesso quello che dicevamo anche nella recensione di Xbox Series X: è impossibile dare un giudizio definitivo perché molto dipende dalle implementazioni che gli sviluppatori faranno dei vari giochi, da come muterà lo scenario del gaming nei prossimi mesi/anni, da come i due produttori di console miglioreranno i loro sistemi tramite aggiornamenti firmware, e da molti altri fattori.
PlayStation 5 palesa delle limitazioni tecniche. Manca il supporto ai monitor 1440p e nella confezione offre un cavo HDMI apparentemente con prestazioni inferiori rispetto al cavo presente nella confezione di Xbox Series X. Inoltre, in questa fase di pre-lancio non è stato ancora possibile provare i 120 Hz. Sembrano, però, difetti di gioventù, risolvibili con una versione di sistema operativo più stabile da quella finora concessa da Sony ai recensori.
Alla luce di tutto questo, riteniamo PlayStation 5 in questo momento un gradino più in alto. La console nipponica sprigiona innovazione da tutti i pori, e si vede essere il risultato di un processo creativo che riguarda vari aspetti, a cominciare dall'interfaccia utente fino al DualSense. Microsoft, invece, dà l'impressione di puntare sul consolidato e, in un settore del gaming domestico che ha bisogno di rinnovarsi, potrebbe non essere la strada giusta. Rimangono i dubbi sulle performance, come abbiamo visto nel corso dell'articolo, con il sospetto che alla lunga Xbox Series X, da questo punto di vista, possa offrire qualcosa in più e che Sony non possa completamente compensare con la sua tecnologia SSD.
Poi c'è tutto il discorso delle esclusive, che arride assolutamente a PlayStation ancora. E che nelle passate generazioni ha fatto la differenza...
PRO
- Ricerca dell'innovazione nelle modalità di gioco
- DualSense
- Nuova interfaccia utente
- Formidabile tecnologia SSD
- Spider-Man: Miles Morales fa gridare al miracolo
CONTRO
- Sulla carta, prestazioni inferiori per la GPU
- Dimensioni molto generose
- Qualche problema di gioventù: mancato supporto ai monitor 1440p e non è ancora possibile provare i 120 Hz
- Cavo HDMI nella confezione scadente
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46 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOvviamente non reputando dignitoso l'audio del TV, questa mancanza fa scuotere la testa.
Ovviamente non reputando dignitoso l'audio del TV, questa mancanza fa scuotere la testa.
Puoi risolvere usando l'ottica in uscita dalla tv, colleghi la ps5 alla tv tramite hdmi e dalla tv arrivi all'ht tramite l'ottica, io gia' lo faccio con la ps4.
Mentre la Xbox series X lo supporta.
L'UWQHD pare invece che sia stato escluso da entrambe le console.
Male anche in consumo in idle, è un aspetto da non sottovalutare sulle console, visto che vengono lasciate molte ore accese ma inattive.
Su console ci sono esattamente i problemi che hai elencato su pc ma proprio identico, e poi il mercato pc non è mai stato più vivo di adesso
È poi le console sono già state superate largamente ancora prima del lancio
Ovviamente non reputando dignitoso l'audio del TV, questa mancanza fa scuotere la testa.
L'uscita ottica e' praticamente obsoleta e superata da HDMI Arc. Quindi ha perfettamente senso non averla.
Vallo a dire chi come me che dovrebbe rifarsi l’impianto stereo per questo
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