Otoy vuole usare la blockchain per creare una rete di calcolo distribuito basata sulle GPU

Otoy vuole usare la blockchain per creare una rete di calcolo distribuito basata sulle GPU

Jules Urbach, CEO di Otoy, vuole realizzare un'innovativa rete di calcolo distribuito basata sui tempi di idle delle GPU di tutto il mondo e alimentata da una ICO. Il tutto per agevolare l'elaborazione dei Light-field

di pubblicata il , alle 12:21 nel canale Videogames
 

Jules Urbach è il visionario CEO di Otoy, la compagnia conosciuta per il suo motore di rendering Octane Renderer, che Hardware Upgrade ha invervistato in una precedente occasione. L'ultima idea di Urbach, da lui stesso dettagliata nel filmato riportato in questa pagina, riguarda una rete di calcolo distribuito basata sui tempi di inattività delle GPU che si trovano nelle case dei giocatori. Un'iniziativa di calcolo distribuito non troppo dissimile dalle famose Folding@home o SETI@home se non per il fatto di essere basata sulla blockchain degli Ethereum, ovvero la struttura di validazione delle criptovalute che tanto successo stanno riscuotendo nel recente periodo.

Il segreto dell'idea di Urbach riguarda la ICO (Initial Coin Offering), ovvero la strategia di finanziamento delle recenti criptovalute o offerta iniziale di una nuova moneta. Si parla della variante della IPO con cui le aziende avviano la propria quotazione in Borsa in chiave criptovaluta e senza regolamentazione, il che consente di tagliare i costi burocratici.

Light-field

In pratica, in cambio della promessa che la criptovaluta acquisirà valore in un momento successivo, si chiede al pubblico l'acquisizione dei primi token della nuova moneta attraverso altre criptovalute o denaro reale. Otoy punta a raccogliere in questo modo 134 milioni di dollari per finanziare il suo progetto, ovvero gestire i costi relativi a gestione, manutenzione e scaling del network, commercializzazione delle applicazioni, servizi di terze parti, supporto del team di sviluppo dedicato alla piattaforma.

Gli investitori vengono ricompensati con quelli che Urbach definisce Render Token (RNDR) che si può decidere di spendere per acquistare lavoro di rendering sulla rete o scambiarli con altre valute. I Token potrebbero rivelarsi molto utili per tutti quegli artisti che hanno bisogno di potenza di calcolo per elaborare il proprio progetto in grafica computerizzata e che non hanno le risorse di una Pixar.

Si tratta di un progetto di democratizzazione del rendering strutturato intorno alla volontà dei proprietari di GPU di mettere a disposizione parte della capacità di calcolo del proprio sistema, in cambio ovviamente della nuova criptovaluta. Secondo Otoy, a ogni transazione sulla blockchain da validare, questo tipo di mining genera valore di gran lunga superiore rispetto a quello tradizionale perché si concretizza in immagini grafiche elaborate.

Questo metodo è stato congegnato da Urbach e da Otoy per contenere il costo di rendering dei cosiddetti Light-field, ovvero il metodo su cui sono basate le recenti tecniche di rendering di questa giovane compagnia. Si tratta di rappresentazioni volumetriche di una scena che racchiudono il calcolo di ogni possibile inquadratura e che sono pensate per garantire una qualità grafica di livello cinematografico. E' un concetto molto simile a quello dei Voxel, che potrà essere sfruttato soprattutto per le applicazioni di realtà virtuale e realtà aumentata del futuro. Ne abbiamo già parlato qui.

Per ulteriori dettagli sui Render Token, la documentazione tecnica e le modalità di partecipazione vi rimandiamo invece al sito ufficiale.

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7 Commenti
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Rubberick03 Ottobre 2017, 12:50 #1
A me sta cosa dei tempi di idle ha sempre fatto ridere e incazzare allo stesso tempo.

Non è che se io ho una cpu o una vga in idle sto sprecando tempo di calcolo.

Ho una cpu e una vga a frequenza bassa, consumo minimo e temperature ridotte.

Mettere un software a girare anche se in priorità minima rispetto a tutti gli altri processi sull'os lasciando si una reattività elevata all'input utente ma utilizzando quelle componenti le risveglia dal loro status leggero e le fa lavorare al massimo con relativo consumo di corrente.

Quindi per farla breve.. quegli utenti che non donano tempo di calcolo stanno semplicemente in idle.. sulla bolletta i consumi se uno lascia a lavorare ci sono eccome.

A sto giro uno si butta sul mining.. (lo dico per i progetti classici, questo poi boh.. da vedere se il valore ripagherà i consumi poi)
Alezz9503 Ottobre 2017, 13:05 #2

Proprio no

Io utilizzo CPU e GPU per Folding@Home e BOINC (progetti World Community Grid e Einstein@Home). Di sicuro non utilizzerò la mia potenza di calcolo per fare mining per altre persone.
Io l'ho detto e lo ribadisco: se ognuno donasse un po' della potenza di calcolo a Folding@Home e BOINC potremmo trovare delle cure per i tumori in pochi mesi invece che in anni, ma si deve ridurre tutto a una questione di soldi...
homero03 Ottobre 2017, 13:15 #3
Boh oggi renderizzare costa pochissimo... oggi renderizzare in House costa poco al contrario il costo di produzione di scene complesse è aumentato e poi ste criptovalute che escono ad ogni passo
pabloski03 Ottobre 2017, 13:22 #4
Originariamente inviato da: Alezz95
Di sicuro non utilizzerò la mia potenza di calcolo per fare mining per altre persone.


Mining? Si parla di rendering di immagini, che viene ricompensato offrendo unita' della criptovaluta ai render nodes.

E' un pelino diverso dal concetto di mining relativo a Bitcoin e soci. Li' risolvi un puzzle che ha come UNICO scopo la generazione di unita' della criptovaluta.

BOINC ti paga? Folding@Home ti paga? Questi invece ti pagano. Tutta qui la differenza.
mik7703 Ottobre 2017, 15:20 #5
l'idea non è male
lessi un articolo tempo fa su Vray (altro motore di render) e ne veniva fuori che alcune render farm guadagnano di più della software house che lo realizza: con questo sistema Otoy vorrebbe intercettare parte di quel fatturato; In più molto spesso chi fa render ha bisogno di molta potenza (per diminuire i tempi di elaborazione) in determinati istanti mentri in altri no (tipo ideazione, modellazione, texturing, ecc). Questo sistema permetterebbe di accumulare crediti di potenza da usare alla bisogna... oppure da trasformare in soldi. Questo ragionamento ha ancora più senso per chi ha una attività dove la strumentzione si deve ripagare da sè e deve essere sfruttata.
mar8103 Ottobre 2017, 16:51 #6
Originariamente inviato da: pabloski
Mining? Si parla di rendering di immagini, che viene ricompensato offrendo unita' della criptovaluta ai render nodes.

E' un pelino diverso dal concetto di mining relativo a Bitcoin e soci. Li' risolvi un puzzle che ha come UNICO scopo la generazione di unita' della criptovaluta.

BOINC ti paga? Folding@Home ti paga? Questi invece ti pagano. Tutta qui la differenza.


In realtà con BOINC puoi ricevere Gridcoin e con Folding@home puoi ricevere Foldingcoin...
DarkmanDestroyer03 Ottobre 2017, 19:07 #7
l'idea di base è interessante
bisogna vedere e capire bene poi come verrà implementata, come sono regolati i "pacchetti da renderizzare", la remunerazione ecc...
se fatto bene salterebe fuori il concetto del mining di una valuta...
(no, non il più mini più guadagni)
contribuire in tanti per ottenere qualcosa di grande (pacchetto renderizzato).
@rubberrick un utente può lasciare il pc in idle o usarlo, scelta sua.
semplicemente non si salti fuori che in idle non consuma, perchè semplicemente non è vero. e in determinati casi (non oso dire tutti), per assurdo in proporzione di consuma più in idle che durante il lavoro dello stesso pc

sta quindi all'utente scegliere cosa fare:
lasciarlo col salvaschermo a far nulla o farlo elaborare, consapevole che fai qualcosa che in questo caso viene remunerato (il quanto sarà un altro discorso)

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