Valve: azione legale per l'impossibilità di rivendere il software su Steam

Valve: azione legale per l'impossibilità di rivendere il software su Steam

Un gruppo di difesa dei consumatori tedeschi minaccia di portare Valve in tribunale.

di pubblicata il , alle 13:31 nel canale Videogames
Steam
 
56 Commenti
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Dave8325 Luglio 2013, 08:04 #41
Originariamente inviato da: calabar
PS: per rispondere alla tua domanda, semplicemente perchè anche se in produzione, non sempre sono facilmente reperibili o farlo richiede tempo e perizia. Ma vabbè, questo è un po' OT.


Ah come immaginavo, perché si parlerebbe di oggetti oramai rari e difficili da trovare, altrimenti perderebbero valore in fretta come tutte le cose.
Ma in realtà il lego vecchio non varrebbe più di quanto l'hai comprato se fosse ancora facilmente reperibile sul mercato.

Anche un mac degli anni 80 vale molto di più di quanto valeva ai tempi adesso
Giachi625 Luglio 2013, 08:37 #42
Originariamente inviato da: calabar
Ok.. e quindi?

Pensa tu che se compri le costruzioni LEGO nuove le paghi molto spesso addirittura meno di quelle usate, perchè nel tempo molti pezzi acquistano valore. E senza aspettare anni, spesso nel giro di pochi mesi e quando i set non sono ancora usciti di produzione.
Io compro un LEGO nuovo oggi, ci "gioco", e dopo un anno lo rivendo a prezzo più alto di quello che l'ho pagato.
Quindi la LEGO dovrebbe impedire la vendita dell'usato?

Come vedi ci sono mercati "fisici" in cui la situazione è ancora più estrema di quella del mercato digitale, dove il valore cala costantemente a causa dell'obsolescenza tecnologica.

In fin dei conti, il mercato dell'usato è anche un incentivo per le software house a fare buoni prodotti. Se un gioco è bello, e longevo, non lo vendi di certo.
Se produci schifezze che magari si esauriscono in poche ore, beh, non è stano che la gente le rivenda.


Dagli esempi che fai è chiaro che non riesci a comprendere la situazione visto che l'esempio dei Lego è senza il minimo senso.
Ora provo a spiegarti il concetto un'ultima volta, poi se ti ostini a non capire mi arrendo perché tanto diventerebbe una lotta contro i mulini a vento.
Allora, un gioco distribuito in maniera digitale cala di valore solo ed esclusivamente per obsolescenza, cioè con il passare del tempo, non può perdere valore con l'uso perché non c'è alcun tipo di usura ne possibilità di danni, quindi ogni licenza (che ti da il diritto di scaricare il gioco e di giocarci) ha sempre un determinato valore in un dato momento, indipendentemente dal fatto che essa sia già stata usata o sia nuova, e questo toglie qualunque ragion d'essere ad un mercato dell'usato. In più un gioco non esce mai di produzione nel mercato digitale, semplicemente perché non c'è alcuna produzione, sono solo chiavi di gioco, quindi è impossibile che un determinato gioco sia raro e quindi più prezioso di quando è uscito; visto che la disponibilità di licenze è illimitata, può solo calare lentamente di prezzo fino ad un limite minimo ed ecco perché il tuo esempio non c'entra una mazza.
calabar25 Luglio 2013, 10:07 #43
Originariamente inviato da: Giachi6
Dagli esempi che fai è chiaro che non riesci a comprendere la situazione visto che l'esempio dei Lego è senza il minimo senso.
Ora provo a spiegarti il concetto un'ultima volta, poi se ti ostini a non capire mi arrendo perché tanto diventerebbe una lotta contro i mulini a vento.

Non fare il supponente, io ho capito benissimo, semplicemente tu non accetti che la si possa pensare in modo differente.

Il valore del software non cala con l'usura, certo, e ripeto... e quindi?
Ci sono beni materiali in cui questo avviene, anzi, ce ne sono persino alcuni in cui il prezzo aumenta. L'esempio delle LEGO voleva mostrare questo.
Ma non mi sembra che nessuno cerchi di impedire il mercato dell'usato per questi oggetti.

Tornando al digitale, se tu crei un gioco e questo gioco è di pessima qualità, la gente non vorrà tenerselo e lo rivenderà, e tu giustamente guadagnerai di meno. Se il gioco è bello e longevo, la gente vorrà tenerselo e chi lo produce venderà di più.

Per quanto si possa rivendere una proprietà digitale, non cambia un fatto fondamentale, ossia che non potranno esserci in giro (ossia valide in contemporanea) un numero di licenze inferiori a quelle che chi ha prodotto il gioco ha venduto.
Quindi se sarai capace di fare un prodotto come si deve, avrai poco da temere dal mercato dell'usato.

Capisco che per le software house possa essere comunque un guadagno inferiore, ma ritengo che il diritto di rivendere qualcosa che si è comprato è inalienabile, e che di questo guadagno inferiore dovranno farsene una ragione.
Senza contare che questo guadagno bisogna vedere di quanto è inferiore, perchè al solito il mercato dell'usato fa tornare soldi in tasca a chi i giochi li acquista magari a prezzo pieno, contribuendo a sua volta all'acquisto di nuovi titoli, e aprendo un circolo virtuoso che alimenta il mercato.
Siamo sicuri che ci perdano o semplicemente vogliono "tutto e subito", nell'illusione che chi ora compra e rivende compri poi altrettanto senza rivendere?

Ma del resto si sa, spremere il cliente subito e il più possibile, anche se questo dovesse ledere i suoi diritti, è pratica molto usata. Non mi pare questa però una buona ragione per accettarlo.
Giachi625 Luglio 2013, 11:13 #44
Originariamente inviato da: calabar
Non fare il supponente, io ho capito benissimo, semplicemente tu non accetti che la si possa pensare in modo differente.

Il valore del software non cala con l'usura, certo, e ripeto... e quindi?
Ci sono beni materiali in cui questo avviene, anzi, ce ne sono persino alcuni in cui il prezzo aumenta. L'esempio delle LEGO voleva mostrare questo.
Ma non mi sembra che nessuno cerchi di impedire il mercato dell'usato per questi oggetti.

Tornando al digitale, se tu crei un gioco e questo gioco è di pessima qualità, la gente non vorrà tenerselo e lo rivenderà, e tu giustamente guadagnerai di meno. Se il gioco è bello e longevo, la gente vorrà tenerselo e chi lo produce venderà di più.

Per quanto si possa rivendere una proprietà digitale, non cambia un fatto fondamentale, ossia che non potranno esserci in giro (ossia valide in contemporanea) un numero di licenze inferiori a quelle che chi ha prodotto il gioco ha venduto.
Quindi se sarai capace di fare un prodotto come si deve, avrai poco da temere dal mercato dell'usato.

Capisco che per le software house possa essere comunque un guadagno inferiore, ma ritengo che il diritto di rivendere qualcosa che si è comprato è inalienabile, e che di questo guadagno inferiore dovranno farsene una ragione.
Senza contare che questo guadagno bisogna vedere di quanto è inferiore, perchè al solito il mercato dell'usato fa tornare soldi in tasca a chi i giochi li acquista magari a prezzo pieno, contribuendo a sua volta all'acquisto di nuovi titoli, e aprendo un circolo virtuoso che alimenta il mercato.
Siamo sicuri che ci perdano o semplicemente vogliono "tutto e subito", nell'illusione che chi ora compra e rivende compri poi altrettanto senza rivendere?

Ma del resto si sa, spremere il cliente subito e il più possibile, anche se questo dovesse ledere i suoi diritti, è pratica molto usata. Non mi pare questa però una buona ragione per accettarlo.


Sarò anche stato supponente, però il tuo esempio sui lego continua a non c'entrare una mazza con il contesto, gli unici oggetti che possono aumentare di valore col tempo sono quelli non più in produzione o la cui produzione è così limitata da non soddisfare la domanda e nessuna di queste due cose può verificarsi con i giochi in DD.
Venendo poi alle altre tue argomentazioni, già più sensate, è vero che un gioco di scarsa qualità incita maggiormente alla rivendita dello stesso, però allo stesso tempo incita anche poco all'acquisto, quindi i potenziali acquirenti delle copie usate sarebbero pochi e il prezzo delle stesse calerebbe rapidamente annullando di fatto i vantaggi della rivendita. Poi io applico una semplice pratica per evitare problemi di questo tipo: mi informo prima di comprare (pratica sconosciuta a molti a quanto pare) ed aspetto che il gioco costi il giusto, così facendo non ho mai preso un gioco che mi disgustasse a tal punto da sentire il desiderio di rivenderlo, se tutti facessero come me non solo i giochi migliorerebbero in qualità, ma verrebbero venduti fin da subito ad un prezzo onesto.
Venendo ai diritti inalienabili, ripeto per l'ennesima volta che quando tu compri un gioco non acquisti un bene fisico, ma una licenza per utilizzare un software, non il software stesso, e le licenze posso essere soggette a limiti diversi da quelli di un bene fisico ivi compresa la non trasferibilità da persona a persona, non c'è nulla d'illegale, è tutto ben esplicitato sulle clausole che accetti quando ti iscrivi a steam o ad altri servizi simili, se non ti aggradano le condizioni non utilizzi il servizio; accettare le condizioni, comprare dei giochi e poi andare a piagnucolare dalle associazioni di consumatori perché non te lo fanno rivendere mi sembra una stronzata.
Comunque il mio discorso era di carattere tecnico/logico, non mi interessava il discorso guadagni delle software house, quello che volevo dire (e che non è un'opinione ma un dato di fatto) è che nel mondo del DD non ha senso il concetto di usato, perché una licenza è sempre tale e quale, indipendentemente dalla sua provenienza (se è lecita), quindi per quale motivo alcune dovrebbero valere di più ed alte di meno? Che cambia se una è stata già usata e l'altra no se sono indistinguibili l'una dall'altra e ti permettono di usufruire dello stesso identico prodotto nello stesso identico modo? E' per questo che non trovo sensato parlare di usato nel campo delle licenze per software.
Riguardo poi al discorso rivendere per comprare altro, pensi davvero che ci sarebbe tutto questo guadagno? Perché su pc i prezzi sono molto più bassi che su console? Il motivo è proprio l'impossibilità dell'usato, non essendoci la possibilità di rivendere, i giocatori che su console acquistano compulsivamente, giocano e rivendono in fretta e furia per finanziare il loro prossimo acquisto immotivato sono costretti ad essere più oculati e comprare sempre compulsivamente, ma solo ad un determinato prezzo. Tutto ciò porta ad un abbassamento molto più rapido dei prezzi (visto che si ha la certezza che ogni acquisto sia definitivo le sh si possono permettere politiche di prezzi più aggressive), a tutto vantaggio di chi come me non rivende i giochi che compra anche quando ne ha la possibilità. In pratica bisogna scegliere tra prezzi bassi e niente usato o prezzi da console ma con usato e io francamente preferisco la prima versione visto che l'usato sarebbe venduto a pochi euro in meno del nuovo (e giustamente visto che sarebbe identico ed indistinguibile dal nuovo) e sicuramente a più del nuovo attuale e quindi in definitiva si dimostrerebbe uno svantaggio per tutti, visto che anche chi rivende poi per comprare qualcos'altro alla fine si ritroverebbe a spendere molto più d'adesso.
calabar25 Luglio 2013, 13:11 #45
Originariamente inviato da: Giachi6
Sarò anche stato supponente, però il tuo esempio sui lego continua a non c'entrare una mazza con il contesto, gli unici oggetti che possono aumentare di valore col tempo sono quelli non più in produzione o la cui produzione è così limitata da non soddisfare la domanda e nessuna di queste due cose può verificarsi con i giochi in DD.

Oh si lo sei stato, e dal mio punto di vista, decisamente a torto!
Ti ripeto, l'esempio LEGO è perfetto, perchè mostra che non tutti gli oggetti fisici perdono valore col tempo.
In soldoni, il concetto che vorrei comunicarti è che non importa il come e il perchè, ma il fatto finale in se.
In entrambi i casi l'usato non perde valore per il fattore "usura", quindi il risultato dal punto di vista del mercato è identico.

Originariamente inviato da: Giachi6
è vero che un gioco di scarsa qualità incita maggiormente alla rivendita dello stesso, però allo stesso tempo incita anche poco all'acquisto

Vero, quindi dovrebbero essere incentivati a fare buoni giochi così da risolvere entrambi i problemi.
Vero solo in parte poi, perchè certi nomi vendono a prescindere dalla qualità, e per certi giochi sembra che abbiano investito più risorse a farlo apparire bello e sberluccicante piuttosto che a fare il gioco stesso.
Il mercato dell'usato è anche un buon modo per difendere il cliente un po' sprovveduto, ed evitare che certi "commercianti" facciano leva sul fatto che è possibile fare successo puntando sull'ingenuità della massa (perchè non tutti hanno tempo, modo e conoscenze per seguire questo mercato, e vorrebbero semplicemente giocare).
Poi però ci si lamenta della qualità dei giochi.

Originariamente inviato da: Giachi6
Venendo ai diritti inalienabili, ripeto per l'ennesima volta che quando tu compri un gioco non acquisti un bene fisico, ma una licenza per utilizzare un software, non il software stesso [...]

Eh no, queste sono cose che vanno messe in chiaro in maniera molto ma molto evidente, non basta scriverlo in piccolo in una pagina di condizioni lunga quanto un papiro.
Altrimenti diventa un modo per far credere alla gente che stanno acquistando qualcosa quando invece la realtà è molto differente.
Oltretutto io sono dell'idea che anche la licenza d'uso debba poter essere rivenduta, magari a certe condizioni (che si applicano all'acquisto iniziale, ossia non devono diventare un modo per superare i vincolo di vendita di chi fornisce la licenza).
Per capirci, se io compro per 5 anni la licenza d'uso del mio antivirus preferito per windows, poi mi compro un MAC con cui quello AV non è compatibile, non dovrei avere la possibilità di cedere la licenza per gli anni restati a qualcun altro?
Secondo me si, altrimenti la licenza d'uso diventa ancora una volta un modo per aggirare i diritti del consumatore.

Originariamente inviato da: Giachi6
Riguardo poi al discorso rivendere per comprare altro, pensi davvero che ci sarebbe tutto questo guadagno?

Si, ne sono piuttosto convinto. I soldi non sono infiniti e tante persone che conosco, se non avessero potuto rivendere l'usato, semplicemente non avrebbero acquistato o avrebbero acquistato molto meno. Altre avrebbero persino abbandonato il gioco su computer, perchè troppo costoso per loro.

Ovvio che poi c'è chi da una certa politica ci guadagna e chi ci perde.
Per farti un esempio, quando è stata imposta per i telefonini l'abolizione dei costi di ricarica, sebbene sembri una cosa conveniente per tutti, io sono tra quelli che "ci ha perso", perchè a differenza di molti altri, acquistavo ricariche di grosso taglio e già non pagavo i costi di ricarica, e al contempo usufruivo delle tariffe più convenienti grazie al giro di soldi che i costi di ricarica generavano.

Insomma, per avere un vantaggio generico non si può fare un discorso egoistico come quello che fai tu.

Originariamente inviato da: Giachi6
[...] e quindi in definitiva si dimostrerebbe uno svantaggio per tutti, visto che anche chi rivende poi per comprare qualcos'altro alla fine si ritroverebbe a spendere molto più d'adesso.

Guarda che il mercato dell'usato esiste ancora nel mondo dei giochi elettronici, e non mi pare che questo generi il problema che stai descrivendo ora.
Dal mio punto di vista, mantenere il mercato dell'usato genererebbe vantaggi per tutti, non svantaggi.
Giachi625 Luglio 2013, 18:37 #46
Originariamente inviato da: calabar
Oh si lo sei stato, e dal mio punto di vista, decisamente a torto!
Ti ripeto, l'esempio LEGO è perfetto, perchè mostra che non tutti gli oggetti fisici perdono valore col tempo.
In soldoni, il concetto che vorrei comunicarti è che non importa il come e il perchè, ma il fatto finale in se.
In entrambi i casi l'usato non perde valore per il fattore "usura", quindi il risultato dal punto di vista del mercato è identico.


Ma scusa eh, dov'è che io avrei affermato che tutti gli oggetti fisici perdono valore con il tempo? Se ti andassi a rileggere uno dei miei precedenti commenti in risposta ad un altro utente vedresti che ho fatto una battuta sul fatto che un'auto d'epoca vale molto di più di quando è stata comprata, quindi il concetto non mi è certo estraneo.
Il punto però è che non c'entra NULLA con l'argomento e affermare che dal punto di vista del mercato questo è identico al DD è un'idiozia bella e buona. Tra l'altro, dire che l'usato nei lego non perde valore per il fattore usura mi sembra una cosa poco plausibile, non sono certo un'esperto, ma di solito anche negli oggetti da collezione il fattore usura determina il prezzo, se cerchi di darmi a bere che un kit lego mantenga il suo valore indipendentemente dalla condizione dei pezzi che lo compongono mi sa che sarò costretto a bollare la cosa come cazzata visto che mi pare scontato che presi 3 kit in diverso stato, uno mai aperto, uno usato ma in perfetto stato ed uno con pezzi danneggiati e rovinati (quindi usurato), si debbano ottenere 3 prezzi diversi relativi appunto al loro stato di conservazione. Ora prova ad applicare lo stesso metro di giudizio a 3 ipotetiche licenze per un gioco x, una mai usata, una usata per 20 ore ed una terza usata per 1000 ore e vedrai come il tuo esempio sia privo di ogni logica, visto che ovviamente varranno tutte e tre esattamente la stessa cifra, dipendente esclusivamente dalla data di uscita e dalla fama del gioco a cui si riferiscono.

Originariamente inviato da: calabar
Vero, quindi dovrebbero essere incentivati a fare buoni giochi così da risolvere entrambi i problemi.
Vero solo in parte poi, perchè certi nomi vendono a prescindere dalla qualità, e per certi giochi sembra che abbiano investito più risorse a farlo apparire bello e sberluccicante piuttosto che a fare il gioco stesso.
Il mercato dell'usato è anche un buon modo per difendere il cliente un po' sprovveduto, ed evitare che certi "commercianti" facciano leva sul fatto che è possibile fare successo puntando sull'ingenuità della massa (perchè non tutti hanno tempo, modo e conoscenze per seguire questo mercato, e vorrebbero semplicemente giocare).
Poi però ci si lamenta della qualità dei giochi.


Qui mi riferivo al fatto che incentiva meno anche all'acquisto dell'usato quindi anche rivendendolo ci si perderà un bel po' comunque essendo costretti ad abbassare di molto il prezzo.
Sul resto del discorso sono parzialmente d'accordo, è innegabile che la qualità generale dei giochi sia bassa e che molti vendano solo per il nome, però sul resto non concordo, se uno è così fesso da comprasi un gioco a 50/60 euro senza aspettare che cali di prezzo e senza manco informarsi un attimo sulla sua qualità non merita alcun tipo di "difesa" ne merita di potersi lamentare per la scarsa qualità del gioco che ha comprato a scatola chiusa e magari pure al day one visto che è proprio grazie a gente come questa che la qualità dei giochi cala e che basta un po' di marketing per vendere palate di merda come se fosse oro.

Originariamente inviato da: calabar
Eh no, queste sono cose che vanno messe in chiaro in maniera molto ma molto evidente, non basta scriverlo in piccolo in una pagina di condizioni lunga quanto un papiro.
Altrimenti diventa un modo per far credere alla gente che stanno acquistando qualcosa quando invece la realtà è molto differente.
Oltretutto io sono dell'idea che anche la licenza d'uso debba poter essere rivenduta, magari a certe condizioni (che si applicano all'acquisto iniziale, ossia non devono diventare un modo per superare i vincolo di vendita di chi fornisce la licenza).
Per capirci, se io compro per 5 anni la licenza d'uso del mio antivirus preferito per windows, poi mi compro un MAC con cui quello AV non è compatibile, non dovrei avere la possibilità di cedere la licenza per gli anni restati a qualcun altro?
Secondo me si, altrimenti la licenza d'uso diventa ancora una volta un modo per aggirare i diritti del consumatore.


Io invece sono dell'idea che se uno non legge un contratto prima di sottoscriverlo, soprattutto se ci sono di mezzo dei soldi, è un coglione e perde ogni diritto di protestare.
Steam ti informa in maniera chiara che ogni gioco legato al tuo account vi rimarrà legato permanentemente; se uno non solo non legge le regole, ma neanche si informa in altra maniera, non ha alcun diritto di lamentarsi, le regole, così come le leggi, non ammettono ignoranza. Il discorso sarebbe diverso se tali regole fossero in contrasto con la legge, ma visto che così non è il problema non si pone, se non ti aggrada il servizio e le sue regole non gli sganci i soldi e la cosa finisce li, se gli sganci i soldi prima di conoscerne le regole non hai che da prendertela con te stesso e con la tua poca intelligenza.
Stesso discorso vale anche per le licenze con scadenza, se vuoi avere il diritto di rivenderla o cederla nel caso non la volessi più devi cercarne una che lo consenta, se ne acquisti una che non lo permette non puoi venirti a lamentare DOPO l'acquisto, lo sapevi già prima che sarebbe stata non-trasferibile (o avresti dovuto saperlo), quindi sono cazzi tuoi (tra l'altro poi con tutte le ottime alternative gratuite che senso ha pagare per un'antivirus?)

Originariamente inviato da: calabar
Guarda che il mercato dell'usato esiste ancora nel mondo dei giochi elettronici, e non mi pare che questo generi il problema che stai descrivendo ora.
Dal mio punto di vista, mantenere il mercato dell'usato genererebbe vantaggi per tutti, non svantaggi.


Quasi solo su console visto che ormai la stragrande maggioranza dei giochi su pc sono legati a qualche tipo di piattaforma (steam, origin e uplay) e i restanti sono reperibili in maniera sufficientemente economica da rendere superfluo l'usato (chi vende un gioco pagato 20 euro che ora si trova a 10? quanto ci rifai, 5 euro?).
Ora, secondo te perché su console i giochi costano molto di più che su pc? Proprio per l'usato, per questo dico che l'usato non da vantaggi reali ma solo apparenti, se ora come ora un gioco dopo poco dal lancio lo si trova a 20 euro, se periodicamente su steam ci sono sconti del 60/70% e se anche origin inizia a praticare sconti è proprio per l'assenza dell'usato, se ci fosse l'usato come su console i prezzi verrebbero tenuti alti molto più a lungo proprio per compensare i mancati guadagli dovuti all'usato e questo si ripercuoterebbe sia su chi come me non vende i suoi giochi sia su chi lo vorrebbe fare pensando di risparmiare.
Per esempio, se ora tu compri un gioco in sconto su steam a 10 euro non lo puoi rivendere e ipoteticamente ci perdi quanto? 5 euro? Se invece l'usato ci fosse lo steso gioco lo pagheresti 40 euro e ci rifaresti 20 euro se ti va bene; quindi, tirando le somme, alla fine ti ritroveresti nel primo scenario ad aver speso 10 euro e ad avere per sempre il gioco che hai comprato nel caso ti venisse voglia di rigiocarci in futuro mentre nel secondo di euro ne avresti spesi 20 e non avresti manco più il gioco, vedi te quale dei due porta più vantaggi ai giocatori.......
Poi se dici di conoscere gente che senza l'usato non potrebbe permettersi il gioco su pc ci sono solo due spiegazioni: o stai esagerando volutamente per portar acqua al tuo mulino o queste persone sono dei classici compratori compulsivi, perché l'unica categoria che non possa permettersi di comprare i giochi dopo aver speso almeno un migliaio di euro in hardware (il minimo per giocare bene) è quella dei dementi che acquistano qualunque gioco a prezzo pieno appena esce, lo finiscono il più rapidamente possibile senza apprezzarlo minimamente e poi cercano di rivenderlo per ricominciare d'accapo, ma questi dal mio punto di vista non sono dei veri appassionati di videogame, sono solo dei giocatori compulsivi (non fraintendermi, anche io ho acquistato un paio di giochi a prezzo pieno, ma solo perché volevo la collector's edition o perché erano giochi incentrati sul multiplayer e quindi non ero disposto ad spettare qualche mese, ma se lo fai ogni volta con ogni gioco sapendo già che alla fine lo rivenderai o sei stupido o ai qualche problema comportamentale). Quindi, tolta questa categoria, penso che chiunque possa permettersi un pc in grado di far girare i giochi possa anche permettersi i giochi stessi, con un minimo d'attenzione è possibile comprare dei gran giochi a meno di 20 euro, anche a meno di 10 se si pazienta un po', quindi dire che senza usato alcuni non possano permettersi di giocare su pc è un'assurdità visto che è risaputo che su console giocare costa molto di più che su pc nonostante l'usato abbondi, anzi, proprio perché l'usato abbonda.

ps: tanto per specificare, visto che potrebbe sembrare da come scrivo che sia un fan di steam, io non lo venero ne lo acclamo come il salvatore del pianeta videoludico come spesso ho visto fare; quando posso cerco sempre di prendere i giochi scatolati perché mi piacciono di più e, a meno di sconti pazzeschi, non prendo mai giochi non steamworks su steam, ma non per questo lo disprezzo ne ne nego i pregi solo perché non vuole autodistruggersi permettendo la rivendita delle licenze
tony8926 Luglio 2013, 09:29 #47
potrebbero fare in modo di rivendere il gioco a steam, prendendo pochi euro (tipo 4-5) che verrebbero messi nel wallet quindi vincolati per spendere altri soldi su steam.
Cfranco26 Luglio 2013, 10:32 #48
Originariamente inviato da: PacK8
La cosa che mi lascia perplesso è questo accanimento solo nei confronti di Steam, o almeno da quello che leggo in giro la Verbraucherzentrale Bundesverband (uno scioglilingua?) pone sempre e solo loro in causa.

In verità il primo bersaglio è stato Oracle e il tribunale ha dato torto alla società americana che voleva impedire la rivendita del sw usato
http://www.ilfattoquotidiano.it/201...europea/284511/
Oracle si era rivolta alla Corte federale di giustizia tedesca per porre fine al commercio di software usato da parte della UsedSoft sostenendo che, oltre ad avere una perdita economica consistente, era costretta a fornire ai secondi utilizzatori tutti i file e gli aggiornamenti che sarebbero spettati al programma originale. La Corte federale tedesca, visto il caso particolarmente spinoso, ha così richiesto l’intervento della Corte europea che ha dato la sua sentenza. Per L’Unione europea il detentore di un copyright perde ogni diritto di distribuzione nel momento in cui vende una copia del suo software ad un cliente, sia esso in formato digitale o su supporto fisico come dvd o dispositivo di memoria. Da quel momento in avanti il cliente ha il pieno diritto di esercitare il suo possesso: “Quindi – ha spiegato la Corte – anche se l’accordo di licenza vieta ulteriori installazioni, il titolare non può più opporsi alla rivendita del software” e spetta all’azienda, in questo caso Oracle, fornire tutti gli aggiornamenti e le patch che il prodotto originale avrebbe richiesto.
A seguito di questa sentenza la società consumatori tedesca ha rivolto l' invito ai più grandi distributori di SW online di permettere la rivendita dell' usato, Valve è il più grande in assoluto ed è chiaro che in assenza di risposte sia stato anche il primo ad essere denunciato.
Questa è una causa pilota il cui risultato influirà anche sugli altri attori.

Originariamente inviato da: Giachi6
Allora, un gioco distribuito in maniera digitale cala di valore solo ed esclusivamente per obsolescenza, cioè con il passare del tempo, non può perdere valore con l'uso perché non c'è alcun tipo di usura ne possibilità di danni, quindi ogni licenza (che ti da il diritto di scaricare il gioco e di giocarci) ha sempre un determinato valore in un dato momento, indipendentemente dal fatto che essa sia già stata usata o sia nuova, e questo toglie qualunque ragion d'essere ad un mercato dell'usato.

Tutto ciò è irrilevante

Originariamente inviato da: gd350turbo
Il punto è proprio questo...

Tu non comperi la cosa, comperi il diritto di usarla, la cosidetta licenza...

No, per l' ordinamento europeo la licenza d' uso non esiste

Originariamente inviato da: Dave83
Ma, indipendentemente da cosa sia giusto o meno, quando ti registri a Steam devi accettare un contratto e mi pare che sul contratto venga citato chiaramente che non puoi rivendere ne l'account ne i giochi in esso contenuto.

Il contratto è privo di valore legale perchè
1- la pretesa di imporre dei limiti dopo l' acquisto è illegittimo
2- Le clausole vessatorie sono sempre nulle

Chi compra ha dei diritti reali sul bene comprato ( https://it.wikipedia.org/wiki/Propr...0_%28diritto%29 ), tali diritti non possono essere negati o limitati in nessuna maniera, qualsiasi norma contrattuale in contrasto con essi è nulla per definizione pure se controfirmata due volte.
Giachi626 Luglio 2013, 12:29 #49
Originariamente inviato da: Cfranco
Tutto ciò è irrilevante


Comodo liquidare un ragionamento articolato in questo modo eh? Degno di un'avvocato. Ti è mai passato per la mente che il mio fosse un ragionamento logico e non di tipo legale? Se sei in grado di spiegarmi perché dovrebbe essere irrilevante dal punto di vista pratico e non solo legale sarebbe più interessante, anche perché non sono così convinto che le leggi siano realmente così chiare, di solito sono molto nebulose ed aperte all'interpretazione, sopratutto quando si cerca di estenderle a realtà che neanche esistevano quando sono state formulate.

Sulla licenza d'uso, visto che linki pagine di wikipedia, ti rispondo così: http://it.wikipedia.org/wiki/Licenza_(informatica). Da quello che dice qui la licenza d'uso esiste eccome nell'unione europea e tra l'altro dice anche che un software non rientra nella categoria di "prodotto" quindi se non è un prodotto il tuo link alla pagina sulla proprietà non ha molto senso.
Poi c'è anche questo punto interessante: "Perpetuità: una proprietà ad tempus non ha senso. Quindi il diritto di proprietà non si estingue con il passare del tempo". Però le licenze a tempo determinato sono molto comuni, dici che sono tutte illegali?

Sul resto non capisco cosa intendo quando dici che steam cerca di imporre il contratto dopo l'acquisto, visto che te lo sottopone per la lettura PRIMA che tu ti iscriva.
Sulle clausole vessatorie ne ero già a conoscenza, ma dal mio punto di vista le clausole di steam non lo sono.
Cfranco26 Luglio 2013, 13:18 #50
Originariamente inviato da: Giachi6
Comodo liquidare un ragionamento articolato in questo modo eh? Degno di un'avvocato. Ti è mai passato per la mente che il mio fosse un ragionamento logico e non di tipo legale?

Qua stiamo parlando di problemi legali, non logici.

Originariamente inviato da: Giachi6
Sulla licenza d'uso, visto che linki pagine di wikipedia, ti rispondo così: http://it.wikipedia.org/wiki/Licenza_(informatica). Da quello che dice qui la licenza d'uso esiste eccome nell'unione europea e tra l'altro dice anche che un software non rientra nella categoria di "prodotto" quindi se non è un prodotto il tuo link alla pagina sulla proprietà non ha molto senso.

La "licenza d' uso" così come è pensata negli USA è totalmente diversa da quella europea.
Originariamente inviato da: Giachi6
Poi c'è anche questo punto interessante: "Perpetuità: una proprietà ad tempus non ha senso. Quindi il diritto di proprietà non si estingue con il passare del tempo". Però le licenze a tempo determinato sono molto comuni, dici che sono tutte illegali?

Anche l' affitto è a tempo determinato, mentre l' acquisto di una casa no.

Originariamente inviato da: Giachi6
Sul resto non capisco cosa intendo quando dici che steam cerca di imporre il contratto dopo l'acquisto, visto che te lo sottopone per la lettura PRIMA che tu ti iscriva.

Quando prendi un cd al MW e vai in cassa ti fanno firmare il contratto con Valve ?
No ?
Allora quello che compare a schermo dopo che hai sborsato i soldi non ha validità
Sugli acquisti via internet invece vale la 2
Originariamente inviato da: Giachi6
Sulle clausole vessatorie ne ero già a conoscenza, ma dal mio punto di vista le clausole di steam non lo sono.

Come sopra il tuo punto di vista è irrilevante, quello che conta è la legge e per legge limitare i diritti di rivendita è una clausola vessatoria e quindi nulla.

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