Un 'Game Boy' senza batteria che funziona semplicemente giocando

Un 'Game Boy' senza batteria che funziona semplicemente giocando

Ricercatori della Northwestern University in Illinois e della Delft University of Technology nei Paesi Bassi hanno sviluppato un Game Boy che funziona senza batterie: bastano pannelli solari e la pressione dei pulsanti. Com'è possibile? Con l'intermittent computing.

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Videogames
 

I ricercatori della Northwestern University e della Delft University of Technology (TU Delft) hanno creato un simil Game Boy che non si scarica mai e non ha bisogno di batterie per funzionare: basta giocare per ricaricarlo. Il progetto di ricerca, che non ha alcuna velleità commerciale, si basa sul concetto di tradurre in energia un'azione meccanica. "Quando premi un pulsante, il dispositivo converte quell'energia in qualcosa che alimenta la tua sessione di gioco", ha spiegato Josiah Hester della Northwestern, coautore della ricerca.

"Il gaming sostenibile diventerà una realtà e abbiamo fatto un passo importante in quella direzione, eliminando completamente la batteria", ha aggiunto Przemyslaw Pawelczak della TU Delft. "Con la nostra piattaforma, vogliamo affermare che è possibile creare un sistema da gioco sostenibile che porti divertimento e gioia all'utente".

Come potete vedere nel filmato più sotto, i ricercatori hanno creato un clone del Nintendo Game Boy, la famosa console portatile a 8 bit. All'interno è stata inserita la piattaforma ENGAGE, acronimo di energy aware gaming platform, con dimensioni e fattore di forma del Game Boy originale. Il passo successivo è stato quello di integrare pannelli solari nella parte frontale della console come fonte di energia primaria, dopodiché hanno inserito dei trasduttori piezoelettrici che consentono di ricavare energia dall'interazione dell'utente con i pulsanti.

Poiché si tratta di una tecnologia di calcolo intermittente, dove le attività di rilevamento, calcolo e comunicazione si svolgono quando è stata raccolta abbastanza energia per accendere il processore e l'esecuzione del software continua fino all'esaurimento dell'energia, i ricercatori hanno dovuto progettare l'hardware e il software del sistema da zero, in modo da raggiungere l'efficienza necessaria per garantire una durata di gioco accettabile tra le interruzioni energetiche. Gli studiosi hanno anche sviluppato una nuova tecnica per memorizzare lo stato del sistema in una memoria non volatile, riducendo al minimo il sovraccarico sul sistema e favorendo una ripresa veloce con il ritorno dell'alimentazione, in quanto scrivere in memoria consuma energia.

In questo prototipo di console portatile ecosostenibile non è necessario salvare i giochi poiché l'azione continua da dove la si è interrotta, anche a metà di un salto in un platform come Super Mario Land. In una giornata non troppo nuvolosa e con giochi che richiedono una quantità moderata di click, le interruzioni al gameplay durano in genere meno di un secondo per ogni dieci secondi di partita.

Si tratta perciò di uno scenario giocabile per alcuni titoli come scacchi, solitario e tetris, ma ovviamente siamo ben lontani da garantire un gameplay senza pensieri con i classici giochi d'azione o automobilistici. Vi è poi da dire che quando le condizioni di luce peggiorano, anche l'esperienza dell'utente ne risente. Inoltre, c'è un altro problema, ovvero la console non emette audio, limitando l'immersione del giocatore nel titolo.

Insomma, un bell'esercizio di stile (che comunque a detta dei ricercatori, quattro o cinque anni fa non sarebbe stato possibile), ma c'è ancora molta strada da fare prima di creare console da gioco portatili senza batteria. La piattaforma ENGAGE è solo un primo passo in questa direzione e il suo scopo principale è quello di sensibilizzare sul tema della dipendenza dalle batterie, dispositivi che per essere creati richiedono risorse e al tempo stesso sono difficili da smaltire.

Altro obiettivo è proporre un nuovo metodo di creare dispositivi elettronici e si punta in particolare all'applicazione dell'intermittent computing nel mondo dell'Internet of Things, ad esempio nei sensori per la raccolta di dati in agricoltura e persino nei satelliti, con soluzioni grandi come francobolli capaci di raccogliere informazioni atmosferiche per moltissimi anni.

10 Commenti
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aldo87mi08 Settembre 2020, 16:28 #1
Ragazzi questa cosa è veramente sensazionale. Se gli studi e le sperimentazioni in tal senso continuano, pensate alle possibili applicazioni ed estensioni di questa intuizione. Magari un domani sarà possibile persino giocare anche al PC senza corrente elettrica semplicemente alimentandolo con la pressione dei tasti della tastiera! E magari sostenendo pure due rtx 3080 in Sli con tanto di raffreddamento a liquido
300008 Settembre 2020, 16:49 #2
Notizie che ci piacciono.
Ragerino08 Settembre 2020, 16:57 #3
lol, gaming sostenibile.
Sono proprio dei burloni
19giorgio8708 Settembre 2020, 17:07 #4
wow, cosa avrà in serbo il futuro? una calcolatrice ad energia solare?
megthebest08 Settembre 2020, 17:18 #5
Un pannello solare più grande dello stesso schermo che è un cristalli liquidi da 0,5" che Casio FX-82 scansati proprio
Praticamente hanno in mano quel clone del gameboy ed avessero fatto vedere una volta il display da vicino mentre utilizzavano i tasti per farlo funzionare (a questo punto i pannelli solari a cosa servono?)
Cosmo202008 Settembre 2020, 19:04 #6
il prodotto è ridicolo, ma è comunque un bene che qualcuno pensi a questa cosa per eventuali risvolti.
DarkmanDestroyer08 Settembre 2020, 19:15 #7
@aldo87mi
comprendo l'ironia, ma la 3080 manco in fap mode perpetuo ce la alimenti ;-)
Mechano09 Settembre 2020, 12:32 #8
Molti anni fa mi sono ritrovato a selezionare un partner europeo per un'azienda di mattoni. Quest'azienda voleva fare dei mattoni che producono energia elettrica.

Ho trovato un'azienda danese che produceva elementi piezoelettrici.
In pratica sotto i mattoni c'era un elemento piezoelettrico che alla pressione generava una scarica elettrica che opportunamente incanalata in filtri e condensatori caricava poi batterie che illuminavano il parcheggio di un centro commerciale.
Era il calpestio stesso delle automobili nelle vie di accesso e uscita del parcheggio che producevano quella corrente.

Non vedo in questo progetto di console nulla di piezoelettrico, perché più in piccolo si potrebbe fare qualcosa di simile, ogni pulsante può chiudere un contatto ma schiacciare anche un microelemento piezoelettrico e l'energia incanalata può ricaricare batterie.
TheAle09 Settembre 2020, 22:27 #9
Davvero fantastico, è pura ottimizzazione dell'energia.
Io avevo letto di metodi per utilizzare la nostra energia motoria per ricaricare le batterie, per esempio con Ampy e SolePower. Qui addirittura hanno tolto la batteria. Speriamo che si sviluppi ancora qualcosa da questa base di partenza.
cdimauro12 Settembre 2020, 09:05 #10
Originariamente inviato da: Mechano
Molti anni fa mi sono ritrovato a selezionare un partner europeo per un'azienda di mattoni. Quest'azienda voleva fare dei mattoni che producono energia elettrica.

Ho trovato un'azienda danese che produceva elementi piezoelettrici.
In pratica sotto i mattoni c'era un elemento piezoelettrico che alla pressione generava una scarica elettrica che opportunamente incanalata in filtri e condensatori caricava poi batterie che illuminavano il parcheggio di un centro commerciale.
Era il calpestio stesso delle automobili nelle vie di accesso e uscita del parcheggio che producevano quella corrente.

Non vedo in questo progetto di console nulla di piezoelettrico, perché più in piccolo si potrebbe fare qualcosa di simile, ogni pulsante può chiudere un contatto ma schiacciare anche un microelemento piezoelettrico e l'energia incanalata può ricaricare batterie.

Dall'articolo: "hanno inserito dei trasduttori piezoelettrici che consentono di ricavare energia dall'interazione dell'utente con i pulsanti".

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