Tencent e Remedy: nuovo accordo da 15 milioni di euro, in ballo le quote dello studio
Remedy ha stretto un nuovo accordo con Tencent per il prestito di 15 milioni di euro. Dal terzo anno in poi, il conglomerato cinese potrà decidere di convertire il prestito in quote dello sviluppatore aumentando la propria partecipazione.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 30 Settembre 2024, alle 14:45 nel canale VideogamesTencentRemedy
Remedy e Tencent hanno stretto un nuovo accordo per il quale il conglomerato cinese dispone un prestito di 15 milioni di euro allo studio finlandese. Si tratta, però, di un prestito non garantito che Tencent potrà convertire in quote di Remedy aumentando la sua partecipazione nella società.
A partire dal terzo anno dalla data di conclusione dell'accordo, Tencent potrà decidere di convertire il prestito con l'acquisizione di 811.100 nuove azioni pari al 5,98% della società. Questo porterebbe la partecipazione di Tencent in Remedy al 19,98%.
Il conglomerato, infatti, ha investito nello studio già nel 2021 acquisendo una quota del 3,8% che all'inizio di quest'anno ha aumentato al 14%. Naturalmente, l'obiettivo del prestito è consentire a Remedy di proseguire nello sviluppo dei progetti e, soprattutto, supportare l'autopubblicazione dei suoi prodotti.
"Parte della strategia a lungo termine di Remedy è stata quella di rafforzare la nostra posizione nella catena del valore, di avere più controllo su come i nostri giochi vengono commercializzati e di aumentare la nostra quota di valore che questi giochi possono creare" ha dichiarato Tero Virtala, CEO di Remedy, in un comunicato stampa.
"Mentre ci muoviamo verso l'autopubblicazione, questo finanziamento ci supporterà nello sviluppo e nella piena realizzazione del potenziale dei giochi che abbiamo in fase di sviluppo e nell'esecuzione con successo delle attività commerciali dei nostri prossimi giochi autopubblicati. L'investimento di Tencent dimostra una forte fiducia nella visione e nella strategia a lungo termine di Remedy".
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoper quello bastava metterlo su steam
Evidentemente qualcuno non vuole. Per quello dico.
A patto di infarcirlo di micro-transazioni.
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