Riot, il videogioco italiano che fa capire le vere rivolte popolari

Riot, il videogioco italiano che fa capire le vere rivolte popolari

Finanziato con enorme successo tramite Indiegogo, Riot è un videogioco creato da sviluppatori italiani che riporta i giocatori nel pieno di alcune famose rivolte popolari come quelle dei No Tav o la battaglia di Keratea in Grecia.

di pubblicata il , alle 10:31 nel canale Videogames
 
51 Commenti
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@less@ndro04 Maggio 2015, 10:16 #41
Originariamente inviato da: Gio22
Io non mi meraviglio che in certe condizioni qualcuno pensi alla rivolta.


non mi meraviglio neanche io, penso che tutti prima o poi si siano posti questa domanda. spero che molti, riflettendoci su, abbiano compreso che NON e' la soluzione. (parlo di rivolta violenta ovviamente, una rivoluzione culturale e pacifica e' ben accetta )
TheQ.04 Maggio 2015, 10:46 #42
Originariamente inviato da: bobafetthotmail
Ma che cacchio c'entra lo stato?
Questi hanno un'idea e la sfruttano. Capitalismo. Funziona così.


rage time a cazzo senza aver capito che ho scritto esattamente quello che dici?!

Comunque Riot manca di un soggetto.
Negli scontri si ha: black block vs cittadini vs polizia.
Ed i cittadini in mezzo le prendono da tutte e due le parti
zappy04 Maggio 2015, 11:03 #43
Originariamente inviato da: TheQ.
rage time a cazzo senza aver capito che ho scritto esattamente quello che dici?!

Comunque Riot manca di un soggetto.
Negli scontri si ha: black block vs cittadini vs polizia.
Ed i cittadini in mezzo le prendono da tutte e due le parti

sarebbe più corretto dire

blackblock, manifestanti, indifferenti, polizia
con i manifestanti a pigliarsi merda da tutti.
Riccardo8204 Maggio 2015, 13:52 #44
"Spero allora che facciano un gestionale-manageriale incentrato sull'abilità del videogiocatore nel gestire un campo di concentramento nazista, con un ranking basato su chi riesce a bruciare, virtualmente, più ebrei possibili. Tanto anche questa è storia, no? "

lo volevamo fare io ed alcuni miei amici quando andavamo all'univerista 15 anni fa.. lo volemano chiamare auschwitz 2000..

Poi però abbiamo smesso di bere.... ;-)
sintopatataelettronica04 Maggio 2015, 20:17 #45
Originariamente inviato da: bobafetthotmail
Se il gioco è fatto decentemente impari, impari.


Se tu pensi *davvero* che un gioco, a parte fornire qualche generica conoscenza storica (spesso pure nemmeno tanto giusta) e stimolare qualche riflessione o idea, possa davvero INSEGNARE praticamente cose come fare la guerra, gestire eserciti, gestire città, dominare il mondo... beh.. stai messo veramente male

Originariamente inviato da: bobafetthotmail
Tutti i giocatori decenti di Age of Empires II e III in multi (per non parlare di quelli di Starcraft o di Total Annihilation) conoscono i concetti di linee di rifornimento e di sfruttamento risorse razionale, che vincere la guerra succede solo se hai un apparato produttivo più resistente del nemico o addirittura autosufficiente (non vai oltre i 30 min se non sei autosufficiente, punto), che gli obiettivi primari non sono gli eserciti ma i centri di produzione, che avere info sempre aggiornate sul nemico fa la differenza, che far credere cazzate al nemico fa tanta differenza, più varie tattiche militari elementari.

Certo, non ti danno i gradi di ufficiale dell'esercito nè ti mettono come ministro dell'economia, ma quelli che hanno orecchie per intendere intendono, e imparano.

Come giochi gestionali OpenTTD (clone opensource di Transport Tycoon Deluxe) o Simutrans, e anche lì tutta una serie di abilità di base sulla gestione economica.

Quelli che giocano agli sparatutto in prima persone mettendo il livello di difficoltà decente (non che puoi prenderti due cannonate in faccia e hai abbastanza vita da scappare a nasconderti) possono imparare un dettaglio molto importante: in guerra muori con una certa facilità anche se stai attentissimo (perchè hai gli occhi solo davanti alla testa e non puoi guardare dappertutto allo stesso tempo), e cominci a capire perchè i soldati veri sono sempre in squadra e guardano sempre tutti in direzioni diverse, e bestemmi perchè nel gioco tutti i tuoi compagni di squadra sono dei criceti iperattivi che corrono in giro e sparano a casaccio invece di fare gioco di squadra (e spesso la AI di gioco è più intelligente che la gente in multi).
Inoltre se il gioco implementa le granate in modo decente capisci che se stai fermo per troppo tempo muori, e che senza una squadra non le vedi neanche arrivare le granate. (cosa che nei giochi ovviamente devono fare con un indicatore nell'HUD, sennò sai te che stragi).

ignoriamo per un momento il fatto che i black block sono chiaramente degli agitatori al soldo delle forze dell'ordine o degli imbecilli che vengono lasciati agire dalle forze dell'ordine su ordine di terzi.

Il gioco in questione dice di dare una AI relativamente avanzata ad ogni personaggino, quindi sta al giocatore riuscire a mantenere una protesta pacifica nonostante i disturbatori o buttarla in caciara e guerriglia urbana, o organizzare una guerriglia urbana come si deve e fare un macello.

Come detto qui nell'articolo Ciascuno dei personaggi coinvolti negli scontri ha una propria psicologia che lo porta a reagire in maniera differente a ciò che lo circonda sulla base del proprio stato d'animo. Gli sviluppatori, infatti, vogliono che i conflitti siano quanto più imprevedibili possibile.

No, una cosa del genere non esiste nè può esistere. Anche assumendo che tu riesca ad avere un nucleo di fedelissimi capace di reggere quello che dici, chi ha i soldi semplicemente passa alla eliminazione per vie legali (sparando cause vere o inventate o facendo succedere cose) o fisiche (no per dire la mafia non si fa mica pregare a difendere i suoi interessi).


Sìsì.. tu stai proprio male

Dai.. son giochi .. non controlliamo (né impariamo a controllare col gioco) persone od eserciti o aziende o soldi o città o armi o vite e destini ma solo la nostra mano e un mouse: e se qualcuno non riesce a distinguere la finzione dalla realtà e pensa di poter gestire Trenitalia o Alitalia perché ha giocato tanto a Transport Tycoon.. sta messo male!
Riccardo8205 Maggio 2015, 10:44 #46
muhauhauhauha

io gioco a command & conquer dal 1995 quando mi fate generale supremo delle forze armate???
zappy05 Maggio 2015, 11:55 #47
Originariamente inviato da: sintopatataelettronica
... se qualcuno non riesce a distinguere la finzione dalla realtà e pensa di poter gestire Trenitalia o Alitalia perché ha giocato tanto a Transport Tycoon.. sta messo male!

hmmm non so se gli amministratori delegati che hanno gestito negli ultimi decenni queste ed altre compagnie siano poi così bravi...
direi che una scimmia ammaestrata in moltissimi casi farebbe meglio.

pensa che un certo ex ministro delle infrastrutture recentemente dimessosi manco distingueva fra strade e ferrovie... e che differenza c'è? basta dare appalti agli amici e chissenefrega...
demon7705 Maggio 2015, 12:16 #48
Originariamente inviato da: sintopatataelettronica
Se tu pensi *davvero* che un gioco, a parte fornire qualche generica conoscenza storica (spesso pure nemmeno tanto giusta) e stimolare qualche riflessione o idea, possa davvero INSEGNARE praticamente cose come fare la guerra, gestire eserciti, gestire città, dominare il mondo... beh.. stai messo veramente male



Sìsì.. tu stai proprio male

Dai.. son giochi .. non controlliamo (né impariamo a controllare col gioco) persone od eserciti o aziende o soldi o città o armi o vite e destini ma solo la nostra mano e un mouse: e se qualcuno non riesce a distinguere la finzione dalla realtà e pensa di poter gestire Trenitalia o Alitalia perché ha giocato tanto a Transport Tycoon.. sta messo male!


Un gioco non insegna niente più che un "modo di ragionare" o di organizzare le idee. Non è neanche una brutta cosa, ovvio che nessuno si sogna di dire che se giochi a battlefield diventi rambo.

Comunque non era questo ciò di cui parlavo.
Quando ho detto "insegna" lo ho volutamente posto tra virgolette.

Non "insegna" nel senso di corso scolastico per imparare a fare una cosa ma "insegna" nel senso di far passare come giusta e normale una forma di protesta violenta che giusta e normale non è.
sintopatataelettronica05 Maggio 2015, 12:36 #49
Originariamente inviato da: zappy
hmmm non so se gli amministratori delegati che hanno gestito negli ultimi decenni queste ed altre compagnie siano poi così bravi...
direi che una scimmia ammaestrata in moltissimi casi farebbe meglio.

pensa che un certo ex ministro delle infrastrutture recentemente dimessosi manco distingueva fra strade e ferrovie... e che differenza c'è? basta dare appalti agli amici e chissenefrega...


No, non sono bravi per niente .. avrei dovuto usare Air France o Japan Railways Group come esempi .. ma era tanto per capirsi, e per dire come un gioco - per quanto sofisticato - possa magari far ragionare e dare infarinatura di storia o idee di come funzionano certe meccaniche sociali ed economiche, ma non "insegni" certo nella pratica mestieri, professioni e renda capaci di affrontare gli aspetti a cui si ispira nella realtà.
sintopatataelettronica05 Maggio 2015, 12:45 #50
Originariamente inviato da: demon77
Non "insegna" nel senso di corso scolastico per imparare a fare una cosa ma "insegna" nel senso di far passare come giusta e normale una forma di protesta violenta che giusta e normale non è.


In questo giudizio sei influenzato dalla tua visione politica della cosa, ma non c'è niente di oggettivo quello che scrivi.

Innanzitutto non siamo amebe che si bevono qualsiasi cosa in modo acritico.. e se a qualcuno basta Riot per cambiare idea su certe questioni.. beh.. non mi immagino cosa possa fargli la televisione o la stampa con tutta la propaganda e la mistificazione che viene fatta lì

Dai.. se uno si lascia influenzare così da un gioco o da un film o da un libro.. ha dei seri problemi suoi.. capisco tutelare bambini e minori, che uno spirito critico potrebbero non avercelo ancora sviluppato, ma per favore basta pensare che basti un gioco o un film a creare mostri, assassini e terroristi o black block (o simpatizzanti tali solo in virtù di aver giocato a Riot)

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