Recensione Age of Mythology Retold: lo strategico 'divino' ritorna in grande stile
Age of Mythology: Retold è il perfezionamento di uno degli RTS più belli mai pubblicati. La rimasterizzazione proposta dai Microsoft Studios offre un tuffo nel passato, ma garantisce un rinnovamento quasi completo che migliora non solo il comparto tecnico, ma anche il gameplay rendendo anche la scena competitiva finalmente godibile con qualsiasi popolazione.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 26 Settembre 2024, alle 11:01 nel canale VideogamesMicrosoftXbox
Sono trascorsi oltre 20 anni da quando Age of Mythology approdò per la prima volta su PC Windows. A distanza di così tanto tempo, Microsoft Game Studios lo ripropone in una versione (quasi) del tutto aggiornata che riesce a coniugare il fascino del passato con la tecnologia più moderna.
Age of Mythology: Retold è una lettera d'amore a quello che è stato, ed è tutt'oggi, uno degli RTS più amati di tutti i tempi, il quale mantiene l'aspetto e le meccaniche dell'opera originale. Tuttavia, il bilanciamento è stato completamente rivisto insieme a un comparto tecnico all'avanguardia che introduce perfino gli effetti in ray tracing. Il risultato è un'opera che ci ha trasmesso le stesse emozioni di quando abbiamo avviato per la prima volta il gioco nel 2002.
Un comparto tecnico che eccelle
Quando ho avviato per la prima volta Age of Mythology: Retold, le sensazioni sono state piuttosto contrastanti. Così come due decenni addietro, i modelli sono spartani così come l'assenza di alcune animazioni – adesso come allora, i personaggi non muovono la bocca durante le conversazioni.
Eppure, qualcosa era diverso, più moderno e al passo coi tempi. I team di Forgotten Empires, Tantalus Media e World's Edge sono riusciti a mantenere un aspetto che riporta indietro nel tempo, ma ripulito, rifinito e migliorato costruendo un mondo fedele all'originale, ma capace di farsi apprezzare al confronto con i titoli più recenti.
Se le cutscene riportano indietro l'orologio a Windows 2000 Me, le animazioni in-game fanno passi da gigante. Retold si rinnova completamente da questo punto di vista: i movimenti dei personaggi sono fluidi e realistici, garantendo un'esperienza generale decisamente migliorata rispetto al titolo del 2002, ma non solo.
Gli sviluppatori hanno aggiunto una serie di nuove animazioni che garantiscono un coinvolgimento molto più alto. Gli edifici adesso si distruggono gradualmente e in maniera più realistica, così come i movimenti delle truppe, sia durante gli spostamenti che nei combattimenti, sono decisamente più naturali.
Il tutto, in un mondo che porta il livello di dettaglio su un piano decisamente più alto rispetto al passato. Complice l'integrazione di tecnologie di ultima generazione, tra cui il ray tracing per i riflessi e l'occlusione ambientale, che non stravolgono le radici del progetto, ma donano un aspetto decisamente più al passo coi tempi – gli effetti e i riflessi dell'acqua sono incredibilmente realistici e belli da vedere.
Inoltre, è stato rinnovato anche l'HUD, adesso decisamente più intuitivo e in linea, sia dal punto di vista grafico che funzionale, con gli strategici di nuova generazione. Un lavoro certosino che si fa fortemente apprezzare durante il gameplay. Insomma, il passaggio al Bang Engine utilizzato per Age of Empires III: Definitive Edition si vede e si sente.
Prestazioni
Ho provato il gioco su una configurazione di fascia molto alta equipaggiata con un processore AMD Ryzen 9 7950X e una scheda video RX 7900 XTX, seppur i requisiti siano sensibilmente più accessibili. Questo mi ha consentito di giocare con le impostazioni massime e l'aggiunta di una piccola chicca: il supporto ai monitor ultrawide.
Nello specifico, parliamo di un monitor 32:9 e devo ammettere che l'esperienza è apprezzabile. Tuttavia, parliamo di mappe planari circoscritte e quando si raggiungono i lati degli scenari, avere quasi la metà dello schermo completamente nera ha fatto perdere un po' la magia di una visuale decisamente più ampia. Forse un'impostazione per limitare lo spostamento della telecamera mi sarebbe piaciuta. Questo, in determinate circostanze, impedirebbe di mantenere al centro dello schermo l'azione, ma avrei apprezzato la scelta in capo all'utente.
Detto ciò, il titolo viene eseguito egregiamente superando senza difficoltà i 60 fps anche nelle fasi avanzate degli scenari. Naturalmente, a una risoluzione inferiore e senza ray tracing è possibile raggiungere frame rate sensibilmente maggiori, per un massimo di 144. Il limite, in ogni caso, può essere selezionato manualmente con incrementi di 1 fps.
Ciò che però ho davvero apprezzato, è il nuovo menù per l'accessibilità. Oltre alle immancabili impostazioni per il daltonismo, è possibile configurare manualmente i set di colori, regolare i caratteri o attivare il contorno dei personaggi e, cosa più importante, il narratore può essere configurato per ogni funzionalità.
Il bilanciamento rende Age of Mythology Retold un gioco nuovo
La nuova veste grafica è sicuramente d'impatto e rende Age of Mythology: Retold un titolo che vale la pena rivivere. Tuttavia, a fare la reale differenza tra l'edizione originale e questa riproposizione sono le più che profonde modifiche al bilanciamento.
La prima differenza la si riscontra con le abilità speciali donate dal dio di riferimento del Pantheon. Nella versione originale queste potevano essere utilizzate una sola volta, di conseguenza, soprattutto in ambito multiplayer, i giocatori erano motivati a tenere l'abilità fino al "momento giusto". Morale della favola: la maggioranza delle partite si concludevano senza che i giocatori le utilizzassero.
Nella nuova versione del gioco, invece, non vi è un reale limite di utilizzo. È stato inserito un conto alla rovescia tra un utilizzo e l'altro a cui va aggiunta una richiesta progressivamente maggiore di "favore". Questo rende le partite più divertenti, dinamiche e coerenti con quella che è l'idea dietro al gioco.
È stato integrato anche un sistema automatico per assegnare i compiti ai popolani. Chi ha giocato ai vecchi Age of, si sarà indubbiamente imbattuto più volte nei cittadini inattivi. Adesso, non solo l'indicatore è decisamente più visibile (apparirà uno stendardo rosso in alto a destra dello schermo), ma attraverso un nuovo sistema personalizzabile è possibile evitare lavoratori fermi ad oziare.
In sostanza, il sistema consente di gestire in maniera ottimale le tre risorse principali: oro, legno e cibo. Attraverso tre barre è possibile prioritizzare la raccolta di una risorsa specifica o bilanciarle tutte e tre. In questo modo, al termine di una costruzione, ad esempio, i cittadini si distribuiranno autonomamente nella raccolta delle risorse.
Anche il pathfinding, ovvero quel fenomeno che porta alcune unità a spargersi involontariamente per la mappa, è stato parzialmente risolto attraverso "Attack Move", un sistema di targeting che rende il "problema" (comune alla maggior parte degli RTS) trascurabile.
Importanti modifiche sono state apportate anche alle unità "eroiche", ovvero quelle che dispongono di particolari abilità. Queste ultime, adesso, possono essere utilizzate manualmente invece che in maniera del tutto automatica. Inoltre, passando da un'era all'altra, le unità speciali ottengono dei potenziamenti così da essere utili in tutte le epoche e non solo in quelle di riferimento.
Anche il funzionamento della Meraviglia è stato parzialmente rivisto, ma il suo ruolo da "game changer" rimane. Tuttavia, soprattutto nell'ambito del multiplayer, sarà piuttosto complesso costruire (e mantenere) una Meraviglia, per cui difficilmente la scena competitiva verrà influenzata dalla sua presenza in gioco.
Ci sarebbero anche tante altre modifiche: la revisione dei danni di ogni singola unità, la precisione dalla distanza, la durabilità degli edifici. Insomma, l'elenco sarebbe decisamente troppo lungo, per cui ci siamo limitati a quelle più incisive che modificano sensibilmente le dinamiche di gioco.
Conclusioni
A distanza di oltre vent'anni, Age of Mythology rimane uno degli RTS più belli e coinvolgenti, un punto di riferimento per l'intero genere. L'edizione originale, per quanto senta il peso di così tanto tempo, rimane un'esperienza godibile per gli appassionati del genere.
Retold, invece, con il Bang Engine porta il comparto tecnico a un livello sensibilmente più alto rispetto all'edizione originale. L'aspetto rimane fedele all'opera del 2002, ma l'esperienza complessiva si trasforma in quello che ci si aspetterebbe da un gioco moderno.
La riproposizione di Microsoft si configura come un'esperienza quasi del tutto nuova, indirizzata tanto ai veterani del titolo quanto ai nuovi giocatori. Non si tratta solo di texture in alta definizione e animazioni, ma di un gameplay profondamente rinnovato che mantiene il legame con l'idea di base, ma corregge ogni punto debole che affliggeva il gioco originale.
Age of Mythology: Retold potremmo definirlo quasi un remake più che una semplice rimasterizzazione e per questo ritengo che vada assolutamente (ri)giocato. I nuovi giocatori potranno vivere per la prima volta le avventure di Arkantos e degli altri protagonisti delle tre campagne principali. I veterani troveranno indubbiamente nuovi stimoli nelle schermaglie e nelle partite multigiocatore grazie al nuovo bilanciamento che pone finalmente alla pari tutte le popolazioni.
Inoltre, la nuova interfaccia e le diverse funzionalità che migliorano la qualità della vita forniscono anche ai nuovi giocatori un approccio semplificato, rispetto all'esperienza un po' più ostica dell'originale, il quale risultava piuttosto complesso, soprattutto per chi si avvicinava a questo genere per la prima volta.
In conclusione, Age of Mythology: Retold è un prodotto eccellente del quale suggeriamo senza paura l'acquisto. Certo, il prezzo di 49,99 euro per il pacchetto che comprende le due espansioni – di cui una disponibile più avanti – potrebbe apparire alto, ma è motivato da un lavoro certosino non solo sulla componente grafica, ma anche e soprattutto sul gameplay.
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