Palmer Luckey ha donato 100 mila dollari a Trump sfruttando riferimenti a Chrono Trigger

Palmer Luckey ha donato 100 mila dollari a Trump sfruttando riferimenti a Chrono Trigger

Il co-fondatore di Oculus VR e inventore di Oculus Rift ha recentemente lasciato Facebook, proprio in seguito alle polemiche sul sostegno alla campagna elettorale di Donald Trump.

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Videogames
Oculus Rift
 

Il fondatore di Oculus VR Palmer Luckey ha donato 100 mila dollari a Donald Trump per l'approntamento della cerimonia di insediamento dello scorso gennaio del nuovo presidente degli Stati Uniti. Lo rivelano il Washington Post e Mother Jones, evidenziando come Luckey non abbia smesso di supportare Trump nonostante il suo precedente coinvolgimento nella campagna elettorale del candidato Repubblicano avesse causato forti frizioni all'interno di Oculus e di Facebook.

Palmer Luckey

La separazione tra Luckey e Facebook è stata ufficializzata circa un mese fa, ma nel momento del discorso di inaugurazione di Trump con ogni probabilità Luckey era ancora sotto contratto con Facebook.

Il denaro è stato veicolato tramite una compagnia di comodo chiamata Wings of Time, a sua volta controllata da una certa Fiendlord’s Keep. Si tratta di due espliciti riferimenti al mondo dei videogiochi, visto che entrambi provengono dal mitico gioco di ruolo per Super Nintendo Chrono Trigger.

La donazione avviene a quattro mesi dall'ammissione di Luckey di aver contribuito alla campagna elettorale di Trump attraverso alcune iniziative per screditare la candidata rivale Hilary Clinton. In quell'occasione Luckey si era scusato pubblicamente dicendosi dispiaciuto di aver pregiudicato la percezione di Oculus e dei suoi partner con le sue iniziative politiche.

Dopo le scuse Luckey si è eclissato dagli eventi pubblici e dai social network, sprofondando in un lungo silenzio. "Palmer è una perdita molto importante per noi", si leggeva nel comunicato di Facebook sull'addio di Luckey, pur senza chiarire nel dettaglio se il sostegno a Trump fosse la vera causa della separazione. Ricordiamo che Luckey e Brendan Iribe hanno ceduto Oculus VR a Facebook nel 2014 per 2 miliardi di dollari.

Il ritorno sui social è avvenuto proprio nelle ore successive alla divulgazione della lista dei donatori a Donald Trump, con il tweet che riportiamo qui di seguito. Alcuni lo hanno letto come una denuncia: come se qualcuno gli stesse impedendo di parlare apertamente. Su Facebook e Twitter, inoltre, Luckey ha cambiato la sua immagine profilo con quella di Obi-Wan Kenobi. Che sia una dichiarazione di intenti? Palmer Luckey vuole trasmettere l'idea che tornerà più forte di prima dopo essere stato colpito?

Per completezza di informazione, dobbiamo comunque dire che Donald Trump ha complessivamente raccolto 106,7 milioni di dollari per l'organizzazione della sua cerimonia di insediamento. Tra i donatori diverse illustri compagnie del mondo della tecnologia come Microsoft, Intel e Google.

30 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
Bestio20 Aprile 2017, 17:00 #1
Solo a me donare 100 mila dollari ad un miliardaro (con tutti i bisognosi che ci sono al mondo poi...) pare assurdo come buttare acqua in mare?
monkey.d.rufy20 Aprile 2017, 17:07 #2
Originariamente inviato da: Bestio
Solo a me donare 100 mila dollari ad un miliardaro (con tutti i bisognosi che ci sono al mondo poi...) pare assurdo come buttare acqua in mare?


si, sopratutto se pensi di avere un ritorno economico da quell'investimento
Vodka20 Aprile 2017, 17:10 #3
A me sembra invece assurdo che uno debba avere ripercussioni professionali perché decida di supportare un candidato. Considerando che le popstar invece hanno fatto del loro sostegno alla Clinton la quotidianità.
Noir7920 Aprile 2017, 17:38 #4
Concordo.

E dove sarebbe la notizia?
nickmot20 Aprile 2017, 17:41 #5
Originariamente inviato da: Vodka
A me sembra invece assurdo che uno debba avere ripercussioni professionali perché decida di supportare un candidato. Considerando che le popstar invece hanno fatto del loro sostegno alla Clinton la quotidianità.


Concordo.
Il sistema Americano prevede questo, è legittimo che un cittadino, famoso o meno, possa sostenere il candidato che vuole.
Fintanto che agisce come privato cittadino e non sfrutta la sua azienda nessuno dovrebbe chiedergli di rendere conto.
giuliop20 Aprile 2017, 19:49 #6
Originariamente inviato da: nickmot
Concordo.
Il sistema Americano prevede questo, è legittimo che un cittadino, famoso o meno, possa sostenere il candidato che vuole.
Fintanto che agisce come privato cittadino e non sfrutta la sua azienda nessuno dovrebbe chiedergli di rendere conto.


Sinceramente per me finché "occhio non vede, cuore non duole"; ma se vengo a sapere qualcosa sull'"artista" io non riesco a fare distinzione con la sua "arte". Licenziarlo per questo motivo sarebbe stato un po' tirato (ma non decidere di non assumerlo), ma che si possa avere un'opinione sulla persona "globalmente" e che le sue opinioni politiche lo rendano "persona indesiderabile" mi sta benissimo.
GTKM20 Aprile 2017, 20:14 #7
Originariamente inviato da: giuliop
Sinceramente per me finché "occhio non vede, cuore non duole"; ma se vengo a sapere qualcosa sull'"artista" io non riesco a fare distinzione con la sua "arte". Licenziarlo per questo motivo sarebbe stato un po' tirato (ma non decidere di non assumerlo), ma che si possa avere un'opinione sulla persona "globalmente" e che le sue opinioni politiche lo rendano "persona indesiderabile" mi sta benissimo.


A me invece no. Il fatto che le opinioni politiche possano condizionare la carriera lavorativa di una persona mi pare gravissimo.
Poi siamo sempre là: non capisco perché Trump è il male mentre la Clinton il bene. Erano due sacchi di me*da, alla fine, e gli americani ne hanno scelto uno.
Perché i sostenitori di Trump devono perdere il posto di lavoro, o comunque essere discriminati, mentre quelli di Hillary no?
giuliop20 Aprile 2017, 20:24 #8
Originariamente inviato da: GTKM
A me invece no. Il fatto che le opinioni politiche possano condizionare la carriera lavorativa di una persona mi pare gravissimo.


In tutti i casi? Per esempio scopri che un tuo dipendente/collega/quello che vuoi è filonazista. Va bene lo stesso?

Originariamente inviato da: GTKM
Poi siamo sempre là: non capisco perché Trump è il male mentre la Clinton il bene. Erano due sacchi di me*da, alla fine, e gli americani ne hanno scelto uno.
Perché i sostenitori di Trump devono perdere il posto di lavoro, o comunque essere discriminati, mentre quelli di Hillary no?


Concordo che la Clinton è ben lontana dall'essere una santa, ma Trump è un razzista misogino guerrafondaio, di un'ignoranza incommensurabile. Sono d'accordo che nessuno dei due fosse un buon candidato, e che scegliere il meno peggio non è comunque una buona scelta, ma sostenere Trump è tutto un altro discorso: dal mio punto di vista più che biasimevole.
Bestio20 Aprile 2017, 20:56 #9
Originariamente inviato da: monkey.d.rufy
si, sopratutto se pensi di avere un ritorno economico da quell'investimento


E allora che la chiamino col suo nome, "investimento" e non "donazione"...

Originariamente inviato da: giuliop
In tutti i casi? Per esempio scopri che un tuo dipendente/collega/quello che vuoi è filonazista. Va bene lo stesso?


Se fa bene il suo lavoro (e non è un estremista), assolutamente si.
Altrimenti dovremmo discriminare anche i filocomunisti e non ci sarebbe più lavoro per nessuno.
CrapaDiLegno20 Aprile 2017, 21:38 #10
Il comunismo non è stato dichiarato illegale in Italia, per cui no, non è la stessa cosa.

Beninteso che negli USA ognuno può sostenere la parte che vuole in maniera pulita (ovvero dichiarando pubblicamente donazioni fatte e ricevute) l'allontanamento dei tizio non è dovuto alle donazioni ma ai commenti e ai post creati per danneggiare la parte avversaria. Molto probabilmente con menzogne o non in maniera "political correct". Ricordo che siamo in USA, dove detenere un'arma automatica può essere legale ma mentire e fregare (privato o peggio lo stato) è considerato un reato molto grave che rende chi lo compie non desiderato anche quando non è penalmente punibile. Soprattutto se copre alte cariche e ha controllo. Mica come da noi che solo la sentenza di un giudice dice se un atto è moralmente o eticamente valido e se non vai in galera allora qualsiasi cosa fai o dici è buona e ti fa "guadagnare punti".

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^