Microtransaction.zone è un sito che segnala gli acquisti nascosti nei giochi
In un'industria che sta andando sempre più convintamente verso un modello di business con insistente presenza di acquisti nascosti all'interno dei videogiochi, una risorsa come Microtransaction.zone può essere utilissima per i genitori, e non solo...
di Rosario Grasso pubblicata il 07 Maggio 2018, alle 17:21 nel canale VideogamesOrmai le microtransazioni la fanno da padrone nell'industria dei videogiochi, portando incassi vertiginosi per i produttori, che sembrano non poterne più fare a meno. Al punto che qualcuno sta pensando di accomunare certi tipi di transazioni all'interno dei videogiochi al gioco d'azzardo.
Una risorsa come Microtransaction.zone può dunque risultare fondamentale per i genitori che vogliono monitorare il comportamento, e le spese, dei figli all'interno dei videogiochi o, più in generale, per chi vuole avere una panoramica chiara su quelli che sono oggi i videogiochi che nascondono acquisti al loro interno.
Con dei bollini Microtransaction.zone segnala se il gioco ricercato è "pulito" rispetto a ulteriori acquisti interni, se è predisposto per contenuti di espansione a pagamento o se include "loot boxes", ovvero meccanismi rimandabili al gioco d'azzardo. Ma non solo, altri bollini segnalano l'eventuale presenza di contenuti a pagamento che alterano il gameplay (pay-to-win) o che permettono di accelerare la progressione e risparmiare tempo. Ci possono essere, inoltre, giochi che richiedono un abbonamento per poter giocare o che offrono gratuitamente il single player per richiedere del denaro per l'accesso alla controparte multiplayer. Microtransaction.zone ha un bollino anche per evidenziare quei titoli che presentano una natura free-to-play: ovvero, si inizia a giocare senza pagare alcunché.
Il catalogo sembra piuttosto corposo sin da questa fase di lancio e, soprattutto, il sito è graficamente molto chiaro. Vi si trovano diversi titoli mobile, come Animal Crossing: Pocket Camp, ma anche giochi blockbuster per console o PC come Assassin’s Creed Origins, Destiny 2, Monster Hunter World o The Legend of Zelda Breath of the Wild. Come noto, infatti, ormai da tempo la discussione sulla tollerabilità degli acquisti in-app si è spostata dai formati mobile a quelli desktop.
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