Linux e i vecchi giochi Windows: arriva il progetto open source per la compatibilità con Direct3D 7
d7vk è un layer open source che traduce Direct3D 7 in Vulkan tramite Wine, offrendo un’alternativa più orientata alle prestazioni rispetto a WineD3D per una parte dei classici PC, ma con compatibilità limitata dai compromessi e dalle commistioni di API tipiche dei giochi d’epoca
di Andrea Bai pubblicata il 11 Novembre 2025, alle 09:21 nel canale VideogamesLinux
Un nuovo progetto open source, chiamato d7vk, punta ad ampliare la compatibilità Linux con i giochi Windows più datati traducendo le chiamate Direct3D 7 in Vulkan tramite Wine, offrendo un'alternativa orientata alle prestazioni rispetto a WineD3D ma con limiti intrinseci dovuti alla natura particolarmente eterogenea delle API D3D7.
Si tratta di un progetto che potrebbe andare a colmare quella lacuna lasciata da Proton, il layer di compatibilità sviluppato da Valve e CodeWeavers che consente a migliaia di titoli per Windows di poter funzionare su Linux (e quindi SteamDeck). Proton è stato costantemente aggiornato e potenziato da Valve, ma la copertura si è spinta "indietro" in maniera affidabile fino a Direct3D 8, lasciando scoperta gran parte dei titoli precedenti basati su Direct3D 7 del periodo tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000.
Il progetto d7vk è un layer di traduzione basato su Vulkan per Direct3D 7, concepito per eseguire applicazioni 3D su Linux attraverso Wine, e nasce come diramazione di DXVK, già cuore della traduzione per D3D9/10/11 in Proton e noto per prestazioni superiori a WineD3D in numerosi titoli. L’autore, noto come WinterSnowfall, chiarisce che non si aspetta un’integrazione diretta nella "manline" DXVK, ma promette lo stesso livello di configurazioni per-app e fix mirati tipici di DXVK, sottolineando come la possibilità di disporre di un maggior numero di opzioni rappresenti comunque un beneficio per l’ecosistema.

Sul piano tecnico, d7vk adotta un approccio “a due stadi”: mappa D3D7 su D3D9 sfruttando il backend DXVK per poi tradurre D3D9 in Vulkan, combinando inoltre l’implementazione DDRAW di Wine per gestire componenti legacy difficili da emulare in modo nativo con performance adeguate. E' tutto così semplice? Per niente: D3D7 è un territorio di interoperabilità API altamente problematico, con molti giochi che mescolano Direct3D 7, versioni precedenti di DirectDraw e perfino GDI e per queste situazioni l’autore non nasconde che la compatibilità potrebbe non arrivare mai, vista la complessità delle dipendenze e delle assunzioni fatte dagli sviluppatori dell’epoca.
Storicamente Wine include un proprio layer WineD3D per D3D7 da oltre vent’anni, ma l’adozione di una base DXVK ha mostrato in anni recenti benefici prestazionali per molte classi di giochi, motivo per cui d7vk potrebbe risultare interessante dove l’obiettivo sia massimizzare frame rate e latenza contenuta pur nell’alveo dei vincoli del software d’epoca.
Il contesto generale del gaming su Linux è in crescita, e i dati più recenti elaborati BoilingSteam sulla base delle statistiche di ProtonDB indicano che quasi il 90% dei giochi Windows oggi risulta eseguibile su Linux, spingendo ulteriormente la domanda di compatibilità retro con vecchie API grafiche per recuperare il patrimonio dei classici.
Insomma, d7vk non sostituisce le soluzioni esistenti né garantisce un miglioramento universale, ma amplia la cassetta degli attrezzi che gli utenti Linux possono avere a disposizione quando sono interessati a giocare ai classici per PC, offrendo un percorso potenzialmente più performante per una quota di titoli D3D7 e consolidando il ruolo di Linux come piattaforma sempre più completa anche per il retrogaming.










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn realtà c'è già un sistema che permette di giocare a tutto e sfruttare i programmi professionali...
Che non sia Windows
Sempre a fare i puntini sulle i.
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