Konami straccia il contratto con Antoine Griezmann: il giocatore è accusato di razzismo
Konami ha rescisso il contratto con l'attaccante francese Antoine Griezmann, ambassador di Yu-Gi-Oh!. Il giocatore, star della nazionale francese e del Barcellona, è stato accusato di razzismo insieme al compagno Dembelé per un video del 2019 realizzato durante il tour in Giappone.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Luglio 2021, alle 20:21 nel canale VideogamesKonami
246 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMezzo pianeta che se non fosse stato visitato "dai bianchi" probabilmente sarebbe ancora un ricettacolo di malaria, cannibalismo e chissà quali agghiaccianti tradizioni. Quando gli spagnoli sono arrivati in sud America hanno fatto strage tra le popolazioni locali, concordo che è una cosa sbagliata ma cosa c'era prima? Pace e armonia? No, gente che faceva sacrifici umani per far passare il brutto tempo o la siccità. Poco diversa era la situazione in nord america, per quanto vada di moda il dare una sfumatura romantica a tutto ciò che circonda i pellirosse.
Non è che vivessero meglio molte altre zone del pianeta, la cui edilizia aveva come elementi portanti lo sterco e la paglia.
Tutte zone si sfruttate per risorse di vario genere ma che nel lungo termine hanno visto migliorare anche di molto le proprie condizioni generali, soprattutto alla fine del colonialismo, con un'infinità di know how ed infrastrutture che altrimenti avrebbero avuto chissà se e chissà quando.
Perfino il Giappone, oggi all'apice della civiltà mondiale, prima dell'arrivo dell'ammiraglio Perry a metà '800, aveva un livello di civilizzazione di quasi un millennio indietro rispetto all'Europa. Malattie e carestie erano diffusissime, alla gente comune non era neanche consentito avere un cognome. Anche la conquista militare del Pacifico durante la seconda guerra mondiale o la sconfitta della Russia sono dovute a conoscenze occidentali, visto che prima l'unico modo che avevano anche solo per difendersi era di sperare nel brutto tempo (kamikaze)
I "bianchi" non sono mai stati più cattivi degli altri, semplicemente facevano meglio le stesse cose. Gengis Khan non era bianco, eppure è stato al vertice di uno dei più grandi e sanguinosi imperi della storia.
Detto questo, che credo basti e avanzi per diversi motivi, posso essere d'accordo o meno riguardo a certe cose ma sentirmi in colpa o "interrogarmi" su dei trascorsi non miei o che debba mettermi sulle spalle le presunte colpe di gente vissuta chissà quando ma alla quale vengo associato, neanche per sogno.
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Detto questo, che credo basti e avanzi per diversi motivi, posso essere d'accordo o meno riguardo a certe cose ma sentirmi in colpa o "interrogarmi" su dei trascorsi non miei o che debba mettermi sulle spalle le presunte colpe di gente vissuta chissà quando ma alla quale vengo associato, neanche per sogno.
E' questo il punto (su cui concordo).
Pensare che l'uomo bianco di oggi debba sentirsi responsabile di quanto successo in passato è illogico.
Anche criticando e commentando in maniera negativa quanto accaduto, non possiamo certo modificare quello che è stato.
Possiamo sicuramente evitare di commettere i medesimi errori, ma di qui a rendere corresponsabile (o con una eredità da giustificare) chi oggi vive nel nostro tempo, mi sembra folle.
Spesso si sentono discussioni in cui si riporta in auge il nostro passato colonialista (su cui stenderei un velo pietoso) e con tale motivazione, si sostiene la tesi che in base a questo principio noi dobbiamo sentirci in dovere di ospitare mezzo mondo oppresso dai nostri antenati bianchi (poi poco importa se fossero francesi, inglesi o spagnoli).
Personalmente io non ho nulla contro chi voglia venire in Italia a darsi e darci un futuro migliore.
Però tutto deve essere organizzato in maniera puntuale e non si può concepire un arrivo indiscriminato senza uno straccio di regole che poi comporta un danno in primis per chi vorrebbe migliorare la proprio condizione di vita.
Poi c'è il discorso integrazione.
Un processo lungo e laborioso che parte da un principio cardine: la tua cultura e le tue tradizioni non devono mettersi in contrapposizione nè ignorare le leggi del paese nel quale sei ospite.
Quando si va a vivere in un posto nuovo, non si impone MAI il proprio retaggio, ma si cerca di comprendere quello del posto e si punta ad essere migliori degli autoctoni e non a imitarne i difetti o gli errori.
E questo non è un discorso di destra o sinistra, è un discorso di buon senso.
Pensare che l'uomo bianco di oggi debba sentirsi responsabile di quanto successo in passato è illogico.
Anche criticando e commentando in maniera negativa quanto accaduto, non possiamo certo modificare quello che è stato.
Possiamo sicuramente evitare di commettere i medesimi errori, ma di qui a rendere corresponsabile (o con una eredità da giustificare) chi oggi vive nel nostro tempo, mi sembra folle.
Spesso si sentono discussioni in cui si riporta in auge il nostro passato colonialista (su cui stenderei un velo pietoso) e con tale motivazione, si sostiene la tesi che in base a questo principio noi dobbiamo sentirci in dovere di ospitare mezzo mondo oppresso dai nostri antenati bianchi (poi poco importa se fossero francesi, inglesi o spagnoli).
Personalmente io non ho nulla contro chi voglia venire in Italia a darsi e darci un futuro migliore.
Come ho scritto, i bianchi non erano più cattivi degli altri, semplicemente facevano meglio le stesse cose che facevano o provavano a fare gli altri, era così che funzionava ovunque. Giustissimo cambiare strada e non ripetere gli stessi sbagli ma mettersi a fare revisionismo storico spiccio o quella specie di neo-inquisizione arcobaleno che va di moda oggi è da malati di mente.
Poi c'è il discorso integrazione.
Un processo lungo e laborioso che parte da un principio cardine: la tua cultura e le tue tradizioni non devono mettersi in contrapposizione nè ignorare le leggi del paese nel quale sei ospite.
Quando si va a vivere in un posto nuovo, non si impone MAI il proprio retaggio, ma si cerca di comprendere quello del posto e si punta ad essere migliori degli autoctoni e non a imitarne i difetti o gli errori.
E questo non è un discorso di destra o sinistra, è un discorso di buon senso.
Il buon senso ormai è un ricordo del passato, altrimenti non saremmo neanche qui a parlarne.
Cerca chi era Matthias Baldwin e cosa ha fatto. Vedrai che è stato uno dei più grandi benefattori degli afroamericani decenni prima dell'abolizione della schiavitù. Beh, se la sono presa anche con la sua statua, segno che dietro ai movimenti dell'ultimo anno c'è solo violenza gratuita e ignoranza totale, altro che buon senso.
Ma ti è mai capitato di studiare storia nella vita oppure no? Tratta degli schiavi, aparthaid, ecc. sono abomini sempre fatti da "bianchi", vedi un po' tu caro il mio ignorantello, e studia, mi raccomando
Tu hai seri buchi di storia.
Fai un ripassino, ignorante razzistello
comunisti ignoranti e buonisti as usual che fanno del revisionismo storico.
Per dire, è una partita di calcio e sti ragazzi hanno la “colpa” di essere neri e aver sbagliato un rigore. Se intervengono pure il premier ed il principe, qualche problemino ci sarà.
Per dire, è una partita di calcio e sti ragazzi hanno la “colpa” di essere neri e aver sbagliato un rigore. Se intervengono pure il premier ed il principe, qualche problemino ci sarà.
I tifosi inglesi non sono mai stati famosi per il proprio sapersi comportare. Guarda la questione del puntatore laser o gli episodi di violenza che puntualmente accompagnano le partite della loro nazionale, anche ieri sera i nostri tifosi se la sono vista brutta, per quanto fossero per la maggioranza bianchi. Sono tifoserie violente indipendentemente da tutto, gli attacchi razziali sono uno dei vari modi in cui si manifesta il loro essere beceri
Per dire, è una partita di calcio e sti ragazzi hanno la “colpa” di essere neri e aver sbagliato un rigore. Se intervengono pure il premier ed il principe, qualche problemino ci sarà.
Senza alcun dubbio gli insulti sono vergognosi, tanto più quando hanno un connotato razzista.
In generale comunque mi sembra che i giocatori si siano dimostrati essere allo stesso livello di alcuni tifosi.
Comprendo la delusione per una sconfitta ai rigori (vedi Italia ai mondiali contro il Brasile), ma togliersi la medaglia per aver ottenuto "solo" il 2 posto, è l'antitesi della sportività.
Poi come ha fatto notare giustamente Doraneko, i violenti spesso usano certe differenze per giustificarsi... ma di fondo tali rimangono... anche quando di fronte hanno persone con le quali condividono il colore della pelle (caratteristica che io non considero).
Per dire, è una partita di calcio e sti ragazzi hanno la “colpa” di essere neri e aver sbagliato un rigore. Se intervengono pure il premier ed il principe, qualche problemino ci sarà.
Sono gli stessi che ci hanno riempiti di insulti, fischiato il nostro inno, calpestato la nostra bandiera, eppure noi siamo bianchi come loro...
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