Il Presidente Obama ordina ai Cdc di studiare gli effetti dei videogiochi violenti
Al varo 23 ordini esecutivi per contenere il diffondersi delle armi. Giro di vite anche sui videogiochi.
di Rosario Grasso pubblicata il 17 Gennaio 2013, alle 09:23 nel canale VideogamesIl Presidente Obama ha tenuto una conferenza a proposito di diffusione delle armi e di violenza, chiedendo aiuto alla sua amministrazione e agli organi predisposti per trovare delle soluzioni per combattere il problema. Mentre il Presidente ha firmato i 23 decreti un gruppo di bambini lo circondava, ricordando la terribile strage della scuola elementare Sandy Hook a Newtown.
Obama ha annunciato che imprimerà subito un giro di vite sull'uso delle armi e sui controlli, anche per le persone con problemi mentali. Ma - ha spiegato - alcune azioni spettano al Congresso: "Non possiamo più ritardare. E il Congresso deve agire subito".
Uno dei 23 decreti prevede un ordine per i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention) al fine di studiare gli effetti dei giochi violenti sul cervello delle persone e sul loro comportamento in società. Il decreto prevede un'analisi anche di film e televisione, oltre che dei videogiochi.
"Non abbiamo nessun vantaggio dall'ignoranza e dal non conoscere quali sono i motivi scientifici che stanno alla base di questa epidemia di violenza", ha detto Obama nel corso della conferenza. "Il Congresso dovrebbe finanziare la ricerca sugli effetti che i giochi violenti hanno sulle menti dei più giovani".
Il decreto a proposito dei videogiochi è il seguente: "Un Memorandum presidenziale darà l’incarico al Centers for Disease Control per ricercare le cause della violenza legata alle armi e per mettere a punto misure preventive". Il Presidente chiede al Congresso di allocare 10 milioni di dollari per perfezionare questo studio.
In realtà il vero obiettivo di Obama è reintrodurre il divieto alla vendita delle armi automatiche e limitare la capacità dei caricatori fino ad un massimo di 10 proiettili. Chiaramente queste novità non sono state ben accolte dalla lobby delle armi americana, che ha prontamente reagito al giro di vite promosso dal Presidente.
"Sarà la battaglia del secolo", ha infatti fatto sapere la National Rifle Association (Nra). "Non è per proteggere i bambini o per fermare i crimini. È per vietare le vostre armi".
La scorsa settimana, il vicepresidente Biden ha incontrato i rappresentanti dell'industria dei videogiochi. Al termine dell'incontro, John Riccitiello, CEO di Electronic Arts, ha detto che il vicepresidente non ha espresso in quell'occasione alcun giudizio sul media videoludico, mentre ha semplicemente richiesto delle ricerche sul tema dell'espansione della violenza.
Nella conferenza stampa di ieri, d'altronde, Obama non ha mai parlato di censura o di blocco per i videogiochi, anche se non ha fatto riferimento alla posizione ufficiale della Entertainment Merchants Association, l'organismo che negli Usa rappresenta le industrie dell'intrattenimento: "Ema ha appreso con disappunto, anche se in realtà era prevedibile, che la colpa di alcuni recenti massacri, come nel caso di Newtown, è stata assegnata ai videogiochi e ad altre forme di intrattenimento. Ma vogliamo avvisare gli organi predisposti che possono commettere dei gravi errori: addossare le colpe a film e videogiochi è un tentativo per distrarre l'attenzione del pubblico e dei media da azioni veramente efficienti che potrebbero salvare le vite dei nostri figli". Obama, inoltre, non ha chiarito se la ricerca andrà ad analizzare contemporaneamente quali sono gli effetti benefici dei videogiochi.
Nel mese di giugno 2011, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che i videogiochi sono protetti dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, e che per questo devono essere considerati alla stregua degli altri media di intrattenimento. Questo rende incostituzionale qualsiasi legge che limiti la vendita di videogiochi.
Ma sempre a giugno 2011, Obama ha scritto un articolo di opinione per People Magazine, in cui rimarcava come "ogni padre dovrebbe incoraggiare i propri figli a spegnere un videogioco per prendere un libro e studiare sodo".
Molti videogiocatori reagirono malamente a quelle dichiarazioni, ma a distanza di breve tempo la Casa Bianca iniziò una ricerca proprio a proposito degli effetti benefici dei videogiochi. L'amministrazione Obama in quell'occasione assunse la ricercatrice Constance Steinkuehler, con l'obiettivo di utilizzare i videogiochi nei campi della salute, l'educazione, l'impegno civico e l'ambiente.
42 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info"Obama: Niente piu' armi d'assalto."
Ora speriamo che non sia una dichiarazione politica ma che poi diventi davvero effettiva.
Altro che blindati, in America visto come stanno le cose necessitano davvero degli Abrams per questo genere di trasporti
Altro che blindati, in America visto come stanno le cose necessitano davvero degli Abrams per questo genere di trasporti
E potrebbe addirittura non bastare
Io per esempio, vieterei anche la caccia dato che si scambiano persone per cinghiali e la mania di "uccidere" acceca la ragione prima di premere il grilletto.
Son sicuro che alcune di queste persone sarebbero in grado di dire: "ma non ho sparato io, è stato il fucile a sparare"
[OT]Fintanto che continueremo ad avere politici che preferirebbero essere qualcos'altro piuttosto che essere Italiani o denigrano una parte del popolo italiano, c'è poco da fare.
Chi sta più in alto, ed ha sicuramente più copertura mediatica di un cittadino normale, dovrebbe innanzitutto dare l'esempio con una certa dose di patriottismo, o come lo si vuole chiamare.[/OT]
Prima volta che vedo Riccitiello fare una cosa utile.
1) Non mi sembra adesso di vivere in un paese avanzato.
2) Ok, dove è la call x il bando per quelle ricerche?
Questo Obama è un pericolo, prima si circonda di gente armata, poi vuole negare questa possibilità agli americani.
In campagna elettorale non ha detto niente per non perdere voti, poi fa marcia indietro.
Il sacrosanto diritto di armarsi è insito nella costituzione e nello spirito con cui sono nati gli USA, leggetevi Jefferson, uno dei padri fondatori che metteva le libertà individuali e la sovranità personale prima del potere dello Stato. La costituzione americana è nata per limitare i poteri dello Stato e del governo davanti ai cittadini, non il contrario, questo è il motivo per cui ad esempio lo Stato non ha mai imposto un monopolio sulla sanità pubblica, ma lascia libertà di scelta ai cittadini.
E' da tiranni privare centinaia di milioni di americani di armi solo perché qualche ragazzino le usa in maniera criminale, oltretutto negli ultimi casi non gliele avevano neanche vendute ma le hanno rubate.
Questo Obama è un pericolo, prima si circonda di gente armata, poi vuole negare questa possibilità agli americani.
In campagna elettorale non ha detto niente per non perdere voti, poi fa marcia indietro.
Il sacrosanto diritto di armarsi è insito nella costituzione e nello spirito con cui sono nati gli USA, leggetevi Jefferson, uno dei padri fondatori che metteva le libertà individuali e la sovranità personale prima del potere dello Stato. La costituzione americana è nata per limitare i poteri dello Stato e del governo davanti ai cittadini, non il contrario, questo è il motivo per cui ad esempio lo Stato non ha mai imposto un monopolio sulla sanità pubblica, ma lascia libertà di scelta ai cittadini.
E' da tiranni privare centinaia di milioni di americani di armi solo perché qualche ragazzino le usa in maniera criminale, oltretutto negli ultimi casi non gliele avevano neanche vendute ma le hanno rubate.
No'....e' da criminali vendergliele quelle armi MILITARI E PARAMILITARI, modifiche incluse.
Negli Stati dello Wyoming, Alabama, Missouri, Montana, Texas, Carolina del Sud, già hanno dichiarato che ignoreranno qualsiasi ordine federale in tal senso, anche questo è un potere stabilito dalla Costituzione America.
Serve una modifica al secondo emendamento della Costituzione e per farlo , serve la ratifica finale dei 3/4 dei governatori degli Stati secondo l'art. 5
Buona fortuna nel trovare 39 governatori che concordano su qualsivoglia programma.
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