I videogiochi violenti sono i più venduti

È quanto si apprende dal report pubblicato dalla società di ricerche Electronic Entertainment Design and Research (EEDAR). Fornisce statistiche anche sull'attuale situazione nel mercato delle console di nuova generazione.
di Rosario Grasso pubblicata il 12 Settembre 2007, alle 10:40 nel canale Videogames
48 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoThe Sims però lo devi vedere nell'ottica di un gioco dove la creatività può svilupparsi (credimi che ci sono comunità dove inventano intere vite, modificano le case e tante altre cose).
Che poi a lungo andare può stancare, può essere vero ma quello dipende se lo giochi sempre linearmente o se lasci spazio all'inventiva...
P.S. E' uno dei giochi che uso di +.... insieme a quelli di strategia in tempo reale...
Su una scala quantistica, più cose riesco a fare, e quanto più essere sono qualitativamente aderenti alla realtà, maggiore sarà il coinvolgimento.
Ma è già materia da psicologi.
Chiunque ti direbbe che tutti abbiamo pulsioni omicide, violente, brutali: la differenza tra un uomo 'sano' e uno 'psicopatico' è proprio la capacità di distinguere i due piani del potenziale e del reale.
E in questo i videogiochi non hanno colpe.
Essi forse cristallizzano aspetti della nostra immaginazione, ma non occorre carmageddon per far capire ad un uomo al volante che i pedoni si possono 'stirare': sono coscienze già acquisite, ben prima dei videogiochi.
La battaglia si gioca sulla mente debole e deviata delle persone, e sinceramente non credo che i videogiochi possano in qualche modo sanare l'assenza di razionalità e raziocinio.
Videogiochi come fenomeno di costume da arginare e controllare, dunque, ma non elementi 'determinanti' o propedeutici a gesti di follia: se una mente è incapace di ragionare correttamente, aspetta solo un elemento scatenante per poter deviare completamente.
Sia questo elemento un videogioco o la visione di un film, piuttosto che la sgridata di un genitore o l'insulto casuale di un automobilista al semaforo, il risultato è lo stesso.
Io poi odio profondamente (e in questo caso li metterei sotto con la macchina stile Carmaggedon...
Se provate a vedere un film non tagliato in lingua originale e la versione italiana, vi spaventate di quante scene non violente/offensive vengono tolte. E' qualcosa di pazzesco.
Personalmente preferisco essere IO a decidere cosa reputo offensivo o violento, piuttosto che qualcuno a monte...
sulla domanda filosofica
Di certo il tizio che è stato ucciso non c'entrava niente. Ho capito che vuoi dire. Il problema è che si, potremmo vietare la vendita di alcuni giochi ad alcune persone (o censurare). Ma se una persona è squilibrata avra mille altri modi per far emergere il suo squilibrio. Un gioco, un film, una rivista (che so, magari vede Play-Boy e gli viene voglia di farsi una ragazzina), QUALSIASI cosa!!! Non per questo possiamo censurare qualsiasi cosa!! Ma anche se lo facessimo, sono sicuro che non cambierebbe niente: quella persona rimarrebbe sempre squilibrata... avrebbe lo stesso mille altri modi per farlo vedere!!!
Secondo me bisogna scindere per benino ciò che si vede da ciò che si fa! Tu puoi vedere quello che vuoi! fino a quando non ledi la libertà di nessuno.
E poi:
a) persona che uccide dopo aver giocato a Manhunt (sempre per esempio)
b) persona che uccide (e basta, senza aver giocato o visto un film o quant'altro)
per me i due casi sono identici. Non è che siccome il primo ha ucciso dopo aver giocato a Manhunt bisogna prendersela con la Rockstar Games. Bisogna PUNIRE IN EQUAL MODO la persona a) e la persona b)
PUNTO!!
Invece si punisce (e a mio avviso anche in maniera pesante) chi va senza cinta...
... ci si preoccupa di chi scarica un mp3...
... si punisce chi va in due senza casco...
.. e non dimentichiamoci dell'indulto... dell' infermità mentale...
Va beh lasciamo perde....
bah...
sei old........ ora i pVo stanno tutti su "il fantastico mondo di hellokitty multiplayer"
Su una scala quantistica, più cose riesco a fare, e quanto più essere sono qualitativamente aderenti alla realtà, maggiore sarà il coinvolgimento.
Ma è già materia da psicologi.
Chiunque ti direbbe che tutti abbiamo pulsioni omicide, violente, brutali: la differenza tra un uomo 'sano' e uno 'psicopatico' è proprio la capacità di distinguere i due piani del potenziale e del reale.
E in questo i videogiochi non hanno colpe.
Essi forse cristallizzano aspetti della nostra immaginazione, ma non occorre carmageddon per far capire ad un uomo al volante che i pedoni si possono 'stirare': sono coscienze già acquisite, ben prima dei videogiochi.
La battaglia si gioca sulla mente debole e deviata delle persone, e sinceramente non credo che i videogiochi possano in qualche modo sanare l'assenza di razionalità e raziocinio.
Videogiochi come fenomeno di costume da arginare e controllare, dunque, ma non elementi 'determinanti' o propedeutici a gesti di follia: se una mente è incapace di ragionare correttamente, aspetta solo un elemento scatenante per poter deviare completamente.
Sia questo elemento un videogioco o la visione di un film, piuttosto che la sgridata di un genitore o l'insulto casuale di un automobilista al semaforo, il risultato è lo stesso.
Quotone, aggiungendo il fatto che sparare a zero sui videogiochi è molto facile, piuttosto che mettere in discussione altre cose, come il nostro stesso comportamento nella vita di tutti i giorni o la società che ci circonda... sarebbe come mettere in discussione noi stessi, inconcepibile!
Mi spiegheresti cosa intendi con la parte evidenziata?
Intendo quindi ARGINARE come evitare che la distribuzione dei videogiochi sia libera e fuori da ogni controllo, e il CONTROLLARE esattamente come inquadramento del prodotto in una fascia che rispetti il diritto del compratore di conoscere le tematiche e i contenuti trattati, per effettuare coscientemente il proprio acquisto.
Non mi riferivo, per inciso alla censura, assolutamente.
Basta mettere in condizione il compratore di SAPERE cosa compra.
Le scelte etiche e in fin dei conti l'acquisto è affare solo suo.
E comunque si torna sempre a puntare il dito contro i videogiochi...
Possiedo molti giochi violenti... pratico arti marziali... eppure non ho mai alzato le mani verso qualcuno in tutta la mia vita e di certo non grazie a censure e preguidizi... solo buon senso.
Il problema è sempre li: il controllo che non c'è.
E ora scusate ma devo andare a rubare un'auto per consegnare in tempo il carico di coca arrivatomi stamane dalla colombia... altrimenti il boss mi manda i suoi leccapiedi e sarò costretto a farli secchi tutti
Mirko
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