I simboli nazisti (e i baffi di Hitler) possono apparire nei videogiochi: la Germania ci ripensa sul ban

Importanti novità per il mercato tedesco dei videogiochi, in cui è stato alleviato il ban sulle iconografie naziste nei videogiochi. Fino ad oggi anche i baffi di Hitler potevano rappresentare un problema
di Nino Grasso pubblicata il 13 Agosto 2018, alle 14:41 nel canale VideogamesFino ad oggi, prima che un videogioco potesse mostrare iconografie e simboli del nazismo, come le svastiche o addirittura i baffi di Hitler (censurati in Wolfenstein II), in Germania era necessario sottoporre il gioco al vaglio di un organo apposito per l'eventuale censura. La situazione è appena cambiata, con le autorità tedesche che hanno abolito il precedente ban sui simboli nazisti nei videogiochi: a partire da oggi ogni titolo verrà comunque valutato caso per caso dall'Entertainment Software Self-Regulation Body (USK), e verrà giudicato nella stessa maniera di libri o film.
Quando un gioco viene sottoposto al vaglio della USK per la certificazione dell'età, l'organo di regolamentazione determinerà anche se soddisfa la "clausola di adeguatezza sociale" del codice penale tedesco. Spiegato in breve, è sufficiente che i simboli e le immagini considerati anti-costituzionali siano necessari per le finalità artistiche o per la correttezza scientifica della narrazione perché possano apparire nei videogiochi, così come su film e libri. Si tratta di una vittoria anche per la German Games Industry Association, che si batte da anni per la rimozione del ban.
I videogiochi, secondo vari esperti, possono avere un ruolo importante nei dibattiti storici, sociali e politici relativi al passato oscuro tedesco, e degli effetti del periodo storico relativo al nazismo sui giovani di oggi: "Noi dell'industria dei videogiochi siamo preoccupati sulle tendenze che vediamo verso il razzismo, l'antisemitismo e la discriminazione", ha dichiarato Felix Falk, dirigente dell'associazione tedesca. "Rimaniamo fortemente impegnati verso una società aperta e inclusiva, verso i valori che risiedono nella costituzione tedesca e nella responsabilità storica della Germania".
Il dirigente ha poi continuato: "Molti videogiochi attenti all'analisi storica affrontano argomenti delicati come l'era nazista in Germania, e lo fanno in modo responsabile al fine di incoraggiare il pensiero critico. La natura interattiva dei giochi li rende inoltre unicamente qualificati per lanciare un dibattito, e raggiungono le generazioni più giovani come nessun altro strumento può fare oggi". La USK sta inoltre progettando ulteriori metodi per la valutazione dei videogiochi, in modo da applicare le novità in maniera progressiva nel corso dei prossimi anni.
"La legge dice ancora, e lo dirà ancora per molti anni, che riempire il mercato con simboli nazisti non è quello che vogliamo, è vietato", ha inoltre concluso Falk rivolto a Gameindustry. "Ci sarà sempre un dibattito, e un dibattito nella società, su dove le limitazioni debbano essere poste".
19 Commenti
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eh si...
perchè il problema vero erano la svastica, i baffi di hitler o hitler stesso...
mica le decine e decine di uomini accanto a lui che gli davano ascolto e facevano anche peggio.
hitler era solo UN uomo, non un essere invincibile arrivato dallo spazio.
Se dovessimo bannare ogni simbolo, legato a nefandezze commesse o meno, ci metteremmo sullo stesso piano dei talebani o dei nazisti stessi, oltre al fatto che dovremmo impiegare anni per cancellare almeno metà storia, viste le atrocità commesse in ogni era.
Ormai prima di pubblicare qualcosa c'è da farsi il segno della croce perchè si rischia di offendere chiunque. C'è sempre qualcuno che si offende.
Se dovessimo bannare ogni simbolo, legato a nefandezze commesse o meno, ci metteremmo sullo stesso piano dei talebani o dei nazisti stessi, oltre al fatto che dovremmo impiegare anni per cancellare almeno metà storia, viste le atrocità commesse in ogni era.
Ormai prima di pubblicare qualcosa c'è da farsi il segno della croce perchè si rischia di offendere chiunque. C'è sempre qualcuno che si offende.
Ehm, no. E' un ban risalente almeno al 1952. Considerando l'età adulta di quel periodo direi che i benpensanti di quel tempo adesso sarebbero un pochino vecchi.
E' una legge figlia della guerra fredda, della guerra appena persa e di vari altri fattori che di certo non erano atti a "non offendere" qualcuno...
Attenzione: non in pubblico che più di qualcuno potrebbe offendersi per il gesto.
Stessa cosa con il fascismo in Italia,se era tanto brutto e cattivo,perché si ha così tanta paura da renderlo illegale per legge? (alla faccia della democrazia).
Stessa cosa con il fascismo in Italia,se era tanto brutto e cattivo,perché si ha così tanta paura da renderlo illegale per legge? (alla faccia della democrazia).
La paura si ha per una buona ragione, dato quanto successo alcuni decenni or sono in europa e la certezza che sentimenti e ideologie xenofobe sono forti oggi come allora, è il metodo per tenere tutto sotto controllo che è sbagliato... Anche se molto è facile dirlo, più difficile è proporre soluzioni alternative...
Quello che è allarmante è che sempre più spesso chi si lagna (non ce l'ho con nessuno in particolare, sia chiaro) per la mancanza di libertà di espressione quando questa è tesa a limitare certe ideologie razziste e xenofobe, è il genere di persona che vede di buon occhio leggi e regimi che dei limiti alle libertà personali fanno vessillo... Insomma, se una legge limita me NO, ma se limita chi mi sta antipatico allora SI, questo non è molto democratico.
Il metodo alternativo c'è,ma non è né semplice né veloce: educazione e cultura.
In un paese con un funzionante sistema di istruzione,con una cultura liberale e con delle tensioni sociali "sotto controllo" (non eccessive), certi movimenti / ideologie di ultra-destra semplicemente non emergono(o se emergono,riguardano una parte molto ridotta della popolazione,non certo la maggioranza).
La gente non si sveglia la mattina con delle tendenze xenofobe / violente o illiberali,di solito queste ideologie sono coltivate in anni da tensioni sociali di vario tipo(dalla povertà fino alla criminalità
Ma ovviamente creare una società funzionante sia dal punto di vista economico,che sociale e culturale era una cosa troppo complicata...quindi hanno preso la scorciatoia ed hanno preferito rendere illegale certe ideologie, geni
Ricordiamoci che per quanto possiamo NON essere d'accordo con queste ideologie,quelle persone sono pur sempre esseri umani,cresciuti nella nostra società,e se sono arrivati a questo magari dovremmo farci un esame di coscienza tutti quanti.
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