I minorenni cinesi potranno giocare online solo 3 ore a settimana
In Cina puntano a limitare l'uso dei videogiochi online ai minorenni a 3 ore alla settimana. Si tratta di un'ulteriore stretta rispetto alle stringenti norme vigenti per combattere la dipendenza da videogiochi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 31 Agosto 2021, alle 07:19 nel canale VideogamesI minorenni cinesi (con età inferiore a 18 anni) potranno giocare online solo per 3 ore alla settimana. Secondo l'agenzia di stampa statale Xinhua, la nuova disposizione permetterà ai minori di giocare solo un'ora ai giochi online, dalle 20:00 alle 21:00, il venerdì, il sabato, la domenica e nei giorni festivi ufficiali.
Il divieto di gioco, emanato dalla National Press and Publication Administration (NAAP), punta a impedire che i giovani sviluppino dipendenza dal gioco online. Affinché la nuova disposizione venga rispettata, il regolatore ha richiesto agli sviluppatori di implementare la registrazione e gli accessi con nomi reali. La NAAP, inoltre, aumenterà la frequenza dei controlli nelle aziende per verificare che implementino limiti di tempo e sistemi anti-dipendenza.
Non è la prima volta che in Cina si prendono misure per limitare o dissuadere i giovani dal passare troppo tempo davanti ai giochi online. Nel 2019 venne infatti emanato un provvedimento per evitare l'esposizione dei minori di 18 anni ai giochi online nelle ore notturne. "Non potranno giocare online tra le 22:00 e le 08:00 e non potranno giocare per più di 90 minuti nei giorni feriali e per più di tre ore nei fine settimana e nei giorni festivi", scrivevamo.
Per rispettare tale misura Tencent ha introdotto un sistema di sicurezza biometrico in alcuni suoi titoli mobile: usando il riconoscimento facciale l'azienda può verificare l'identità dell'utente e, a quel punto, impedire l'accesso ai minori che tentano di giocare nelle ore notturne.
Ci troviamo perciò davanti a un inasprimento delle direttive che potrebbe minare il mercato dei videogiochi in Cina, anche se le aziende del settore minimizzano. Tencent e altre realtà hanno affermato che i minori rappresentano solo una parte delle loro attività, soprattutto dopo le restrizioni già in essere. La più grande azienda di giochi del Paese ha aggiunto che le entrate legate ai minori sono inferiori al 3% rispetto alle sue entrate lorde in Cina.
Per i giovani cinesi amanti dei videogiochi c'è sempre l'opzione di giocare offline, principalmente ai single player, ma è chiaro che si tratta di titoli totalmente diversi rispetto ai giochi online, specie quelli mobile, in quanto non presentano meccaniche atte a creare dipendenza. Insomma, il gaming in Cina potrebbe tornare un po' più simile a quello degli anni '80 e '90, meno ossessivo compulsivo e più disperso nel corso della giornata e della settimana. Un tempo poi ci si trovava a casa di amici per giocare insieme, cosa che il multiplayer online ha affossato.
La dipendenza da videogiochi è un problema reale, conclamato, e porre dei limiti sembra una buona soluzione, anche se permetteteci di aggiungere che a fronte dell'intervento di uno Stato c'è sempre a monte un fallimento da parte dei genitori che non hanno vigilato e consigliato i propri figli verso un uso sano e accorto della tecnologia.
32 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDato che si parla di minorenni, una fascia d'età molto fragile e suscettibile a certi input, onestamente non la vedo male come imposizione.
3 ore a settimana a gente che ha 16 17 anni è semplicemente ridicolo.
Inoltre cosa pensano che il ragazzino non giocando aprirà un libro o andrà al parco..? No si metterà davanti alla tv che ti rincoglionisce peggio del videogioco.
Se aumentassero la pressione sui genitori (per esempio dei controlli degli assistenti sociali se professori o medici di famiglia dovessero notare forte disagi dei ragazzini dovuti all'abuso di videogames) probabilmente qualcosa si otterrebbe.
Ma lo stato non può e non deve prendere il posto del genitore nell'uducazione del figlio, deve obbligare il genitore a prendersi le sue responsabilità.
Non è lo stato che deve decidere per i minorenni, ma al massimo i genitori e basta... Io sono cresciuto fin dalla tenera età con videogiochi,console e computer senza limiti di tempo e nonostante ciò, so controllarmi.
Imponendo non solo un quantitativo di ore per giocare, ma pure degli orari precisi. Follia allo stato puro.
Senza contare che raggiunta la maggiore eta' questi si massacrerarnno di videogame.
La prima cosa che condivido fatta dal governo cinese. La vita privata è cosa buona e giusta fino a quando non é qualcosa di deleterio per la società o per il prossimo.
Anche Charles Whitman o Adam Lanza dicevano che sapevano controllarsi.
Tu sei solo un esempio sulle 20 milioni di famiglie.
Hai ragione quando si parla di minorenni ci va la tutela e visto che i genitori se ne fregano è giusto che intervenga lo stato.
Poveri noi che fine faremo
Altrimenti chi lavora piu?
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