I giochi non sono i tuoi e posso chiederti di distruggerli: il nuovo (assurdo) aggiornamento di Ubisoft

I giochi non sono i tuoi e posso chiederti di distruggerli: il nuovo (assurdo) aggiornamento di Ubisoft

Ubisoft ha aggiornato il suo EULA, imponendo la distruzione delle copie dei giochi in caso di cessazione del supporto. La novità solleva dubbi sull'effettiva applicabilità delle clausole e alimenta il dibattito sulla proprietà digitale, in un contesto segnato dalla crescita del movimento Stop Killing Games

di pubblicata il , alle 11:11 nel canale Videogames
Ubisoft
 
34 Commenti
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deuterio108 Luglio 2025, 23:07 #31
Originariamente inviato da: euscar
Si vede che il caldo di questi giorni ha dato alla testa a quelli di Ubisoft.

Che fanno, vengono a casa di ciascun utente per controllare se sta giocando offline?

Della serie, meglio lasciarli perdere a crogiolare nel loro brodo.


Purtroppo ci sono svariati modi per farlo, oramai la quasi totalità dei loro giochi richiede una connessione online (vedi Ubisoft Connect), quindi il publisher è in grado di sapere in qualsiasi momento se, p. es., stai tentando (o hai tentato) di avviare un gioco che "non dovresti avere". A quel punto, nulla puoi impedirgli di sospenderti l'account, per contratto possono farlo a loro insindacabile giudizio senza dover dare spiegazioni (si limiteranno a motivarlo con "violazione del ToS", come spesso fanno).
rattopazzo08 Luglio 2025, 23:14 #32
Originariamente inviato da: deuterio1
Purtroppo ci sono svariati modi per farlo, oramai la quasi totalità dei loro giochi richiede una connessione online (vedi Ubisoft Connect), quindi il publisher è in grado di sapere in qualsiasi momento se, p. es., stai tentando (o hai tentato) di avviare un gioco che "non dovresti avere". A quel punto, nulla puoi impedirgli di sospenderti l'account, per contratto possono farlo a loro insindacabile giudizio senza dover dare spiegazioni (si limiteranno a motivarlo con "violazione del ToS", come spesso fanno).


Un pò come il generico "violazione delle norme della community" di youtube con cui possono sospenderti un account o cancellare dei video senza darti una spiegazione nel merito del contenuto esatto che viola le norme.
euscar08 Luglio 2025, 23:28 #33
Originariamente inviato da: deuterio1
Purtroppo ci sono svariati modi per farlo, oramai la quasi totalità dei loro giochi richiede una connessione online (vedi Ubisoft Connect), quindi il publisher è in grado di sapere in qualsiasi momento se, p. es., stai tentando (o hai tentato) di avviare un gioco che "non dovresti avere". A quel punto, nulla puoi impedirgli di sospenderti l'account, per contratto possono farlo a loro insindacabile giudizio senza dover dare spiegazioni (si limiteranno a motivarlo con "violazione del ToS", come spesso fanno).


Motivo per cui ho sempre bistrattato quei giochi che richiedevano l'online continuo per essere utilizzati. Se non ricordo male, il primo gioco che ho "disertato" è stato Diablo III, proprio per questo obbligo: non ho rimpianti, tanto ci sono altre centinaia di giochi da provare.
Vi sembrerà una presa di posizione categorica, ma son fatto così: un conto è dover essere collegati per l'attivazione, un altro per poter giocare.
deuterio108 Luglio 2025, 23:57 #34
Originariamente inviato da: euscar
Motivo per cui ho sempre bistrattato quei giochi che richiedevano l'online continuo per essere utilizzati. Se non ricordo male, il primo gioco che ho "disertato" è stato Diablo III, proprio per questo obbligo: non ho rimpianti, tanto ci sono altre centinaia di giochi da provare.
Vi sembrerà una presa di posizione categorica, ma son fatto così: un conto è dover essere collegati per l'attivazione, un altro per poter giocare.


Comprendo la scelta, però il mercato sta da tempo andando nella direzione in cui è l'always online è un requisito anche per i giochi single player, il tutto condito da launcher e porcherie varie sempre più invasive. Queste modifiche nei ToS non sono per il presente, ma per il futuro, quando non sarà più possibile scegliere. Per i consumatori non credo ci sia altra difesa se non il boicottaggio, ma dato che la sensibilità verso il problema e la consapevolezza nelle generazioni a venire andrà scemando di pari passo alle "involuzioni" del mercato, resto abbastanza pessimista.

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