GameStop Italia cambia nome: parte l’era Gamelife, tra e-commerce e nuove esperienze in store

Il rebranding è ufficiale: GameStop Italia diventa Gamelife. L’insegna cambia, ma la rete di negozi rimane attiva sul territorio, con una piattaforma online aggiornata e un nuovo focus sull’esperienza del cliente tra videogiochi, tech e cultura pop
di Rosario Grasso pubblicata il 08 Aprile 2025, alle 16:41 nel canale VideogamesGameStop
GameStop Italia dice addio allo storico marchio per presentarsi con una nuova identità: Gamelife. Il passaggio non riguarda solo l’insegna dei negozi, ma coinvolge anche il sito e-commerce e le piattaforme digitali. L’annuncio arriva dopo mesi di transizione, durante i quali alcuni punti vendita avevano già adottato il nuovo logo.
La catena rimane operativa con oltre 260 negozi distribuiti in tutto il paese, mentre la piattaforma online è stata migrata su gamelife.it, già attivo con catalogo aggiornato, schede prodotto dettagliate e nuove opzioni di ritiro in negozio. Restano disponibili tutte le aree merceologiche precedenti, dai videogiochi fisici alle console, dagli accessori ai prodotti tech, fino al merchandise legato a film, anime e fumetti.
Il rebranding è accompagnato da una nuova strategia di comunicazione rivolta a una community eterogenea che va oltre il pubblico gamer tradizionale, e segue l'acquisizione di GameStop Italia da parte di Cidiverte. Tra gli elementi centrali, l’obiettivo di rendere gli store dei luoghi di scoperta per appassionati di gaming, cultura geek e tecnologia consumer.
Gamelife manterrà anche le promozioni su prodotti usati, il sistema di valutazione per il ritiro dei titoli fisici e la carta fedeltà. Le attivazioni locali continueranno a coinvolgere tornei, sessioni di gioco in store e collaborazioni con content creator, a testimonianza di un’impronta che punta a rafforzare il legame diretto con i clienti.
L’operazione si inserisce nel più ampio contesto europeo, dove il gruppo titolare, New Retail, ha già avviato una transizione simile in Germania, Austria e Svizzera. GameStop rimane attivo negli Stati Uniti e in altri mercati, ma in Italia il nuovo nome segna l’inizio di una fase con obiettivi più articolati sul fronte retail e online.
Negli ultimi anni GameStop era andata incontro a una serie di difficoltà. Con la crescita delle piattaforme digitali come PlayStation Store, Xbox Store, Steam ed Epic Games Store, sempre più utenti scelgono di acquistare e scaricare i giochi online. Questo ha eroso in modo progressivo uno dei canali di vendita principali per GameStop: il software fisico. Inoltre, Il mercato dell’usato - una colonna portante del modello GameStop - ha perso peso. Le console più recenti (come PS5 Digital Edition o Xbox Series S) non hanno lettore ottico, e molti publisher legano i contenuti digitali a un solo account, il che rende difficile rivendere o scambiare i titoli. Infine, il sito e-commerce non sempre è stato all’altezza delle aspettative in termini di performance, usabilità e disponibilità di prodotti: si spera che con gamelife.it possa esserci un'inversione di tendenza.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info1)Un qualche tipo di feticisti delle funzioni corporali umane?
2)Un qualche tipo di amanti del "pipparuolo" della figura militare?
La posa equivoca potrebbe far pensare ad entrambe le cose...
la vedi solo tu, mi sa che è rivolta a te
E quale sarebbe la differenza con GS?
1)Un qualche tipo di feticisti delle funzioni corporali umane?
2)Un qualche tipo di amanti del "pipparuolo" della figura militare?
La posa equivoca potrebbe far pensare ad entrambe le cose...
Sei uno dei pochi (qui dentro) senza adblock mi sa…
1)Un qualche tipo di feticisti delle funzioni corporali umane?
2)Un qualche tipo di amanti del "pipparuolo" della figura militare?
La posa equivoca potrebbe far pensare ad entrambe le cose...
lo sai che esistono gli ADBlock, sì?
Anche perché senza ublock e simili sostanzialmente HWU non è navigabile.
che adesso non funziona nemmeno l'assistenza.
A un mio amico non volevano cambiare il joystick driftante in garanzia perchè secondo gli sveglioni del punto vendita la garanzia del secondo anno non copriva i pad ma solo la console
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