Fortnite, pro player a 8 anni: un team lo ha reclutato per 33mila dollari

Fortnite, pro player a 8 anni: un team lo ha reclutato per 33mila dollari

Joseph Deen ha una grande passione per i videogiochi, in particolare per Fortnite, il battle royale di Epic Games. A soli 8 anni, Joseph ha ricevuto il suo primo ingaggio da una società eSport, diventando così uno dei giocatori professionisti più giovani del mondo.

di pubblicata il , alle 17:41 nel canale Videogames
EpicFortnite
 
41 Commenti
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cronos199018 Marzo 2021, 14:46 #41
Originariamente inviato da: canislupus
Non metto in dubbio la valenza degli sport nel formare il carattere delle persone, ma tra impedirgli di vivere la loro infanzia/adolescenza per raggiungere un risultato (spesso inarrivabile) o permettergli di essere come i propri coetanei... io non avrei dubbi...
Certo... finchè questo non si traduca nel farli stare chiusi in casa a diventare dei decerebrati davanti ad una consolle piuttosto che alla tv...
Sono scelte che si fanno... il problema è che sono scelte che devono fare i genitori, perchè il bambino a quell'età non è ancora in grado di decidere di testa propria. E non sono necessariamente giuste o sbagliate. Poi ripeto: casi in cui la vita del bambino viene rovinata o peggio se non raggiunge il traguardo non se ne conoscono, o sono molto pochi. Generalmente avviene il contrario, o almeno le storie che vengono raccontate parlano in genere di esempi positivi in tal senso.

Io ritengo che non esiste la ricetta giusta: ogni bambino ha la sua personalità, il suo ambiente in cui vive, le sue relazioni, i suoi desideri e le sue conoscenze. Tutto incide sulla sua formazione come persona, il genitore deve essere da una parte bravo ad indirizzarlo e dall'altro capace di comprendere la "materia grezza" che ha davanti per cercare di guidarla al meglio.
Il che potrebbe benissimo essere anche farlo sudare 10 ore al giorno 7 giorni su 7 su uno sport: il punto è che chi decide per il bambino lo faccia pensando a lui, non alle manie di protagonismo di se stessi. Come i genitori indemoniati alle partite di calcio per pulcini del figlio.
Ho visto e conosciuto persone che hanno passato le ore chiuse in casa davanti ad un PC: alcuni hanno sviluppato problemi, mentre altri sono tra le persone con la testa ben piantata sulle spalle e decisamente "messe meglio" di chi ha condotto una vita all'aria aperta.

Anche perchè, come per il genio e la follia, la linea che separa passione ed ossessione è molto sottile, non è facile distinguere e agire di conseguenza.

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