Fortnite, arriva il Ray Tracing: ecco come migliora la grafica
A partire dal 17 settembre, gli appassionati di Fortnite e di grafica potranno sfruttare l'architettura hardware delle GeForce con supporto RTX per godere di bellissimi effetti visivi in Ray Tracing
di Rosario Grasso pubblicata il 15 Settembre 2020, alle 15:21 nel canale VideogamesNVIDIAGeForceRTXEpicFortnite
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa gente fa bene a crederci, anzi, a fidarsi. Quando io non so come funziona un programma della lavatrice, mi fido, c'è scritto "cotone/colorati/40°" e io premo quello, se proprio volessi sapere cosa fa e perché è meglio rispetto a "sintetici" mi faccio una ricerca, ma sono sicuro di non volerlo sapere, così mi fido dell'etichetta.
Lo stesso andrebbe fatto con RTX, le implicazioni sul lungo termine vanno ben oltre il vetro-specchio e le ombre soft.
Tra le cose importanti metterei:
- l'enorme margine di crescita che hanno le GPU su questo campo, in termini di silicio occupabile, a differenza degli shader. Siamo solo all'inizio.
- la possibilità di avere luci dinamiche corrette in situazioni dove il mondo non è preimpostato, ma generato dall'utente, mantenendo un livello di prestazioni prevedibili.
- i minori tempi di sviluppo dovuti proprio al fatto che gli sviluppatori non devono impazzire per far sembrare realistici ombre, riflessi, trasparenze fake
- la ridottissima dipendenza dalla complessità della scena, altra cosa su cui gli sviluppatori perdono il sonno per riuscire a fare scene realistiche con pochi poligoni, usare modelli differenti in base alla distanza, ecc...
Ci si accorge poco della differenza perché negli anni gli sviluppatori sono diventati bravissimi ad aggirare i limiti dello shading, ma il costo per farlo è molto alto, e quando non se ne vedono i limiti è perché lo sviluppatore ha rinunciato ad implementare cose che lo avrebbero messo in crisi, ma è un limite alla creatività.
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