Far Cry 4: benvenuti (ma non troppo) a Kyrat

Un nuovo trailer dettaglia le pianure dell'isola, mostrandoci l'ambiente, gli animali e i nemici del regime
di Antonio Rauccio pubblicata il 13 Ottobre 2014, alle 15:01 nel canale VideogamesFar Cry
Un nuovo trailer dettaglia le pianure dell'isola, mostrandoci l'ambiente, gli animali e i nemici del regime
di Antonio Rauccio pubblicata il 13 Ottobre 2014, alle 15:01 nel canale Videogames
23 Commenti
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La trama è la cosa più divertente di FC3, che proprio nelle missioni "scriptate" poi dava il meglio di se. Il problema di FC3 è che si ha a disposizione una marea di territorio, villaggi e punti di interesse, ma non c'è nessun motivo pratico o vantaggio per esplorarli tutti, le missioni secondarie sono di una banalità disarmante e il giocatore non ha nessuna spinta a voler imparare la geografia, andare a caccia più di quel poco che serve per potenziarsi, liberare avanposti in modi originali (l'esperienza che il gioco mette a disposizione è di gran lunga superiore a quella necessaria a finire il tatuaggio).
Cioè in pratica si poteva avere lo Skyrim degli sparatutto e ci si ritrova in un'isola in cui ogni forma di interazione è praticamente fittizia e d'apparenza, non c'è dinamismo, non c'è personaggio, non c'è qualche linea di missioni che spinga a variare un po' lo stile di gioco, a esplorare o a cercare artefatti per un motivo diverso dal collezionismo. Mi sembra il classico gioco in cui tutto è preconfezionato, figlio della nostra epoca, quando avrebbe potuto essere molto, ma molto di più.
La trama è la cosa più divertente di FC3, che proprio nelle missioni "scriptate" poi dava il meglio di se. Il problema di FC3 è che si ha a disposizione una marea di territorio, villaggi e punti di interesse, ma non c'è nessun motivo pratico o vantaggio per esplorarli tutti, le missioni secondarie sono di una banalità disarmante e il giocatore non ha nessuna spinta a voler imparare la geografia, andare a caccia più di quel poco che serve per potenziarsi, liberare avanposti in modi originali (l'esperienza che il gioco mette a disposizione è di gran lunga superiore a quella necessaria a finire il tatuaggio).
Cioè in pratica si poteva avere lo Skyrim degli sparatutto e ci si ritrova in un'isola in cui ogni forma di interazione è praticamente fittizia e d'apparenza, non c'è dinamismo, non c'è personaggio, non c'è qualche linea di missioni che spinga a variare un po' lo stile di gioco, a esplorare o a cercare artefatti per un motivo diverso dal collezionismo. Mi sembra il classico gioco in cui tutto è preconfezionato, figlio della nostra epoca, quando avrebbe potuto essere molto, ma molto di più.
Quoto in tutto e io sono uno di quelli che ha completato tutte le missioni secondarie: non vedevo l'ora che finissero, tutte uguali.
E sinceramente la storia l'ho trovata un po' infantile, sarà che sto invecchiando boh
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