Epic contro Google e Apple, ma risparmia i produttori di console: vendono in perdita
L'azienda di Fortnite non vuole sostenere costi aggiuntivi per far parte degli ecosistemi di Google e Apple, ma non solleva obiezioni alle tariffe imposte da Sony, Microsoft e Nintendo perché "vendono le console in perdita".
di Rosario Grasso pubblicata il 05 Dicembre 2023, alle 15:03 nel canale VideogamesEpicFortnite
La causa di Epic Games contro Google sta giungendo alla conclusione dopo diversi anni di scontri infuocati: partita nel 2020, attende infatti il verdetto finale in questo mese di dicembre. Fra le deposizioni del lungo procedimento legale ne emerge una che chiarisce come mai Epic sia andata così convintamente contro Apple e Google (tutto è iniziato con la famosa espulsione di Fortnite dall'App Store dopo per aver violato le regole sui pagamenti in-app offrendo agli utenti un modo alternativo per pagare) e non abbia fatto altrettanto rispetto ai produttori di console Sony, Microsoft e Nintendo, che pure richiedono una royalty sulle transazioni.
Durante un recente processo con giuria a San Francisco, infatti, Epic ha presentato una deposizione registrata del CFO Randy Gelber dove si dice che PlayStation, Xbox e Switch rappresentano "mercati competitivi" con una struttura dei costi completamente diversa rispetto a un app store per dispositivi mobile. Gelber ha spiegato che la distinzione principale è che Sony, Microsoft e Nintendo vendono il proprio hardware e, secondo fonti "ampiamente verificate", lo fanno in perdita.
Le tre società produttrici di console domestiche devono compensare il costo dell'hardware, ha affermato Gelber, e questo giustificherebbe le royalties che richiedono alle software house i cui giochi sono ospitati nei rispettivi store.
Tuttavia, ci sono delle contraddizioni nel ragionamento di Gelber. Innanzitutto, sia Apple che Google vendono dei dispositivi hardware basati su queste piattaforme, ovvero iPhone e Pixel, similmente a quanto avviene nel mondo delle console. Inoltre, iPhone è l'unico dispositivo con cui è possibile accedere alla piattaforma iOS, e anche questo è un punto di contatto con le console. Altro elemento in comune tra i produttori di console e quelli di smartphone è che tutti quanti impediscono ai software di fare riferimento a sistemi di pagamento esterni, questo sia che si tratti di Xbox, PlayStation, Switch, iOS o Android.
Secondo Gelber, inoltre, per gli sviluppatori ci sarebbero costi elevati quando si tratta di rilasciare un'app per smartphone. Inoltre, gli sviluppatori di app mobili devono anche occuparsi del servizio clienti, poiché gli utenti di solito non contattano, ad esempio, Google quando hanno bisogno di supporto con il loro gioco.
Secondo la testimonianza dell'economista Gregory Leonard, nel breve periodo che Fortnite è rimasto su Google Play, pur facendo riferimento a un sistema di pagamento esterno, Epic ha realizzato ricavi per 1.329.770 dollari, il che significa che dovrebbe versare nelle casse di Google circa 400 mila dollari.
Ora che Epic e Google hanno presentato le loro prove, il processo è in attesa delle dichiarazioni conclusive e del verdetto della giuria, previsti entro questo mese.
3 Commenti
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L'azienda di Fortnite non vuole sostenere costi aggiuntivi per far parte degli ecosistemi di Google e Apple, ma non solleva obiezioni alle tariffe imposte da Sony, Microsoft e Nintendo perché "vendono le console in perdita".
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Bè, che dire.... mi sembra una buona cosa
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