EA su Battlefield 3: 100 mln di dollari in marketing per battere Call of Duty

100 milioni di dollari sia per Battlefield 3 che per Call of Duty 8 solo per il marketing. È quello che pensa John Riccitiello, CEO di Electronic Arts, secondo quanto riporta Gamasutra. Secondo Riccitiello, Battlefield 3 è pensato in modo da conquistare la corona del mercato che Call of Duty detiene ormai da qualche stagione.

Riccitiello si riferisce a un gioco della serie Call of Duty che evidentemente non è stato ancora annunciato. Secondo indiscrezioni, l'annuncio è imminente e arriverà entro la fine di aprile. L'anno scorso, infatti, Activision annunciò per la prima volta Call of Duty Black Ops il 30 aprile. Dovrebbe trattarsi di Modern Warfare 3.

Le parole di Riccitiello fanno capire quanto sia diventata serrata la competizione all'interno dell'industria dei videogiochi. La nuova sfida tra le software house si verifica in seguito al cambiamento del target del prodotto videoludico, che da una nicchia di utenti adesso è rivolto a un pubblico decisamente più variegato.

Secondo Riccitiello, negli ultimi anni il mondo dei videogiochi ha accolto un miliardo e mezzo di nuovi giocatori, e nei prossimi tre o quattro anni complessivamente ci sarà un'audience di 3 miliardi di giocatori, un pubblico cioè più grande di quello televisivo.

Riccitiello, inoltre, aggiunge che il pubblico videoludico è molto più attento sul media che sta utlizzando rispetto al pubblico di altri media. "Quando gioca la gente non fa altro che giocare. Se guarda la TV o naviga su internet, invece, può svolgere contemporaneamente altre mansioni".

Electronic Arts fonisce contenuti dinamici a 233 milioni di utenti ogni giorno. Nel 1995, invece, offriva solo contenuti statici a 40 milioni di utenti. Con queste cifre Riccitiello si riferisce a contenuti aggiornabili tramite internet, che definisce dinamici, contrapponendoli a quelli offline, ovvero statici. I server di gioco della compagnia garantiscono 15 milioni di ore di gameplay al giorno a 5 milioni di giocatori.

Riccitiello ricorda che Barack Obama ha comprato spazi pubblicitari all'interno dei giochi Electronic Arts nella precedente campagna elettorale, ulteriore segno dell'ormai raggiunta eterogeneità del pubblico videoludico. Avverte, però, che la pubblicità in-game non deve essere invasiva e deve lasciare gli spazi che i giocatori si aspettano.

Invita, infine, eventuali nuove compagnie pubblicitarie ad entrare adesso nel mercato, mentre è ancora in assestamento, per evitare in futuro che tanti soggetti si facciano battaglia per pochi spazi.