Diablo 4 avrà le microtransazioni, lo conferma il lead designer
In un’intervista con uno streamer, il lead designer di Diablo 4, Joe Shery, ha confermato la presenza di oggetti acquistabili in-game tramite un sistema di microtransazioni. Nessun paywall, solo aggiunte cosmetiche per chi vorrà personalizzare il proprio alter ego. Confermate anche le espansioni.
di Pasquale Fusco pubblicata il 11 Novembre 2019, alle 18:41 nel canale VideogamesDiabloBlizzard
Continuano ad arrivare nuovi, interessanti dettagli circa Diablo 4, ultimo capitolo della saga RPG di Blizzard Entertainment. Il prossimo dungeon crawler conterrà una serie di gradite novità sia sul fronte narrativo sia per quanto concerne l’intero apparato gameplay. Gli sviluppatori sono tornati a parlare del gioco, questa volta per parlarci del supporto post-lancio e di eventuali contenuti acquistabili all’interno del gioco.
Diablo 4: la parola al lead designer Joe Shely
È quanto apprendiamo da un’intervista svoltasi durante la BlizzCon 2019, in cui lo streamer Quin69 avrebbe rivolto alcune domande a Joe Shely, lead designer di Diablo 4, che ha fatto chiarezza sui piani di monetizzazione del nuovo capitolo e sulla questione DLC. Alla domanda relativa alla presenza di microtransazioni o di eventuali piani di abbonamento all’interno del gioco, Shely ha dichiarato quanto segue: “Diablo 4 sarà disponibile come gioco a sé stante e […] e avremo delle espansioni. Avrete anche la possibilità di acquistare degli oggetti cosmetici nel gioco”.
In una singola frase il designer ha così confermato l’arrivo di future espansioni per Diablo 4 e la presenza di oggetti acquistabili in-game. Per chiarire ulteriormente la questione delle microtransazioni, Shely ha inoltre affermato che, nonostante sia “molto presto” per discuterne, ci sarà una sorta di negozio virtuale in cui acquistare oggetti cosmetici per il proprio personaggio. Questi ultimi, a detta dello sviluppatore, rappresenterebbero anche “un’opportunità per avere più opzioni disponibili” di quante se ne avrebbero normalmente.
Questo è tutto quello che possiamo sapere in merito al sistema di microtransazioni di Diablo 4, almeno per il momento. È piuttosto improbabile che Blizzard torni a parlarci di queste scelte prossimamente e non escluderemmo eventuali cambi di piani, prima che il gioco esca o, perché no, dopo l’uscita stessa.
Ricordiamo, del resto, che Diablo 3 supportava una casa d’aste a valuta reale al momento del lancio, sistema poi rimosso in seguito alle aspre critiche della community. Difficile muovere le stesse critiche nei confronti di un eventuale shop che permetterebbe ai giocatori di acquistare esclusivamente item cosmetici; non si parla dunque di oggetti che semplificherebbero la consueta progressione all’interno del gioco, come avveniva invece nel terzo capitolo.
21 Commenti
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se sono cosmetici niente da dire, son cazzate, qualcuno anzi molti le prendono a due soldi e loro guadagnano. e non influisce minimamente sul gameplay
Le stesse case produttrici che poi pagano qualche youtuber per mostrare quanto siano fighe le nuove skin e quanto siano sfigati quelli che non ce l' hanno, il tutto per fregare qualche soldo ai ragazzini :
Children are scorned in games such as Fortnite if they are seen to wear the ‘default skin’ (the free avatar they receive at the start of the game). Children say they feel embarrassed if they cannot afford new ‘skins’, because then their friends see them as poor.
“If you’re a default skin, people think you’re trash.”
Nina, 10 (Fortnite player)
https://www.childrenscommissioner.g...System-2019.pdf
Sottovalutare l'influenza delle micro-transazioni anche se solo cosmetiche è molto ingenuo, senza contare che....neanche 10-15 anni fa c'era sta "stranezza" di creare i giochi belli e completi, con tutto disponibile in-game senza tirare fuori altri soldi, immaginate che mondo
Ma ovviamente oggi un gioco non si può fare più senza micro-transazioni no no no,bisogna tenere contenti gli investitori in borsa che anno dopo anno pretendono sempre più soldi, quest'anno hai guadagnato 100 milioni di dollari? il prossimo anno ne vogliono 200, anche a costo di fare dei videogiochi degli spezzatini con mille-mila DLC, dove cose ritenute "ovvie" come le slot di salvataggio ora sembrano un lusso che devi tirare fuori 15$ per avere (vedi quel Metal Gear qualcosa di qualche anno fa).
La follia
La filosofia di fondo è che finche sono una scelta, un opzione in più, che non influenza il gameplay nulla da criticare ognuno è libero di spendere i soldi come vuole, discorso differente (e di molto) quando le microtransazioni avvantaggiano i giocatori che le usufruiscono, perché è vero che ognuno rimane libero di spendere i propri soldi come vuole ma se ciò crea un vantaggio in termini di giocabilità questa diventa una scorrettezza per il resto dei giocatori che per vari motivi non possono usufruire (o non vogliono) di tale scorciatoia i giochi sono belle proprio perché ci mette in pari condizioni di partenza e la differenza la fa il giocatore se si toglie questo fattore allora viene a mancare il motivo del gioco ovvero la sfida e la soddisfazione a superare tali difficoltà se poi ci si imbatte in giocatori che solo per via del portafoglio gonfio arrivano prima a compiere determinati obbiettivi e non per loro bravura
L'importante è che non degradi tutto come successe per la Casa d'Aste di Diablo 3 o cambierei i futuri titoli da "Diablo" a "Lucro".
O a questo punto che creassero direttamente un "Free to Play" dichiarato.
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