Destiny 2, Bungie fa causa a un giocatore: molestava gli sviluppatori online
Alcuni sviluppatori di Bungie sono stati vittime di vere e proprie forme di abuso online. La software house americana, recentemente acquisita da Sony Interactive Entertainment, ha citato in giudizio un giocatore di Destiny 2, cheater e autore di alcune gravissime minacce.
di Pasquale Fusco pubblicata il 19 Luglio 2022, alle 19:01 nel canale VideogamesDestinyPlaystationSony
In seguito alle continue molestie indirizzate ai suoi sviluppatori, Bungie ha citato in giudizio un giocatore di Destiny 2. Come dimostrano alcuni tweet pubblicati online, l'utente in questione avrebbe persino minacciato il community manager dello studio di sviluppo, affermando che non sarebbe stato "al sicuro". Per la software house di Bellevue è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: il team ha annunciato di voler ridurre le comunicazioni dirette con la community.
Sviluppatori minacciati online, Bungie contrattacca
In risposta a un tweet di Fallout Plays, youtuber ben noto ai fan di Destiny, il community manager di Bungie (Dylan 'dmg04' Gafner) ha rivelato che le comunicazioni tra la sua compagnia e i giocatori sono sempre più tese a causa del comportamento tossico di alcuni utenti.
Il portavoce della software house ha parlato di vere e proprie forme di abuso a cui sono stati sottoposti gli sviluppatori in questo periodo: "Sogno un giorno in cui gli sviluppatori di videogiochi (di qualsiasi studio) possano discutere apertamente del loro lavoro senza essere molestati".
Cases of harassment against our developers have actively made it harder for us to communicate with the broader community. It has impacted more studios than just ours.
— dmg04 (@A_dmg04) July 17, 2022
I hope that more folks can stand against this behavior in any community, whether it be gaming related or other.
Gafner ha poi aggiunto: "I casi di molestie contro i nostri sviluppatori hanno reso più difficile la comunicazione con la community. [...] Spero che più persone in futuro decidano di opporsi a questo comportamento in qualsiasi community, sia essa legata ai videogiochi o ad altro".
Per i membri più attivi della community di Destiny 2, le dichiarazioni di dmg04 non destano troppe sorprese. Lo scorso maggio Dylan Gafner è stato infatti minacciato da un giocatore, tale Luca 'miffysworld' Leone. In passato, quest'ultimo ha trasmesso su Twitch diverse partite in cui utilizzava cheat per avere la meglio sugli altri giocatori nelle partite competitive. Nel tentativo di eludere i ban di Bungie, Leone avrebbe addirittura creato 13 diversi account.
Il reato più grave commesso da Leone riguarda però i tweet che ha condiviso dal suo profilo, veri e propri messaggi di minaccia indirizzati a Bungie e ad alcuni dei suoi sviluppatori. "Ho appena realizzato che mi trasferirò in un posto che è a 30 minuti da dmg. Non è al sicuro", scriveva Leone il 19 maggio. In altri tweet l'utente avvertiva Bungie di "tenere le porte chiuse", con minacce di incendio doloso e altre molestie destinate ai responsabili della comunicazione.
Bungie ha intentato una causa contro Luca 'miffysworld' Leone. "Come Bungie ha dimostrato più volte, non permetterà che il suo gioco, la sua community o i suoi dipendenti vengano abusati, truffati o minacciati. Leone ha fatto tutte e tre le cose e questa azione ne è la conseguenza". In merito alle accuse di cheat, la compagnia ha dimostrato che Leone è un membro di OGUsers, un forum dedicato all'hacking di Destiny 2 e alla compravendita non autorizzata di emblemi e di altri contenuti.
Ricordiamo che poche ore fa Sony Interactive Entertainment ha ufficialmente ultimato l'acquisizione di Bungie, accordo dal valore di 3,6 miliardi di dollari. Ora la software house americana è a tutti gli effetti parte dei PlayStation Studios, ma Bungie ha più volte ribadito che Destiny 2 resterà un titolo multipiattaforma, così come lo saranno le sue future produzioni.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoC'è una frase diventata meme che sintetizza bene la situazione:
"I hate Destiny 2, but i can't stop playing" e declinazioni simili della stessa frase.
Nella sostanza la maggior parte della community è conscia che il gioco sia putrido, ma ne è ostaggio ed è vittima di una strana forma di sindrome di stoccolma, che gli impedisce di mandare al diavolo il gioco e Bungie.
Fortuna che ne sono uscito dopo che fecero un evento che era un grind così eccessivo che sembrava diventato quasi un lavoro, ma non uno di quelli tranquilli ma uno di quelli pure con le scadenze temporali risicate.
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