Come i sistemi di matchmaking moderni stanno allontanando i giocatori dai videogiochi

Come i sistemi di matchmaking moderni stanno allontanando i giocatori dai videogiochi

Una riflessione su come funzionano i sistemi di individuazione degli avversari da affrontare nei giochi free-to-play, e non solo, oggi di maggiore successo

di pubblicata il , alle 08:41 nel canale Videogames
ActivisionMarvel
 
29 Commenti
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Gio2208 Dicembre 2024, 12:49 #11
Originariamente inviato da: Darkon
Mah... io sono della generazione delle sale giochi ma non ho mai penso nemmeno una volta giocato PvP in sala giochi se non saltuariamente limitatamente a una sfida con qualche amico con cui ero andato.

Se mi avesse sfidato qualcuno contro la mia volontà piuttosto perdevo il gettone e pace ma non avrei nemmeno giocato. Piuttosto andavo ad affrontarlo di persona se era fattibile per fargli capire che non rompesse i cogl****.


per la serie non voglio tornare a casa

no seriamente ... pure nel pve uno potrebbe umiliarti.

Un utente sopra ha menzionato ARMA, ecco il progenitore di quel gioco che io giocavo in multi ma solo nelle missioni PVE , aveva un'utenza fra le più stronze che potessi ricordare (parlo dei primi anni 2000).
Ricordo perfettamente quante volte mi hanno rimproverato che non riuscivo a farli rivivere perché crepavo da pirla. Oppure quante volte mi hanno rinfacciato "i carried o i carry you".

Quindi pure a livelli di pve se vogliono ti umiliano. Dipende da chi incontri, alcuni non te lo fanno pesare quando non sei all'altezza altri si.



Condivido però la recriminazione sull'ormai irrilevanza dei giochi pve.

Ci sono certi giochi come la serie X,quindi dei giochi pve al 100%, dove un pizzico di coop non guasterebbe (e mi sa che ci hanno provato pure...non sono + molto aggioranto su quella serie).

Il fatto è che questo tipo di giochi non esistono ,non perché non abbiano mercato ma non abbastanza da farci i soldi.
Ripper8908 Dicembre 2024, 13:45 #12
Originariamente inviato da: Darkon
La vera piaga è il PvP che ha portato dall'avere community di amici, in cui ci si trovava dopo mesi o anni di partite online (quando giocare online costava e non poco) e si facevano anche centinaia e centinaia di Km per passare una serata assieme a community tossiche dove l'unico valore è la prevaricazione, la competizione estrema, l'umiliare un altro essere umano solo perché magari gioca per divertirsi e non ha mille ore per allenarsi.

Questa si chiama "competizione", ed è il punto chiave dei giochi competitivi.
Che non è certo quello di far solo passare il tempo del giocatore della domenica.

Se io gioco ad un FPS o simulatore di Corse o uno picchiaduro ovviamente gioco per vincere, quindi mi alleno fino a che non sono competitivo.
Chi è lì per fare amicizia mi spiace ma ha sbagliato spazio, per quello ci sono social network, app di incontri o la classica vita sociale dal vivo.
Personalmente il non essere competitivi toglie molto all'esperienza di gioco e lo so benissimo, cambia radicalmente il livello di intrattenimento.

E' la logica attorno al quale gira lo sport, infatti alcune categorie ludiche sono anche definite e-sports.

Sparisse il PvP e si tornasse ai buoni sani giochi PvE si risolverebbero il 99% dei problemi.
Titoli Pve e PvP sono 2 cose diverse e non devono contrapporsi nè essere scambiati gli uni per gli altri come stai facendo te.
Ci sono giochi dove il focus è il pc PvE come Helldives o Space Marine, altri no e se non piacciono bisognerebbe semplicemente oculare meglio le scelte e [B][COLOR="Red"]NON CRITICARLE[/COLOR][/B].
Darkon08 Dicembre 2024, 14:20 #13
Originariamente inviato da: Ripper89
Questa si chiama "competizione", ed è il punto chiave dei giochi competitivi.
Che non è certo quello di far solo passare il tempo del giocatore della domenica.

Se io gioco ad un FPS o simulatore di Corse o uno picchiaduro ovviamente gioco per vincere, quindi mi alleno fino a che non sono competitivo.
Chi è lì per fare amicizia mi spiace ma ha sbagliato spazio, per quello ci sono social network, app di incontri o la classica vita sociale dal vivo.
Personalmente il non essere competitivi toglie molto all'esperienza di gioco e lo so benissimo, cambia radicalmente il livello di intrattenimento.


I giochi in cui ha senso fare competizione si contano su una mano e sono la minima parte dei PvP. Nella maggior parte dei casi sono giochi quasi o proprio simulativi dove non puoi comprare niente che faccia una qualche differenza o che dia vantaggi nel gioco.
Tra l'altro sono spesso giochi di nicchia in cui la vera esperienza la raggiungi dopo anni di pratica e in cui spesso non esiste nemmeno chat o distrazioni varie in cui interagisci con gli altri.
Ma queste sono casistiche a parte dove nemmeno ci provi a giocarci se non sei determinato a quel tipo di gioco.

E' la logica attorno al quale gira lo sport, infatti alcune categorie ludiche sono anche definite e-sports.


Qua ti allarghi troppo... gli e-sports sono al 90% forse potrei dire 99% immondizia e l'1% è quello che ti descrivevo sopra.

Titoli Pve e PvP sono 2 cose diverse e non devono contrapporsi nè essere scambiati gli uni per gli altri come stai facendo te.


Che è una pia illusione perché quando un LoL che si basa sul PvP tossico guadagna quanto 100 giochi PvE di successo (nemmeno qualsiasi) è ovvio che le software house non produrranno più granché PvE, non a caso basta confrontare rapportandoli al mondo di oggi i budget.
Un Bahamut Lagoon per dire qualcosa della mia infanzia o un Chrono Trigger avevano una cura nella programmazione, nelle musiche con tutti i limiti del tempo ecc... ecc... che oggi non trovi nemmeno in un tripla A PvE anzi paradossalmente trovi produzioni migliori in aziende low budget come NIS America che si ostinano a portare in occidente quel poco di produzione decente che si ostina a sopravvivere.

Ci sono giochi dove il focus è il pc PvE come Helldives o Space Marine


Meh... di tutto quello che potevi scegliere hai preso due produzioni veramente scarse. Ecco questo dimostra come si possano, spendendo tanto, fare PvE veramente brutti. Son giochi praticamente vuoti in cui non c'è niente da fare se non una battaglia infinita.
Praticamente è un PvP contro Bot...

altri no e se non piacciono bisognerebbe semplicemente oculare meglio le scelte e [B][COLOR="Red"]NON CRITICARLE[/COLOR][/B].


Se quelle scelte impattassero solo su chi le fa avresti ragione da vendere ma come ti ho spiegato quelle scelte non solo impattano su tutti dal punto di vista videoludico e sui giochi che troveremo in futuro ma impattano anche sulla società dato che è ampiamente dimostrato che i più giovani non sono capaci di gestire quel tipo di community e si creano fenomeni tossici non da poco e ribadisco parlassimo di giochi veramente competitivi e simulativi ma parliamo di roba come LoL. Dai giù... un conto è se mi parli di giochi come assetto corsa o anche "spara spara" ma di alto livello, tutt'altro discorso è se mi consideri sport l'immondizia della rete.
Darkon08 Dicembre 2024, 14:31 #14
Originariamente inviato da: Gio22
per la serie non voglio tornare a casa


Erano altri tempi... ho dato qualche ceffone e l'ho preso e poi si diventava amici. Si era, secondo me, più veri rispetto a oggi che pure su questo forum non appena dici qualcosa di più forte c'è quello che scrive (scrive e basta eh perché poi si son sempre cagati sotto di andare fino in fonto) "guarda che ti querelo".

no seriamente ... pure nel pve uno potrebbe umiliarti.


Io però per PvE mi riferivo soprattutto a single player più che a multiplayer

Un utente sopra ha menzionato ARMA, ecco il progenitore di quel gioco che io giocavo in multi ma solo nelle missioni PVE , aveva un'utenza fra le più stronze che potessi ricordare (parlo dei primi anni 2000).
Ricordo perfettamente quante volte mi hanno rimproverato che non riuscivo a farli rivivere perché crepavo da pirla. Oppure quante volte mi hanno rinfacciato "i carried o i carry you".


Vero... succede ma in molti casi erano aspetti che capitavano su giochi particolarmente difficili o a boss di fine gioco. Nella maggior parte dei casi si organizzava la partita con amici e si sparavano cazzate divertendosi in cuffia dopocena. Mi ricordo ancora le urla se qualcuno alzava la cornetta e faceva cadere la connessione... il primissimo modem che ho avuto che mi pare era a 14.4 seguito dal mitico 56k... al tempo quando installai l'ISDN sembrava roba da fantascienza mentre oggi farebbe ridere.

Condivido però la recriminazione sull'ormai irrilevanza dei giochi pve.


Praticamente hanno ammazzato il genere... in un anno ormai giocherò 3 titoli che veramente mi convincono quando va bene.

Il fatto è che questo tipo di giochi non esistono ,non perché non abbiano mercato ma non abbastanza da farci i soldi.


ESATTO. Un PvE di successo quindi roba che vende tanto rende un centesimo rispetto a un PvP tossico motivo per il quale ormai non escono nemmeno più. Ormai le produzioni sono al minimo storico.
jepessen08 Dicembre 2024, 17:37 #15
L'industria dei videogame non considera i videogiocatori come cavie, ma come target di acquirenti, e come tutte le altre industrie cerca semplicemente di massimizzare i profitti.

Se dopo svariati anni di critiche questo matchmaking e gli acquisti in game non sono stati eliminati, significa semplicemente che per l'industria e' una meccanica che funziona e che porta piu' introiti che non introdurli.

Perche' la gente che si lamenta sara' sempre una minoranza, quello che vogliono e' guadagnare sulla massa. D'altronde se voi poteste guadagnare 30 o 50 con lo stesso prodotto, non penso proprio che lo vendereste a 30 da buoni samaritani.

Che poi la cosa sia condividibile o meno e' un altro discorso, ma esula dai videogame perche' le stesse meccaniche sono introdotte anche in ben altri contesti, con le industrie che cercano sempre di massimizzare i guadagni.

Se ad un certo punto la gente, tramite passaparola o altro, si decide in massa di non acquistare piu' giochi con queste meccaniche, l'industria dei videogame cambierebbe approccio non perche' presa da un profondo esame di coscienza, ma semplicemente perche' reputerebbe la strategia non piu' profittevole e punterebbe ad altro.

Ne piu', ne' meno.
Darkon08 Dicembre 2024, 18:51 #16
Originariamente inviato da: jepessen
L'industria dei videogame non considera i videogiocatori come cavie, ma come target di acquirenti, e come tutte le altre industrie cerca semplicemente di massimizzare i profitti.

Se dopo svariati anni di critiche questo matchmaking e gli acquisti in game non sono stati eliminati, significa semplicemente che per l'industria e' una meccanica che funziona e che porta piu' introiti che non introdurli.


Eh bè... si chiama gioco d'azzardo con il benefit che l'hai rivestito in modo tale da non dover sottostare alle regole del gioco d'azzardo perché alla fine hai tolto anche la vincita in denaro per una vincita puramente virtuale. Da un punto di vista economico è assolutamente un win win.

Perche' la gente che si lamenta sara' sempre una minoranza, quello che vogliono e' guadagnare sulla massa. D'altronde se voi poteste guadagnare 30 o 50 con lo stesso prodotto, non penso proprio che lo vendereste a 30 da buoni samaritani.


E infatti secondo me qua non è un problema di software house ma di nazioni che dovrebbero VIETARE i loot box e tutti quelle cose pseudo casuali ma che paghi con soldi veri e in generale le meccaniche pay2win in quanto si tratta sotto falsa veste di gioco d'azzardo.

Se ad un certo punto la gente, tramite passaparola o altro, si decide in massa di non acquistare piu' giochi con queste meccaniche, l'industria dei videogame cambierebbe approccio non perche' presa da un profondo esame di coscienza, ma semplicemente perche' reputerebbe la strategia non piu' profittevole e punterebbe ad altro.


Se il mondo funzionasse così sarebbe bello... nella realtà il mondo tende a scegliere la merda. Vende più il Tavernello del Brunello di Montalcino tanto per fare un esempio. Quindi sperare in una cosa del genere mi sembra un po' surreale.
Gnubbolo09 Dicembre 2024, 01:36 #17
i loot box sono il male assoluto, come l'impossibilità in alcuni giochi di poter fare una lobby privata e giocare con chi si vuole, la lobby privata è il nemico del matchmaking quindi della droga videoludica. e come già detto l'impossibilità di possedere o accedere ad un server dedicato è un male di antica data che ho visto nascere senza che i giocatori protestassero.
adesso ci sono quelle società che dopo 2 anni* chiudono i server e giochi online spariscono divorando tutto il tempo che l'utente ci ha speso dentro. è una vergogna.
un esempio è stato Ghost in the Shell* della Nexon, un giochino molto valido*, ma che non è diventato popolare, che ha tutte le caratteristiche negative che avete descritto sopra.

*vi assicuro che era giocabilissimo.
alexfri09 Dicembre 2024, 05:41 #18
É l’ora di fare un bello studio con leggi annesse che equipari questo genere di meccaniche che agiscono sul cervello ALLE DROGHE e le metta al bando come l’eroina e similari. Non é che se una cosa non é immediata da scovare perche non l si fuma, non la si aspiri con il naso e con una siringa non faccia mane male all’essere umano. Noi giocatori dai tempi del 486 lo abbiamo visto nascere questo sistema di “droga elettronica” Va perseguito e bannato per legge.
Tasslehoff09 Dicembre 2024, 09:09 #19
Originariamente inviato da: Gio22
mai stato in una sala giochi?
Sai quante volte mi hanno sfidato,nonostante gli chiedessi di non farlo, mi hanno battuto (quindi l'umiliazione c'era ) e in più mettevano fine alla mia sessione in sala ,essendo quello l'unico gettone.

Quindi non si sono inventati niente che già non esistesse. Sono le logiche commerciali dietro ad alcuni giochi che sono tossiche. Le persone poi possono essere più o meno stronze.
Io in sala giochi ci passavo un sacco di tempo, però non mi riconosco affatto in quello che descrivi, se fosse stato come da te io non ci sarei più andato.

Anzitutto quello che descrivi era possibile solo in alcuni giochi, nella maggior parte il gioco in 2 era collaborativo (pensiamo ai vari Double Dragon, Bubble Bobble, Rainbow Island e tanti altri).

Quello di mettere un giocatore contro l'altro era praticamente una esclusiva dei picchiaduro, un genere molto più recedente nato negli anni '90.

Ma anche su quelli dalle mie parti nessuno giocava mai in quel modo, anzi il bello era radunarsi attorno al cabinato per scambiarsi dritte sulle mosse, le combo, le fatality, c'era chi aveva addirittura gli appunti, chi scopriva qualcosa e chi insegnava, insomma era tutto in un'ottica positiva di condivisione e divertimento tutti insieme.

Condivido però la recriminazione sull'ormai irrilevanza dei giochi pve.

Ci sono certi giochi come la serie X,quindi dei giochi pve al 100%, dove un pizzico di coop non guasterebbe (e mi sa che ci hanno provato pure...non sono + molto aggioranto su quella serie).
Se vuoi stare su quel genere e avere multiplayer c'è Eve Online, dove però anche l'aspetto più pve o collaborativo può sempre tramutarsi in pvp, perchè tutto l'universo è incentrato sul pvp.

Cmq ragazzi imho siamo fuori strada, imho stiamo guardando l'effetto e non la causa.

Se guardi l'universo multiplayer ci sono esempi positivi di collaborazione anche nel pvp, e al contrario ci sono esempi negativi e di isolamento nel pve.
Penso sempre a Eve Online, dove il pvp che conta può richiede la collaborazione di centinaia o migliaia o decine di migliaia di persone e uno sforzo logistico e organizzativo allucinante, mentre invece il pve si riduce a farming idiota che isola i giocatori e non ha assolutamente nulla di collaborativo.

Imho il punto non è pvp o pve, la discriminante ormai è diventata l'immediatezza, giocare in modo collaborativo richiede:
* persone
* tempo
* organizzazione

Le persone ci sarebbero anche, ma sono gruppi disomogenei che è difficile mettere insieme perchè tutti giocano a spizzichi e bocconi, e non per sessioni prolungate e dedicando esplicitamente tempo a questa attività.

Il tempo ci sarebbe anche, ma spezzettato in tante piccole sessioni insignificanti; certo che se sommi queste micro sessioni ottieni una quantità di "tempo gioco" gargantuesca, ma essenzialmente inutile a chiunque, tranne che per le pubblicità e le microtransazioni.

L'organizzazione richiede sacrificio e sbattimento, ovvero qualcuno che si metta li e definire come giocare, quando, insegua i giocatori, prepari, etc etc...
Sono pochissime le persone che hanno voglia di farlo, ma questo non è un problema perchè è sempre stato così, il problema è trovare i giocatori che sfruttino quel lavoro, e non li trovi perchè tutti giocano in modo frammentato e disomogeneo.

Vedete anche voi che arriviamo al problema vero: il tempo e il modo in cui si gioca.

Una volta si giocava magari per 2 o 3 ore di fila, si organizzava il raid, la istance, la clanwar, l'allenamento, il pve cooperativo, etc etc...
Ora tutti giocano una mezz'ora, poi smettono, poi magari un'altra mezz'ora in un altro momento della giornata, tantissime persone ma tutte individualmente e in modo disorganizzato.

I giochi si sono adattati per andare incontro a quel modo di giocare, e a questo servono i sw di matchmaking, da qui nascono generi tipo battle royale, che io odio ma sono la naturale risposta a questo modo di giocare, fai una partita o due e puoi staccare quando vuoi.

E' triste dal mio punto di vista, perchè per me invece il multiplayer è sempre stato sinonimo di "divertimento insieme" fin dai primi lanparty fatti con i cavi coassiali, terminatori e connettori a T.
A quei tempi sognavamo un futuro dove avremmo potuto fare tutto questo comodamente da casa, con connessioni internet così veloci ed economiche da permetterlo, ora quelle connessioni le abbiamo tutti, ma abbiamo perso la voglia di giocare e di "divertirci insieme".

Una volta non giocavi ai videogiochi per svagarti, giocavi per divertirti, ricercavi il divertimento in modo attivo, era un investimento del proprio tempo e delle proprie energie per ottenere divertimento e soddisfazione.
Oggi sembra che la gente giochi ai videogiochi per passare il tempo, per tenersi occupata a fare qualcosa, divertimento e soddisfazione sembra che siano cose che non riguardano i videogiochi.
Ripper8909 Dicembre 2024, 12:03 #20
Originariamente inviato da: Darkon
I giochi in cui ha senso fare competizione si contano su una mano e sono la minima parte dei PvP
Questa è una tua opinione e personalmente trovo pure scorretta, critichi sulla base del fatto che la cosa non vada a genio a te.
La competizione ha senso farla ovunque si possa fare, anche negli scacchi online o nei giochi di carte.
E' proprio il senso di questi giochi.

Nella maggior parte dei casi sono giochi quasi o proprio simulativi dove non puoi comprare niente che faccia una qualche differenza o che dia vantaggi nel gioco.
Anche un gioco arcade può essere comunque sufficientemente skill based per una competizione, anche se in misura minore rispetto ad altri, ma di certo laddove si possa fare la differenza tramite la skill può essere competitivo.
Il punto è che non si capisce davvero la tua critica.
Se non ti piace guardi altro.


Tra l'altro sono spesso giochi di nicchia in cui la vera esperienza la raggiungi dopo anni di pratica e in cui spesso non esiste nemmeno chat o distrazioni varie in cui interagisci con gli altri.
Ma queste sono casistiche a parte dove nemmeno ci provi a giocarci se non sei determinato a quel tipo di gioco.
Infatti è giusto che sia così, ed è questa la soddisfazione che regalano questo tipo di titoli, non di certo quella di far passare il tempo a rilassarsi.
Come anticipato prima se non ti piace dovresti semplicemente oculare meglio la scelta dei giochi e non criticarli.

Dopo anni ? Tua opionione, e aggiungerei pure una provocazione da parte tua.



Io ad esempio ho cominciato a giocare ai picchiaduro pochi anni fa con MK11 ed ero un neofita totale, venivo umiliato a 360° ed a volte si rifiutavano di combattere con me perchè troppo scarso. Al posto di criticare ho invece cominciato a :

- Familiarizzare con le combo
- Capire come innescarle, cercando di fare pratica per testare ogni metodo e selezionando solo quelli che ritenevo efficaci.
- Capire come interrompere quelle altrui, anche imparando parte delle combo di ogni personaggio e dove erano i tempi morti.
- Ad analizzare tutti i replay per capire dove perdevo e come potevo migliorare, introducendo un cambiamento alla volta.

E dopo qualche centinaio di ore di gioco molti di questi ultimi li ho reincontrati e battuti e sono anche riuscito ad arrivare fino al grado di demi-god ( il secondo livello più alto ) nelle Kombat League.

Qua ti allarghi troppo... gli e-sports sono al 90% forse potrei dire 99% immondizia e l'1% è quello che ti descrivevo sopra.
Tua opinione personale, io la penso diversamente.
Tutti gli sport sono belli e alla base dello sport c'è ovviamente la competizione, se escludiamo quelli che servono solo a tenersi in forma come il fitness.

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