BioWare ammette gli errori fatti con Dragon Age II

BioWare ammette gli errori fatti con Dragon Age II

Tramite un post pubblicato sul forum ufficiale, il lead designer David Gaider ha confermato che il team è al lavoro per migliorare numerosi aspetti critici in ottica futura.

di pubblicata il , alle 10:23 nel canale Videogames
 
35 Commenti
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Max_R01 Giugno 2011, 12:59 #31
Se ne sono perse si di Software House con le palle
uazzamerican01 Giugno 2011, 14:08 #32
Articolo di un redattore di VGchartz, si ringrazia RPGItalia per la traduzione e per la segnalazione. Alla Bioware non saranno innocenti vittime, però tutto sommato sono d'accordo con l'autore.

Un paio di mesi prima che Dragon Age 2 fosse rilasciato ho avuto l’opportunità di intervistare Mike Laidlaw per un articolo su cui stavo lavorando al tempo. Fu una chiacchierata amichevole e anche se sono certo che almeno alcune delle sue risposte fossero dettate dal ruolo delle pubbliche relazioni, me ne andai con la netta impressione che quell’uomo fosse entusiasta del suo lavoro.
Per ciò alla fine mi ha rattristato quando Dragon Age 2 è stato messo in commercio con qualche evidente imperfezione. E’ stato comunque un buon gioco? Si, e l’ho veramente apprezzato. Detto questo, quando scorrono i titoli di coda, rimane ancora l’amarezza che quello sarebbe potuto essere un gioco di gran lunga migliore di quello che si è rivelato.
Almeno alcuni dei difetti possono essere attribuiti alla sperimentazione. Ho gradito la ridotta prolissità della storia e ho amato l’idea di un’intera decade che fa da cornice alla narrazione. Detto questo, il racconto risulta smembrato. Vi sono alcuni momenti ed episodi grandiosi, ma non si intrecciano fra loro in una storia coesa. Inoltre, alcuni dei problemi legati al combattimento sono chiari esempi di scelte sbagliate nel progetto: per esempio, l’impiego delle ondate di nemici spesso ci porta distanti dalla qualità tattica del gameplay.
E poi c’era l’EA.
Non lavoro alla Bioware o all’EA, e plausibilmente non posso sapere la verità sulla questione. Ma detto questo trovo davvero difficile pensare che Bioware, dopo aver impiegato cinque anni per assicurarsi che il primo Dragon Age fosse un gioco eccelso, realmente direbbe “Ehi, vediamo cosa riusciamo a spremere da un anno e mezzo”.
Problemi come il riciclo dei dungeons già puzzavano di un gioco affrettato e di qualcuno che dietro le quinte li spronava a mettere insieme il gioco il prima possibile, sperando, con un marchio popolare come Bioware, di incassare in fretta.
Essendo un tipo ingenuo e credulone, bollerei quest’ipotesi come sleale. Comunque, stavamo parlando di Electronic Arts, che annualmente rilascia nuove versioni dei suoi giochi di sport, e che ha distribuito un mediocre (per essere buoni) first-person shooter sotto forma di reboot di Medal of Honor, imperterrita nel proclamarlo un successo per la vendita di qualche milione di copie. Nonostante non ci siano prove evidenti, fatta eccezione per il gioco stesso, dubito di essere l’unica persona a sospettare che le pressioni della corporazione abbiano effettivamente qualcosa a che vedere con le magagne di Dragon Age 2.
E’ stato annunciato Dragon Age 3 e recentemente Laidlaw, parlando ai membri del forum Bioware, ha riconosciuto che Dragon Age 2 aveva qualche pasticcio:
“Problemi come gli ambienti ri-utilizzati, l’implemento del combattimento a ondate, i sospetti riguardanti la narrazione e il peso effettivo delle proprie scelte eccetera non sono solamente state notate, ma anche esaminate, ispezionate e addirittura hanno aiutato me (e tanti, tanti altri del team) nel formulare progetti futuri. Inoltre, non sono solo conscio di queste preoccupazioni, ma sono concorde nel dire che alcuni aspetti di DA2 non solo possono ma devono essere migliorati nelle prossime soluzioni. E questo è esattamente ciò che vogliamo fare.
L’avventura di Hawke si è discostata dal classico racconto, e nel realizzare la narrazione e il gioco intorno ad essa abbiamo imparato molto.
Qualcosa di questo ha funzionato, ma ancora di più non ha funzionato.”
E’ qualcosa che mi riempie di gioia sentire, ma a dire la verità mi chiedo se siano davvero Laidlaw e il suo team a dover imparare una lezione. Che abbiano commesso degli errori e innegabile, ma quando la tua compagnia è di proprietà di qualcun altro, quello che ti resta è solo il controllo creativo. Se qualcuno ti ordina di impacchettarlo per fare in modo di incassare dalle vendite più in fretta, non c’è poi molto che tu possa fare.
Allora, EA: se questo è stato un tuo errore, come io e molti altri immaginiamo, per favore ascolta. I fan di giochi come Dragon Age non sono interessati in rilasci annuali e DLC da 40 dollari che ci date in pasto come nuovi giochi. Loro aspetteranno che il gioco sia finito, e finito bene. Tutto ciò che guadagnerete nel forzare la produzione e affrettarla e l’affossamento del marchio. Non fatelo, pensate in grande.
Oh, e se rovinate Mass Effect 3, beh… non rovinate Mass Effect 3.
Max_R01 Giugno 2011, 16:01 #33
Originariamente inviato da: uazzamerican
Articolo di un redattore di VGchartz, si ringrazia RPGItalia per la traduzione e per la segnalazione. Alla Bioware non saranno innocenti vittime, però tutto sommato sono d'accordo con l'autore.

Un paio di mesi prima che Dragon Age 2 fosse rilasciato ho avuto l’opportunità di intervistare Mike Laidlaw per un articolo su cui stavo lavorando al tempo. Fu una chiacchierata amichevole e anche se sono certo che almeno alcune delle sue risposte fossero dettate dal ruolo delle pubbliche relazioni, me ne andai con la netta impressione che quell’uomo fosse entusiasta del suo lavoro.
Per ciò alla fine mi ha rattristato quando Dragon Age 2 è stato messo in commercio con qualche evidente imperfezione. E’ stato comunque un buon gioco? Si, e l’ho veramente apprezzato. Detto questo, quando scorrono i titoli di coda, rimane ancora l’amarezza che quello sarebbe potuto essere un gioco di gran lunga migliore di quello che si è rivelato.
Almeno alcuni dei difetti possono essere attribuiti alla sperimentazione. Ho gradito la ridotta prolissità della storia e ho amato l’idea di un’intera decade che fa da cornice alla narrazione. Detto questo, il racconto risulta smembrato. Vi sono alcuni momenti ed episodi grandiosi, ma non si intrecciano fra loro in una storia coesa. Inoltre, alcuni dei problemi legati al combattimento sono chiari esempi di scelte sbagliate nel progetto: per esempio, l’impiego delle ondate di nemici spesso ci porta distanti dalla qualità tattica del gameplay.
E poi c’era l’EA.
Non lavoro alla Bioware o all’EA, e plausibilmente non posso sapere la verità sulla questione. Ma detto questo trovo davvero difficile pensare che Bioware, dopo aver impiegato cinque anni per assicurarsi che il primo Dragon Age fosse un gioco eccelso, realmente direbbe “Ehi, vediamo cosa riusciamo a spremere da un anno e mezzo”.
Problemi come il riciclo dei dungeons già puzzavano di un gioco affrettato e di qualcuno che dietro le quinte li spronava a mettere insieme il gioco il prima possibile, sperando, con un marchio popolare come Bioware, di incassare in fretta.
Essendo un tipo ingenuo e credulone, bollerei quest’ipotesi come sleale. Comunque, stavamo parlando di Electronic Arts, che annualmente rilascia nuove versioni dei suoi giochi di sport, e che ha distribuito un mediocre (per essere buoni) first-person shooter sotto forma di reboot di Medal of Honor, imperterrita nel proclamarlo un successo per la vendita di qualche milione di copie. Nonostante non ci siano prove evidenti, fatta eccezione per il gioco stesso, dubito di essere l’unica persona a sospettare che le pressioni della corporazione abbiano effettivamente qualcosa a che vedere con le magagne di Dragon Age 2.
E’ stato annunciato Dragon Age 3 e recentemente Laidlaw, parlando ai membri del forum Bioware, ha riconosciuto che Dragon Age 2 aveva qualche pasticcio:
“Problemi come gli ambienti ri-utilizzati, l’implemento del combattimento a ondate, i sospetti riguardanti la narrazione e il peso effettivo delle proprie scelte eccetera non sono solamente state notate, ma anche esaminate, ispezionate e addirittura hanno aiutato me (e tanti, tanti altri del team) nel formulare progetti futuri. Inoltre, non sono solo conscio di queste preoccupazioni, ma sono concorde nel dire che alcuni aspetti di DA2 non solo possono ma devono essere migliorati nelle prossime soluzioni. E questo è esattamente ciò che vogliamo fare.
L’avventura di Hawke si è discostata dal classico racconto, e nel realizzare la narrazione e il gioco intorno ad essa abbiamo imparato molto.
Qualcosa di questo ha funzionato, ma ancora di più non ha funzionato.”
E’ qualcosa che mi riempie di gioia sentire, ma a dire la verità mi chiedo se siano davvero Laidlaw e il suo team a dover imparare una lezione. Che abbiano commesso degli errori e innegabile, ma quando la tua compagnia è di proprietà di qualcun altro, quello che ti resta è solo il controllo creativo. Se qualcuno ti ordina di impacchettarlo per fare in modo di incassare dalle vendite più in fretta, non c’è poi molto che tu possa fare.
Allora, EA: se questo è stato un tuo errore, come io e molti altri immaginiamo, per favore ascolta. I fan di giochi come Dragon Age non sono interessati in rilasci annuali e DLC da 40 dollari che ci date in pasto come nuovi giochi. Loro aspetteranno che il gioco sia finito, e finito bene. Tutto ciò che guadagnerete nel forzare la produzione e affrettarla e l’affossamento del marchio. Non fatelo, pensate in grande.
Oh, e se rovinate Mass Effect 3, beh… non rovinate Mass Effect 3.
Amen
indio6801 Giugno 2011, 17:44 #34
già ME2 era peggiod el primo, >DAO era bello e mi ha rpeso e ha alsciato qualcosa dentro me, Awekning doveva già farci drizzare le antenne su cosa sarebbe stato DA 2.-....e infatti la colpa è principlamente di EA, come al solito..macchine succhiasoldi come Activision e che han fatto chiudere fior di software house
Drest01 Giugno 2011, 20:00 #35
http://www.youtube.com/watch?v=SV97ozaD4

E ho idea che non si riuscirà ad avere un finale decente a ME3.

Su The old republic, è uscita una indiscrezione secondo cui alla bioware sarebbero felicissimi *del comparto audio*, 20 giga di parlato.
Non credo ci sia altro da dire.

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