Bambino spende 1.300 sterline per un gioco: papà costretto a vendere l'auto
Un giovane giocatore ha speso la bellezza di 1.300 sterline in un "innocuo" videogioco mobile. Il bambino ha colto alla sprovvista il papà, del tutto ignaro dell'esistenza delle microtransazioni in-game: per colmare il debito, l'uomo ha dovuto vendere l'auto di famiglia.
di Pasquale Fusco pubblicata il 01 Luglio 2021, alle 17:01 nel canale VideogamesiOSAndroid
164 Commenti
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Se vuole giocare comprategli una switch santo cielo.
Anche gli accendini non li possono usare i bambini sotto i 14 anni.
Mi chiedo perchè c'è la sicurezza per i bambini allora predisposta di fabbrica e non dai genitori?
é proprio il sistema pegi ad essere sbagliato, su un gioco peci 3/7/14 dovrebbero essere vietati gli acquisti in app, semplicemente perchè l'acquisto con cc è vietato ai bambini, se viene meno una condizione non può essere valida un'altra.
Se vuole giocare comprategli una switch santo cielo.
Anche con la switch puoi fare acquisti online, eh .
E se il livello è questo, non mi stupirei se ci fosse una carta di credito (ovviamente non prepagata e ovviamente collegata al conto principale di famiglia) collegata direttamente all'account nintendo senza alcuna password a protezione.
La questione è un'altra... perchè un minorenne ha accesso praticamente illimitato al denaro di famiglia? I genitori devono fare i genitori sant'iddio, non deve essere il resto del mondo a diventare a prova di bambino e a occuparsi dei loro figli. Se dai un oggetto in mano a tuo figlio, assicurati che sia adatto a lui, o vogliamo finire come gli USA, dove sono stati costretti a scrivere di non asciugare i figli nel forno a microonde, lavarli in lavatrice o robe simili?
Se non inserisco la password, non si fa nulla... ed è talmente complessa che ho un password manager (anche esso con una password principale molto lunga che però con dei giochi mnemonici riesco a ricordare).
Però anche io non comprendo perchè un gioco adatto ai bambini debba permettere degli acquisti... soprattutto ripetuti e per importi notevoli (100 euro per un operaio/impiegato non sono pochi... per un bambino solo follia).
La questione è a monte: perchè un bambino di 7 anni ha accesso al denaro di famiglia? O ha accesso libero ad un oggetto collegato al denaro di famiglia?
L'errore qua è del genitore che non fa il genitore: se dai qualcosa in mano a tuo figlio, assicurati che sia sicuro per lui, e qua il genitore ha steccato alla grande:
2. non mette la doppia verifica per il pagamento
3. non attiva o non controlla i messaggi della carta di credito
4. non attiva o non controlla le e-mail di apple per gli acquisti
5. non attiva il parental control
6. non supervisiona il figlio di 7 anni a cui lascia il pad come baby-sitter
Qua è come se gli avesse dato in mano un coltellino svizzero chiuso per giocare... poi in qualche maniera il pargolo apre una lama e si taglia.
Il problema non è della victorinox che fa coltellini svizzeri senza sicura a prova di bambini, ma del genitore che glielo ha dato in mano o lo ha lasciato a portata di mano.
Altro fatto è che molti genitori non sono Genitori, ma hanno figli semplicemente come effetto collaterale di una scopata, con tutto quello che ne consegue.
Per la questione delle microtransazioni, sinceramente non vedo il problema: anche in casa ci sono una marea di cose pericolose per i bambini: detersivi, prodotti chimici, coltelli, forchette, sacchetti di plastica, prese elettriche, piccoli oggetti, ecc, ecc, ecc... è compito del genitore tenerle alla larga da suo figlio, così come è compito del genitore tenere alla larga suo figlio dai "pericoli" del web/smartphone/giochi.
E comunque sul gioco in questione, all'atto dell'installazione, sul play store, compaiono le scritte: "contiene annunci - [U]acquisti in-app[/U]". Inoltre, toccando la scritta "pegi 7" salta fuori la seguente descrizione: "Violenza moderata, condivide informazioni, [U]acquisti digitali[/U]".
Gli avvisi ci sono tutti, e sono chiari (non sono nascosti in un'EULA di 4321432 pagine) se poi uno li ignora e tira avanti comunque, collega la carta di famiglia, non la protegge con una password, non guarda le mail di notifica, ecc ecc ecc... sarà lui un po' mona, che dici?
Ma non è il sistema pegi nè un videogioco che devono/dovrebbero sostituire mamma e papà, è qua il nodo della questione. Bisogna uscire dall'idea che videogiochi e TV siano delle baby sitter davanti alle quali parcheggiare i proprio figli e dimenticarsene per qualche ora.
Quando esaurisce i fondi non ha possibilità di spendere oltre.
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