Activision ha brevettato un matchmaking che spinge i giocatori a fare acquisti in-game
Alcuni esponenti del gruppo che, fra gli altri, si occupa di Destiny e Call of Duty sono prontamente intevenuti, per specificare che questo sistema di matchmaking non è mai stato usato all'interno di un gioco
di Rosario Grasso pubblicata il 18 Ottobre 2017, alle 17:01 nel canale VideogamesActivision
Activision ha ricevuto l'approvazione per un brevetto, inoltrato per la prima volta nel 2015, relativo a un sistema di matchmaking il cui funzionamento è sapientemente ideato in modo da convincere i giocatori a fare acquisti in-game. Si parla di un algoritmo che organizza i match competitivi online in modo da creare le condizioni per l'acquisto di oggetti che migliorino le prestazioni in-game.
Il matchmaking di cui si parla, al solito tiene conto di parametri come abilità, ping, posizione geografica, qualità della connessione, ma allo stesso tempo punta a influenzare gli acquisti nel gioco. Per esempio, potrebbe creare una partita con giocatori molto abili e giocatori poco abili in modo da invogliare questi ultimi a fare acquisti in-game per poter competere con i primi.
L'algoritmo vaglia tutti gli oggetti posseduti dai giocatori e fa delle stime su quale tipo di oggetto il giocatore potrebbe voler acquistare. Gli avversari nel match, a questo punto, saranno scelti in modo da essere una sorta di "pubblicità" per gli oggetti che si vuol fare acquistare, visto che li indosseranno e otterranno per questo vantaggi competitivi, spingendo i giocatori meno abili a procedere all'acquisto.
Se in base ai dati in suo possesso, il sistema si rende conto che il giocatore ambisce a diventare un bravo cecchino, potrebbe collocarlo in match con abili cecchini, proprio per stuzzicare la sua voglia di migliorarsi. Questo meccanismo, infine, spingerebbe il giocatore che vuole migliorarsi ad acquistare la dotazione di cecchino e i potenziamenti necessari per essere competitivo.
Inoltre, dopo l'acquisto di una determinata arma, il sistema potrebbe inserire il giocatore che ha appena provveduto all'acquisto in una partita dove quell'arma risulta particolarmente efficace, invogliandolo a migliorarla ulteriormente, o a ricomprarla, e a consigliarla agli amici. Si tratta di esempi che calzano particolarmente bene con gli sparatutto in prima persona (forse Activision ha pensato soprattutto a Call of Duty) ma nel brevetto si specifica che questo matchmaking funziona con qualsiasi tipo di videogioco.
Questa notizia può rappresentare un grosso problema di immagine per Activision, perché i giocatori potrebbero sentirsi defraudati in quanto parte di un sistema talmente ingegnoso e poco trasparente. Per altri versi, secondo alcuni già adesso giochi come Clash Royale e Fifa utilizzano sistemi di matchmaking del genere.
Ad ogni modo alcuni portavoce di Activision sono prontamente intervenuti per ribadire che questo sistema non è mai stato utilizzato in un videogioco. "Si tratta di un brevetto esplorativo presentato nel 2015 da un team di R & S che lavora indipendentemente dai nostri studi di gioco", ha detto un portavoce di Activision a Glixel. "Non è mai stato utilizzato in un videogioco". Anche Bungie si è espressa, ribadendo che tale sistema non è stato utilizzato in Destiny 2.
Questo varrà anche per Call of Duty WWII? Al momento non ci sono dichiarazioni chiare in tal senso, ma, per quanto riguarda il titolo rivale di CoD per la stagione natalizia, ovvero Star Wars Battlefront II, pare esserci un problema analogo.
Ricordiamo infine come Activision abbia acquisito King, la software house di Candy Crush Saga proprio nel 2015 per poco meno di 6 miliardi di dollari. Notoriamente King è stata una delle prime case produttrici di videogiochi a usare aggressivi meccanismi psicologici per spingere i giocatori a fare acquisti in-game, dotandosi di team di esperti proprio per vagliare le strategie di convincimento all'acquisto di contenuti interni ai giochi.
22 Commenti
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sono convinto che sapete fare di meglio
lucrare, lucrare, lucrare a ogni costo.
sono convinto che sapete fare di meglio
Che e' lo scopo delle piccole e grandi aziende...
Non mi sembra poi una grossa novità dato che la maggior parte dei giochi mobile si basano su questo...
Una volta l'artigiano che faceva una sedia ci teneva a farla bene...
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