Activision Blizzard, chiuso il caso molestie: vittime risarcite per 56 milioni di dollari
Si conclude dopo due anni la causa contro Activision Blizzard per le discriminazioni esercitate nei confronti delle sue dipendenti. Il publisher, ora parte di Microsoft, ha stipulato un accordo con lo stato della California in cui accetta di pagare un maxi-risarcimento di 56 milioni di dollari.
di Pasquale Fusco pubblicata il 19 Dicembre 2023, alle 12:21 nel canale VideogamesActivisionMicrosoft
Il 2021 è stato un anno particolarmente delicato per Activision Blizzard. Prima di finire sulle prime pagine di ogni testata per l'acquisizione miliardaria da parte di Microsoft, la compagnia americana era finita nell'occhio del ciclone in seguito ad una denuncia per molestie e abusi nei confronti delle sue dipendenti. Al tempo il publisher di Call of Duty aveva negato tutte le accuse, parlando addirittura di "una visione distorta dei fatti", ma, dopo due anni, la società ha accettato di risarcire le vittime raggiungendo un accordo senza precedenti per l'industria del gaming.
Discriminazioni in Activision Blizzard: risarcimento da record
Quando Activision Blizzard aveva negato le suddette accuse, oltre 1.500 persone, tra ex e attuali impiegati, hanno firmato una lettera di protesta in cui le dichiarazioni dell'azienda venivano definite "ripugnanti e offensive". Come riporta il Wall Street Journal, il caso si è chiuso nelle scorse ore grazie ad un accordo stipulato con il California Civil Rights Department (CCRD).
L'azienda statunitense ha accettato di pagare 56 milioni di dollari per le discriminazioni di trattamento e opportunità sulla base del sesso. Di questa somma, 46,75 milioni di dollari verranno ripartiti tra le vittime che hanno lavorato presso Activision Blizzard tra il 2015 e il 2020. I restanti 9,1 milioni serviranno a coprire le relative spese legali.
Activision ha continuato a sostenere la sua innocenza sia per quanto concerne la disparità retributiva sia per le accuse di molestie. Nei mesi successivi alla denuncia di cui sopra, il publisher ha licenziato 37 dipendenti per affrontare i casi 'isolati' di cattiva condotta sul posto di lavoro. Stando all'accordo raggiunto con lo stato della California, le accuse del 2021 vengono completamente ritirate e il CCRD concorderà pubblicamente che "nessun tribunale o alcuna indagine indipendente ha comprovato alcuna accusa di molestie sistemiche o diffuse presso Activision Blizzard".
Nel corso della scorsa giornata, Activision Blizzard ha contattato la redazione di VentureBeat rilasciando delle dichiarazioni in riferimento all'accordo raggiunto con il CCRD. "[...] Vogliamo che i nostri dipendenti sappiano che, come specificato nell'accordo, ci impegniamo a garantire politiche e pratiche di retribuzione e promozione eque per tutti i nostri dipendenti, e che continueremo a impegnarci per l'inclusione di candidati qualificati provenienti da comunità sottorappresentate nelle attività di sensibilizzazione, reclutamento e mantenimento".
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