Recensione CYGNI: All Guns Blazing, il verdetto finale sullo shoot 'em up di Konami
Dopo il primo contatto avvenuto lo scorso luglio, abbiamo messo le mani sulla versione completa di CYGNI: All Guns Blazing. Il twin-stick shooter pubblicato da Konami si conferma un piccolo grande gioco, sfoggiando una qualità tecnica sorprendente e un gameplay assuefacente.
di Pasquale Fusco pubblicato il 05 Agosto 2024 nel canale VideogamesKonamiSteamEpic
Lo scorso luglio vi avevamo parlato di CYGNI: All Guns Blazing, uno sparatutto a scorrimento che segna il debutto di un piccolo studio scozzese nel sempre più movimentato mercato dei videogiochi. La 'giovane' KeelWorks nasce dalle menti dei fratelli Meher e Nareg Kalenderian, uniti dalla passione per il cinema e per lo storytelling. Ecco dunque che CYGNI si presenta come un titolo audace, che prende gli elementi più distintivi degli shoot 'em up per fonderli con una storia interessante e ambiziosa e con un impressionante comparto tecnico.
A pochi giorni dal lancio su console e PC abbiamo avuto la possibilità di provare la versione completa di CYGNI. Abbiamo quindi potuto confermare molte delle certezze riscontrate in occasione del primo test, così come le principali debolezze di questa produzione.
A piena carica contro l'invasione biomeccanica
Sul pianeta CYGNI, gli umani subiscono un attacco a sorpresa da un nemico apparentemente sconosciuto. L'invasore ha portato con sé un esercito biomeccanico, fatto di navi di ogni tipologia e di gargantueschi mostri tentacolari. Una minaccia insormontabile a cui l'umanità risponde ad armi spianate, sfruttando appieno le poche risorse a sua disposizione. Proseguendo nelle missioni scopriremo le origini dell'invasore alieno e dei motivi che l'hanno spinto ad attaccare l'ultima dimora della nostra specie. Lo faremo attraverso gli occhi di Ava, la giovane pilota della ORCA.
La storia concepita da KeelWorks non regala molti colpi di scena, né arriva mai a decollare. Ciononostante, alla base della narrazione c'è un approccio attento e per certi versi maturo alla materia fantascientifica, con riferimenti specifici ai viaggi interstellari e alle aberrazioni aliene - che in questa opera di finzione richiamano, in alcuni frangenti, le grottesche creature di H.P. Lovecraft; certo, con un'abbondante spolverata di fantascienza moderna. Non è un caso che KeelWorks citi tra le sue più grandi fonti d'ispirazione kolossal quali Guerre stellari e Starship Troopers.
Fanno tanto anche i fondali: dalle scintillanti metropoli 'cyberpunkiane' di CYGNI ai suoi mari tempestosi, passando per le enormi portaerei del nostro esercito. Qui avranno luogo altre battaglie, altri racconti, di cui diventeremo spettatori ma spesso anche attori, nel momento in cui forniremo supporto aereo alle truppe alleate che difendono con coraggio il pianeta.
Abbiamo visto come questi fondali - realizzati con cura maniacale - siano molto più di semplici background animati ad opera d'arte. Diventano, di fatto, parte integrante del gameplay: a bordo dell'ORCA lanceremo attacchi aria-aria e aria-terra, bersagliando le navicelle aliene ma anche i minacciosi tank che marciano sui territori devastati di CYGNI, grazie a un sistema di puntamento ibrido che ci permette di fare tutto ciò in maniera estremamente dinamica.
I pochi, ma coinvolgenti filmati in CGI e le più statiche cutscene - quelle che ci separano da una missione all'altra della campagna - rivelano ulteriori retroscena sulla lore di CYGNI e arricchiscono il peculiare world building concepito dal team scozzese. Gli stessi filmati, siano essi in 3D o 2D, non riescono però a regalare al personaggio di Ava l'importanza e lo spessore che meriterebbe: fino all'ultima missione del gioco, quella della giovane pilota resta una figura poco approfondita.
Bisogna pur sempre considerare che tutti questi elementi sono assenti, o al più accennati, nella maggioranza degli shoot 'em up in commercio, il che rappresenta un grande punto a favore di KeelWorks. È qui che va ricercata l'innovazione del team guidato dai Kalenderian, in questa voglia di oltrepassare i confini dettati usualmente da uno specifico genere (o sottogenere) videoludico.
ORCA assassina
Spostando ora il focus sulla componente prettamente ludica, il discorso non si fa meno entusiasmante, anzi. Dopo la nostra prima prova avevamo descritto CYGNI: All Guns Blazing come un bullet hell atipico, uno sparatutto che non vuole essere troppo punitivo nei confronti dei giocatori. Non sempre, almeno. Perché quello di KeelWorks, in verità, non è uno shoot 'em up da sottovalutare e può offrire ai veterani del genere arcade pane per i loro denti.
Il livello di difficoltà più basso è l'unico ad offrire due vite extra dopo la morte, che, come già spiegato nella nostra Anteprima, non arriverà al primo colpo subito. Tuttavia, i novizi degli shmup incontreranno più volte la schermata del 'Game Over' se non riusciranno a evitare la pioggia di proiettili che illuminerà costantemente la schermata. Ai livelli più elevati il ritmo di gioco incalza e può diventare infernale per la velocità a cui si muoveranno i nemici.
Occorre inoltre considerare che, a prescindere dalla difficoltà selezionata, non ci sarà alcun checkpoint all'interno della missione. Questo significa che alla morte il giocatore sarà costretto a ricominciare da capo, anche se avrà raggiunto l'agognato scontro con il boss finale. Insomma, All Guns Blazing richiederà un certo impegno e sarà pronto a punire chiunque lo prenderà sottogamba.
A tal proposito, rinnoviamo il nostro caloroso invito ad esplorare l'originale tutorial del gioco. Un vero e proprio mini-retrogame che vi illustrerà le principali meccaniche di All Guns Blazing, a partire dalla cosiddetta 'gestione dell'energia' dell'ORCA.
Pilotando la navicella di Ava, il giocatore visualizzerà una barra che sta a indicare i livelli di energia dell'ORCA; energia che può essere trasferita dallo scudo alle armi, o viceversa, in qualsiasi momento - a patto di possedere sufficiente carica. Portare gli scudi al massimo significa giocare con maggiore sicurezza, con la certezza di poter incassare più colpi e di non andare incontro a morte certa. Tuttavia, se le armi resteranno senza energia infliggeranno meno danni, il che significa permettere alla flotta aliena di avere più spazio di manovra ed esporre l'ORCA a maggiori pericoli.
Non c'è una vera e propria 'strategia migliore'. Sta al giocatore scegliere il miglior approccio in base alla situazione che gli si parerà davanti: a volte può convenire massimizzare la potenza di fuoco, ripulendo lo spazio aereo dalla massiccia presenza degli alieni; altre volte converrà difendersi e in altre ancora servirà il giusto bilanciamento tra potenza offensiva e difensiva. Occorre dire che un approccio più 'aggressivo' tenderà a premiare il giocatore più audace, ricompensandolo con una valanga di Punti energia con cui ricaricare gli scudi danneggiati nelle dogfight. Da questo punto di vista, ci abbiamo visto un po' di DOOM (2016) nel frenetico gameplay di CYGNI.
I Punti energia in eccesso possono essere riutilizzati al termine di ogni missione. Li spenderemo all'interno della schermata dei Potenziamenti, dove sbloccheremo nuovi pattern di fuoco per l'ORCA - altamente personalizzabili - e armamenti supplementari, come potenti missili autoguidati o vere e proprie bombe atomiche con cui azzerare le forze nemiche. Per poter sbloccare velocemente questi upgrade occorrerà accumulare un bel po' di punti e, quindi, subire meno attacchi possibili. In parole povere, i giocatori più abili otterranno i potenziamenti migliori più rapidamente.
Va detto che non avrete poi così tanta fretta. Al livello di difficoltà più accessibile, il tempo di completamento di ogni missione di CYGNI viaggia tra i 10 e i 15 minuti. Potrebbero bastare due ore e mezza per completare l'intera campagna del gioco; anche tre ore, volendo dedicare la giusta attenzione al sistema dei potenziamenti e alla modalità Designer. Altre tre ore potranno essere trascorse nella modalità Arcade, nella spasmodica rincorsa al punteggio più alto.
La modalità co-op locale può regalare grandi soddisfazioni e altre ore di intrattenimento, anche se è un vero peccato non avere una sua controparte online - almeno per il momento.
CYGNI: All Guns Blazing offre una buona rigiocabilità, tutto sommato, ma non presenta una grande mole di contenuti. Certo, parliamo sempre di una produzione indie che, come tale, non vuole puntare a un'offerta contenutistica troppo ghiotta. Eppure, quando si guarda all'elenco delle missioni o più banalmente alla schermata dei potenziamenti, non si può fare a meno di pensare che KeelWorks avrebbe potuto 'osare di più' senza compiere troppi sforzi, visto anche il suo talento.
Uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie
Pilotare l'ORCA mentre si sorvolano i cieli di CYGNI è un'esperienza esaltante, non solo quando si è impegnati a respingere un'invasione aliena. KeelWorks ha spinto molto anche sulla grafica, mettendo a frutto la propria esperienza nell'ambito dell'animazione 3D per realizzare un gioco visivamente splendido. Il tutto lavorando sul sempre versatile ed efficiente Unreal Engine 4.
I livelli di All Guns Blazing regalano ogni volta un grande spettacolo. Per gran parte di ogni missione, lo schermo si riempirà di navi aliene e proiettili di ogni genere, come in ogni bullet hell che si rispetti. Tuttavia, nelle battute finali di ciascun livello comparirà il boss di turno, un mostro che occuperà una generosa porzione della schermata per incutere terrore. Avevamo già elogiato il lavoro artistico, ma quello tecnico è altrettanto lodevole, con le fluidissime animazioni che caratterizzano ogni nemico - da quello più piccolo al più grande - e l'elevata resa del dettaglio.
Lo avevamo già detto nell'Anteprima e lo ripeteremo in quest'altra occasione: sul fronte visivo, l'indie di KeelWorks può tenere testa a molte produzioni tripla-A. La qualità tecnica raggiunge livelli sorprendenti, ma talvolta inciampa in alcuni problemi associabili alla 'gioventù' dello studio di sviluppo. Parliamo quindi dell'interfaccia 'povera', a tratti confusionaria, che rivela qualche imprecisione di troppo e che non offre sempre una chiara leggibilità - la schermata dei Potenziamenti è semplicemente troppo caotica. Ci sono poi dei momenti, all'interno delle missioni, in cui le animazioni dei fondali non sono riprodotte allo stesso frame rate dell'azione aerea.
A proposito di frame rate, CYGNI può essere 'bloccato' a 30 o a 60 fotogrammi al secondo, una scelta chiaramente legata alla natura arcade di questo titolo. Mentre su console - su PS5, più precisamente - non abbiamo riscontrato grossi problemi, su PC il discorso si fa più complesso.
Su un sistema che rispetta abbondantemente i requisiti consigliati, in alcuni frangenti abbiamo notato dei rallentamenti del frame rate. Il più delle volte, questo capita quando ci scontriamo con un elevato numero di nemici, mentre in situazioni meno concitate si riescono a mantenere dei 60 FPS piuttosto granitici. Un problema che potrebbe essere facilmente aggirato grazie a tecnologie quali il DLSS di NVIDIA o l'FSR di AMD, che tuttavia sono del tutto assenti, come sono assenti molte altre opzioni di personalizzazione grafica. Possiamo modificare l'anti-aliasing, passare da un preset grafico a un altro e cambiare risoluzione, ma non c'è molto altro da poter ritoccare.
Anche in questo caso, c'è tempo e spazio per eventuali patch o implementazioni che possano migliorare le prestazioni del gioco. Ricordiamo che parliamo di un titolo arcade e, per giunta, di uno sparatutto bullet hell: ogni FPS conta e i rallentamenti possono costar caro.
Sul fronte del sound design, CYGNI: All Guns Blazing fa anche di meglio. L'esaltazione derivante dal gameplay è tale anche grazie ai coinvolgenti effetti che accompagnano sparatorie ed esplosioni. Possiamo avvertire ogni colpo inferto al nemico, così come i colpi incassati dall'ORCA, grazie a suoni molto fisici e al tempo stesso futuristici. Abbiamo notato come i suoni siano influenzati anche dall'ambiente circostante, in maniera alquanto realistica: in un livello ambientato interamente nello spazio, ad esempio, spari ed esplosioni suoneranno 'ovattati' per trasmettere l'idea di essere effettivamente immersi nel vuoto spaziale.
La colonna sonora ci aveva già conquistati durante la prima prova del gioco e non abbiamo cambiato opinione. La soundtrack composta da Vatche Kalenderian - zio dei due fondatori di KeelWorks - trasmette tutta l'epicità che ci si aspetta da un kolossal fantascientifica. Anche qui l'ispirazione va alla saga di Star Wars e ai componimenti più iconici del maestro Sir John Williams.
Una piccola grande sorpresa da KeelWorks e Konami
Come ogni shoot 'em up che si rispetti, CYGNI: All Guns Blazing offre un'esperienza di gioco assuefacente e sfidante al punto giusto, ma con qualche gradita innovazione.
C'è un comparto narrativo, che va ben oltre il compito di fornire un semplice backgrond alle frenetiche battaglie che animeranno la schermata. La storia non tocca vette elevatissime, ma mantiene alto l'interesse del giocatore grazie a un world building intrigante e piuttosto ispirato. C'è poi un gunplay 'ibrido', che ci permette di combattere sia in aria che a terra e che trova un'importante componente strategica nella gestione degli scudi e delle armi della nave che pilotiamo. La difficoltà resta elevata, certo, ma mai al punto da rendere il gioco inaccessibile: CYGNI è adatto ai giocatori meno esperti, ma anche ai veterani del genere di riferimento.
Infine, c'è tutto il discorso legato al comparto audiovisivo, a dir poco impressionante per una produzione di questa portata. Sarà quest'ultimo elemento a giustificare i 29,99 euro a cui verrà proposto CYGNI: All Guns Blazing a partire da domani, 6 agosto 2024, su PC e console (PS5, Xbox Series X e Series S). Un prezzo forse un po' alto per i pochi contenuti proposti al lancio.
Per grande fortuna dei più curiosi, però, c'è un'interessante promozione di lancio. A partire dal prossimo 8 agosto, dalle 17:00 (ora italiana), sarà possibile riscattare una copia gratuita di CYGNI: All Guns Blazing da Epic Games Store. Ne saranno lieti gli utenti PC.
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