Halo Infinite è la gloriosa ripartenza della saga di Master Chief - Recensione PC

Halo Infinite è la gloriosa ripartenza della saga di Master Chief - Recensione PC

A metà tra sequel e reboot, Halo Infinite è l'ultimo capitolo della saga fantascientifica con protagonista Master Chief. 343 Industries rilancia il franchise con un'inedita formula open world, una storia ricca di sorprese e un comparto multigiocatore trascinante, dando vita a un mix semplicemente irresistibile per i fan e per i neofiti del franchise.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Sulle spalle di Halo Infinite grava il peso di diverse responsabilità. L'ultima iterazione della serie fantascientifica si appresta a debuttare con un anno di ritardo rispetto a quanto preventivato da 343 Industries; un anno che, in teoria, avrebbe consentito agli sviluppatori di migliorare l'aspetto di un gioco fortemente criticato al momento del suo reveal. Infinite ha inoltre il duplice compito di accontentare una fanbase molto esigente - scottata dal più recente Halo 5: Guardians - e di accogliere i neofiti del franchise, quei giocatori che guardano con genuina curiosità al ritorno dello sparatutto che ha ridefinito l'intero genere sci-fi nel mondo videoludico.

Con queste premesse, è chiaro che Halo Infinite rappresenta la release più importante degli Xbox Game Studios, una scommessa che Phil Spencer e soci non possono permettersi di perdere. Eccoci al momento della verità: grazie a un codice fornito da Microsoft abbiamo indossato la corazza MJOLNIR di Master Chief per provare il nuovo capitolo di Halo su PC, partendo dall'inedita campagna open world fino ad arrivare all'ambizioso comparto multigiocatore.

"Polvere ed echi": il ritorno di Master Chief

Ambientata 18 mesi dopo gli eventi di Guardians, la storia di Halo Infinite inizia in medias res, più precisamente durante l'assalto della UNSC Infinity condotto da Atriox. Questa veccha conoscenza dei giocatori di Halo Wars 2 è il capoguerra degli Esiliati, un gruppo di rinnegati che ha adunato le principali razze aliene in seguito al grande scisma dell'impero Covenant.. Nulla hanno potuto i marine contro l'inarrestabile invasore, neanche lo stesso Master Chief, il quale soccombe alla schiacciante potenza di Atriox. Scaraventato nel vuoto cosmico, lo Spartan viene soccorso dal pilota di Echo 216, un Pelican rimasto bloccato nei pressi dell'installazione Zeta Halo.

L'anello, il più misterioso dei sette ancora integri, diventerà presto il teatro della campagna di Halo Infinite. Dopo le presentazioni, John-117 e il pilota decidono di aiutarsi a vicenda: la prima missione dell'equipaggio consiste nel recupero dell'Arma, una nuova IA che potrà assistere Chief nella lotta agli Esiliati, custodita in una struttura dei Precursori situata a sua volta nelle fondamenta di Zeta Halo. L'Arma assume il ruolo precedentemente interpretato da Cortana, figura che tuttavia continua a occupare un posto in prima fila nella mente dello Spartan, come testimoniato dagli 'echi' che perseguitano il protagonista. Quando l'improbabile trio si sarà finalmente riunito avrà inizio la vera avventura di Infinite, un'incessante battaglia contro Escharum.

Il generale degli Esiliati è un personaggio a dir poco carismatico, forse uno dei più riusciti del nuovo cast. Mentore di Atriox, assume la guida dell'alleanza in assenza del capoguerra, verso cui prova una sincera ammirazione. Escharum inaugura una spietata caccia ai superstiti della UNSC rifugiatisi sull'anello, ma l'intervento di Master Chief lo costringerà a rivedere i suoi piani. Rinvigorito dalla comparsa del leggendario Spartan, il Brute rivela la sua vera natura e si prepara a dare un caloroso benvenuto a John-117: Escharum si dimostra un valoroso rivale per il nostro eroe, così come un leader incredibilmente tenace, capace di ispirare i suoi sottoposti a dare il meglio anche di fronte al Demone tanto temuto dai Covenant.

Durante la battaglia prenderemo parte a vere e proprie boss fight con i soldati più forti degli Esiliati. In particolare, il duello con il maestro di lama Jega 'Rdomani passerà alla storia come uno degli scontri più memorabili della serie, sebbene il personaggio stesso del sicario Elite non occupi così tanto tempo sullo schermo. Meno entusiasmanti sono invece gli incontri con gli 'ammazza-Spartan', descritti come una grande minaccia e rivelatisi, infine, nient'altro che l'ennesimo dosso da oltrepassare prima di giungere alla resa dei conti.

Sullo sfondo della guerra tra UNSC e Esiliati - o meglio, tra John-117 e Escharum - qualcos'altro smuove le fondamenta di Zeta Halo. L'enigmatica figura della Messaggera si presenta a Chief e compagni con una profezia, preannunciando l'avvento di un altro potenziale cataclisma. Lo Spartan viene dunque sballottato da una parte all'altra di Zeta Halo, ma non allontana mai il dito dal grilletto e anche questa volta dà prova della sua mitologica determinazione. Il Capo sarà anche un uomo di poche parole, ma in alcuni frangenti di quest'avventura riesce a far trasparire tutta la sua umanità, seppure attraverso semplici gesti o lunghi e pesanti silenzi.

Se è vero che Halo Infinite adotta un'inedita formula open world, la narrazione procede in maniera piuttosto lineare e non si lascia contaminare dal ritmo più dilatato della campagna. Non mancano i colpi di scena, né i momenti di pura epicità 'à la Halo', grazie a una scrittura che ammicca alle migliori sceneggiature elaborate da Bungie. A goderne sono innanzitutto i fan di vecchia data, coccolati da continui riferimenti alla trilogia originale di Master Chief e da sprazzi di lore nascosti negli audio log e nelle spettacolari cutscene. I neofiti vengono catapultati in una storia avvincente, fatta di personaggi affascinanti - nella maggior parte dei casi - e di dialoghi magnetici, condita da una sfacciataggine di fondo che dona ulteriore spessore a questo FPS.

Ciononostante, sul fronte narrativo l'ultima opera di 343 Industries sembra peccare di coraggio, forse per la necessità di imbastire un racconto adatto a tutti.

Quella di Escharum e degli Esiliati non è l'unica storyline di Halo Infinite, ma gli eventi secondari trattati nella campagna non riescono a decollare allo stesso modo. Gran parte di queste storie - di cui non possiamo anticiparvi nulla - non viene sufficientemente approfondita e si ha l'impressione che 343i abbia rimandato ulteriori spiegazioni a un eventuale sequel. I famigerati 'segreti' custoditi da Zeta Halo, insomma, non vengono mai del tutto rivelati.

In ogni caso, occorre sottolineare che Infinite rappresenta il punto di (ri)partenza di una saga destinata a durare almeno altri 10 anni. È un sequel, ma anche un reboot e questa doppia natura gli impedisce di sfiorare le vette narrative toccate da Halo 3 e dal mai troppo lodato Reach.

La bellezza di Halo Infinite... e del rampino

Il punto più alto raggiunto da Halo Infinite, a nostro parere, risiede invece nel gameplay, un mix progettato con l'evidente scopo di accontentare i già menzionati veterani e, al tempo stesso, sorprendere i nuovi giocatori provenienti da altri first-person shooter.

La formula sandbox che marchia questo franchise sin dagli albori trova la sua naturale evoluzione in un inedito open world. Novità, quest'ultima, che ha fatto tremare non pochi appassionati, ma che nel complesso si è rivelata meno invasiva di quanto pronosticato. La mappa di Zeta Halo, in cui si trascorre quasi ogni istante della campagna, presenta infatti delle macro-aree che accolgono strutture militari e basi occupate dagli Esiliati. Senza troppe sorprese, il processo di cattura di questi avamposti segue lo stesso inconfondibile schema brevettato da Ubisoft per le sue produzioni e ripreso da altri sviluppatori nei più svariati action/adventure. A differenza dei più noti Far Cry e Assassin's Creed, tuttavia, l'esplorazione del mondo di Halo Infinite non risulterà mai dispersiva e si focalizzerà su un numero ristretto di location, al fine di mantenere il giocatore in carreggiata e di veicolarlo verso le missioni della storia principale.

Va comunque detto che gli incarichi secondari distribuiti sulla mappa di Zeta Halo non propongono alcun tipo di background narrativo e, oltre a estendere la longevità del nuovo episodio, hanno l'unico scopo di potenziare Master Chief e il suo personale 'esercito'.

Conquistando i suddetti avamposti, John-117 potrà migliorare il suo loadout acquisendo i nuclei Spartan: passando per un albero di abilità, questa valuta può essere spesa in potenziamenti per la corazza MJOLNIR e per i nuovi gadget di cui possiamo dotarci. Le missioni di assassinio sono le più interessanti e ci guidano verso l'eliminazione di alcuni luogotenenti Esiliati che impugnano speciali bocche da fuoco, le stesse che potremo ottenere e successivamente equipaggiare negli avamposti appena liberati. Visitando le nuove basi dell'UNSC incroceremo lo sguardo di alcuni marine disposti ad affiancare Chief in battaglia, salendo a bordo dei nostri veicoli - anch'essi sbloccabili con la liberazione degli avamposti - ed elargendoci le loro armi.

Lo sblocco delle unità di fanteria e di nuovi equipaggiamenti passa per un ulteriore sottosistema dell'open world, quello dei punti Valore, ottenibili attraverso le già menzionate conquiste e soccorrendo i soldati imprigionati dalle forze Esiliate. È una piccola aggiunta che restituisce un gradito senso di progressione, quanto basta per motivare il giocatore a scandagliare la regione terraformata di Zeta Halo e a ridurre l'influenza degli Esiliati nei confini dell'anello.

A tal proposito, focalizziamoci sul peculiare setting di Halo Infinite. Il biglietto da visita di Zeta Halo è un'ambientazione che richiama in maniera inequivocabile gli scenari dei primissimi capitoli della serie, inseriti in questo caso in una più vasta mappa liberamente esplorabile. Gli avamposti di cui sopra, così come i misteriosi Pinnacoli innalzati dai Precursori, vanno effettivamente a popolare le verdeggianti colline dell'anello, ma ciò non basta. Dopo qualche ora si possono già contare diverse aree oggettivamente 'vuote' e prive di elementi artificiali, il che porta a quel senso di solitudine che preferiremmo sempre evitare in un open world.

Da questo punto di vista - complice anche il sistema tecnico, come vedremo - a brillare sono invece gli spazi interni delle strutture aliene, luoghi ricchi di fascino che talvolta regalano degli eccezionali colpi d'occhio. Paradossalmente, anche in queste ultime si finisce per avvertire una certa monotonia, ma la colpa va attribuita in primis alla seconda sezione della campagna, ambientata prevalentemente all'interno dei suddetti edifici fino a risultare quasi claustrofobica.

Tornando ai già menzionati gadget, Master Chief ha a sua disposizione una ristretta gamma di strumenti e accessori da impiegare in battaglia o durante l'esplorazione. Qui trovano spazio un versatile scudo balistico, un radar dispiegabile per rivelare la presenza di eventuali nemici e persino un set di propulsori che ci consente di effettuare delle schivate in pieno stile DOOM. Ciascuno di questi gadget può essere potenziato tramite i nuclei Spartan ottenendo così effetti aggiuntivi, ma nessuno di questi regge il confronto con il già iconico rampino.

Protagonista assoluto del gameplay di Halo Infinite, il rampino diventa l'unica vera estensione di Master Chief, un mezzo con cui raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili e, soprattutto, con cui ottenere un enorme vantaggio tattico negli scontri a fuoco. Per quanto siano effettivamente utili gli oggetti appena descritti, non siamo riusciti a distogliere lo sguardo da questo gioiellino.

Il rampino invita i giocatori a scatenare la loro creatività: ci permette di arrampicarci su pareti rocciose e alture, sfruttando la verticalità del rinnovato level design, ma ci consente anche di agganciare i nemici, proiettando lo Spartan verso gli ignari soldati Esiliati per mettere a segno un attacco letale. Come se ciò non bastasse, con questo strumento possiamo raccogliere armi e oggetti dalla distanza, come i numerosi contenitori esplosivi sparpagliati sul campo di battaglia - altra piccola novità di un gunplay sorprendentemente variegato. Il rampino si dimostra altrettanto indispensabile in fase difensiva, ovvero in quei momenti in cui ci toccherà trovare velocemente un riparo dove ricaricare gli scudi energetici di Master Chief.

Oltre al sistema di movimento si rinnova anche l'intero arsenale di gioco, il quale accoglie tante nuove armi prese in prestito dalle varie fazioni aliene e versioni rivisitate delle bocche da fuoco più iconiche. Ritroviamo dunque il classico fucile d'assalto MA40, così come la famosa Pistola ad Aghi dei Covenant e la Lama Energetica impugnata dai soldati Sangheili. Debuttano invece lo Schidione, un massiccio lanciadardi adoperato dagli Esiliati per i bersagli più distanti, e il Fucile Stalker, una variante a cadenza elevata dell'intramontabile Fucile da cecchino S7. Le novità sono in verità davvero numerose e si adattano a qualsiasi contesto, con armi particolarmente valide nei rapidi scontri ravvicinati e altre concepite per le sparatorie più intense ed estenuanti.

Sia chiaro, un arsenale variegato non renderà la vita degli aspiranti Spartan più semplice. Questi dovranno prima fare i conti con una curva di difficoltà che può diventare alquanto punitiva nei confronti dei neofiti e tutt'altro che accomodante per i veterani. Il livello Normale risulta la scelta più adeguata per godersi la campagna di Halo Infinite senza rinunciare a un pizzico di sfida. Naturalmente, i più audaci dovranno optare per il livello di sfida Leggendario, una meta che oseremmo definire irraggiungibile per chi si avvicina per la prima volta al franchise.

L'addestramento delle nuove leve prevede l'eliminazione di migliaia di soldati Esiliati. Grunt, Elite, Jackal e Brute, così come i nuovi Skimmer, non cederanno facilmente alle provocazioni del giocatore e, al contrario, risponderanno al fuoco con il fuoco.

Entra così in gioco un'IA visibilmente potenziata rispetto al passato, la quale gestisce nemici più reattivi e attenti alle azioni del giocatore. Anche i comportamenti sono studiati con grande accortezza: quando distruggeremo lo scudo di un Jackal, questo si darà alla fuga per cercare un riparo; se affrontati in uno scontro ravvicinato, gli Elite passeranno rapidamente dal fucile alla loro fedele lama, diventando decisamente più pericolosi. Ulteriore valore aggiunto è rappresentato dalle battute e dai dialoghi dinamici di cui si rendono protagonisti gli Esiliati, che sbeffeggiano Master Chief nelle rare occasioni in cui sono loro ad avere la meglio.

Tutto questo porta al rinnovamento di una formula di gioco piuttosto tradizionalista, un gameplay che affonda le sue radici nelle origini stesse della serie Halo e che, pertanto, preserva un ritmo di gioco bilanciato e mai esagitato. Certo, il rampino e gli altri gadget donano allo sparatutto un'inedita celerità, ma non si arriva mai al punto di compromettere il prezioso equilibro raggiunto da 343 Industries dopo tante maniacali misurazioni.

Per quanto concerne la longevità, Halo Infinite si conferma l'episodio più ricco e rigiocabile della serie, per forza di cose. Abbiamo portato a termine al campagna in poco più di 13 ore, dedicandone solo un paio alla cattura degli avamposti e alla raccolta di qualche collezionabile - disponibili in numero esiguo, in ogni caso. Procedendo spediti al completamento della storia principale, potrebbero essere necessarie circa 10 ore prima di raggiungere i titoli di coda. Dedicandosi invece all'esplorazione approfondita di Zeta Halo e a tutti gli incarichi secondari si possono superare tranquillamente le 25 ore, fino a sfiorare le 30 ore di gioco.

Non abbiamo potuto fare a meno di sentire la mancanza della modalità Cooperativa, uno dei grandi assenti al lancio di Halo Infinite su Xbox e PC. Giocare in compagnia di un amico, proprio come nei precedenti capitoli, avrebbe reso le nostre scampagnate in quel di Zeta Halo ancora più godibili e divertenti, ma a quanto pare ci tocca pazientare ancora qualche mese, quando verrà finalmente introdotta con uno degli aggiornamenti post-lancio.

Dalla rovina alla rinascita: il comparto tecnico

Passiamo a uno degli argomenti più delicati del discorso legato al nuovo capitolo di Halo, ovvero quel comparto tecnico che aveva spinto 343 Industries a un clamoroso dietrofront. Abbiamo condotto la nostra prova di Halo Infinite su un PC che rispetta tutti i requisiti raccomandati da Microsoft, con una build basata su un processore Intel Core i7-9700k e una scheda video NVIDIA GeForce RTX 2070, affiancati da 16 GB di RAM e dal supporto SSD NVMe per accelerare (anche se di poco) il passaggio dal menu principale alla schermata di gioco.

Nel complesso, lo sparatutto riesce nell'arduo compito di farci dimenticare la catastrofica presentazione di quell'estate del 2020, ma non è esente da difetti più o meno rilevanti.

Zeta Halo trasporta il giocatore in uno scenario bucolico dove sono innestati architetture futuristiche ed altri elementi metallici, creando un contrasto tanto unico quanto ipnotico. Quest'ultimo però si scontra con un sistema d'illuminazione non sempre funzionale, con una fastidiosa sovraesposizione che appiattisce gli scenari in alcuni momenti del ciclo giorno-notte. La situazione migliora negli interni, come anticipatovi, dove la luce, riflettendosi sulle pareti e su altri elementi artificiali, evidenzia invece una straordinaria attenzione ai dettagli. Il risultato sorprende anche in assenza di quel Ray Tracing che Microsoft ha deciso di introdurre solo in un secondo momento e di cui, al momento, non abbiamo ulteriori notizie.

Abbiamo particolarmente apprezzato la scalabilità della risoluzione, una tecnica che modifica automaticamente la risoluzione in funzione della complessità della scena di gioco e delle risorse di calcolo a disposizione. Il giocatore imposta un frame rate minimo a cui vorrebbe giocare e il motore gestisce di conseguenza la risoluzione per garantire la massima fluidità possibile. È molto utile soprattutto negli spazi aperti, dove il numero di elementi su schermo sale esponenzialmente gravando sulle prestazioni del gioco. In tal senso, il 'sacrificio' che viene compiuto coincide con una lieve riduzione dei dettagli grafici, nulla che possa influire in maniera visibile sull'esperienza finale.

Per Halo Infinite, 343 Industries ha sviluppato un nuovo motore grafico, che ha definito Slipspace Engine. Con questo motore punta a offrire mappe di gioco sensibilmente più ampie rispetto ai precedenti capitoli di Halo, soprattutto per il single player.

Slipspace arriva a offrire i 120 frame per secondo su Xbox Series X per quanto riguarda la Modalità Prestazioni, e questo vale sia per il single player che per il multiplayer. Al tempo stesso ci sono differenze fra le due modalità di gioco: sia su console che su PC, infatti, il multiplayer dà l'impressione di essere ottimizzato, e opportunamente scalato, per offrire le maggiori prestazioni possibile, rinunciando a parte della definizione grafica. Tornando a Xbox Series X, abbiamo anche una Modalità Qualità, che gira in 4K dinamico, andando da 3840x2160 a 2880x1800 pixel con temporal upsampling a seconda delle condizioni di gioco, sempre a 60 fps. Su Xbox Series S, invece, Halo Infinite gira a 1080p e 30 fotogrammi al secondo in Qualità e a 60 fps in Prestazioni.

Oltre a essere estremamente dettagliati, i modelli dei personaggi sono caratterizzati da un comparto di animazioni quasi ineccepibile, con un'espressività facciale realistica e una resa naturale dei movimenti più sofisticati. È la base perfetta su cui montare il doppiaggio di Halo Infinite, eccellente sia in lingua originale che in italiano, con Giorgio Melazzi e Donatella Fanfano che riprendono i rispettivi ruoli di Master Chief e Cortana con le loro storiche voci. Il comparto sonoro performa bene anche nel mixaggio dei suoni e degli effetti che animano il mondo di Zeta Halo e i suoi abitanti, ostili e non. La soundtrack di Infinite rasenta la perfezione e, proprio come il gameplay, riesuma il glorioso passato del franchise con arrangiamenti epici e un'abbondante dose di archi e percussioni. Non manca, ovviamente, l'iconico canto gregoriano di Halo.

Il multiplayer di Infinite: l'arena shooter di cui avevamo bisogno

La campagna di Halo Infinite è certamente uno dei principali motivi che spingerà i fan della serie all'acquisto del gioco o a un abbonamento a Xbox Game Pass, vista l'inclusione dell'esclusiva Microsoft nella popolare libreria on demand - sin dal lancio previsto per l'8 dicembre. La vera killer application di Infinite è però il suo comparto multigiocatore, un'esperienza che 343i ha deciso di rendere accessibile ancora prima del lancio effettivo del nuovo capitolo.

L'invito a scoprire le meraviglie di Infinite e del suo innovativo gameplay è arrivato circa un mese fa, in concomitanza con il lancio del multiplayer in versione Beta. I giocatori possono già accedere a una versione standalone del gioco completamente gratuita e priva di qualsivoglia meccanica pay-to-win. Gli unici contenuti a pagamento, specifichiamo, sono rappresentati da oggetti cosmetici e personalizzazioni per gli Spartan controllati dai giocatori. La ciliegina sulla torta? Il cross-play, che riunisce giocatori di Xbox One, Xbox Series X|S e PC.

La progressione in-game è rappresentata unicamente dal Battle Pass, sistema reso estremamente popolare da Fortnite e trapiantato nelle ultime iterazioni di Call of Duty. La feature è ancora oggetto di pesanti critiche da parte della community, a causa dell'eccessiva lentezza che tuttora regola l'avanzamento di livello nel Pass - legata all'inevitabile raccolta di punti XP. L'assenza di una distribuzione meritocratica dei punteggi aggrava ulteriormente la situazione, ma parliamo pur sempre di una Beta e 343i sta già lavorando per colmare queste e altre lacune.

Concentriamoci però sulla vera essenza del comparto multigiocatore e, dunque, sul gameplay. La formula di gioco della campagna single player viene declinata in chiave PvP per dar vita a un sorprendente arena shooter, uno sparatutto che prende le distanze dai più popolari FPS per riavvicinarsi ai veri pionieri di questo genere videoludico - almeno sul fronte competitivo.

Nelle frenetiche battaglie di Halo Infinite non c'è tempo per creare il proprio loadout o alterare le bocche da fuoco con innesti superflui. Avviato il matchmaking, nel giro di pochi secondi si scende già in campo imbracciando fucile e pistola: è questo l'unico equipaggiamento a cui dovranno affidarsi nelle prime battute del match, prima di poter raccogliere le armi più letali ed eventuali gadget esplorando l'arena. Come negli episodi più iconici della serie, il talento di un giocatore si misura dalla sua capacità di sfruttare gli scudi energetici, sia in fase offensiva che in quella difensiva. In Infinite, infatti, non basta essere precisi assestando i soliti, ma comunque efficaci, colpi alla testa: bisogna spogliare l'avversario del suo scudo e solo allora infliggere il colpo di grazia, che potrà essere un corpo a corpo o uno spettacolare headshot.

Il gunplay di Halo Infinite si basa interamente su questa semplice filosofia. I giocatori più abili, o quantomeno quelli che ambiscono ai rank più alti della classifica, devono dimostrare perseveranza e una precisione chirurgica, intercettando i movimenti dell'avversario, calcolando accuratamente i tempi delle raffiche dei proiettili e la distanza che intercorre tra un razzo e il suo bersaglio. All'apparenza potrebbe sembrare un vero inferno, ma basteranno un paio di match per assimilare le principali regole su cui si regge l'intero apparato multigiocatore.

In merito alle arene, queste coincidono con una serie di mappe costruite in maniera certosina, autentiche perle di level design che si rivelano sorprendentemente bilanciate, anche quando sfociano nelle asimmetrie più audaci. Peccato che il numero degli scenari sia ancora piuttosto limitato nelle Partite Rapide e che sia ancora più esiguo nelle Grandi Battaglie a Squadre.

Nella prima playlist si svolgono i match più coinvolgenti e serrati del multiplayer di Infinite, basati su modalità quali Massacro, Cattura la Bandiera, Roccaforti e l'immancabile Teschio (Oddball, per gli anglofili). Queste si alternano casualmente e, almeno per il momento, non è ancora possibile selezionarle attraverso un elenco delle partite. Anche tra le game mode ci sono grandi assenti, prima fra tutte Team SWAT, ma, come dimostrato con le partite di Festa dell'evento Fracture: Tenrai, 343i ha intenzione di rilasciare nuove modalità PvP su base periodica. Le 'Grandi Battaglie', come suggerisce il nome, consistono invece in scontri su vasta scala, con partite a obiettivi ambientate in mappe più generose in termini di dimensioni. Ne approfitteranno i fan dei veicoli che possono finalmente sfrecciare a tutta velocità a bordo di Mongoose, Ghost e degli altri bolidi, particolarmente efficienti durante gli assalti alla base nemica.

In ogni caso, mappe e modalità aggiuntive potranno essere partorite dai giocatori stessi, ma solo in un secondo momento. Proprio come la già menzionata modalità co-op della Campagna, anche la Fucina arriverà nel corso del 2022, scelta che ha fatto storcere il naso di numerosi fan dell'amato editor delle mappe introdotto per la prima volta in Halo 3.

Sarà anche una semplice Beta, ma il multiplayer di Halo Infinite si è presentato al pubblico in una forma davvero smagliante. I nei non mancano, ma riguardano principalmente dei contenuti assenti o il già noto sistema di progressione, non ancora funzionale nonostante gli ultimi update introdotti da 343 Industries. Il solidissimo gameplay competitivo è il fiore all'occhiello dell'intera produzione e siamo sicuri che attrarrà un gran numero di giocatori, anche quelli più estranei alla tradizionale formula di Halo. Del resto, è free-to-play: provare non costa nulla.

PRO

  • La storia regala momenti emozionanti e carichi di nostalgia
  • Un gameplay che, pur innovandosi, richiama le origini della serie
  • L'IA compie un'importante evoluzione
  • Comparto sonoro ineccepibile
  • L'esaltante formula da arena shooter del multigiocatore

CONTRO

  • Sul fronte narrativo non osa più di tanto
  • Ci si sente un po' soli nell'open world di Zeta Halo
  • Co-op e Fucina assenti al lancio
  • Progressione nel multiplayer ancora migliorabile
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
silvanotrevi06 Dicembre 2021, 15:36 #1
Ma com'è che per recensire giochi importanti come Halo ci mettete un attimo - anzi li recensite addirittura prima della loro uscita, come questo che uscirà l'8 dicembre - mentre per fare le recensioni di altri giochi ci mettete un mese (se va bene, se no anche di più e le pubblicate quando ormai tutti le hanno lette altrove o hanno già finito il gioco? È questione di bustarelle o qualcos'altro?
pWi06 Dicembre 2021, 16:34 #2
Originariamente inviato da: silvanotrevi
Ma com'è che per recensire giochi importanti come Halo ci mettete un attimo - anzi li recensite addirittura prima della loro uscita, come questo che uscirà l'8 dicembre - mentre per fare le recensioni di altri giochi ci mettete un mese (se va bene, se no anche di più e le pubblicate quando ormai tutti le hanno lette altrove o hanno già finito il gioco? È questione di bustarelle o qualcos'altro?


Non abbiamo ricevuto alcuna forma di finanziamento per questo articolo. Al di là di questo, il tuo commento mi sembra fortemente irrispettoso nei confronti del grandissimo lavoro fatto dall'autore per poter pubblicare la recensione in tempo.
nickname8806 Dicembre 2021, 17:41 #3
Originariamente inviato da: pWi
Non abbiamo ricevuto alcuna forma di finanziamento per questo articolo. Al di là di questo, il tuo commento mi sembra fortemente irrispettoso nei confronti del grandissimo lavoro fatto dall'autore per poter pubblicare la recensione in tempo.

Non capisco cosa aspettiate a bannarlo
silvanotrevi06 Dicembre 2021, 20:06 #4
Originariamente inviato da: pWi
Non abbiamo ricevuto alcuna forma di finanziamento per questo articolo. Al di là di questo, il tuo commento mi sembra fortemente irrispettoso nei confronti del grandissimo lavoro fatto dall'autore per poter pubblicare la recensione in tempo.


ah si? Soltanto perché ho detto la verità?

E' sotto gli occhi di tutti gli utenti del forum che gli altri giochi li recensite con fortissimo ritardo, anche un mese dopo. Come mai? Non avete risposto alla domanda
GameOverPako06 Dicembre 2021, 20:34 #5
Originariamente inviato da: silvanotrevi
ah si? Soltanto perché ho detto la verità?

E' sotto gli occhi di tutti gli utenti del forum che gli altri giochi li recensite con fortissimo ritardo, anche un mese dopo. Come mai? Non avete risposto alla domanda


Ciao, sono l'autore della recensione, questa volta ti rispondo io. In HWUpgrade sono pochi i membri della redazione - me incluso - che si occupano di gaming, sia per quanto concerne le news che gli approfondimenti e, dunque, le recensioni. Proprio come quella di Halo Infinite che, ci auguriamo, tu abbia letto prima di vomitare sentenze nei commenti. Nel caso del nuovo Halo, abbiamo dato priorità a un gioco molto importante, la prima vera esclusiva tripla-A del parco titoli Xbox, gioco che oltretutto abbiamo ricevuto con largo anticipo per la prova in anteprima. Nel caso di un Riders Republic che - citando le tue testuali parole - è stato recensito con un mese di 'ritardo', il codice del gioco è arrivato con tempistiche meno generose e abbiamo dovuto dare priorità ad altri impegni (articoli e news, in primis) che richiedevano maggiore tempestività.

Credo che tutto questo sia alquanto scontato, se non banale, ma se serve a chiarire ulteriormente il concetto ben venga.
rokis06 Dicembre 2021, 21:33 #6
Originariamente inviato da: nickname88
Non capisco cosa aspettiate a bannarlo


Quoto al 100%
Enderedge06 Dicembre 2021, 23:32 #7
… e aggiungo che anche ci fosse stata una spinta da parte di MS non ci trovo nulla di scorretto… e ritengo il discorso dell’autore della recensione comunque corretto.
Parliamo di un gioco molto importante nel panorama ludico e merita un trattamento preferenziale.
Maury07 Dicembre 2021, 08:41 #8
Originariamente inviato da: silvanotrevi
ah si? Soltanto perché ho detto la verità?

E' sotto gli occhi di tutti gli utenti del forum che gli altri giochi li recensite con fortissimo ritardo, anche un mese dopo. Come mai? Non avete risposto alla domanda


Perché è un sito di tecnologia con una componente game limitata ? Ed Halo, essendo una pietra miliare di caratura mondiale merita immediata e ampia copertura. Hai espresso una critica veramente inutile.
ningen07 Dicembre 2021, 11:05 #9
Questo Halo credo che nel complesso sia un gioco "solido".
La campagna ha ricevuto una svecchiata, abbracciando una formula più aperta ed introducendo alcune nuove meccaniche come il rampino ed i poteri dell'armatura ed al tempo stesso mi pare che sia rimasta fedele alla "formula Halo" classica. Il gunplay è di buon livello, certo io ho sempre percepito come un limite, la limitazione delle armi trasportabili (sopratutto in questo capitolo dove le armi sono per la maggior parte soddisfacenti da usare) ed ho sempre preferito altre tipologie di fps, ma se i rivali sono cod: vanguard e bf 2042, allora meglio tutta la vita questo Halo: infinite.
Spendo qualche parola sul multiplayer che ho approfondito in questi giorni, visto che è gratis. A me ha divertito, ci ho ritrovato una certa cura nel design delle mappe che non vedevo da tempo. Il fatto che non ci siano classi o loadout da scegliere, ma armi e power up vanno raccolti sul campo è una cosa positiva, in quanto il map control ha un senso, sebbene sia decisamente secondario rispetto a titoli come Quake ed Ut dove è fondamentale. Mappe e modalità sono varie, ma forse in questo momento le prime sono un pò pochine e mi aspetto che vengano ampliate, mentre le modalità sono svariate e mi son sembrate ben strutturate (anche qui mi aspetto però un ampliamento).
Spero però che in futuro diano la possibilità di poter scegliere almeno la modalità e sistemino gli obiettivi del pass, perchè non ha senso non avere la possibilità di scegliere una modalità di gioco e poi avere obiettivi che prevedono di giocare ad una data modalità di gioco, che potrebbe capitarti a random quando fai le partite. Certo a me frega poco del pass e degli orpelli estetici ma se il sistema di progressione è presente sarebbe doveroso che sia fatto come si deve.
Per quel che riguarda le armi, ho notato alcuni sbilanciamenti. Ad esempio la lama al plasma, il martellone, il lanciarazzi ed il raggio laser che somiglia alla lighting gun di quake a mio parere sono un pò troppo op. I primi 3 letteralmente one-shottano. Per il resto l'arsenale è molto vario e piacevole da usare. C'è pure un'arma che spara più proiettili contemporaneamente che mi ha ricordato il flack cannon di Ut.
Il ritmo non è velocissimo, però tutto sommato va bene così. Ottima cosa che il TTK sia più alto rispetto agli standard di altri shooter online, in questo modo viene fuori l'abilità e la tattica del giocatore, cosa che nel caso di un sistema con un TTK basso non viene fuori, in quanto ad esempio puoi essere anche il più bravo del mondo, ma se hai sfiga ed un tizio a caso ti riesce a prendere alle spalle, non hai il tempo di poter reagire. Certo rimane comunque un fps abbastanza "casual" e non ha niente a che vedere con i già citati Quake ed Ut, però sa divertire comunque e questo basta.
nickname8808 Dicembre 2021, 01:18 #10
Complimenti a chi diceva che non potevo giudicare la grafica e la campagna dalla sola demo mostrata inizialmente.

Ebbene oggi scopriamo che la grafica è migliorata sì ma non rivoluzionata, è il solito Halo che ad ogni episodio è old gen ed è sempre lontano dal definire nuovi riferimenti in ambito visivo. Ce lo aspettavamo.

L'open world invece sembra essere un aspetto di contorno fine a se stesso. Ci saremmo stupiti del contrario.

Il ritmo non è velocissimo
E' comunque una formula di FPS nata in origine per essere più adatto possibile al gioco col pad.

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