Recensione DOOM Eternal: The Ancient Gods - Parte 1, sempre più cattivo
Ora disponibile all'acquisto, The Ancient Gods - Parte 1 è la prima espansione singleplayer di DOOM Eternal, un add-on che promette tanti nuovi contenuti per i fan che non vedono l'ora di tornare a vestire i panni del Doom Slayer. Il team di id Software punta alla narrazione, ma anche a un livello di sfida ancora più punitivo: ecco cosa offre questo primo assaggio.
di Pasquale Fusco pubblicato il 03 Novembre 2020 nel canale VideogamesDooM
Lo scorso marzo ci eravamo tuffati negli inferi in compagnia del Doom Slayer - o Doomguy, per gli amici - in quel che si è rivelato uno dei giochi più sorprendenti dell'anno. DOOM Eternal torna a punirci con The Ancient Gods, espansione che propone un'inedita campagna con un duplice obiettivo: espandere l'universo narrativo del franchise e mettere alla prova i giocatori più audaci.
Sì, perché questo add-on rappresenta la sfida più ardua che un veterano di DOOM possa affrontare, un concentrato di adrenalina pura e viscerale cattiveria che ammalierà ancora una volta i fan dello sparatutto in prima persona; e, sia chiaro, parliamo solo della prima parte del DLC. Shotgun alla mano, abbiamo così accettato l'ultima sfida di id Software: demoni, cominciate a tremare.
Una nuova missione per il Doom Slayer
Si ricomincia da dove avevamo lasciato la storia di DOOM Eternal. Dopo aver eliminato la Khan Maykr, il nostro anti-eroe ha scatenato la furia dell'Inferno spingendo le legioni demoniache a invadere gli altri piani dimensionali, tra cui la paradisiaca Urdak.
L'unico modo per fermare l'avanzata infernale è risvegliare il Serafino, un'antica entità dai poteri semi-divini che è stata salvaguardata dalla stessa UAC per svariati decenni. Su consiglio di Samuel Hayden, lo Slayer parte alla ricerca del Maykr.
La maggiore attenzione dedicata allo storytelling, da sempre considerato uno dei punti deboli della serie, regala a The Ancient Gods una narrazione più coinvolgente rispetto al passato e consente ai fan di approfondire la conoscenza della lore di DOOM, già precedentemente ampliata dallo stesso Eternal e dal relativo prequel. L'obiettivo degli sviluppatori viene centrato, ma solo in parte.
Lo Slayer coglie la palla al balzo per dimostrare di non essere un semplice 'burattino' al servizio del giocatore: le scelte che il protagonista compie al termine di ogni missione ci colgono alla sprovvista e spalancano le porte a situazioni del tutto imprevedibili. L'ultima discesa agli inferi diventa così un viaggio ricco di sorprese, culminante con un altro duello che lascerà senz'altro il segno e con un cliffhanger a dir poco malefico. Plot twist a parte, l'approfondimento narrativo si limita tuttavia all'introduzione di nuove figure e non osa sfiorare la sfera emotiva, mantenendo ancora un certo distacco con il giocatore. Permangono inoltre dei dubbi in merito alla scrittura e alla presenza stessa di alcuni comprimari, ma ci auguriamo che la Parte 2 possa colmare le eventuali lacune.
Occorreranno tra le 6 e le 7 ore di gioco per portare a termine la storia di The Ancient Gods - Parte 1, una longevità che può estendersi a poco più di 8 ore optando per i livelli di difficoltà più elevati - possiamo testimoniarlo dopo aver sperimentato la modalità Ultra-Violenza. Trattandosi della prima parte di un'espansione più corposa questa durata può considerarsi accettabile, ma si scontra con un prezzo di vendita piuttosto sbilanciato (19,99 euro, anche in versione standalone).
Il team di id Software non si è limitato ad ampliare il comparto narrativo: a migliorare è anche la caratterizzazione del setting. In questa prima parte di The Ancient Gods visiteremo tre nuove location, una più variegata dell'altra in termini stilistici, e non solo.
Partiremo dunque da una base operativa della UAC, un complesso futuristico situato nel bel mezzo dell'oceano, per mettere poi piede nelle meno ospitali Paludi del Sangue, dove l'elemento sci-fi cede il posto a quello horror, in un luogo infernale in cui si respira aria di morte. La meta finale coincide con Urdak, o meglio, con la Selva in cui convivono demoni e Maykr corrotti: uno scenario estremamente affascinante e, senza dubbio, il più incisivo del trittico.
Il comparto artistico viene affiancato ancora una volta da un level design pregevole. Uno sviluppo verticale ancora più evidente premierà i giocatori meno statici, incitandoli a spostarsi rapidamente da una piattaforma all'altra mantenendo il dito sul grilletto. Altrettanto dinamiche sono le fasi platform, che vedono qui un paio di implementazioni più o meno originali e puzzle cervellotici.
Ogni mappa presenta una struttura labirintica che garantisce la presenza di diverse aree segrete: tra queste ritroviamo i Cancelli Slayer, livelli extra in cui affrontare gli scontri più impegnativi del gioco che, nel caso di The Ancient Gods, guadagnano un ulteriore boost di difficoltà.
Le antiche divinità sanno essere crudeli
Con questo add-on il livello di sfida di DOOM Eternal raggiunge vette vertiginose, mettendo a dura prova tanto il veterano della serie quanto l'ingenuo novizio che indossa per la prima volta la corazza Praetor. In entrambi i casi, la prima parte di The Ancient Gods si inaugurerà con il Doom Slayer al massimo della sua potenza, con tutte le armi e le abilità già sbloccate, fatta eccezione per il Crogiolo perso durante le battute finali della campagna originale. Non lasciatevi trarre in inganno: l'accesso completo all'arsenale non vuole essere una semplificazione, bensì un incentivo a sperimentare nuove e letali combo con cui sfoltire le orde demoniache, ora più infuriate che mai.
La vera sfida risiede nelle folli combinazioni di demoni che popolano i suddetti scenari. Gli Imp diventeranno gli ultimi dei vostri problemi, quando Baroni, Mancubus e Cyberdemoni uniranno le forze per assalirvi con prepotenza - e sì, ci saranno anche i temibili Razziatori, più di uno alla volta in alcune occcasioni. A complicare ulteriormente le cose ci pensano i nuovi nemici introdotti dal DLC, particolarmente innovativi nelle meccaniche.
La Torretta, ad esempio, è composta da un unico punto debole, l'occhio che utilizza per danneggiarci e che ritrarrà quando lo terremo sotto tiro: occorrerà un po' di pazienza e un buon tempismo per eliminarla in fretta. Molto più perfido è invece lo Spirito, che eredita le sembianze dei Summoner del primo reboot, ma introducendo un'inedita meccanica con cui si impossessa dei demoni vicini al fine di potenziarli; il risultato è uno dei nemici più ostici di DOOM, un ostacolo da rimuovere immediatamente per non incappare in morte certa. Troviamo poi la Maykr di Sangue, una valchiria che ci bersaglierà con la sua lancia per rallentare i nostri movimenti. Come la Torretta, anche la Maykr sarà virtualmente invulnerabile e svelerà il suo punto debole solo per pochi istanti, invitandoci a piazzare un tiro di precisione.
L'incontro tra questi ultimi e i demoni di Eternal dà vita a un autentico mix da incubo, che si concretizzerà in scontri ancora più adrenalinici e impegnativi rispetto al passato. È proprio in queste situazioni che dovremo dare libero sfogo alla nostra creatività, passando da una bocca da fuoco all'altra mentre svolazziamo sulle teste dei nemici: solo dominando la danza mortale del Doom Slayer sarà possibile superare indenni le sfide di The Ancient Gods.
Volendo spendere qualche parola per il comparto tecnico, il motore id Tech 7 di DOOM Eternal continua a dimostrarsi estremamente versatile su PC, dove può offrire frame rate elevati con qualsivoglia configurazione hardware, anche quelle meno performanti.
Sfruttando una delle GPU di ultima generazione si potrà comunque godere del miglior colpo d'occhio garantito dai settaggi estremi: lo ha dimostrato la più recente GeForce RTX 3080 di Nvidia, che nella versione Founders Edition può offrire circa 165 fps in 4K - valore che viene quasi raddoppiato limitandosi al Full HD. Nulla da aggiungere quindi per The Ancient Gods, espansione che introduce scenari mozzafiato e, per certi versi, inediti, senza tuttavia compromettere l'eccezionale equilibrio raggiunto da id Software.
Apriamo infine una parentesi sul sonoro, fronte su cui lo sparatutto ha sempre garantito una qualità ineccepibile. Purtroppo ci sono note dolenti, almeno per quanto riguarda questo add-on, in cui si fa letteralmente sentire la mancanza di Mick Gordon. I suoni graffianti e industriali del compositore di DOOM (2016) e di Eternal lasciano il posto a una soundtrack dai toni solenni, ma meno incisiva se confrontata con l'originale mix concepito dal maestro australiano. Ottimo, se non altro, il doppiaggio italiano, nonostante i pochi dialoghi presenti nella nuova avventura.
Tirando le somme, difficilmente potremmo sconsigliarvi l'acquisto di The Ancient Gods - Parte 1. L'espansione centra l'obiettivo di arricchire l'esperienza originale di DOOM Eternal puntando al comparto narrativo e migliorando ulteriormente il setting con scenografie inedite.
L'elevata difficoltà dell'add-on stuzzicherà i palati dei giocatori più coraggiosi e accoglierà molto calorosamente i nuovi arrivati, nel caso in cui il DLC venga acquistato in formato standalone. Il prezzo non è dei più invitanti vista la durata complessiva, ma se avete amato lo sparatutto di id Software non potrete tirarvi indietro.
PRO
- Difficoltà estrema per i veterani di DOOM
- Gli scenari sono semplicemente favolosi
- Meccaniche intriganti per i nemici
CONTRO
- Si poteva osare di più sul fronte narrativo
- Prezzo elevato per la durata media del DLC
- La colonna sonora perde colpi
8 Commenti
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Hahah
Ho finito Doom 4 al livello standard, e l'ho trovata un'esperienza piacevole. Doom Eternal, al contrario, mi ha sfinito dopo qualche ora di gioco
Non intendo detrarre nulla, sia ben chiaro: secondo me è un gioco eccellente, ma a differenza del precendente, penso abbia un'utenza più specifica.
Per me sparatutto molto sopravvalutato!
Ho finito Doom 4 al livello standard, e l'ho trovata un'esperienza piacevole. Doom Eternal, al contrario, mi ha sfinito dopo qualche ora di gioco
Non intendo detrarre nulla, sia ben chiaro: secondo me è un gioco eccellente, ma a differenza del precendente, penso abbia un'utenza più specifica.
Si è un'utenza più hardcore, io l'ho finito a nightmare e in alcuni punti sono morto parecchie volte, stranamente col razziatore non ho avuto grossi problemi, il segreto è usare la specifica arma per lo specifico demone e muoversi in continuazione possibilmente in aria, a quel punto il gioco è fatto.
Doom 2016 è stato di transizione, un mix doom 3 con un gameplay più dinamico, eternal è davvero tanto frenetico a tratti
Per me sparatutto molto sopravvalutato!
Dipende dai gusti, per me vale 12/10 soprattutto per la colonna sonora però è tutto soggettivo.
La cosa che mi sento di criticare è la parte platform, alcuni passaggi sono un pochino rompiballe ma vabbè, trascurabile imho.
Per me sparatutto molto sopravvalutato!
Significa non aver proprio capito il genere.
Doom è un FPS puro ovviamente basato sulla skill, quindi certamente che è terra terra, la skill si basa sulla velocità nel punta e clicca, e non nasce per casual gamers, nonostante invece al contrario di quanto da te detto un po' si è adattato piazzando livelli di difficoltà che potevano benissimo non esserci. Se ti sei trovato in difficoltà vuol solo dire che hai riflessi molto scarsi e non ti piace il genere, citare poi le coperture in questo genere è come bestemmiare in chiesa.
Godere il gioco ? E' il combattimento frenetico è il gioco, infatti non è un caso le uniche critiche avanzate sono sulla componente platform per spezzare il ritmo, la trama è sempliciotta perchè serve solo per amalgamare e basta.
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