Ghost of Tsushima: temete lo spettro - Recensione per PlayStation 4
Abbiamo accompagnato il valoroso Jin Sakai nel suo emozionante viaggio, quello che ha luogo nell'incantevole isola di Tsushima. È stata l'occasione per analizzare un sorprendente open world, caratterizzato da uno degli scenari più belli da poter esplorare su PlayStation 4. Ve ne parliamo nel dettaglio attraverso la nostra Recensione
di Pasquale Fusco pubblicato il 14 Luglio 2020 nel canale VideogamesPlaystationSony
C'è una discreta attesa per Ghost of Tsushima, ultima grande esclusiva destinata al pubblico di PS4, un action/adventure che sfrutterebbe tutta la potenza dell'hardware Sony per dar vita a un mastodontico open world, inserito nell'affascinante contesto del Giappone feudale del XIII secolo.
Così, dopo averci raccontato la storia del maestro ladro Sly Cooper (Sly Raccoon) e dell'antieroe Cole MacGrath (inFAMOUS), gli americani di Sucker Punch Productions ci catapultano sull'isola di Tsushima per narrarci il lungo viaggio di Jin Sakai, intrepido samurai che affronterà a testa alta l'esercito mongolo nel disperato tentativo di difendere il suo popolo.
Abbiamo trascorso le ultime giornate in compagnia del giovane Sakai, combattendo al suo fianco in epiche battaglie ed eleganti duelli, e concedendoci qualche ora - o meglio, qualche dozzina di ore - per ammirare i meravigliosi scenari offerti da Tsushima. Ecco la nostra opinione sull'ultima opera di Sucker Punch, in arrivo il prossimo 17 luglio.
L'ultimo guerriero del clan Sakai
Tsushima, 1274. L'isola giapponese affronta l'invasione mongola guidata da Khotun Khan, cugino del più celebre Kublai, determinato a prenderne il posto dando prova della sua spietatezza. Centinaia di samurai si riuniscono per combattere l'esercito del Khan, penalizzati dallo svantaggio numerico, ma favoriti dalle formidabili abilità tramandate dai leggendari guerrieri del Giappone. A guidare la resistenza vi è Lord Shimura, affiancato dagli altri samurai dei clan di Tsushima e dal nipote Jin, ultimo esponente della famiglia Sakai e protagonista di quest'avventura.
Jin Sakai è un personaggio alquanto complesso. Come gli altri samurai proviene da un contesto nobile, ma la sua infanzia è segnata dalla terribile perdita dei suoi genitori e, in particolare, da quella del padre. Lo zio, jitō dell'isola di Tsushima, prese il nipote sotto la sua ala protettiva per introdurlo al codice dei samurai e ai relativi valori, quali l'onore, la lealtà e la disciplina. Valori che verranno messi in discussione nel momento in cui Khotun Khan metterà in ginocchio l'intera Tsushima adottando tattiche tutt'altro che onorevoli: Jin sarà costretto ad abbandonare la via del samurai per abbracciare quella dello Spettro.
L'inevitabile evoluzione del protagonista viene esposta in maniera eccezionale, in un vorticoso susseguirsi di eventi attraverso cui approfondiremo anche la conoscenza dei vari comprimari. A tal proposito, la figura di Khotun Khan si rivela una delle più sfaccettate dell'intero cast: ci troviamo di fronte a un villain carismatico, tanto affamato di conoscenza quanto avido di conquista, un uomo pronto a macchiarsi di ogni sorta di nefandezze pur di raggiungere i suoi scopi. Non sono da meno i personaggi che accompagneranno Jin nella sua avventura, come il tormentato sensei Ishikawa, maestro arciere afflitto dai peccati del passato, o la iraconda lady Masako, una donna che ha perso tutto e a cui non resta altro che la vendetta.
La scrittura, insomma, fa il suo dovere, eppure non regala colpi di scena particolarmente spiazzanti, né imprevedibili. In ogni caso, la storia di Ghost of Tsushima intrattiene con i suoi toni epici e solenni e sorprende con una trasposizione su schermo degna delle più elaborate opere cinematografiche, attraverso inquadrature ricercate e scenografie ineccepibili. Tsushima, d'altro canto, si dimostra un teatro di straordinaria bellezza: i suoi incantevoli scenari fanno da sfondo ai brutali eventi della suddetta guerra, talvolta distraendo il giocatore che viene accolto nelle sconfinate distese verdeggianti dell'isola, un luogo dove perdersi ammirando le diverse varietà di fiori che costellano praterie e colline o visitando i santuari e i templi eretti tra le montagne. È su questo palcoscenico che Jin Sakai si esibirà nella sua letale danza, impugnando katana, tanto e arco.
Notiamo come il team di Sucker Punch abbia dedicato grande attenzione alla spada giapponese, non solo per quanto concerne il suo utilizzo in battaglia, ma anche per la sua importanza sul fronte narrativo: brandita per generazioni dal capo del clan Sakai, la katana è stata ereditata da Jin ed è ora la sua più fedele compagna. Il nostro eroe potrà impugnare la lama assumendo quattro differenti posizioni, o Forme, preferibilmente: con la Forma della Pietra, Jin trafiggerà gli spadaccini con affondi e fendenti verticali, ma sarà la Forma dell'Acqua quella più efficace contro gli scudi e gli avversari più corazzati; la Forma del Vento è la scelta ideale per abbattere i lancieri, mentre la più inconsueta Forma della Luna risulterà devastante nei confronti dei colossali bruti.
Da questo sistema deriva un combat system viscerale e, a tratti, impegnativo. Oltre a dover adattare la Forma di Jin in maniera dinamica, il giocatore sarà invitato a osservare attentamente i movimenti del nemico, sia esso un soldato mongolo o un abile spadaccino, al fine di condurre i propri attacchi con il giusto tempismo e con precisione chirurgica. Grande reattività sarà dunque richiesta nei Confronti, quando Jin dovrà sfoderare la katana anticipando la prima mossa dell'avversario, così come nelle battaglie, in cui il protagonista verrà messo alle strette da una moltitudine di nemici: qui ci vengono incontro schivate e parate, le prime più vantaggiose delle seconde in termini di pura efficacia, mentre un sistema di lock dinamico ci consentirà di agganciare un avversario specifico con la semplice inclinazione della levetta analogica; quest'ultima meccanica funziona nella maggior parte dei casi, ma nelle situazioni più concitate rischia di confondere il giocatore con anomali movimenti della telecamera, limitando il campo visivo.
Ogni Forma potrà essere potenziata con nuove tipologie di attacco passando per il relativo albero di abilità. In Ghost of Tsushima non troviamo un unico skill tree, bensì diverse 'sezioni' per ciascuna delle tecniche di Jin: c'è l'area dedicata alla via del Samurai, dove poter migliorare le abilità difensive di deviazione e schivata, e c'è quella dedicata alla via dello Spettro, in cui ritroviamo le tecniche meno convenzionali che Jin apprenderà nel corso dell'avventura. In quest'ultima categoria rientrano le cosiddette Armi Spettrali, ovvero i kunai e le bombe che utilizzeremo per contrastare l'avanzata mongola.
Lo stile ibrido abbracciato dal nostro eroe, dunque, prevede anche l'adozione di strumenti e tecniche indirizzate alla furtività. Con la lama corta del tanto Sakai, Jin potrà eliminare silenziosamente i soldati appostati nei campi mongoli e sfrutterà le diverse varianti di bomba per creare dei diversivi. In alternativa, arco e frecce torneranno a supportarci per le uccisioni dalla distanza, sia negli approcci stealth che negli scontri più caotici. Stealth che, in ogni caso, si è rivelato eccessivamente vantaggioso nella sua essenzialità, in primis a causa di un'IA nemica poco reattiva ai suoni prodotti dai nostri movimenti.
Ciononostante, la curva della difficoltà non ci coglie alla sprovvista con spiacevoli impennate, né ci delude con un livello tarato verso il basso. Mentre Jin accrescerà il suo potere, i soldati mongoli diverranno a loro volta più combattivi, aggiornando le proprie tecniche e accogliendo tra le loro file nuovi, micidiali guerrieri, il tutto per poter tenere testa all'imprevedibile Spettro.
Persi nella bellezza dell'isola di Tsushima
Tornando a parlare dell'eccezionale setting, possiamo affermare che quello di Ghost of Tsushima è uno degli open world più belli da esplorare su PlayStation 4, senza ombra di dubbio. È il risultato di un'attenta analisi del contesto storico da cui trae ispirazione l'opera, quel periodo Kamakura che - in seguito ai primi tentativi di invasione del Giappone - aveva visto la diffusione di nuove religioni, prima fra tutte il Buddhismo, e di peculiari codici di condotta, come il bushido adottato dalla casta guerriera dei samurai.
La maniacale ricerca ai dettagli condotta dal team di Sucker Punch ha portato alla realizzazione di un mondo di gioco estreamemente variegato, in grado di spiazzare l'esploratore più curioso con paesaggi mozzafiato e luoghi di rara bellezza. La magica atmosfera che permea le lande di Tsushima accompagnerà il giocatore dalla prima all'ultima ora dell'avventura, attraverso tre differenti macro-aree visitabili in diverse fasi della campagna. Ogni zona contiene dozzine di attività con cui tenersi impegnati tra una missione e l'altra della questline principale, ma conterranno anche le differenti quest inerenti ai Racconti di Tsushima, le originali missioni secondarie mediante cui scopriremo le storie dei nostri eroici alleati e quelle dei più umili abitanti dell'isola.
Di particolare rilevanza sono invece i Racconti Mitici, le leggende dei più grandi guerrieri di Tsushima. Addentrandoci in queste missioni speciali verremo catapultati in alcune delle location più affascinanti del mondo di gioco, dove acquisiremo nuove devastanti tecniche di combattimento o esclusive armature. In queste occasioni abbiamo preso parte a epici duelli e accettato sfide che ritenevamo impossibili. Saranno anche delle quest secondarie, ma la cura riposta in esse ci ha davvero sorpresi.
Il soverchiante mix di attività open world ci spinge a scoprire luoghi segreti dove poter migliorare le capacità di Jin. Recandosi presso una sorgente termale, ad esempio, il samurai potrà riposarsi e recuperare le forze, incrementando la sua salute massima; gli spezza-bambù, invece, metteranno alla prova le nostre abilità con la spada e ci ricompenseranno con un aumento della Determinazione, indispensabile per l'utilizzo delle tecniche più avanzate in battaglia e per il ripristino della salute persa. I guerrieri dovranno anche affinare l'intelletto e l'immaginazione, magari componendo un haiku dopo aver contemplato le bellezze della natura circostante.
Le volpi che popolano l'isola ci condurranno verso i santuari di Inari, dove troveremo degli amuleti con cui potenziare le nostre abilità. Versioni più potenti degli stessi amuleti potranno essere collezionati facendo visita ai santuari Shinto, veri e propri labirinti verticali che sfideranno le capacità di Jin e la nostra pazienza. Sì, perché le fasi di puro platforming sembrano funzionare solo a metà: i movimenti di arrampicata e salto non sono dei più fluidi - insomma, non è un Assassin's Creed - e risultano spesso legnosi e imprecisi, talvolta innescando attimi di pura frustrazione. Funziona molto bene, invece, il pratico rampino che troviamo nella dotazione di Jin, utile per dondolarsi tra i rami degli alberi o per raggiungere una determinata altura.
Per navigare tra le sterminate terre di Tsushima ci serviremo del Vento guida, una bussola naturale che ci indicherà la direzione da seguire in qualsiasi momento, per qualsivoglia obiettivo: basterà sfiorare il touchpad del DualShock 4 per innescare una folata di vento e raggiungere così la meta designata. Tale potere ci consentirà di imbatterci nella ricca flora che colora i paesaggi dell'isola. I fiori potranno essere raccolti per decorare le vesti e le scintillanti armature di Jin Sakai, outfit che potranno essere impreziositi con ulteriori elementi quali fasce - ottenibili dal componimento degli haiku - cappelli e maschere da samurai. Anche l'aspetto di arco e katana potrà essere personalizzato, così come il colore della sella del nostro fido destriero.
In poco più di 40 ore abbiamo portato a termine la storia principale e completato la maggioranza delle quest e delle attività secondarie. Dedicandosi esclusivamente al Viaggio di Jin e alle missioni dedicate ai suoi alleati, il finale potrà essere raggiunto nei pressi delle 25-30 ore di gioco. In ogni caso, abbiamo a che fare con un titolo longevo e dotato di un discreto fattore rigiocabilità, almeno per chi vorrà dedicarsi alla raccolta dei numerosi collezionabili.
Degno di un film di Akira Kurosawa
Il maestro giapponese, uno dei registi più influenti della storia del cinema, è stato senz'altro una delle principali fonti d'ispirazione di Sucker Punch per il suo Ghost of Tsushima. Ci riferiamo in primis all'evidente taglio cinematografico che contraddistingue la narrativa principale e che si manifesta nella costante alternanza di inquadrature statiche e di altre in movimento, così come il frequente utilizzo di campi lunghi e primi piani. Come dimenticarsi, poi, della strepitosa Modalità Kurosawa che omaggia le pellicole del regista applicando un filtro in bianco e nero e un effetto grana alle visuali del gioco; si tratta di un extra decisamente gradito, ma che difficilmente diventerà la vostra scelta predefinita per le setting video.
Questi esercizi stilistici incorniciano un comparto grafico all'avanguardia, uno dei migliori per quanto concerne il parco titoli di PS4. La folta vegetazione che ricopre l'intera isola è riprodotta nei minimi dettagli: è possibile aguzzare la vista sui singoli fili d'erba e sulle diverse varietà di fiori e piante di Tsushima, soggetti alle folate di vento di cui sopra e alle altre condizioni atmosferiche. Ottima resa anche per i modelli dei personaggi e per le texture ambientali, i quali perseguono un certo fotorealismo.
Sorprendono le fluide movenze di Jin in battaglia, ma siamo rimasti piuttosto perplessi dopo aver notato l'assenza di alcune animazioni che avrebbero dovuto raffigurare determinati eventi, come l'utilizzo di una barca o l'accensione di un fuoco da campo. Altri potenziali nei riguardano alcuni (rarissimi) episodi di compenetrazione poligonale tra i personaggi e gli elementi dello scenario e, infine, qualche problema d'illuminazione rilevato negli interni degli edifici.
Abbiamo effettuato la nostra prova su PS4 Pro, dove è stato possibile sperimentare due diverse impostazioni grafiche. In Modalità Risoluzione, Ghost of Tsushima girerà a una risoluzione 4K dinamica sugli schermi compatibili, rivelando un maggiore livello di dettaglio; la Modalità Framerate è invece l'opzione consigliata per chi giocherà su un display 1080p, preservando la fluidità di gioco che resterà, comunque, ancorata ai 30 fotogrammi al secondo. Abbiamo sviscerato entrambe le setting senza notare grosse differenze, se non qualche sporadico calo di framerate nella modalità che prioritizza la risoluzione.
Eccellente anche il comparto sonoro, a partire dalla meravigliosa soundtrack firmata dai compositori Ilan Eshkeri e Shigeru Umebayashi. Toccanti arrangiamenti definiranno le scene più intime della campagna, come quelle narranti il passato di Jin Sakai, mentre i brani più epici ci trasporteranno direttamente in battaglia. Un pizzico sottotono il doppiaggio originale, con alcune ottime interpretazioni - quella dello stesso Jin Sakai e quella di sensei Ishikawa - e altre meno entusiasmanti. Buono, ma non esaltante, il doppiaggio italiano, che in alcuni frangenti sembra essere stato registrato in maniera frettolosa e approssimativa; siamo qualche gradino più in basso rispetto ai risultati ottenuti con The Last of Us Parte II.
Tirando le somme, la nostra esperienza in quel di Tsushima si è rivelata estremamente appagante. Jin Sakai è un eroe in continua evoluzione, un protagonista umano nella gestione delle proprie emozioni, ma che è costretto ad assumere i connotati di un demone inarrestabile quando scenderà in battaglia per respingere l'invasore della sua terra. A lui si contrappone la solida figura di Khotun Khan, antagonista del racconto, e quella dell'inamovibile Lord Shimura, incatenato alle ferree leggi del codice dei samurai.
La storia degli abitanti di Tsushima ci porterà a scandagliare le stesse lande di questa meravigliosa ambientazione, una di quelle in cui trascorreremo ore ed ore osservando unicamente il panorama. Sorprendente la varietà ambientale e l'abbondante pool di attività secondarie, tutt'altro che scarno per un open world di queste dimensioni. Certo, un lavoro migliore poteva essere fatto sul lato platform, vista la verticalità assunta dal level design in alcuni scenari-chiave. Nulla da criticare, invece, al comparto tecnico: dopo The Last of Us Parte II, Ghost of Tsushima rappresenta la (seconda) punta di diamante del catalogo PS4, almeno per quel che riguarda il colpo d'occhio.
Abbiamo raggiunto la conclusione del nostro viaggio, ma perdonateci se ci concederemo qualche altra ora tra gli ammalianti sentieri dell'isola di Tsushima.
PRO
- L'evoluzione di Jin Sakai
- Sistema di combattimento tattico e coinvolgente
- Gli scenari di Tsushima sono sbalorditivi
- Missioni secondarie originali e sorprendenti
CONTRO
- Piccole falle nell'approccio stealth
- Fasi platform poco convincenti
- Doppiaggio originale e italiano non al top
49 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOvviamente come sempre quando si parla di giochi Sony, c'è già gente che urla al capolavoro. Questa parola è usata cosi tanto ultimamente che ha completamente perso di valore. Se tutto è capolavoro, significa solo che gli standard si sono abbassati cosi tanto che anche la roba mediocre e la robaccia viene considerata valida ed alcuni buoni giochi diventano capolavori. D'altronde per alcuni abbiamo: Days gone capolavoro, Spiderman capolavoro, The outer worlds (uno dei peggiori GDR mai fatti) capolavoro, Death Stranding super capolavoro (e se non lo dici non capisci nulla di videogiochi!11!!1!!), Horizon zero Dawn capolavoro, Uncharted 4 capolavoro, Red Dead redemption 2 capolavoro, The last of us 2 capolavorissimo nei secoli dei secoli, Ghost of Tsushima capolavoro. A sentire questi individui stiamo vivendo l'era più grande della storia videoludica visto che quasi tutto (sopratutto se viene da Sony) è considerato capolavoro. Probabilmente sarò scemo io che non vedo tutta questa sovrabbondanza di capolavori.
Sentivo pure di gente blaterare su quanto fosse bella la grafica di questo gioco, ma a me sembra molto scadente anche rispetto a roba di qualche anno fa come The witcher 3.
PS A dimostarzione di come le testate giornalistiche dicano tutto ed il contrario di tutto qui come punto positivo del gioco si mettono le quest secondarie, mentre in altre recensioni diventa un punto negativo. Praticamente due pareri diametralmente opposti in cui il lettore non può assolutamente capire chi dice cavolate e chi invece dice le cose per come stanno. Ancora una volta le testate videoludiche (e ci metto anche certi Youtubers incapaci) hanno fallito nel proprio compito, ma ormai non dovrebbe più sorprendere nessuno, dopo tutte le assurdità dette e fatte in passato.
Ovviamente come sempre quando si parla di giochi Sony, c'è già gente che urla al capolavoro. Questa parola è usata cosi tanto ultimamente che ha completamente perso di valore. Se tutto è capolavoro, significa solo che gli standard si sono abbassati cosi tanto che anche la roba mediocre e la robaccia viene considerata valida ed alcuni buoni giochi diventano capolavori. D'altronde per alcuni abbiamo: Days gone capolavoro, Spiderman capolavoro, The outer worlds (uno dei peggiori GDR mai fatti) capolavoro, Death Stranding super capolavoro (e se non lo dici non capisci nulla di videogiochi!11!!1!!), Horizon zero Dawn capolavoro, Uncharted 4 capolavoro, Red Dead redemption 2 capolavoro, The last of us 2 capolavorissimo nei secoli dei secoli, Ghost of Tsushima capolavoro. A sentire questi individui stiamo vivendo l'era più grande della storia videoludica visto che quasi tutto (sopratutto se viene da Sony) è considerato capolavoro. Probabilmente sarò scemo io che non vedo tutta questa sovrabbondanza di capolavori.
Sentivo pure di gente blaterare su quanto fosse bella la grafica di questo gioco, ma a me sembra molto scadente anche rispetto a roba di qualche anno fa come The witcher 3.
PS A dimostarzione di come le testate giornalistiche dicano tutto ed il contrario di tutto qui come punto positivo del gioco si mettono le quest secondarie, mentre in altre recensioni diventa un punto negativo. Praticamente due pareri diametralmente opposti in cui il lettore non può assolutamente capire chi dice cavolate e chi invece dice le cose per come stanno. Ancora una volta le testate videoludiche (e ci metto anche certi Youtubers incapaci) hanno fallito nel proprio compito, ma ormai non dovrebbe più sorprendere nessuno, dopo tutte le assurdità dette e fatte in passato.
Non condivido il fatto che fai un minestrone di capolavori e altre cose (death strading, RDR2 e TLOU2 lo sono, gli altri giochi citati no), ma per me ci vedi giusto col fatot che ci sono troppi capolavori.
Per me chi ha scritto questa recensione ha perso il focus o non l'ha proprio trovato: serve un paragone con Sekiro, perché dai gameplay anticipati fin'ora è quello a cui si avvicina oltre che per ambientazioen anche per gameplay.
Ma in questa recensione non ne trovo traccia. In compenso è stato inserito un paio di volte TLOU2, che ditemi cosa significa: "doppiaggio qualche gradino più in basso rispetto ai risultati ottenuti con The Last of Us Parte II". Da un'espressioen così cosa dovrei capire?
Il doppiaggio di TLOU2 è ottimo, qualche gradino sotto come si concretizza? Poi alla fine il doppiaggio è inserito nei contro, ma se fosse poco meno che ottimo non sarebbe un difetto, forse qualche gradino sotto significa che fa pena?
E niente, dopo aver letto la recensione non ci ho capito niente e devo andarmi a vedere i gameplay e affidarmi al solito fiuto.
Però 2 cose me le ha fatte capire questa rece:
- focus sulla bellezza dei panorami: brutto segno
- focus sull'omaggiare sua santità Akira Kurosawa: bruttissimo segno, considerato che dovrebbe essere un gioco action.
- sezioni platform minate da sistema di controllo non adeguato: altro brutto segno, già in un gioco del genere non ho voglia di perdere tempo a trasformarmi nella lara croft del momento, poi se vanno pure male...
Ovviamente come sempre quando si parla di giochi Sony, c'è già gente che urla al capolavoro.
Mamma mia abbiamo un super critico qui... In realtà quello che dici mi pare sia quello che sta succedendo con Nintendo più che con Sony. Nintendo e Zelda si beccano sempre votoni gratuiti piuttosto esagerati.
Per quanto riguarda Sony non sfornerà solo capolavori, ma la qualità artistica c'è sempre e cercano di tirare fuori giochi con un certo spessore.
Bisogna però vedere su cosa ci concentriamo, perchè ad esempio per me è più importante la storia e l'atmosfera in un gioco, per questo ad esempio odio i Souls e la loro atmosfera monotona, mentre adoro molti giochi Sony, perchè hanno un taglio a livello di regia e di storia pazzeschi.
Alcuni giochi sono d'accordo che non siano così perfetti come appaiono su alcune recensioni, ma altri sono autentici pezzi da novanta, quindi mi pare che tu sia accecato da un odio inspiegabile verso Sony, che ad oggi è una delle poche a cercare di fare qualcosa di diverso.
Sulla moda di gridare al capolavoro comunque vale per tutte le case di produzioni grandi, non è solo con i titoli Sony che succede, lo stesso succede anche con Rockstar che per me con GTA IV e V ha toccato davvero il fondo. Poi che il V faccia record di vendite perchè c'è l'online e la gente si diverte ad investire le vecchine sul marciapiede, beh non fa differenza. Per fortuna Rockstar per me un po' si riscatta con la serie Red Dead Redemption che sicuramente è molto solida e prova a tirare fuori qualcosa di nuovo.
Ma onestamente chi mai oserebbe dare un voto sotto il 9 ad un qualsiasi titolo Rockstar tripla A? Nessuno! Te lo dico io. Lo stesso vale per altre grosse produzioni, quindi è inutile che ti accanisci con Sony. Ringraziamo che ci sia Sony, che se no molti titoli anche non suoi, se non fosse per Playstation non sarebbero mai arrivati in occidente, tipo gli Yakuza di Sega o tutti i titoli Atlus quali Persona, che dopo il essersi fatti conoscere su Playstation, adesso finalmente pian piano escono anche su PC in occidente! Sony per me ha dato tanto ai videogiochi e non solo con i titoli sviluppati internamente.
Quali recensioni? Sono solo impressioni di "primo pelo" di un pinco pallino qualunque che valgono tanto quanto le tue, tanto quanto quelle di un tizio che dice "capolavoro" per ogni fottuto gioco Sony.
A noi non pagano, ne danno le copie gratuite da recensire a differenza di tutti i recensori e youtubers, ma è palese che dire due cose differenti e contraddittorie in due recensioni differenti sia sinonimo di inaffidabilità e disonestà intellettuale delle testate giornalistiche. Quello che dico io possono anche essere cazzate di un tizio qualunque, ma quelle che trovi nelle recensioni ufficiali sono cose che dovrebbero non essere tollerate.
Tutti i giochi che ho citato sono giochi per cui ho visto dare, da svariate parti, del capolavoro e secondo me, quasi nessuno di quelli che ho citato lo è.
Si usa il termine "capolavoro" a sproposito per ogni cosa, ma un capolavoro è per me qualcosa che:
1) Si stabilisce nel tempo e possibilmente riesce a superare la prova del tempo. Se giochi ad un gioco del passato che ancora riesce ad essere brillante ed apprezzabile nel gameplay, stai giocando ad un capolavoro a mio modo di vedere.
2) Ridefinisce un genere o ne crea uno nuovo, nel primo caso ridefinendone i canoni e/o apportando novità significative di qualità ed apprezzabili nel gameplay.
3) Possibilimente viene preso a modello e come "stato dell'arte" dai successivi giochi appartenenti allo stesso genere, cioè in parole povere diventa il nuovo metro di paragone o una pietra miliare se ha fondato un nuovo genere.
Ma in questa recensione non ne trovo traccia. In compenso è stato inserito un paio di volte TLOU2, che ditemi cosa significa: "doppiaggio qualche gradino più in basso rispetto ai risultati ottenuti con The Last of Us Parte II". Da un'espressioen così cosa dovrei capire?
Il doppiaggio di TLOU2 è ottimo, qualche gradino sotto come si concretizza? Poi alla fine il doppiaggio è inserito nei contro, ma se fosse poco meno che ottimo non sarebbe un difetto, forse qualche gradino sotto significa che fa pena?
E niente, dopo aver letto la recensione non ci ho capito niente e devo andarmi a vedere i gameplay e affidarmi al solito fiuto.
Però 2 cose me le ha fatte capire questa rece:
- focus sulla bellezza dei panorami: brutto segno
- focus sull'omaggiare sua santità Akira Kurosawa: bruttissimo segno, considerato che dovrebbe essere un gioco action.
- sezioni platform minate da sistema di controllo non adeguato: altro brutto segno, già in un gioco del genere non ho voglia di perdere tempo a trasformarmi nella lara croft del momento, poi se vanno pure male...
Sono d'accordo sul paragone con Sekiro per quel che riguarda il sistema di combattimento, visto che probabilmente quello di Sekiro è il punto di riferimento per i giochi "katana style", ma per il resto sono due giochi che hanno poco da spartire, visto che Ghost of Tsushima è più un gioco sulla falsa riga di AC da quel che si capisce.
Per quel che riguarda il resto di ciò che hai scritto, trovo le recensioni della stampa videoludica estremamente superficiali e tutte sullo stesso "stile" che onestamente le rende veramente noiose da leggere, oltre che inaffidabili, visto il solito "red carpet" per i soliti noti e le bastonate per i titoli meno conosciuti. Non c'è uniformità di giudizio nemmeno a sperarci.
Beh ciò è vero ma inviterei ad un ragionamento del tipo che microsoft i giochi per xbox li fa uscire automaticamente anche per windows, da questo punto di vista sony ci sta dando il contentino facendo arrivare su pc le esclusive con molto ritardo. Se chi produce giochi come yakuza e persona invece di alimentare la mafietta nipponica di sony e nintendo decidesse di colaborare con microsoft il problema non si porrebbe
Eludo la prima parte del post se no andiamo troppo off topic.
In questo momento spero che come dici tu questo ghost of tsushima sia più vicino ad AC che a Sekiro. Devo vedere qualche gameplay di qualche giocatore "normale" per capire. Perché se stiamo dietro agli youtuber sticazzi o ai recensori professional ciao proprio, facciamo prima a comprarci l'akira kurosawa collection a sto punto
Per quanto riguarda Sony non sfornerà solo capolavori, ma la qualità artistica c'è sempre e cercano di tirare fuori giochi con un certo spessore.
Bisogna però vedere su cosa ci concentriamo, perchè ad esempio per me è più importante la storia e l'atmosfera in un gioco, per questo ad esempio odio i Souls e la loro atmosfera monotona, mentre adoro molti giochi Sony, perchè hanno un taglio a livello di regia e di storia pazzeschi.
Alcuni giochi sono d'accordo che non siano così perfetti come appaiono su alcune recensioni, ma altri sono autentici pezzi da novanta, quindi mi pare che tu sia accecato da un odio inspiegabile verso Sony, che ad oggi è una delle poche a cercare di fare qualcosa di diverso.
Sulla moda di gridare al capolavoro comunque vale per tutte le case di produzioni grandi, non è solo con i titoli Sony che succede, lo stesso succede anche con Rockstar che per me con GTA IV e V ha toccato davvero il fondo. Poi che il V faccia record di vendite perchè c'è l'online e la gente si diverte ad investire le vecchine sul marciapiede, beh non fa differenza. Per fortuna Rockstar per me un po' si riscatta con la serie Red Dead Redemption che sicuramente è molto solida e prova a tirare fuori qualcosa di nuovo.
Ma onestamente chi mai oserebbe dare un voto sotto il 9 ad un qualsiasi titolo Rockstar tripla A? Nessuno! Te lo dico io. Lo stesso vale per altre grosse produzioni, quindi è inutile che ti accanisci con Sony. Ringraziamo che ci sia Sony, che se no molti titoli anche non suoi, se non fosse per Playstation non sarebbero mai arrivati in occidente, tipo gli Yakuza di Sega o tutti i titoli Atlus quali Persona, che dopo il essersi fatti conoscere su Playstation, adesso finalmente pian piano escono anche su PC in occidente! Sony per me ha dato tanto ai videogiochi e non solo con i titoli sviluppati internamente.
Non odio Sony, odio la disonestà intellettuale di gridare al capolavoro per giochi che non meritano tale appellativo solo per questioni di "tifo".
Io sono uno di quelli che non disprezzerebbe un Bloodborne o un Persona 5 su PC, ho comprato giusto l'altro giorno Yakuza 0 e prima o poi comprerò anche Horizon dopo che uscirà su PC perchè, come avevo già detto, nonostante non lo reputi un capolavoro ed un gioco dalle meccaniche di gioco sopraffine, vale la pena provarlo anche solo per la stupenda ambientazione e la grafica, quella si di livello altissimo.
A Sony non la ringrazio, perchè credo che sia una di quelle che più ha appiattito i generi puntando sempre su giochi molto simili, ma non la odio poichè valuto i giochi caso per caso e non il brand, come fa la maggior parte di chi tifa per Sony e vede sempre e comunque capolavori, che è una cosa inverosimile e che non corrisponde alla realtà.
Ovviamente come sempre quando si parla di giochi Sony, c'è già gente che urla al capolavoro. Questa parola è usata cosi tanto ultimamente che ha completamente perso di valore. Se tutto è capolavoro, significa solo che gli standard si sono abbassati cosi tanto che anche la roba mediocre e la robaccia viene considerata valida ed alcuni buoni giochi diventano capolavori. D'altronde per alcuni abbiamo: Days gone capolavoro, Spiderman capolavoro, The outer worlds (uno dei peggiori GDR mai fatti) capolavoro, Death Stranding super capolavoro (e se non lo dici non capisci nulla di videogiochi!11!!1!!), Horizon zero Dawn capolavoro, Uncharted 4 capolavoro, Red Dead redemption 2 capolavoro, The last of us 2 capolavorissimo nei secoli dei secoli, Ghost of Tsushima capolavoro. A sentire questi individui stiamo vivendo l'era più grande della storia videoludica visto che quasi tutto (sopratutto se viene da Sony) è considerato capolavoro. Probabilmente sarò scemo io che non vedo tutta questa sovrabbondanza di capolavori.
Sentivo pure di gente blaterare su quanto fosse bella la grafica di questo gioco, ma a me sembra molto scadente anche rispetto a roba di qualche anno fa come The witcher 3.
PS A dimostarzione di come le testate giornalistiche dicano tutto ed il contrario di tutto qui come punto positivo del gioco si mettono le quest secondarie, mentre in altre recensioni diventa un punto negativo. Praticamente due pareri diametralmente opposti in cui il lettore non può assolutamente capire chi dice cavolate e chi invece dice le cose per come stanno. Ancora una volta le testate videoludiche (e ci metto anche certi Youtubers incapaci) hanno fallito nel proprio compito, ma ormai non dovrebbe più sorprendere nessuno, dopo tutte le assurdità dette e fatte in passato.
condivido in parte cio' che hai detto, ma secondo i tuoi standard quale sarebbe un titolo capolavoro ?
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