Age of Empires: tuffo nel passato degli RTS

Age of Empires: tuffo nel passato degli RTS

Nel 1997 Age of Empires cambiava la storia degli RTS. Non tanto per le meccaniche, quanto per la contestualizzazione storica: come Civilization prima di lui, infatti, sfoggiava un'accuratezza storica prima assente in questo genere e inseriva gli elementi di gioco in battaglie che mimavano quanto effettivamente successo in passato. I giocatori, quindi, potevano combattere con civlità come i Persiani, i Greci o gli Egizi, per finire con i Romani e i mitici Legionari

di , Rosario Grasso pubblicato il nel canale Videogames
Microsoft
 

Con Age of Empires, Microsoft si è preoccupata innanzitutto di rendere il genere più trasversalmente popolare, e quindi abbandonava gli scenari fantasy o di fantascienza che andavano per la maggiore nel mondo degli RTS. Affidò quel progetto a Ensemble Studios, una software house che tutti gli appassionati del genere ricorderanno per anni e ricordano ancora, nonostante sia stata chiusa nell'ormai lontano 2009. Da quel momento i veterani di Ensemble hanno lavorato su tanti progetti, occupandosi principalmente di adattare il concetto di gioco alla base degli RTS ai dispositivi che vanno per la maggiore nel recente periodo, come gli smartphone.

Rick Goodman fu il principale responsabile dell'originale Age of Empires, coadiuvato da Bruce Shelley, oltre che da Tom Goodman, che si occupò della parte artistica. Dave Pottinger, invece, curò l'intelligenza artificiale e Stephen Rippy compose le musiche con l'aiuto di David Rippy e Kevin McMullan. I brani di Age of Empires erano il risultato di estese ricerche sulle culture delle epoche trattate, sugli usi e sugli strumenti effettivamente usati. Erano composti, infatti, con strumenti popolari nelle varie epoche riprodotte nel gioco.

Non era ancora il gaming da multiplayer online a cui siamo abituati oggi: quasi tutti i giocatori con qualche anno in più sulle spalle hanno infatti giocato Age of Empires in single player. O in LAN locale, collegando due o più PC per sfidare gli amici in memorabili battaglie. Il gioco era strutturato in campagne, ognuna per una delle civiltà presenti, e c'era la modalità schermaglia, in cui si poteva configurare la partita come si voleva e coinvolgere fino a 8 eserciti contemporaneamente.

Age of Empires Classic

Age of Empires Definitive Edition

Due gli elementi peculiari dello schema di gioco di Age of Empires, che corrispondono anche ai due aspetti fondamentali da padroneggiare per ottenere un vantaggio competitivo. La ricerca tecnologica e la diplomazia. Nel primo caso era fondamentale potenziare gli edifici e ricercare le tecnologie per poter dotare le truppe di equipaggiamento e armi più efficienti in grado di fare la differenza in scontri altrimenti paritari con le unità avversarie. Questa componente è presente in tutti gli RTS, ma in Age of Empires aveva un ruolo ancora più importante, anche in virtù del modo di muoversi delle unità sul campo di battaglia. Per quanto riguarda la diplomazia, i giocatori dovevano decidere con chi allearsi e chi fronteggiare nelle battaglie di schermaglia: con scelte sbagliate potevano ritrovarsi in condizioni di inferiorità numerica senza poter competere nella partita.

Nel 1997 Age of Empires cambiava la storia degli RTS. Non tanto per le meccaniche, quanto per la contestualizzazione storica, come Civilization prima di lui
Due anche i limiti di quell'Age of Empires: una certa legnosità dell'interfaccia utente, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle code di produzione dei potenziamenti agli edifici. E l'intelligenza artificiale, in particolar modo per quanto riguarda il pathfinding delle unità. Ricorderete tutti quei momenti di grande concitazione in cui uno dei vostri soldati o dei vostri civili iniziava un lunghissimo giro per la mappa perché riteneva invalicabile un passaggio che per voi invece era apertissimo. Magari esponendosi alle tante torrette posizionate dal nemico, finendo inevitabilmente in una pozza di sangue. Ebbene, avere controllo su tutto l'esercito in Age of Empires era una sfida.

Microsoft ha cercato di risolvere questi limiti con la Age of Empires: Definitive Edition, ma al contempo ha voluto mantenere il più possibile immutata la struttura di gioco storica. Il suo vero obiettivo è dare dignità moderna a questo intramontabile gioco, e questo inevitabilmente si traduce nell'approccio eSport un po' come succede con i titoli Blizzard, e in particolare StarCraft II. Il risultato però è che la Definitive Edition fallisce a superare i limiti storici di Age of Empires e non è completamente convincente sotto alcuni aspetti tecnici.

Sontuoso il lavoro di ricostruzione dell'aspetto visivo: non solo il gioco è ottimizzato per il 4K e ci sono diversi livelli di zoom, ma i disegni di unità ed edifici sono stati completamente rifatti, esaltando quel ragionamento sull'accuratezza storica che abbiamo fatto prima. Dai 4:3 dell'Age of Empires originale si passa a visuali 16:9 molto gradevoli alla vista, con la possibilità soprattutto di visionare porzioni di terreno molto più ampie, con evidenti benefici anche in termini di pianificazione strategica.

Le unità rimangono composte da sprite bidimensionali, una per ciascuna delle direzioni in cui il giocatore può vederle schierate. È sicuramente anacronistico rispetto agli strategici moderni, e penso principalmente a Total War, ma un cambiamento in questo senso avrebbe certamente snaturato la dimensione artistica di Age of Empires. Molto belli da vedere anche gli edifici, nettamente più dettagliati che nel gioco originale e contraddistinti da fumo ed effetti di distruzione accattivanti nel momento in cui collassano dopo l'attacco del nemico. Inoltre, è venuto fuori un lavoro molto valido anche in termini di "pulizia" visiva, con una grafica che cita l'Age of Empires originale ma che allo stesso tempo costituisce un RTS chiaro da interpretare in tutti i momenti topici delle partite.

Il punto è che l'esperienza di gioco non è granitica in termini di frame rate come ci si aspetterebbe da un gioco comunque concepito oltre 20 anni fa. La Definitive Edition è soggetta a "frame drop": se fondamentalmente si mantiene quasi sempre sopra i 30 frame per secondo, in alcuni casi dà la sensazione dello stuttering. Ancora più problematica l'intelligenza artificiale: non solo i problemi di pathfinding storici non sono stati risolti, ma qui sembrano addirittura aumentati per via della complessità che hanno assunto certi edifici e certe situazioni di gioco.

In altri casi, invece, risultano evidenti dei passi in avanti importanti. Ad esempio, le truppe possono percorrere le fattorie, mentre nell'Age of Empires storico le aggiravano. La ricerca delle tecnologie è stata migliorata, e adesso è possibile mettere in coda la produzione delle tecnologie, mentre in precedenza il giocatore doveva aspettare che il lavoro fosse finito per iniziare la ricerca di una nuova tecnologia. Non tutte le code di produzione sono state migliorate: si possono mettere in coda varie unità dello stesso tipo, ma non si può accodare l'allenamento di unità differenti. Per quanto possa essere migliorato, dunque, Age of Empires: Definitive Edition palesa ancora alcune ristrettezze inevitabilmente legate all'epoca in cui venne rilasciato il titolo originale.

Due gli elementi peculiari dello schema di gioco di Age of Empires, che corrispondono anche ai due aspetti fondamentali da padroneggiare per ottenere un vantaggio competitivo: la ricerca tecnologica e la diplomazia
Utilissimo il pulsante che sposta la visuale immediatamente sul lavoratore dell'insediamento non impiegato. Nell'originale Age of Empires, infatti, bisognava andare in giro per la mappa alla ricerca dei lavoratori non assegnati. Inoltre, il limite della popolazione è stato portato a 250 abitanti, e questo si traduce in battaglie più complesse e caotiche, che richiedono maggiore velocità e attente strategie.

In realtà, tutta l'interfaccia utente è stata modificata, e adesso è sensibilmente più leggibile, oltre che più utile. La minimappa è un altro elemento da inserire nella lista delle rivisitazioni perché risulta più moderna e informativa che in passato. Anche alcune mappe sono state riviste, con piccoli cambiamenti ad hoc per agevolare il farraginoso sistema di pathfinding, e non solo. L'obiettivo è rendere la progressione nelle varie campagne disponibili il più fluida possibile, con obiettivi di missione rivisti in modo da evitare situazioni insormontabili o eccessivamente semplici per il giocatore. In questo modo si garantisce maggiore varietà e si rende l'esperienza meno frustrante rispetto a quella originale, in cui spesso capitava di dover ripetere tante volte la stessa missione per individuare l'unico modo in cui era possibile andare avanti.

Ci sono varie agevolazioni che rendono il gameplay meno legnoso rispetto all'originale: dopo aver costruito un magazzino, ad esempio, gli abitanti dell'insediamento inizieranno subito a lavorare e a sfruttarlo senza ulteriori ordini da parte del giocatore. Ci sono inoltre i punti di raccolta, che consentono al giocatore di mandare tutte le nuove leve subito verso un punto specifico, in modo da accelerare la produzione.

I giocatori esperti di RTS continueranno, poi, a raccogliere le unità in gruppi con il canonico pulsante 'Ctrl'. Una comoda notifica nella parte bassa della schermata mostra adesso un resoconto di questa suddivisione in gruppi. Ma Age of Empires originariamente non era concepito per l'uso massiccio di 'Ctrl' e, quindi, in considerazione dell'elevato numero di unità e dei tipi di movimenti che queste fanno sulla mappa non è sempre conveniente raccogliere le unità in gruppi, quanto cliccare due volte sull'unità e ottenere immediatamente la selezione automatica di tutte le unità dello stesso tipo vicine.

Per il resto è il classico Age of Empires dove è fondamentale la componente di raccolta delle risorse finalizzata all'accrescimento dell'insediamento. Come da tradizione in Age of Empires ci sono quattro epoche storiche e molto spesso scalare verso le epoche successive, in grado di fornire equipaggiamento e armamentario migliori, è discriminante tra la sconfitta e il successo. Raccogliendo risorse, infatti, il giocatore può "avanzare di epoca", passando dall'età della pietra (paleolitico) al neolitico (età degli utensili), all'età del bronzo e infine all'età del ferro. In ogni nuova epoca, nuovi tipi di costruzioni e di unità diventano disponibili.

Il gioco originale, infatti, intendeva ripercorrere la storia di alcuni popoli: per esempio, di quello greco dai primi momenti in cui le varie tribù si unirono tra loro, o del popolo romano dalla sua nascita al declino provocato dalle popolazioni barbariche, passando per egizi, ittiti, sumeri, giapponesi, cartaginesi, e altre civiltà ancora. Ciascuna di esse ha delle precise caratteristiche con elementi di forza e di debolezza, anche se tra di loro molto spesso condividono le medesime unità.

Age of Empires: Definitive Edition è sviluppato da Forgotten Empires, che fondamentalmente ha introdotto nel primo capitolo della serie alcune delle migliorie e ottimizzazioni che già originariamente erano arrivate con Age of Empires II e III
Si può cacciare la selvaggina o pescare per procurare cibo, tagliare gli alberi per il legname, recarsi nelle cave di pietra o nelle miniere d'oro per riempire i magazzini di queste risorse. E i cheat storici di Age of Empires 1997 sono lì, funzionano esattamente (o quasi) come quelli originali, anche se i modelli originati da questi "trucchi" non hanno ricevuto il restyling grafico che abbiamo visto nel resto delle componenti di gioco.

Nella Definitive Edition ci sono 10 campagne differenti e 16 civiltà. Microsoft ha inserito proprio tutto ciò che è stato fatto per Age of Empires, e quindi anche la campagna con gli Ittiti prerogativa della versione demo del gioco originale, e i Romani che invece erano stati inseriti con l'espansione post-rilascio Rise of Rome. C'è il supporto a Xbox Live, così come gli Achievements. Age of Empires: Definitive Edition è un gioco UWP che si gestisce tramite Microsoft Store.

Age of Empires rimane ancora oggi un gioco molto rilevante sul piano strategico nella misura in cui chiede ai giocatori di controllare e padroneggiare le tante risorse presenti sulla mappa per creare le condizioni di superiorità rispetto ai suoi avversari
Se volete fare un tuffo nel passato questa Age of Empires: Definitive Edition potrebbe fare al caso vostro, anche perché è ormai sostanzialmente impossibile giocare all'Age of Empires originale, visto che non è compatibile con i sistemi operativi moderni, e assente, per ovvi motivi di licenza, nei vari store come GOG.com e Humble Bundle. Detto questo, non si può sorvolare sui difetti tecnici del nuovo Age of Empires, soprattutto nella misura in cui non risolve alcuni limiti del gioco originale come quelli legati al pathfinding (presenti ovviamente anche in multiplayer) e all'intelligenza artificiale. Che Microsoft abbia incontrato delle difficoltà tecniche, peraltro, risulta evidente anche dal posticipo del rilascio di questa Definitive Edition, previsto originariamente per l'anno scorso.

Questa iniziativa verrà ripetuta da Microsoft anche per gli altri capitoli di Age of Empires e serve fondamentalmente a promuovere l'arrivo del nuovo capitolo della serie, Age of Empires IV, rivelato per la prima volta alla GamesCom 2017. Age of Empires: Definitive Edition si trova sul Microsoft Store a 19 Euro.

PRO

  • Uno dei migliori RTS di sempre
  • Sontuoso lavoro di ricostruzione dell'aspetto visivo

CONTRO

  • Fallisce nel tentativo di superare i limiti storici di Age of Empires
  • Non convincente sotto alcuni aspetti tecnici
  • Intelligenza artificiale scadente
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23 Commenti
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DukeIT19 Marzo 2018, 17:46 #1
Strano che l'AI non sia di buon livello. Forgotten Empires aveva fatto un mod per AOE2 (Forgotten Empires, appunto) in cui spiccava proprio la forza delle AI.
Sembra che questa versione di AOE si sia avvicinata molto ad AOE2 come meccaniche di gioco, pur mantenendo le caratteristiche (civiltà, edifici, tecnologie ecc) del primo AOE. Sono curioso di vedere come verrà fatto, a questo punto, AOE2.
Okkau19 Marzo 2018, 19:21 #2

Provato

Una schifezza. Molto meglio il 2 e il 3.
Non se ne sentiva propio la necessità di sta roba.
cagnaluia19 Marzo 2018, 20:06 #3
mi consigliate un gioco simile caesar3? Ho un pò di nostalgia...
Monroo19 Marzo 2018, 20:51 #4
Originariamente inviato da: cagnaluia
mi consigliate un gioco simile caesar3? Ho un pò di nostalgia...


Caesar 4 (ma per me il 3 è più bello). Zeus o Pharaoh, sempre Sierra. Questi ultimi due non mi ci sono mai applicato perchè li ho in inglese, ma dovrebbero essere altrettanto belli.
Poi dipende da cosa cerchi.
cagnaluia19 Marzo 2018, 21:14 #5
Originariamente inviato da: Monroo
Caesar 4 (ma per me il 3 è più bello). Zeus o Pharaoh, sempre Sierra. Questi ultimi due non mi ci sono mai applicato perchè li ho in inglese, ma dovrebbero essere altrettanto belli.
Poi dipende da cosa cerchi.


no no, caesar 4 è stato veramente brutto.
Monroo19 Marzo 2018, 21:17 #6
Originariamente inviato da: cagnaluia
no no, caesar 4 è stato veramente brutto.


Lo presi con TGM, ci giocai e lo rivendetti.
Caesar III ho la scatola ed il manuale originale ma mi hanno fregato il cd. O meglio, l'ho prestato e non è mai tornato indietro...
nickname8819 Marzo 2018, 23:39 #7
Originariamente inviato da: Okkau
Una schifezza. Molto meglio il 2 e il 3.
Non se ne sentiva propio la necessità di sta roba.


Mi domando da dove escano simili commenti.

Solo l'aumento delle unità, risorse e dimensione media delle mappe già da solo di per sè sufficiente a superare il 2 ed il 3 in versione originale.
decide20 Marzo 2018, 08:11 #8
Tutto molto bello, peccato che a molti (fra cui io) il gioco non parta.
Spero risolvano il problema ma non sembrano molto interessati.
jonname8420 Marzo 2018, 08:21 #9
Originariamente inviato da: cagnaluia
mi consigliate un gioco simile caesar3? Ho un pò di nostalgia...


Confermo Pharaoh e Cleopatra che sono reperibili so GOG a prezzi di saldo (a volte) e poi sono simili come idea i vari imperivm civitas, l'ultimo mi pare sia il 3 e quello lo trovi sul sito di FX interactive.
fra5520 Marzo 2018, 11:52 #10
Originariamente inviato da: nickname88
Mi domando da dove escano simili commenti.

Solo l'aumento delle unità, risorse e dimensione media delle mappe già da solo di per sè sufficiente a superare il 2 ed il 3 in versione originale.


Ci ho giocato un pò pure io, il pathfinding è orrendo e confermo anche i lag a livello di prestazione.
Potevano fare meglio sinceramente, è anche vero che per 20 euro...

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