La dipendenza da videogiochi ora è ufficialmente una patologia certificata dall'OMS
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito nell'ultima lista delle patologie quella del "gaming disorder", di fatto un disturbo che porta una parte dei videogiocatori all'estraniazione e al distacco dalla realtà che li circonda. Ecco qualche dettaglio in più.
di Alessandro Bordin pubblicato il 18 Gennaio 2018 nel canale Videogames
75 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLo spero vivamente, anche perché si va sempre di più verso un mondo digitale, e se ai miei tempi (80/90) l'unica dipendenza poteva essere quella verso i videogiochi o verso il computer (ma i videogiochi costavano tanto, era roba da ricchi, e i PC costavano ancora di più ed era roba da nerd, molto poco divertente) oggi oltre ai videogiochi c'è internet, lo smartphone, il tablet, la smart tv, i social, etc...
in questo modo gli precludi un potenziale futuro in questo settore,crescerà con un ritardo tecnologico pesante,sempre se arrivato ad una certa età non troverà un modo per aggirare l'ostacolo alle tue spalle,come ho fatto pure io,più volte mi sono stati sequestrati i cavi di connessione e una volta me l'hanno pure tagliati!io sono nato il 1980 e per comprarmi il terzo pc ci ho messo 8 anni di risparmi,dal 1990 al 1998,appunto perchè povero ma ci sono riuscito ugualmente,ora grazie ai pc lavoro e nel tempo ho accumulato 14 pc,gli ultimi 2 mi sono costati circa 6000 euro a testa!
Io sono dell'82, siamo quasi coetanei . Io non voglio precludergli nulla, vorrei solo che l''informatica e il mondo digitale diventassero solamente un supporto alla vita reale, e non il contrario, non voglio fare il troglodita.
Io ho 3 nipoti, 20, 16 e 12 anni. Ogni volta che li vedo a pranzo non parlano, non comunicano, testa bassa su questi benedetti smartphone e non c'è verso di schiodarli. Poi finito il pranzo si attaccano all'Xbox, poi al PC e poi Sky perché c'è la partita da guardare. Tutti i negozi fisici sono dei ladri, solo Amazon è onesto ( ), e tutto quello che c'è scritto su internet è vero, fa niente se a scriverlo è mio cugggino o un premio nobel. Di andare all'oratorio a giocare a calcetto non se ne parla neanche, fra troppo freddo, troppo caldo, c'è quello che mi sta antipatico, poi ho paura che quello li mi rubi il portafogli, etc... meglio una bella partita a Fifa sul divano con altri giocatori virtuali.
Ecco, io questo vorrei evitare... ma temo che sia già in partenza una partita persa
Poi ho letto questo thread
Al massimo sono un casual gamer occasionale
Non è detto
Saper usare degli strumenti non ti avvicina al comprendere come costruirli e usare console e telefonini per giocare non ti avvicina certo a essere un programmatore o un ingegnere elettronico
Il mio ex collega genio della programmazione che adesso lavora per la EA negli USA credo non abbia mai avuto un videogioco e di sicuro se ne aveva non ci passava le ore sopra
Quoto, pienamente d'accordo
Una dipendenza, in quanto tale, non si misura solo con questo parametro, ma anche con l'incapacità di staccarsene. Anche io, a periodi (ci sono momenti che non faccio alcun videogioco, altri in cui ci passo diverse ore al giorno) se mi baso unicamente sul numero di ore potrei rientrare nella categoria.
Ma se poi si va a guardare: non ho mai soprasseduto a nessun tipo di impegno o al lavoro, faccio come al solito le "faccende di casa" (pulizia, bollette e altri pagamenti, acquisti vari di beni di prima necessità, mi dedico tranquillamente alle mie altre attività di interesse, faccio la mia solita attività di running stagionale tra Marzo e Ottobre, continuo ad uscire tutte le volte che si organizza qualcosa con i miei amici...
Ho cioè la capacità in qualunque momento di dire: OK, faccio altro. Poi è palese che preferisco videogiocare che spazzare il pavimento e stirare i vestiti, ma è più che normale (e spesso non si considera questa semplice ovvietà nel parlare di dipendenze di vario tipo).
Perché altrimenti qualunque cosa facciamo nella vita può cadere tranquillamente sotto l'etichetta di dipendenza. Non dico che non esiste una dipendenza da videogiochi, semplicemente che non si può parlare improvvisamente di dipendenza, o "quasi dipendenza", per il 99% dei videogiocatori.
A quel punto possiamo parlare di dipendenza dal lavoro, dalle serie televisive, dalla necessità di uscire di casa, dal respirare l'aria... o peggio ancora, si potrebbe etichettare come dipendenza qualunque tipo di attività per la quale siamo appassionati, e sulla quale cerchiamo di investire la maggior parte delle nostre risorse (di tempo, denaro e capacità.
Trovo ben più grave, se vogliamo, la situazione dei social-network, dove ormai la maggioranza della gente ne è dipendente, e dove si vedono (li si) scene assurde di astinenza nel momento in cui vengono a mancare, anche solo per qualche ora.
Se da domani per 1 mese salta la corrente su tutto il pianeta, mi metto a leggere un libro (in più, a fare qualche passeggiata in più e a sfruttare meglio il mio telescopio dal balcone di casa (fottute luci cittadine ). Sopravvivo senza alcuna conseguenza.
A parte questo, penso che la dipendenza scatti quando non si provi più alcuna soddisfazione nel farlo, ma lo si fa solo perché altrimenti si sta male.
Partita da 16 ore su mappa personalizzata a Zombicide? 32 personaggi, boss e miniboss.
Tutto documentato turno per turno.
Eravamo in tre.
Una dipendenza, in quanto tale, non si misura solo con questo parametro, ma anche con l'incapacità di staccarsene. Anche io, a periodi (ci sono momenti che non faccio alcun videogioco, altri in cui ci passo diverse ore al giorno) se mi baso unicamente sul numero di ore potrei rientrare nella categoria.
Ma se poi si va a guardare: non ho mai soprasseduto a nessun tipo di impegno o al lavoro, faccio come al solito le "faccende di casa" (pulizia, bollette e altri pagamenti, acquisti vari di beni di prima necessità, mi dedico tranquillamente alle mie altre attività di interesse, faccio la mia solita attività di running stagionale tra Marzo e Ottobre, continuo ad uscire tutte le volte che si organizza qualcosa con i miei amici...
Ho cioè la capacità in qualunque momento di dire: OK, faccio altro. Poi è palese che preferisco videogiocare che spazzare il pavimento e stirare i vestiti, ma è più che normale (e spesso non si considera questa semplice ovvietà nel parlare di dipendenze di vario tipo).
Perché altrimenti qualunque cosa facciamo nella vita può cadere tranquillamente sotto l'etichetta di dipendenza. Non dico che non esiste una dipendenza da videogiochi, semplicemente che non si può parlare improvvisamente di dipendenza, o "quasi dipendenza", per il 99% dei videogiocatori.
A quel punto possiamo parlare di dipendenza dal lavoro, dalle serie televisive, dalla necessità di uscire di casa, dal respirare l'aria... o peggio ancora, si potrebbe etichettare come dipendenza qualunque tipo di attività per la quale siamo appassionati, e sulla quale cerchiamo di investire la maggior parte delle nostre risorse (di tempo, denaro e capacità.
Trovo ben più grave, se vogliamo, la situazione dei social-network, dove ormai la maggioranza della gente ne è dipendente, e dove si vedono (li si) scene assurde di astinenza nel momento in cui vengono a mancare, anche solo per qualche ora.
Se da domani per 1 mese salta la corrente su tutto il pianeta, mi metto a leggere un libro (in più, a fare qualche passeggiata in più e a sfruttare meglio il mio telescopio dal balcone di casa (fottute luci cittadine ). Sopravvivo senza alcuna conseguenza.
Il conteggio giornaliero per me ha senso in questi termini: se giochi al massimo per 90 minuti (per esempio) e NON tutti i giorni, allora è difficile che ti viene la dipendenza.
Poi ho letto questo thread
Al massimo sono un casual gamer occasionale
Non è detto
Saper usare degli strumenti non ti avvicina al comprendere come costruirli e usare console e telefonini per giocare non ti avvicina certo a essere un programmatore o un ingegnere elettronico
Il mio ex collega genio della programmazione che adesso lavora per la EA negli USA credo non abbia mai avuto un videogioco e di sicuro se ne aveva non ci passava le ore sopra
io invece ho iniziato con i videogiochi che mi hanno portato immediatamente ai pc e che ora sono la mia vita lavorativa per circa 18 ore al giorno,per questo motivo non posso più giocare come vorrei,ho tutte le playstation e xbox ma preferisco sempre il pc,la mia più grande soddisfazione è stata proprio questa nella vita,non tifo nessuna squadra di sport in generale,vado in palestra,mi piacciono forse troppo le signorine ,grazie alla mia più grande passione a differenza dei miei coetanei pur vivendo in calabria non ho avuto la necessità di emigrare in quanto lavoro a 15 km,guadagno abbastanza bene rispetto ai miei coetanei,per me tutto questo significa tanto perchè sono sempre stato deriso quando ero piccolo,etichettato come quello stupido che pensa solo ai pc e ai telefonini,poi i tempi sono cambiati e quei strumenti sono diventati indispensabili,di conseguenza pure io lo sono diventato,in questo momento qualsiasi cosa io desideri non ho problemi a comprarla,non mi devo ne accontentare e nemmeno pensarci 2 volte su,abituato com'ero prima che non mi potevo permettere niente è tutto un altro mondo,ovviamente lavoro tantissimo!questo per me è tutto,quindi mi ritengo fortunato di non aver prediletto altre cose,che poi la questione che stanno sempre sul telefonino sono daccordo con voi e ricordo quando lo facevo pure io!infine la soddisfazione quando vai a cambiare il pc e pensi budget illimitato, cosa compro?
Esistono infanni anche le dipendenza da social, da cellulare (in diretta correlazione con la precedente) e certamente da videogioco.
Conosco infatti ragazzi (ma non solo) che preferiscono vivere la propria vita attaccati alla playstation, piuttosto che uscire con gli amici o avere normali relazioni con l'altro sesso. Non so cosa scatti in loro e perché, ma è certamente molto triste. Così come è triste vedere bambini di 7-8 anni che non riescono a staccarsi dai propri smartphone!
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".