Counter-Strike GO: perché i pro player giocano in 4:3
Abbiamo fatto un viaggio nel mondo di Counter-Strike Global Offensive e degli eSport, alla ricerca delle migliori configurazioni usate dai pro player, delle impostazioni che permettono di avere vantaggi competitivi e di ciò che vuol dire eSport oggi, tra pubblico in crescita e sponsorizzazioni sempre più forti. Per aiutarci a districarci in questo articolato mondo abbiamo contattato Guglielmo Carraro, in arte "GUGLi", leader del team di CS GO di TeS Gaming, e Mauro Lucchetta, psicologo dello sport e dell'eSport.
di Dorin Gega, Rosario Grasso pubblicato il 14 Aprile 2017 nel canale VideogamesConclusioni
Che dire, dunque, a conclusione di questo lungo excursus su Counter-Strike Global Offensive e il fenomeno degli eSport? Innanzitutto che non si può più ignorare l'impatto che gli eSport hanno sull'ecosistema gaming in generale. Tanto per snocciolare qualche dato, l'ultimo campionato mondiale di League of Legends ha fatto segnare 36 milioni di visualizzazioni al giorno, con un montepremi addirittura di 6,3 milioni di dollari.
La società esperta in analisi di mercato Newzoo ha previsto che il mercato del gaming eSport, che nel 2016 è cresciuto fino a 493 milioni di dollari, supererà l'1,1 miliardi di dollari entro il 2019. Considerata la monumentale attenzione che ormai il settore ha guadagnato da un punto di vista mediatico, e una crescita di pubblico che aumenta con un tasso del 100% l'anno, è naturale che un sempre maggior numero di produttori di videogiochi considerino il settore per i loro futuri investimenti.
Grazie alle sterminante basi installate di giochi come League of Legends, DOTA 2 e Counter-Strike Global Offensive sviluppatori come Riot Games e Valve hanno modo di fare importanti investimenti, sia sul piano delle idee di gioco che per quanto riguarda le sponsorizzazioniBlizzard, ad esempio, ha recentemente annunciato che Overwatch ha raggiunto i 25 milioni di giocatori complessivi. Lo shooter team-based del produttore californiano è proprio l'emblema della risalita degli eSport, così come l'esempio che è possibile ammassare una forte e leale community di appassionati anche intorno a un gioco nuovo. Abbiamo però visto nel corso di questo articolo come il fascino del titolo del passato, solo in parte aggiornato alle nuove tecnologie, è ancora molto forte, al punto da spingere certi giocatori a individuare delle tecniche a dir poco anacronistiche per il loro modo di giocare.
Nonostante i competitor siano molto agguerriti, però, come dicevamo Counter-Strike GO rimane il secondo titolo più giocato su Steam. Perché, GUGLi? "Credo che a differenza di LoL e Dota il gioco sia molto semplice da guardare e quindi più facile inziarci a giocare. Alla fine i modi per vincere sono due, si uccide l'intera squadra nemica, o si evita di fare esplodere uno dei due punti bomba da Anti Terrorista, ed il contrario da Terrorista. Credo che questa semplicità dia molta espozione al gioco".
E come è visto oggi in Italia? "Per quanto riguarda l'Italia, purtroppo quest'anno almeno per ora sembra molto magro in quanto a tornei e quindi tante delle persone che giocavano da tanto tempo hanno deciso di smettere di giocare, e quindi dividendo tanti dei team più forti", dice ancora GUGLi. "Siamo passati da avere tre team competitivi su CSGO a solo uno. C'è bisogno che i ragazzi più giovani facciano un salto di qualità o di una squadra che mettà il tempo necessario per migliorare e portare gente nuova nella scena competitiva".
Cosa consiglieresti a un giocatore che vuole iniziare a far parte di un team. C'è un punto di riferimento per chi cerca un team in Italia, un forum o una community? "Prima di tutto, agli inizi è importante giocare con gente con cui ci si diverte oltre che pensare a far bene. Il team deve essere un gruppo di amici prima ed una squadra poi per poter andare avanti. Per quanto riguarda a punti di riferimento, credo che ora come ora CS:GO ITALIA su Facebook sia il modo migliore per fare qualcosa in Italia, almeno finché non arriverà un portale per il nostro bel paese".
Le abitudini e le community sono difficili da sgretolare. Grazie alle sterminante basi installate di giochi come League of Legends, DOTA 2 e Counter-Strike Global Offensive sviluppatori come Riot Games e Valve hanno modo di fare importanti investimenti, sia sul piano delle idee di gioco che per quanto riguarda le sponsorizzazioni.
Gli eSport sono gli sport di nuova generazione, come conferma anche la recente collaborazione tra NBA e 2K Games per il lancio di una divisione di eSport dedicata al mondo del basket. Naturalmente tutti questi interessi danno il là anche a forti competizioni: per esempio, ben tre MOBA, League of Legends, Heroes of the Storm e DOTA 2, si contendono la scena. E ovviamente sto considerando solo i titoli principali, perché molti altri produttori, come ben sapete, sono entrati a far parte del settore. E se Blizzard ha perso il controllo del brand DOTA, che pur nasceva da una mod di un suo gioco, Warcraft III Reign of Chaos, adesso si trova a rincorrere, senza le stesse fortune che invece può vantare nel settore degli shooter, con Overwatch, come abbiamo detto.
Il pubblico gioca un ruolo fondamentale negli eSport. È evidente nel fenomeno live streaming/Twitch che non accenna a sgonfiarsi ed è evidente nelle strategie di monetizzazione e di product placement che i vari produttori e inserzionisti stanno mettendo in piedi per sfruttare tutto questo.
Alla base del successo degli eSport la tattica e la collaborazione. L'idea di poter giocare un proprio ruolo all'interno di un team che deve raggiungere un obiettivo o sovrastare un altro team crea comunanza di prospettive e condivisione dell'impegno e dello sforzo. Il tutto relega il single player a introduzione al mondo dei videogiochi, ma il gioco diventa "vero" solo quando affrontato in multiplayer competitivo. Senza arrivare all'ossessione e rendere indispensabile la competizione, come ci ha spiegato Mauro Lucchetta: "Non solo serve informazione e prevenzione su tutto questo, ma ci vuole anche qualcuno che monitori e faccia da garante in situazioni del genere".
Counter-Strike GO è il secondo titolo più giocato su SteamSono poi molto importanti le regole, alla luce del fatto che i tornei di Counter-Strike Global Offensive più importanti ormai si caratterizzano per montepremi con cifre con diversi zeri. Vengono stabilite precise regole sulla rotazione delle mappe (le più significative non variano nel corso del tempo, ad esempio la vetusta De_Dust2 rimane ancora oggi una delle più giocate), sull'equipaggiamento consentito e sulle regole di gameplay. Molto spesso abbiamo fasi di qualificazione piuttosto complesse e la parte finale ad eliminazione diretta. Un esempio di regolamento di un torneo importante si può trovare a questo indirizzo.
Un'altra componente importante degli eSport è il livello di manutenzione a cui sono sottoposti. I principali sviluppatori di giochi della categoria rilasciano continuamente delle nuove patch, anche a cadenza mensile, e questo dà l'idea di come si tratti di progetti mai veramente completati, il cui sviluppo continua nel tempo. Sui social sono infinite le discussioni sul bilanciamento: c'è chi dice che certi personaggi avrebbero bisogno di "buff", ovvero la loro efficacia dovrebbe essere potenziata, altri dicono che ci sarebbe la necessità di "nerf", ovvero depotenziare un personaggio.
Insieme alla VR, dunque, gli eSport sono il principale trending topic ora nel mondo dei videogiochi. Se ne parla tantissimo e il pubblico dei principali tornei internazionali è ormai pressoché sterminato. Gli eSport sono un ambito in cui la differenza tra la vittoria e la sconfitta può risiedere in un secondo di gioco. I più forti giocatori sono quelli che hanno i migliori riflessi e la calma necessaria per affrontare le situazioni più complesse, come abbiamo visto nel corso dell'articolo. E questo dà spazio anche ai produttori di componenti hardware, come mouse gaming, monitor, cuffie e tastiere meccaniche: hanno l'opportunità di fornire ai migliori giocatori quelle "protesi ludiche" che possono rappresentare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
eSport e VR che, inoltre, convergono sempre di più. I principali tornei di Counter-Strike Global Offensive e di League of Legends vengono ormai trasmessi in diretta anche all'interno dei dispositivi di realtà virtuale, in modo da rendere il match immersivo anche per lo spettatore e rendere quest'ultimo partecipe quasi come i giocatori che quei match li stanno rendendo vivi.
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuindi sono più pro io di questo qui.
Almeno sicuramente più vecchio...quando giocavo io c'erano i 4en e Sonk famoso anche per la serie di registrazioni al call center della Telecom per la sua all'epoca potentissima ADSL 1.2mb
Quindi sono più pro io di questo qui.
Almeno sicuramente più vecchio...quando giocavo io c'erano i 4en e Sonk famoso anche per la serie di registrazioni al call center della Telecom per la sua all'epoca potentissima ADSL 1.2mb
Ciccio ma spostati và!
Non è che vecchiaia vuol dire bravura!
Perchè allora io sarei un mostro.. il mio primo MP in rete era Unreal Tournament (UNO!!) col modem 56K.
Anzi.. DUKE NUKEM 3D con un amico in locale tramite cavo null modem su porta seriale!
Tuttavia anche su Urt è sparita la vecchia generazione è quella nuova non ne ha preso il posto. Risultati: da circa 10 clan attivi anche a livello europeo (esl, clanbase, urbanzone) forse ne rimangono un paio...
Peccato. È tutta colpa dei vari Candy crush...
Tuttavia anche su Urt è sparita la vecchia generazione è quella nuova non ne ha preso il posto. Risultati: da circa 10 clan attivi anche a livello europeo (esl, clanbase, urbanzone) forse ne rimangono un paio...
Peccato. È tutta colpa dei vari Candy crush...
Bellissimo UrT
Ci ho giocato dal 2001 a 2007 e ogni tanto lo riapro... però adesso mi sembra così inguardabile e non sono più abituato a saltare e rimbalzare sui muri
Eravamo in Clanbase, ho giocato prima nei DSQ, poi negli UBK. Chi se li ricorda?
Gioco ancora con alcuni di quelli che ho conosciuto in quegli anni grazie a UrT, che ha avuto anche il merito di farmi fare certe amicizie.
Non è che vecchiaia vuol dire bravura!
Perchè allora io sarei un mostro.. il mio primo MP in rete era Unreal Tournament (UNO!!) col modem 56K.
Anzi.. DUKE NUKEM 3D con un amico in locale tramite cavo null modem su porta seriale!
Hahahahah che ricordi che mi hai portato alla memoria. Io feci un buco nel muro del balcone con il vicino di casa, per giocare in rete a Duke Nukem 3D, più altro pc in casa di mio fratello . Bellissimo
CSGO è il peggiore della saga senza dubbio, è quello che funziona peggio, è quello più brutto e meno curato, è quello che è mosso esclusivamente dai soldi, è una schifezza, il problema è che molti non lo sanno perché o non hanno giocato ai vecchi cs, o semplicemente si fanno spingere dal fatto che è molto attivo, e ci girano molti soldi. I giochi di oggi sono molto più social che altro, e csgo ne è la prova.
Quoto in toto!
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