Recensione The Crew e confronto tra PC e Xbox One
The Crew è il nuovo racing MMO prodotto da Ubisoft e sviluppato congiuntamente da Ivory Tower e da Ubisoft Reflections. The Crew sfrutta la suite GameWorks di NVIDIA e per questo abbiamo deciso di analizzare a fondo la grafica e di confrontarla con quella di Xbox One. Anticipiamo, però, che il nuovo racer Ubisoft non è certo il gioco con la miglior grafica dell'anno, anzi...
di Rosario Grasso pubblicato il 11 Dicembre 2014 nel canale VideogamesNVIDIAUbisoftXboxMicrosoft
Da Driver a The Crew
Un'enorme mappa di gioco riproducente tutti gli Stati Uniti d'America e la possibilità di elaborare in profondità le auto sono gli aspetti più positivi della nuova produzione di Ubisoft, di Ivory Tower e di Ubisoft Reflections. Un trio di software house che ha visto coinvolti nello sviluppo ex-membri delle software house responsabili di vari capitoli delle serie Need for Speed, Test Drive Unlimited e V-Rally, oltre che di Driver nel caso di Ubisoft Reflections.
E di fatto, in certe cose, The Crew ricorda proprio Driver. Principalmente per l'impossibilità di uscire dall'auto e di camminare a piedi, ma anche per la possibilità di esplorare mondi di gioco così vasti e città così dettagliate. The Crew presenta, infatti, alcuni elementi da MMO, con un grosso mondo persistente a disposizione dei giocatori, al quale si sommano aspetti ruolistici, che consentono al giocatore di migliorare le auto e le abilità del personaggio interpretato.
I giocatori sono invogliati a organizzarsi in "crew", ovvero delle piccole squadre composte da membri che si organizzano per portare a termine delle missioni su quattro ruote che, per certi aspetti, ricordano alcune missioni dei Grand Theft Auto. In The Crew ci sono sfide da affrontare in solitaria, altre in co-op, e altre ancora in PvP, ovvero delle competizioni in cui bisogna tagliare il traguardo per primi rispetto agli altri giocatori per ottenere una vittoria piena.
Tutto questo richiede un'intrastruttura multiplayer molto complessa, che consenta di integrare le missioni multigiocatore su una mappa estesa per 10 mila chilometri, secondo un dato divulgato da Ubisoft. E, infatti, nei primi giorni dopo il rilascio The Crew ha presentato un sacco di problemi di instabilità e scarsa reattività dei server. Ubisoft non ha spedito le copie per le recensioni in anticipo rispetto al rilascio, come da prassi consolidata, probabilmente perché non era certa del livello di solidità della sua infrastruttura di rete.
Capitava molto più spesso nei primi giorni di commercializzazione, e molto meno spesso adesso, ma in certi casi, anche giocando in solitario, i giocatori si trovavano costretti a dover rifare la gara dall'inizio perché il server smetteva di funzionare improvvisamente. Inoltre, visto che è il capo della "crew" che decide se interrompere o fare ripartire una gara, spesso ci si trova in balìa delle esigenze di gioco di un altro giocatore, quando invece si sarebbe potuto pensare a un sistema più democratico. Ma di difetti di gioventù, che riguardano anche gli equilibri di gioco, come quelli che abbiamo appena descritto, The Crew ne è pieno.
Gli sviluppatori hanno pensato anche a una storia, a dire la verità abbastanza prevedibile, raccontata attraverso sequenze cinematografiche che si incastrano tra una gara e l'altra. Tale trama segue il classico canovaccio del "buono" infiltrato in una banda di "cattivi", che deve guadagnarsi le stellette e il rispetto del mondo del crimine per poi sferrare il suo attacco definitivo. Nella sequenza iniziale, infatti, il protagonista Alex assiste all'uccisione del fratello per mano di una banda organizzata, supportata da alcuni poliziotti corrotti.
Questi finiscono per mandare in galera lo stesso Alex, accusandolo ingiustamente dell'omicidio del fratello. Ma in carcere Alex fa la conoscenza di Zoe, un'agente che gli propone di infiltrarsi nella rete criminale che ha ucciso suo fratello al fine di consegnare alla giustizia non solo l'assassino ma anche quei poliziotti corrotti che assistono i contrabbandieri e gli organizzatori di queste corse clandestine. Alex, quindi, deve infiltrarsi in quelli che sono conosciuti come i Five Ten e scalarne la gerarchia per mandare i due capi del gruppo, Bill Coburn e Dennis Jefferson detto Shiv, in galera.
Per farlo, dovrà imparare a guidare, e a farlo bene...