Recensione Fifa 15: cosa rimane e cosa è stato tolto

Per quanto, in termini di modalità e di navigabilità, le novità ci siano, non può e non deve essere questo il cuore di un gioco e il criterio per cui valutarlo.

Quindi una rapida scorsa: i menu di gioco sono molto minimal ed efficaci: si naviga ancora attraverso ‘finestroni’ che ricordano Windows 8 e che si aggiornano (nel loro ordine), in base alle nostre preferenze. La gestione della squadra è stata snellita e spettacolarizzata, rendendo il tutto più rapido e bello da vedere (ma, si vedrà poi, a scapito di una vera profondità). Dal punto di vista delle modalità, torna tutto il necessario, con pochi ‘scossoni’. I principali riguardano il ritorno massiccio della possibilità di giocare online in due nella stessa squadra e qualche ritocco gestionale nel FUT.

Proprio il FUT è sempre più una modalità cara ad EA, visto il successo enorme tra i fan (e gli acquisti in game che genera). Purtroppo, oltre a presentare sempre uno stile di gioco in campo eccessivamente immediato e semplice, non consente nessuna vera e profonda personalizzazione della squadra. I restrittivi sistemi dell’intesa, infatti, consentono di esplorare pochissime variabili nella composizione del team.

In ogni caso, le ‘grandi novità di quest’anno’ sono essenzialmente due: la possibilità di preparare ‘squadre da sogno’, per verificare l’effettiva efficacia di un nuovo inserimento in squadra (che poi andrà effettivamente acquistato), e la chance di ‘noleggiare’ alcuni giocatori (si pagano le prestazioni a tempo determinato dei campioni più importanti, quelli che è difficilissimo comprare a titolo definitivo o trovare nei pacchetti).