Retrogaming: Warzone 2100 e l'arte della guerra open source
Proseguendo con la sua rubrica dedicata ai giochi del passato che meritano di essere rigiocati ancora oggi, Therinai si occupa di Warzone 2100 e della differenza tra strategia e tattica.
di Gabriele Di Gennaro pubblicato il 04 Agosto 2014 nel canale VideogamesConclusioni: perché giocarci al giorno d'oggi?
Warzone 2100 da una parte è un tradizionale RTS, dall'altra introduce, o semplicemente valorizza, alcuni elementi che gli permettono di distinguersi dalle tante altre produzioni di questo genere. Questo offre al giocatore, soprattutto se appassionato del genere, un'esperienza innovativa capace di rinvigorire e di stimolare all'ennesima esperienza un genere che, nel corso degli anni, ha proposto un gameplay quasi fotocopiato tra le tante produzioni disponibili. Gli elementi a cui mi riferiscono sono, in particolare, l'ampio catalogo di tecnologie, l'editor di mezzi, il design delle mappe, il continuo rinnovarsi della sfida fino all'ultima missione, e una modalità campagna nel complesso ottima, lunga e appagante. Ma soprattutto tanta attenzione per lo scontro bellico vero e proprio, dove ogni particolare ha la sua importanza. Quantità senza sacrificare la qualità.
Per di più tutto questo è open source, potete scaricare il gioco anche subito da wz2100.net La community è molto attiva e sono disponibili moltissime mod di vario genere.
Nell'introduzione ho voluto toccare i tasti tattica e strategia non solo per fare quattro chiacchere da bar, ma perché è Warzone 2100 il RTS dove le ho viste applicate nel modo migliore. Pur senza stravolgere il gameplay tipico del genere, questa produzione ha un equilibrio tutto suo che non ho trovato in tanti altri titoli ben più blasonati. È facile obiettare con “chissà perché non ha avuto un seguito, a differenza dei titoli più blasonati!” Così come è facile proporre un remake con grafica rinnovata di un modello di gameplay vecchio di vent'anni, foraggiare per bene il marketing e farlo vedere e pagare come fosse una novità. Tutto sommato, in questo contesto, rispolverare qualcosa di originale non può che far piacere.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl gioco è molto diverso da Dune 2000 e simili. Non devi difenderti mentre costruisci una mega armata napoleonica.
Ma tanti blitz e ricerca continua: una vera rincorsa al riarmo. Per fare questo ci vogliono soldi quindi conquistare i pozzi del nemico è la prima fase del gioco.
Della versione x86 ho completato la una schermaglia multigiocatore: te + un'intelligenza artificiale vs 3 intelligenze forti. Il numero delle armi è stato aumentato di molto rispetto alla versione originale. Mi ha impressionato. PS Il gioco crea dipendenza, finché non lo finite.
Ground Control (che a me è piaciuto tantissimo) aveva però un approccio piuttosto diverso, più tattico che strategico: niente risorse, niente costruzione, niente basi, sceglievi le tue unità e poi ti muovevi per la mappa (lo stesso approccio che ha, ad esempio, Dawn of war 2).
Più simile a questo c'è il titolo che ho amato più di tutti: Total Annihilation, del quale ho aspettato per anni un successore finché non è arrivato Supreme Commander (e, ancora meglio, Forged Alliance)
Poi hanno fatto Supreme Commander 2 ed è stata la fine
+1 .
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