Dark Souls 2 Crown of the Sunken King: non tutte le strade portano alla morte

Dark Souls 2 Crown of the Sunken King: non tutte le strade portano alla morte

Il seguito di Dark Souls, benché realizzato in maniera eccelsa, è sempre stato messo al secondo posto dai fan della serie per una piccola serie di pecche. Il tutto si è accentuato dopo il teaser trailer di Bloodborne, visto da molti come il vero seguito, anche per il coinvolgimento diretto di Miyazaki. Vediamo se il primo dei tre DLC è in grado di dire la sua, e far ritornare gli appassionati dell’RPG giapponese nella terra di Drangleic.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Interconnessione

Si è parlato tantissimo di interconnessione nel DLC, caratteristica così apprezzata ma quasi assente in Dark Souls 2. In realtà il regno sprofondato è sì interconnesso, permettendo l’apertura di shortcut interessanti, ma si tratta di scorciatoie a la “Oolacile”, dove le zone vengono collegate da piattaforme di varia natura.

Detto questo, però, preparatevi ad una bontà di Level Design eccelsa rispetto al gioco base. Come ho già detto in precedenza, il DLC riesce in maniera perfetta ad attirare il giocatore, permettendogli mille e più approcci ad una zona. Molte leve e piastre vi richiederanno di fare davvero attenzione al modo in cui vi muovete ed osservate.

La cosa che più mi è piaciuta è la non banalità e linearità delle zone antecedenti ai boss, nonché l’astuzia richiesta da alcuni passaggi. Arriverete ad un punto in cui non saprete cosa fare. Vi troverete davanti nemici quasi invulnerabili, trappole mortali e diverse strade da prendere (quelli che hanno giocato al DLC sanno perfettamente di quale area parlo).

In questo frangente il DLC brilla per maturità e per bontà di level design: non dovrete combatterli a testa bassa, ma trovare la via che vi permetterà poi di capovolgere le sorti del combattimento.

Quando finalmente riuscirete a trovare la stanza con quello che cercavate, tirerete un grossissimo sospiro di sollievo. La parte difficile ve la siete lasciata alle spalle, ora tocca soltanto ai 10 nemici che vi avranno seguito.

E’ stupendo sapere che ci sono aree che non sono solamente una grind fest che sfocia nella stanza del Boss, o nel prossimo falò. Una delle pecche maggiori del gioco base è proprio la sua linearità, cosa finalmente rivista ed accuratamente rimescolata nel DLC. Non esiste più una strada, ma diverse. E non esistono più i soliti 10 nemici fermi nel corridoio prima del Boss, ma stanze e segreti da scoprire.

Il tempio del Re Sprofondato è vivo, le sue aree pericolose, piene di segreti e porte nascoste, nonché di nemici mortali.

Questo è Dark Souls, ancora una volta.

 
^