Daylight, il primo gioco (indie) con Unreal Engine 4
Il titolo indipendente di Zombie Studios offre una grafica basata su Unreal Engine 4, la nuova tecnologia Epic che segnerà definitivamente l'ingresso nella prossima generazione di videogiochi. Tuttavia, e lo diciamo subito, non bisogna attendersi da questo gioco chissà quali meraviglie sul piano grafico. È comunque una buona occasione per analizzare un titolo molto coinvolgente, capace di incutere tanta paura al giocatore, e le tecnologie NVIDIA utilizzate da Zombie.
di Rosario Grasso pubblicato il 08 Maggio 2014 nel canale VideogamesNVIDIAEpic Games
Conclusioni
In definitiva, Daylight è sicuramente un'esperienza interessante, soprattutto per il prezzo a cui il gioco viene venduto. Se deciderete di farla, sicuramente, non la dimenticherete facilmente, proprio perché il titolo Zombie Studios è originale nel modo in cui la protagonista interagisce con il mondo (tramite lo smartphone) e per lo straordinario livello di tensione che riesce a generare.
Girare per gli oscuri corridoi di Daylight per potersi imbattere improvvisamente in una creatura del male, che si materializza senza alcun preavviso per il giocatore, è letteralmente angosciante. In più di una partita, infatti, mi è capitato di urlare come un forsennato, anche perché morire per aver guardato troppo a lungo un'Ombra implica il dover rigiocare dall'inizio l'intero livello di gioco.
Detto questo, non aspettatevi un capolavoro a 360 gradi. Principalmente perché Daylight dura solamente due o tre ore. È sì interessante sul piano della generazione procedurale degli ambienti, ma in certi casi questo acquisisce una connotazione negativa. Capita, infatti, di ritrovarsi a esplorare una stanza in tutto e per tutto uguale a un'altra che avevamo visitato anche poco prima. Per questi motivi, è molto difficile che riprenderete Daylight per rigiocarlo una seconda volta.
Poi, le opportunità di interazione con il mondo di gioco sono ridotte veramente all'osso, visto che abbiamo solo due tipi di oggetti e che in tutti i casi bisogna ritrovare le reminescenze per rinvenire il sigillo, aprire la porta e accedere all'area successiva. La storia, inoltre, è trascurabile, anche perché esperibile solamente leggendo dei noiosi testi.
La presenza di Unreal Engine 4, inoltre, farebbe pensare a un dettaglio grafico mai visto. E questo non è vero: gli ambienti sono sì profondi e abbastanza completi sul piano poligonale, ma le texture risultano approssimative, non ci sono animazioni o modelli poligonali di personaggi da vedere nella loro interezza. È chiaro che Zombie Studios riesce ad arrivare prima di altri studio che stanno lavorando con Ue4 principalmente perché ha inteso rilasciare un titolo molto semplice, che punta quasi unicamente sulla paura che riesce a infondere sui giocatori.
Inoltre, la componente uditiva è molto importante per incutere paura ai giocatori, visto che molto spesso sono sottoposti a suoni terrificanti come urla, lo stridere dei cardini di una porta, versi animaleschi, e molto altro. Tuttavia, gran parte di questi suoni risultano "scriptati" e vengono semplicemente attivati al verificarsi di qualche evento o su base casuale. Ne consegue che anche l'audio è piuttosto ripetitivo.
Questo elemento non è pero da sottovalutare, anzi per un certo tipo di giocatore Daylight può diventare un'esperienza meborabile. Se amate l'horror e vi affascina la paura, e tutto ciò che ne consegue, allora la modica cifra a cui è venduto Daylight potrebbe diventare un esborso conveniente. Se poi avete anche un Dev Kit di Oculus Rift l'acquisto diventa obbligatorio, anche se in quel caso bisogna veramente prestare molta attenzione a mantenere le coronarie sotto controllo.
È disponibile su PS4 e su Steam al prezzo di 13,99€.










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21 Commenti
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tutto qua? un'effeto strobo per nascondere le sbavature e pure fastidioso?
Comunque gli indie vanno già benissimo così come sono e mi auguro che la caccia alla bella grafica non li riduca a delle schifezze di giochi come gli attuali AAA che ci sono.
Non è che prima o poi sentiremo parlare di qualcuno morto per infarto proprio per via di OR?
Domanda: per giocare a Daylight in remoto?
Salve, ho comprato Daylight su steam e mi sta piacendo moltissimo. Avrei una domanda: dato che passo molte ore in azienda per lavoro mi piacerebbe poterci giocare in remoto, un pò come avete descritto nell'articolo con la tecnologia Shield. Il problema è questo: ho installato Daylight su una virtual machine in Hyper-V, l'host monta Win Server 2012 R2 e ho abilitato il remote FX per la Geforce GTX 770. Ora, io mi collego in remoto con la rete aziendale con una sessione VDI da un client che monta Win 8.1. Uso Pfsense come gateway per comunicare con la vm nell'host. Il problema è che riesco a lanciare il gioco dal client in remoto, i titoli si vedono e la presentazione ma quando lancio un livello mi riporta al desktop bruscamente. Da cosa può dipendere? Sono riuscito a far funzionare Thief così e non mi ha mai dato problemi giocandolo fino alla fine sul client, ma con Daylight dopo i titoli mi esce al desktop senza caricare il gioco. Come posso fare? Grazie a chi può aiutarmi.Idem, ma su PC... e pensare che l'avevo pure preordinato per supportarli
Non è che prima o poi sentiremo parlare di qualcuno morto per infarto proprio per via di OR?
Con qualche gioco horror magari (Outlast ad esempio), ma con questo ne dubito fortemente
Salti sulla sedia 0, spaventi 0, tensione 0, voto... lasciamo stare
PS: correggo, spaventi 1, ma non per streghe o altro... Semplicemente, la prima volta che ho acceso la lucetta stick, sento un rumore, mi giro di 180°, guardo a terra e vedo una serie di impronte che arrivano fino a me
Poi ho capito che le impronte le lasciavo io
Tra l'altro impronte di scarpe con suola rigida e quando cammini/corri senti il classico fischio delle suole in gomma
Questo è stato l'unico spavento che ho preso in Daylight. L'ho già rifatto due volte, anche per valutare la generazione procedurale dei livelli.
Disinstallato e buonanotte.
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