Felicia e Kurolily: quando il gaming è donna
Twitch ormai è un punto di riferimento fisso per il gaming, visto che il giocatore può affezionato può trovarvi qualsiasi tipo di informazione. Abbiamo, quindi, deciso di scandagliare più in profondità il fenomeno, intervistando due tra le ragazze più seguite su Twitch.
di Jonathan Russo pubblicato il 07 Aprile 2014 nel canale VideogamesDoppia intervista
Gamemag: Valentina e Sara, raccontateci qualcosa di voi.
Valentina: Mi chiamo Valentina, Felicia o LadyR3venge a seconda dei giochi, nata a Milano nel 1985. Sono appassionatissima di tecnologia fin da quando ero bambina, i miei primi ricordi risalgono all’età di 4 anni quando mio padre mi faceva “smanettare” su un Commodore 64. E’ grazie a lui che ho imparato le prime nozioni di hardware e ricordo ancora che ho costruito il mio primo PC a 9 anni.
Sara: Sono Sara, ho 27 anni e sono nata e cresciuta a Rimini. Da circa tre anni vivo a Milano e lavoro come commessa in un negozio di videogiochi. Sono una lettrice accanita di libri, manga e fumetti. Sono appassionata di anime fin da bambina e dagli anime ai cosplay il passo è stato breve. Ascolto per lo più musica rock e metal e i miei gruppi preferiti sono Stratovarius e Sonata Arctica.
Gamemag: Da quanto tempo siete appassionate di videogiochi? Come li avete scoperti?
Valentina: Il primissimo ricordo di videogiochi che ho risale a Tetris e Pacman, ma se vogliamo parlare di uno sviluppo di storia con interazione, allora posso passare ai primi Indiana Jones (Fate of Atlantis e Last crusade) e Monkey Island. Il mio fidanzato, Davide, mi ha fatto appassionare agli Fps e condividiamo anche la passione per i mmorpg, che ci ha fatto incontrare e ci ha avvicinati fin da subito.
Sara: La mia passione per i videogiochi è nata molto presto, ricordo che già a 5 anni rimanevo incantata a guardare mio cugino che giocava a Prince of Persia su Dos. A 7 anni avevo già il mio Gameboy, che conservo ancora come una reliquia, mentre a 10 mettevo le mani sul mio primo Pc. I primi tempi giocavo solo a Age of Empire e al Libro interattivo del Re Leone, ma grazie a un vicino di casa appassionato ho conosciuto titoloni come Monkey Island 3, Broken Sword 2 e Icewind Dale, che ho adorato fin da subito. L'acquisto della prima Playstation mi ha portata sulla strada di Final Fantasy VIII e con Squall è stato amore a prima vista.
Gamemag: Quali sono i videogiochi a cui siete più legate?
Valentina: Ho giocato molto a The Sims, finchè non è arrivata la scoperta di Second Life su cui ho aperto una linea di moda, il Felicia’s Store, con tanto di negozio virtuale. Successivamente il mio migliore amico mi ha fatto scoprire il mondo di Lineage II della NcSoft. In seguito ho giocato a molti mmo: Aion, Guild Wars, Tera Online, tralasciando invece Final Fantasy XIV e Diablo 3 che proprio non mi vanno giù. Da pochissimi giorni ho iniziato a giocare a World of Warcraft, che guardavo con sospetto e invece mi sta piacendo molto. L'altra metà del mio cuore sono gli Fps: ho giocato a Battlefield Bad Company 2, poi a Bf 3 e ora a Bf4. Ultimo ma non per importanza è DayZ standalone.
Sara: Dragon Age Origins è in assoluto il mio titolo preferito, seguito dalla saga di Mass Effect, la saga di Monkey Island, quella di Final Fantasy (fino al X) , il primo Neverwinter Night, Dark Souls e The Last of Us per Ps3. Se parliamo invece di mmorpg l'unico che mi ha davvero appassionato è stato Lineage 2. Ho una preferenza per il fantasy e le avventure grafiche, ma in realtà gioco a un po' di tutto.
Gamemag: Quali piattaforme usate per giocare e che tipo di Pc utilizzate?
Valentina: Ho sempre preferito sempre spendere i soldi per buildarmi il pc/upgradarlo, ma ho giocato alle console a casa di altri. Ho sempre assemblato i miei computer, ma poi 2 anni fa ho avuto la possibilità di realizzare un sogno, comprarmi un Alienware Aurora. Credetemi possederne uno, con quell’alieno che ti guarda vale ogni singolo centesimo speso. Ho sostituto da poco la scheda video partendo da una GTX 560ti con una Gigabyte Gtx 770 4Gb Oc Windforce. Pur possedendo una Ps3 e un Nintendo Ds, gioco prevalentemente su Pc e in ogni attimo in cui mi sia possibile farlo.
Sara: Se posso gioco tutto su Pc, mentre le esclusive console le gioco su Playstation (avevo la 3, venduta per comprare la 4). La mia configurazione è: Intel Core i7 Cpu 960 @ 3.20Ghz, Ram 12 Gb , Nvidia GeForce Gtx 570, 2 Ssd da 120 Gb. Ho scelto e montato personalmente ogni singolo pezzo (ormai sarebbe da aggiornare dato che ha 2 anni). Monitor Samsung P2270Hd, cuffie Steel Series Siberia V2, tastiera G19 Logitech, mouse Razer Naga 2012) e tappetino Razer Vespula.
Gamemag: Il numero delle videogiocatrici è in aumento, ma soprattutto in Italia siete ancora un po' rare. Come ci si sente a essere delle mosche bianche? Ha qualche effetto sui tuoi rapporti sociali (ad esempio, conosci altre videogiocatrici, oppure è un hobby che tendi a condividere più con i ragazzi?)
Valentina: Sono sempre stata un “maschiaccio” nonostante le apparenze, e da piccola ho avuto difficoltà ad approcciarmi con altre ragazze, proprio per la mancanza di punti di conversazione in comune. Mentre loro andavano a vedere i negozi in Duomo, io cercavo di infilarmi nel primo negozio di elettronica esistente. Coi maschi era molto più semplice poter parlare di computer, giochi e macchine, altra passione che ho iniziato ad avere verso i 15 anni. Per fortuna ho tante amiche che giocano o che anche se non lo fanno sono divertite dal fatto che io giochi, il problema maggiore forse è quello di far capire a un ragazzo che puoi essere entrambe le cose!
Sara: Sinceramente non mi sento una mosca bianca, ho conosciuto e conosco tantissime ragazze videogiocatrici e non ho mai fatto caso al fatto che fossero ragazze o meno, ho sempre giocato con tutti indipendentemente dal sesso. In Italia c'è ancora un pò di chiusura in questo senso, ma all'estero è ordinaria amministrazione. Mi piace giocare insieme a persone capaci, il genere è ininfluente.
Gamemag: Spesso nascono polemiche sul maschilismo nei videogiochi: protagonisti maschi, storie e personaggi concepiti per essere appetibili a un pubblico maschile, personaggi femminili relegati a ruoli secondari e così via. Cosa ne pensate?
Valentina: Il giocare a giochi con personaggi maschili non mi dà alcun fastidio e sinceramente credo che sia nella natura umana l’esistenza di una differenza tra femmina e maschio soprattutto in ottica di propensione. Giocare con un personaggio maschile mi fa sentire molto più forte che poter giocare con un personaggio femminile. Inoltre se si usassero più personaggi femminili sono certa che il problema passerebbe ad una strumentalizzazione del corpo femminile solo per attirare più maschi. Credo sia un circolo vizioso.
Sara: Purtroppo l'industria dei videogiochi è ben conscia del fatto che siamo ancora una minoranza sebbene in crescita e punta ovviamente a vendere. Non è un caso che escano solo raramente titoli con protagoniste femminili dotate di un certo carisma, penso che abbiano paura di rischiare. Hanno fatto un ottimo lavoro con Tomb Raider 9 e con Bayonetta. Anche nei tre capitoli di Final Fantasy XIII (che non mi è piaciuto granchè) troviamo Lightning, che è indubbiamente carismatica. Più che un tema legato al mondo dei videogiochi credo sia un problema ancora legato all'immagine della donna in generale.
Gamemag: Non siete solo videogiocatrici, ma anche streamer: come e quando è nata l'idea di aprire uno stream su Twitch? Seguivate già altri streamer?
Valentina: L’idea di aprire un canale streaming su Twitch è nata un po’ perché già Sara lo faceva e da tempo cercava di tirarmi dentro, un po’ perché credevo che mi avrebbe divertito molto. Mi incuriosiva e dopo 3 mesi posso dire che è stata una scelta davvero ottima, sto esercitando tantissimo il mio inglese e sto conoscendo persone di tutto il mondo.
Sara: E' nata circa un anno fa, anche se ho iniziato a registrare costantemente solo da qualche mese, con l'intento di tirare su qualche soldino per finanziare le mie costose passioni. Seguivo già Twitch ma non avevo degli streamer preferiti, guardavo i vari gameplay dei giochi che non avevo per farmi un'idea di come fossero prima di acquistarli.
Gamemag: Avevate già un canale Youtube? Che differenza c'è rispetto allo streaming?
Valentina: Ho aperto il mio canale Youtube contemporaneamente a Twitch, ma per ora non credo di svilupparlo ulteriormente se non postando i video highlights degli streaming. La differenza sostanziale è che nello streaming devi dar conto a degli spettatori, condividere con loro quello che succede, commentarlo, accettare le critiche e rispondere alle domande, rallentare notevolmente la tue esperienza di gioco per poter, giustamente, dar conto a tutti (altrimenti gioca da solo se non vuoi rispondere a chi sta usando del proprio tempo per guardarti giocare!). Nella creazione di un video ad esempio di reviews da postare poi su Youtube in offline, c’è una preparazione maggiore e devi avere già in mente la scaletta di come proseguire il video, è meno naturale e più cinematografico se vogliamo definirlo così.
Sara: Ho aperto da pochissimo il canale su Youtube, ma non faccio video, carico solo alcuni momenti divertenti o alcuni fight interessanti che mi capitano mentre gioco. La differenza è che fare un video su Youtube mi porterebbe via del tempo legato alla progettazione del video e del montaggio, mentre su Twitch posso giocare esattamente come faccio ogni giorno, con l'unica differenza che mi do una sistemata prima di mettermi davanti alla cam.
Gamemag: Il vostro stream è apertamente internazionale, parlate in inglese e non vi rivolgete solo a un pubblico italiano. E' stata una scelta voluta o è “capitato” di trovarvi molti follower stranieri e vi siete adattate?
Valentina: La scelta di parlare in inglese è dettata ovviamente dal fatto che in Italia ci sia ancora poca cultura riguardo lo streaming e chiunque giochi solo a Fifa si reputa un gamer. Tralasciando che la maggior parte degli italiani che viene nel canale arriva solo per diffamare o insultare, parlando ovviamente in Italiano e non capendo nulla di inglese, a volte c’è da vergognarsi di provenire dal loro stesso Paese.
Sara: Avevo inziato parlando in italiano, ma la quantità di follower da tutto il mondo mi ha obbligata ad adattarmi. Ho cercato di prenderla come un'opportunità per migliorare il mio inglese che prima utilizzavo solo marginalmente quando mi trovavo a giocare in gilde internazionali. Spesso mi esce ancora qualche strafalcione ma sto facendo davvero passi da gigante e ho iniziato a leggere libri in inglese per migliorare il più velocemente possibile.
Gamemag: Perché secondo voi ci sono così pochi streamer italiani?
Valentina: Il problema maggiore che ho riscontrato qua in Italia, oltre al fatto che i canali di streaming stanno iniziando or ora ad avere i primi successi, è che le povere connessioni di cui disponiamo non permettono, anche a chi vorrebbe farlo, di streamare. Io ho una povera Adsl con 1mb in upload e non posso farlo ad una qualità superiore ai 480p, con conseguenti problemi comunque di ping altissimo e lag nei giochi online. Sembra che a breve potrò dotarmi di una Fttc (fiber to the cabinet) da 3mb in upload, e lì forse c’è la speranza di poter streammare almeno a 720p. E’ un incubo.
Sara: Sicuramente gli ostacoli tecnici sono i più pesanti, ho parecchi amici che volevano iniziare a giocare in streaming ma hanno dovuto desistere perché non avevano pc abbastanza potenti (giocare in streaming fa lavorare il pc a livelli altissimi) e/o non avevano una buona connessione. Purtroppo attualmente si può avere la fibra solo nelle grandi città. Gli ostacoli linguistici sono marginali, non è obbligatorio parlare mentre si gioca, come non è obbligatorio mettere la cam. Ovviamente se parli inglese e hai la cam, rendi lo streaming più interessante e quindi più seguito.
Gamemag: Per ora non avete ancora una partnership con Twitch.tv, ma avete un guadagno dagli stream che fate e vi interessa incrementarlo? Seguite strategie particolari per diffondere i vostri canali?
Valentina: Dopo una fase iniziale in cui credevo che streamare sarebbe davvero solo stato un passatempo fatto una volta ogni tanto, ho certamente visto anche il potenziale di guadagno, sia come donazioni (che comunque utilizzo per poter acquistare nuovi giochi da mostrare), sia come una futura partnership. Ho creato una pagina Facebook e aggiornato il mio profilo Twitter per tenere sempre aggiornati i followers e vedo che sta diventando molto utile per tenermi in contatto con loro, far sapere quando e cosa streamerò, capire se hanno preferenze, informarli su novità riguardo i giochi che streamo.
Sara: Avevo già chiesto a Twitch la partnership ma non avevo ancora abbastanza follower, quindi mi è stato risposto che era troppo presto per chiederla; ora ne ho un buon numero e penso che fra qualche settimana la richiederò. Ho ricevuto alcune donazioni che mi hanno permesso di prendere alcuni titoli usciti da poco, ma attualmente la mia spesa è ancora di molto superiore, se solo si pensa al costo della fibra 100 mega, senza calcolare i giochi. Spero con la partnership di riuscire almeno a compensare le spese. Ho creato la mia pagina su Facebook per cercare di pubblicizzare lo stream e l'account su Twitter. Nei forum continuo a scrivere come utente senza pubblicizzare nulla.
Gamemag: Su Twitch c'è una presenza notevole di videogiocatrici, pensate sia un buono strumento per fare uscire un po' più allo scoperto le ragazze che amano i videogiochi?
Valentina: Purtroppo su Twitch ho riscontrato che buona parte delle giocatrici sono state “messe lì” da qualche sponsor a provare dei giochi, ovviamente una femmina attrae sempre più di un maschio e un gioco pubblicizzato da una ragazza ha un altro impatto. Vedo però anche tante gamers che lo stanno iniziando a sfruttare e credo sia un ottimo strumento per mostrare che anche una ragazza può benissimo essere videogiocatrice.
Sara: Questo è un argomento un po' delicato, diciamo che è un'arma a doppio taglio. Purtroppo non tutte danno un'immagine propriamente positiva, a volte esagerando con l'abbigliamento o atteggiamenti provocanti. E questo porta al fatto che spesso entrano persone in canale solo per insultarti dandoti della poco di buono perché fanno di tutta l'erba un fascio, ma non ci faccio troppo caso perché questo è internet. Se per strada indossi una normalissima canotta in una bella giornata primaverile e nessuno ci fa caso, su Twitch non puoi farlo o ti prenderai della zozza. Io continuo a vestirmi come mi vesto normalmente, se a qualcuno non piace è liberissimo di cambiare canale. In conclusione può essere uno strumento validissimo, ma sta tutto a come lo si usa.
Gamemag: Che consigli dareste a chi, maschio o femmina, vorrebbe aprire uno stream su Twitch?
Valentina: Il mio consiglio a chiunque volesse intraprendere questo divertente percorso è quello di cercare di essere sempre se stessi, di non mutare il proprio essere per paura della telecamera, rischiando di risultare pietrificato e noioso, cercare di parlare sempre coi viewers e di commentare tutto quello che si fa, mentre si fa. Coinvolgere lo spettatore e non ignorare nessuno, altrimenti questa cosa andrà a svilire il potenziale pubblico che entrerà per la prima volta a vedere il vostro canale. Preferiresti entrare in un canale dove qualcuno cerca di interagire con voi e dove c’è una chat bella movimentata, o in un canale in cui c’è semplicemente una webcam puntata su uno sconosciuto che si fa i fatti propri? Fate vobis!
Sara: E' sicuramente scontato dirlo, ma l'importante è essere se stessi. Inizialmente ero molto impostata perché mi sentivo a disagio con una talecamera puntata in faccia mentre giocavo, ora rido e scherzo con gli utenti e mi diverto. Il modo migliore per farlo è divertirsi, che lo si faccia per tirare su due soldi o meno, altrimenti diventa solo una cosa forzata e poco interessante da guardare.
86 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoperò Twitch...è il nuovo male dei videogame
cioè pagare (donare) o perdere tempo a vedere altri giocare?
siamo così pigri da non voler più giocare noi stessi?
vabbe' ora esco,vado al parco a vedere qualcuno leggere un libro
però Twitch...è il nuovo male dei videogame
cioè pagare (donare) o perdere tempo a vedere altri giocare?
siamo così pigri da non voler più giocare noi stessi?
vabbe' ora esco,vado al parco a vedere qualcuno leggere un libro
vabbe' , non è la stessa cosa.
è piu come dire vado a vedere una partita di calcio , O..o!!
detto questo , andrei piuttosto a criticare il "successo" del donate !!
donazioni che sono spesso un Reddito!!
non aggiungo altro.
e chi diceva che le poche ragazze che giocano al pc sono brutte e grasse!!!
e chi diceva che le poche ragazze che giocano al pc sono brutte e grasse!!!
Due rondini, notevoli, non fanno primavera
è piu come dire vado a vedere una partita di calcio , O..o!!
detto questo , andrei piuttosto a criticare il "successo" del donate !!
donazioni che sono spesso un Reddito!!
non aggiungo altro.
alcuni tornei me li sono visti con piacere,quello è paragonabile ad una partita di calcio.
Twitch è più paragonabile a vedere un calciatore professionista giocare in giardino ripreso da una webcam
ancora posso capire vedere le partite di giochi competitivi per imparare un po(o per piangere pensando alla propria incapacità ),ma vedere campagne single player di giochi a tunnel super scriptati
Cmq sono pigro per giocare (oddio non è solo pigrizia), ma mi sfogo seguendo gli indie, non vedendo gli altri giocare...
e chi diceva che le poche ragazze che giocano al pc sono brutte e grasse!!!
Cmq sono pigro per giocare (oddio non è solo pigrizia), ma mi sfogo seguendo gli indie, non vedendo gli altri giocare...
solo che al parco chiamano subito i carabinieri
non solo,anche chi legge fumetti o gioca a giochi di carte collezionabili o di ruolo,più volte entrando in confidenza con fornitori o clienti venuti a conoscenza di alcune passioni mi sono dovuto giustificare
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